Se fossi un lombrico?
Vivrei notte e giorno nella campagna umida.
Penserei solo a mangiare e sputare terra.
Se una mattina mi svegliassi
e come un novello Gregor Samsa
non avessi più le mie sembianze
ma quelle di un vermiciattolo del terreno.
La mia unica preoccupazione
sarebbe quella di vivere e sopravvivere.
Se fossi un lombrico?
Non avrei problemi,
né gioie o soddisfazioni,
nessun dubbio nessun dramma.
Un piccolo anellide
viscido e sfuggente
agorafobico e antopofobico introverso.
Se fossi un lombrico.
Antonio Canova – Venere Italica – 1804/1812 – Galleria Palatina Firenze
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