Ho letto questo libro, di Irvine Welsh, “I segreti erotici dei grandi chef“.
Di Welsh avevo già letto: Trainspotting, The Acid House, Tolleranza Zero, Il Lercio, Ecstasy, Serpenti a sonagli, Colla, Porno, Skagboys e mi sono piaciuti tutti. Anche in questo caso il protagonista ha dei problemi di dipendenza, stavolta dall’alcol. Anche stavolta è cinico, abietto, politicamente ultrascorretto.

Che dire, a me lo stile di Welsh piace. O meglio “gli” stili perché lui riesce a dare un ritmo, uno stile, un modo di raccontare diverso non solo in ogni libro, ma all’interno di ogni libro in base a chi è la voce narrante. E ogni volta non c’è bisogno di sottolineare o far capire in qualche modo chi sta “parlando“, basta lo stile per capirlo. E questo lo trovo davvero geniale.

Questo non è tra i suoi migliori (per me Il Lercio rimane il numero uno, seguito da Tolleranza Zero), ma neanche tra i peggiori quindi io consiglio sempre di leggerlo. Anche stavolta la traduzione di Massimo Bocchiola è maestra. Non è per niente niente niente facile tradurre ‘sta roba. Vi dico solo che Il Lercio lo comprai anche in lingua originale a Londra nel 2006 ed è di un faticoso leggerlo che non vi dico, figuriamoci tradurlo (e tradurlo tenendo fede all’opera)

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