Parlando con amici e parenti, mi sono reso conto che la gente non sa cosa è raffigurato sulle monete italiane.
Cominciamo dalla più facile: i due euro. Qui c’è il volto di Dante Alighieri, sommo poeta e politico fiorentino, autore della celeberrima Divina Commedia. Questo ritratto è quello fatto da Raffaello Sanzio e che si trova in Vaticano.
Sulla moneta da un euro c’è il cosiddetto “Uomo Vitruviano“, disegno di Leonardo da Vinci (mi raccomando, non fate come un certo scrittore americano, Da Vinci non è il cognome di Leonardo, è il suo paese natale). Leonardo raffigura ciò che Vitruvio (architetto ingegnere romano dell’epoca di Giulio Cesare) aveva scritto nel De architectura a riguardo delle proprorzioni del corpo umano. Il disegno è a Venezia.
I disegno dei cinquanta centesimi diventa più difficile. Va beh che io abito al nord Italia, ma praticamente tutti siamo stati a Roma, no? Anche perchè è facile arrivarci, visto che tutte le strade portano lì.
E cih, una volta nella Città Eterna, non ha salito il colle del Campidoglio (dietro l’Altare della Patria, vi ricordate?), dove c’è la piazza omonima con il municipio di Roma. Questa piazza è stata progettata da Michelangelo, e il papa Paolo III vi fece spostare da piazza San Giovanni in Laterano una statua di Marco Aurelio (imperatore romano del secondo secolo d.c.). Piazza e statua sono raffigurate sulla moneta. Chiaro adesso?? Ma si dai che ci siete stati.
Sul venti centesimi… un disastro. Penso che solo i maniaci come me lo sappiano. Dunque, partiamo dal Futurismo. Cos’è? è una corrente artistica italiana dei primi del secolo scorso, creata da Filippo Tommaso Marinetti (di origini vogheresi, ma questa è un’altra storia). Questa corrente artistica, che spaziava dalla prosa alla poesia, alla scultura, alla musica, ecc. esaltava il movimento e il progresso che avrebbe reso tutto più moderno e veloce. Umberto Boccioni, pittore e scultore, fu uno dei fondatori del movimento. L’opera raffigurata sulla moneta è “Forme uniche della continuità nello spazio“, di cui esistono parecchie copie (la principale è a Milano, io ne ho vista una a Londra alla Tate Modern) che rappresenta un uomo in movimento. E’ interessante il coraggio che ha avuto l’Italia nella scelta di questa figura, magari poco nota, ma che ricorda la più importante avanguardia artistica italiana del ‘900.
I dieci centesimi hanno un viso molto più noto. E se il viso non vi dice niente immaginatevi tutta la figura, una dea che emerge dalle acque… ma si è lei, la Venere, tratta da “La Nascita di Venere” di Botticelli, custodito a Firenze negli Uffizi.
Cinque centesimi: facilissimo: l’anfiteatro Flavio di Roma, vale a dire il Colosseo.
Due centesimi: stranamente molti non lo sanno. E’ il monumeto simbolo di Torino: la Mole Antonelliana di Alessandro Antonelli. Vi ricordate le olimpiadi dell’ultimo inverno? Il logo di Torino 2006 era proprio la Mole stilizzata.
Un centesimo: anche questo non lo sa nessuno! Ora ve lo dico: Castel del Monte. Ne sapete tanto come prima, cioè niente. E’ un grande edificio fatto costruire da Federico II di Svevia (che a dispetto del nome germanico era nato a Jesi, come il mio amico Maurizio. In effetti era nipote del Barbarossa) vicino ad Andria (uno dei capoluoghi della prossima provincia di Andria-Barletta-Trani, targa BT).
Perchè hanno scelto queste cose e non altre? Boh? C’è chi si lamenta per l’assenza di altri grandi personaggi, di altri grandi monumenti… io mi ricordo com’era andata. Una commissione di sapientoni professoroni aveva individuato un elenco di immagini possibili, la scelta finale è stata fatta con un televoto a Domenica In. Se non lo sapevate… è così! Probabilmente hanno televotato in tanti dalla Puglia, da Torino, e da Roma (beh il Colosseo l’avranno votato anche gli altri… ma Marc’Aurelio chi se lo fila?)
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