Gli inglesi sono troppo gentili. Quando gli porti le cose ai tavoli ti ringraziano: "Thank you", allora tu dici prego: "You’re welcome", e loro, non contenti, ti dicono ancora "Cheers". Basta!Troppi salamelecchi.
La teacher della seconda ora è veramente buona. Avrà si e no 22 anni, uno e settanta, capelli alle spalle riccioli, si chiama Rachel, fisico giusto. Sto dormendo in piedi (o meglio seduto) alla solita panchina. Adesso mi sparo la mia bella Red Bull quotidiana, visto che quei rabbini di Ponti’s non mi concedono neanche un caffè. Io capisco che ci debbano essere regole, ma qui si esagera. Da Fiori i baristi bevono e mangiano tutto il giorno, addirittura c’era chi si portava la roba a casa nello zaino, ma qui non posso neanche bere una coca fuori dai pasti.
Ormai al lavoro ho i miei ritmi. Il sciur Ottavio mi ha chiamato nel suo ufficietto e mi ha detto che sono bravo, lavoro bene, che so organizzarmi, pertanto avrebbe potuto cambiarmi posizione. Io gli ho detto che sto qui per qualche mese e lui mi ha detto che è troppo poco. Dopo che ho scoperto che il barista, polacco, è qui dal 20 giugno, poco prima di me, e andrà via a metà settembre. Ha fatto subito quel lavoro e per una settimana gli hanno fatto pure il training. Cosa diceva la prima regola della mia lista x trovare lavoro? Ci vuole culo!
Klaudia mi ha detto che torna al suo paese (che non so qual’è), ci vedremo quando torna (ma io più che lei vorrei vedere le sue amiche).
Ieri si discuteva con Antonio, il cuoco, su Londra e il suo stile di vita. Qui non hanno molto il senso della famiglia che abbiamo in Italia. E’ notorio che l’italiano è mammone. Invece quelli dell’est non hanno problemi a trasferirsi lontano dalla famiglia e dove non hai amici, solo conoscenti. Lui è qui da 8 mesi e dice che sgobba come un somaro, esce poco, deve stare attento alle spese…insomma una vita un po’ di merda. O fai il salto di qualità o te ne torni.
Ieri Daiva non c’era e il suo posto l’ha preso Kasia, ovviamente polacca. Mi diceva che lei è qui da anni, all’inizio non parlava inglese, poi si è abituata. Ecco, a questi ritmi non ti integri, ti abitui.
Ora vado a lavare le mie pignatte.
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