Poi venne la crisi, sparirono i sorrisi, le frasi col vicino divennero scortesi: nervi troppo tesi, tasse tutti i mesi, i soldi peggio spesi, i soldi sempre attesi. Intanto tutti a testa bassa negli androni, le tasche coi bottoni, le case, i padroni, i brutti contro i buoni, i matti contro i pazzi, gli Orazi, i Curiazi, le liti, gli scazzi. Tutti a campare in apnea, c’è sempre l’alta marea, pure il weekend all’Ikea è mors tua vita mea. Il tablet per la scuola, i libri perché non funziona, il treno che ritarda tutti i giorni un’ora. Il posto traballa, il posto crolla: tutti per strada e nessuno se l’accolla. Tutti con la netta sensazione di esser soli: non c’è nessuno che ascolti nonostante ci si sgoli.

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