A m’fuma l’anma (Mi fuma l’anima)
Sono irritatissimo, arrabbiatissimo.

Mangià i arghêss (Mangiare gli avanzi di un pasto precedente)
Sono, letteralmente, ciò che resta in un setaccio o in un ventilabro dopo la vagliatura.

Bôn sul da bacaià (Capace soltanto di blaterare)
Baccagliare è voce regionale, usata anche in lingua, di etimo incerto.

L’è andà ai benvenüti (E’ andato al manicomio)
Modo di dire nato con la creazione dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale, avvenuta a Voghera nel 1876. Nel nuovo moderno e attrezzatissimo nosocomio i malati di mente erano i "benvenuti".

Bat i bruchêt (Battere i chiodi)
Soffrire per il freddo. L’espressione fa riferimento al suono prodotto dal battere dei denti a causa del freddo, molto simile al rumore prodotto dal martello del ciabattino che batte in rapida successione di colpi sui piccoli chiodi che fissano la suola di una scarpa.

L’è negar me un cadnén (E’ nero come una catenella)
La catena che pendeva al centro di ogni camino, alla quale stava di solito appesa, ventiquattr’ore su ventiquattro, qualche pentola, non solo era annerita da decenni, da secoli, dal fumo e dalle scorie della combustione ma era anche un "accessorio" che raramente veniva pulito. L’espressione deve dunque essere interpretata non solo nel significato di sporco, ma anche di moralmente turpe, sordido, in misura aberrante e in modo irreversibile.

Un g’ha ra califòrgna (E’ in bolletta)
Per "california" si intende, nell’Oltrepo Pavese, una malattia della vite – l’oidio – originaria degli USA e giunta in Europa intorno alla metà dell’Ottocento. Per i viticoltori oltrepadani rappresentavano un vero flagello, in grado di distruggere non solo il raccolto di una stagione, ma un intero vigneto, mettendo quindi "in bolletta" il viticoltore.

Trà in casté (Gettare in castello)
Mangiare. Ovvero rinchiuder il cibo all’interno della cintura fortificata e merlata dei…denti.

U farid dnè ins’ra capèla d’un ciood (Riuscirebbe a far soldi sulla capocchia di un chiodo)
Affaristi si nasce.

Dùpi cme na sigùla (Doppio come una cipolla)
Falso, ambiguo.

Avègh r’moort in canténe (Avere il morto in cantina)
Avere un gruzzolo ben nascosto e guardarsi  bene dal metterne altri a conoscenza.

U g’ha di pruvèrbi (Ha dei proverbi)
Ha solo chiacchiere, racconta solo favole.

M’è’ndat ar sângu in sacòcia (Mi è andato il sangue in tasca)
Mi sono spaventato e, di conseguenza, sono impallidito.

Mangià ar vidé int’ra pânsa a ra vàca (Mangiare il vitello nella pancia della vacca)
Spendere soldi prima di averli guadagnati, fare debiti prima di sapere se sarà possibile pagarli.

 

 

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