Sull ultimo numero del giornalino del Circolo Sassi Neri di Pregola c'è questo articolo, scritto da Luciana.
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"Sono arrivate le magliette LACOSTE"!
"Sono arrivate le scarpe SUPERGA e se non ci diamo una mossa andando subito al Brallo (a piedi), entro domani saranno esaurite!"
Chi dei soci della mia età non si ricorda questi messaggi (verbali) tra noi ragazzi negli anni 70/80? Ebbene sì, sto parlando del primo vero stocchista (ora il nome viene inglesizzato "outlet") dove tutti noi abbiamo fatto in nostri acquisti/affari:
IL CAVALIER SIRO DEL BRALLO
lo ricordo bene il primo negozio/vano aperto alla fine degli anni 60 (dico bene?) con solo scatoloni dove ci si tuffava per trovare la taglia ed il colore giusti. Quasi ogni giorno arrivava merce nuova, i fuori stock dalle aziende (Marina Yachting, Lacoste ecc) e soprattutto dai negozi in fallimento. Siro ritirava tutto e pagava in contanti. Il più delle volte non sapeva neppure cosa contenessero gli scatoloni. Ed il passa parola tra amici (non parlo di whatsapp: non avevamo neppure il cellulare, cari millennials) era così efficace che molti acquirenti, avuta la notizia, arrivavano da Voghera, Pavia, Genova ed anche da Milano ed hanno iniziato a frequentare il Passo del Brallo anche e soprattutto per merito suo, del SIRO. Era diventato così famoso in quegli anni, sempre aperto tutte le domeniche e feste comandate, che molti negozianti di articoli sportivi (io ne conoscevo di Milano) venivano di domenica a fare acquisti da rivendere nei loro negozi (c'era davvero convenienza) e approfittavano poi dell'occasione per gustarsi un buon piatto di ravioli al brasato o risotto ai funghi e godersi l'aria fresca della zona. E la "mania" del SIRO di chiudere la porta a chiave, che a molti dava sui nervi perché ritenuta una mancanza di fiducia, è nata proprio allora per la necessità di regimentare la coda di clienti che si formava in strada e per farli entrare un po' alla volta. La "mania della porta chiusa" poi è rimasta anche negli anni successivi…
Non perdevo mai l'abitudine di fare un salto in negozio ogni volta che arrivavo al Brallo per chiedere "Cosa è arrivato di nuovo SIRO"? anche solo per leggere i divertenti cartelli con gli "slogan pubblicitari" che la moglie Rita esibiva in vetrina. E chi si ricorda l'unica stufa a legna del negozio per il riscaldamento anche invernale? ed alla domanda: "ma SIRO non puoi mettere un'altra stufa aggiuntiva o il riscaldamento a gas? Fa freddo qui!" SIRO: "Stufa a gas? ed io dove brucio tutti cartoni vuoti?" Lui è così, come quando si arrabbiava e ti offriva qualsiasi cosa pur di non farti uscire a mani vuote dal negozio.
Da qualche anno però, dopo perdita della adorata moglie Rita e con l'avanzare dell'età, il nostro caro SIRO non ha più rifornito il negozio, non l'ha più aperto: all'interno tutto è rimasto invariato, impolverato, la stufa è tristemente spenta, come se il tempo si fosse fermato. Ora SIRO lo potete trovare sempre seduto su una sedia, davanti alle vetrine del suo negozio quasi vuoto ed accanto a quello fiorente del figlio Fabio, come a voler ricordare i tempi d'oro ormai trascorsi. Lui è quasi sempre lì, malinconico ed un po' triste ma un saluto ed un sorriso agli amici non lo nega mai. FORZA CAV. SIRO!
A dimostrazione della sua "fama" di tanti anni fa trovate qui di seguito una sua caricatura ed un "indovinello" facenti parte di uno spettacolo a "quiz" che noi ragazzi di allora presentammo durante il ferragosto pregolese datato 1971 !!!

Luciana

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