Ecco la terza parte delle critiche sui santini elettorali a Voghera:
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Ohibò, ma come… un santino rosso col candidato con la cravatta rossa e la barba da Che Guevara? Non c’è più religione, il mondo sta finendo… |
Non ci siamo. La cravatta è un po’ retrò, ma la foto seduto… la giacca fa le pieghe. Il sorriso ce lo siamo dimenticati, la poltrona non sta bene e il color verdino dello sfondo poi… Da Todeschini mi aspettavo di meglio. |
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Anche da Fiori mia aspettavo di meglio. La foto è bella, ma il bianco e nero è pessimo. Un’attenuante: la scritta è chiara e precisa. |
Invece Abelli in bianco e nero sta bene. La grafica è molto curata, ma lo slogan fa ridere… cosa fa, si prende in giro da solo? Se è così un punto alla simpatia, ma suona come una minaccia… |
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La Rocchi ha fatto un santino molto colorato. Vi assicuro che non è colpa del mio scanner la sfocatura, era proprio stampato male così. |
Ammazza che faccione in primo piano. Troppo in primo piano. E poi la camicina multicolor e l’orecchino sono un po’, come dire… ineleganti. |
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E dai! Ma all’UDC i santini li fanno col ciclostile? Almeno Anello sorride, però sembra che debba uscire dal bigliettino ! Ma chi è il genio che ha ideato questi santini? |
Diani è stato molto professional. Si mi piace, abbastanza curato. |
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Quello di Pozzoli è il santino, tra quelli che ho trovato, che mi piace di più. La foto è ok, lo sfondo carino, insomma ben fatto. Ma volete che un criticone come me non trovi un difettuccio? Lo slogan cosa significa? "Quello che sono". Ma che slogan è? |
Il santino di Nicola non ha difetti evidenti, ma non mi soddisfa in pieno. La foto è giovane, elegante e contemporaneamente sportiva. Ma le cariche scritte a fianco sono troppo confuse: qualche punto, qualche virgola in più non guastavano. Da un "esperto in comunicazione" mi aspettavo di meglio. |
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