Colazione in un bel bar sotto casa, lettura de "Il Tirreno" e poi via. Oggi si va sulla penisola dell’Argentario. Si trova sotto Grosseto. Ci si arriva da Orbetello grazie ad un lembo di strada che passa nella laguna. Sembra la strada che va a Venezia oppure… mi ricordo una volta che sono andato a Grado, o da quelle parti, e c’era una strada simile, in mezzo all’acqua.

Nella parte nord di questa penisola siamo arrivati a Porto Santo Stefano, posto da sciur, dove ovviamente non c’era parcheggio e non sembrava esserci spiaggia, solo porto. Abbiamo comunque fatto un paio di foto su una rocca spagnola in cima al paese.
Dopo siamo andati avanti e avanti… e avanti. La strada è molto panoramica (e in effetti si chiama così), ma diventa sempre più dissestata.
Ad un certo punto diventa addirittura sterrata e si divide: giù oppure su? Dove andare? Mezzogiorno è passato da un pezzo e non abbiamo mangiato. Inoltre sembra quasi che stiano arrivando grossi nuvoloni. Va beh, vaffanculo, andiamo giù. Dopo poche centinaia di metri la strada diventa talmente dissestata che è quasi impossibile proseguire. Chissà poi a tornare su !! Appena troviamo uno spazio lasciamo l’auto e scendiamo a piedi. Ormai è chiaro che non è la strada principale, ma una stradina che ci condurrà chissà dove, sperabilmente (si dice?) vicino al mare.
C’è una torre diroccata tenuta in piedi dai ponteggi, e la strada finisce lì. Non ci perdiamo d’animo e scendiamo  sulle rocce fino al mare, lungo una specie di sentiero, probabilmente scavato dall’acqua.

Abbiamo scoperto una cala veramente caratteristica e l’abbiamo raggiunta non senza qualche difficoltà, ma… che soddisfazione. Non penso che ci siano stati in molti in quel posto. E’ una piccola spiaggetta di sassi (e scogli). Il mare è abbastanza agitato e putroppo non si può fare il bagno per via delle grosse onde, quindi ci siamo messi a fare i deficienti sul bagnasciuga. Grazie ai Ringo e a due bottigliette d’acqua riusciamo a resistere fino alle 4 e mezza del pomeriggio.

La risalita è massacrante, un po’ per l’oggettiva impervietà, un po’ x la stanchezza, un po’ x il caldo e soprattutto l’afa che ci fa grondare letteralmente di sudore. E non è finita qui. X tornare su abbiamo "lisciato" le due gomme anteriori e messo a dura prova il fondo della C2. Non contenti proseguiamo x l’altra strada sterrata dove, dopo 4 / 5 km spuntiamo sulla strada asfaltata di Porto Ercole. Abbiamo circumnavigato la penisola, altro che Magellano !

Un gelato ristoratore e poi su fino a Castiglione della Pescaia x la cena. Proprio carino come posto: arroccato su un monte, con stradine medioevali di acciottolato, pieno di localini caratteristici.
L’ultima notte in quel maledetto letto di Follonica dove ci aspetta una novità: le zanzare!!! 

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