Come ho già scritto, porta "Ticinese" indica che porta verso Pavia (la romana "Ticinum"). Dai vecchi milanesi è detta anche "Porta Cicca", dallo spagnolo "chica", piccola. Ricordiamo che le mura dei bastioni furono costruite negli anni della dominazione spagnola (ricordate il manzoniano Don Rodrigo?) e infatti sono dette Mura Spagnole o Bastioni Spagnoli.
Mi papà mi racconta sempre che sotto "porticinese" -come la chiama lui- ai tempi si ritrovavano nel fine settimana tutti quelli originari dell'Alta Valle Staffora. Un po' come fanno adesso quelli dei paesi dell'est che si ritrovano nei parchetti nel giorno libero dal lavoro.
Lì a fianco c'è la Darsena, che riceve l'acqua dal Naviglio Grande (e una volta anche dall'Olona) e la cede al Naviglio Pavese. Con quest'ultimo, completato in epoca napoleonica, Milano era collegata al mare via acqua.
Alla sera, lo sapete, c'è pieno di locali e localini. Anche di giorno, sepcialmente sul Naviglio Grande, ma di sera è meglio. Potete fermarvi a fare una passeggiata fino all'antica Porta Ticinese, o ancora più a nord verso il Duomo.
A proposito di Naviglio Grande. Tra un ristorante e l'altro, tra un'osteria e una libreria, trovate il Vicolo dei Lavandai, che deve il suo nome a un lavatoio dove le donnette lavavano i panni. Anche se una volta erano gli uomini a farlo, da qui il nome al maschile. A renderlo ancora più caratteristico è il fatto che adesso ospita, anche nei suggestivi e ben tenuti cortili delle caratteristiche case a ringhiera, tanti studi di artisti. Io ci acquistai un'opera di Luigi Dalla Costa, dal titolo "Comporre". Ogni anno, a maggio, il mio amico artista Gerry Napoli espone le proprie opere proprio a fianco di questo vicolo durante l'evento "Arte sul Naviglio Grande".
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