So cosa vuol dire, so cosa significa avere una famiglia e andar per la città con la paura.
Per mia moglie, per mio figlio.
E vi assicuro che è una situazione per niente piacevole: ti trovi a non aver più voglia di girare a piedi, diventi quasi paranoico quando senti dei passi dietro, quando incroci una persona stringi forte lo spray che tieni in tasca con la mano sinistra e serri il pugno destro, esci dal negozio e osservi a sinistra e a destra, idem quando esci di casa. Ero arrivato a pensare di tenere un bel bastone sotto al passeggino, ma non credo che fosse stata una bella idea, magari con l’ipotesi di difendere mio figlio l’avrei usato.
Ho ancora l’amaro in bocca ripensando a quei brutti mesi fatti di silenzi, di bocconi amari da inghiottire senza dire niente, di vessazioni gratuite. Ho ancora quel sasso, lo tengo per ricordo, a monito di dove sarebbe potuto finire. Ho ancora negli occhi e nelle orecchie la solidarietà degli amici e di tanta tanta gente, ma la sensazione di fastidio rimane, come fosse la sabbia che ti rimane appiccicata in spiaggia, e anche se ti scuoti, da qualche parte rimane lo stesso
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