Circolano articoli, servizi e documentari che allertano sul disastro che si sta perpetrando ne mondo, sopratutto negli oceani, causato dalla plastica.
Tonnellate e tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nei mari, uccidendo interi ecosistemi, danneggiandone altri, estinguendo o mettendo in grave difficoltà specie animali. E questo porta come reazione la rottura di equilibri che provano altri gravi danni.

Che fare? Consumare meno plastica? Ma basta portarsi da casa la sportina per salvare il pianeta? No, credo di no.

Dobbiamo intervenire a monte, sugli imballaggi.
Ma vi pare possibile che quando vado a fare la spesa, e porto a casa una quantità “normale” di prodotti (diciamo una borsa o due), riempio un sacchetto della spazzatura solo con la plastica degli imballaggi da buttare via? La confezione singola (nella plastica) contenuta nella confezione grande, di plastica. Ormai anche i prodotti freschi (frutta, carne) li troviamo nell’imballaggio di plastica.

Ci fanno pagare il sacchetto della frutta al supermercato. A cosa serve? Pagando, forse, inquiniamo meno? Oppure credono che sia un deterrente? Lo sarebbe se ci fosse un’alternativa, ma visto che di solito l’alternativa non esiste è solo un’ulteriore inutile tassa. Se volessero fare qualcosa per lasciare una Terra meno distrutta di quel che potrebbe essere, dovrebbero imporre i sacchetti di carta, non quelli di plastica a pagamento! Dovrebbero vietare ai produttori di imballare tutto nella plastica.E l’igiene, direte voi? Vorrà dire che i supermercati assumeranno qualcuno in più per servire i clienti, e dargli i prodotti nella carta.

Non è più possibile che la frutta sia nella plastica, l’acqua nella plastica (mi piange il cuore, siamo circondati da Alpi e Appennini e gli italiani sono i più grandi consumatori di acqua in plastica del mondo, manco fossimo nel deserto arabo), i salumi nella plastica, l’olio nella plastica, la pasta nella plastica. Come direbbe Sfera: ebbasta !!!

Nel mio lavoro succede la stessa cosa: le maglie, i pantaloni, le giacche imbustate ad una ad una nel sacchetto di plastica. Terribile, davvero.

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