Ecco la nuova puntata sulle mie avventure all’Istituto Mario Baratta di Voghera. In due parti, la seconda sarà domani….
Era il 1990. Eccoci in terza finalmente. Earavamo circa a metà dell’opera. Era stata l’estate dei mondiali in Italia, quelli di Schillaci, quello organizzato da Montezemolo e vinto dalla Germania Ovest di Matthaus, dell’Italia battuta agli stramaledetti rigori in semifinale dall’Argentina di Maradona (proprio a Napoli!).
Iniziavano le materie specifiche, come Tecnica Commerciale e Ragioneria, Inglese veniva declassato a materia poco importante. Il professor Bono lasciava il biennio per trasferirsi al triennio, perchè c’eravamo noi (grande!). Insomma il gioco si faceva duro. E infatti qualcuno ci lasciò la pelle (scolasticamente parlando). Il mio storico compagno di banco, Fabio, adottava uno strano metodo di comportamento: visto che andava maluccio, si demoralizzava e non si impegnava, col risultato di andare ancora peggio. Alla fine aveva parecchie materie insufficienti e saltò parecchie lezioni, e fu bocciato (riuscì a farsi dare l’insufficienza anche in storia, signori!!! – come direbbe Marco).
Mi ricordo che in primavera la Zucchy doveva spiegare il Bilancio, di cui ci aveva preannunciato l’importanza (con un po’ di sano terrorismo psicologico come sapeva fare lei). Proprio quel giorno furono scelti due alunni a caso da ciascuna classe per essere spediti in palestra a fare un test anonimo su "i giovani e il razzismo". In condizioni normali gli estratti a sorte sarebbero stati contenti di perdere due ore di lezione, ma in quel caso no. I fortunati furono il mio socio Fabio e Marco. Quest’ultimo non voleva partecipare e allora io (che di saltare ragio non m’importava) mi ofrii di sostituirlo. Al ritorno in classe i nostri compagni ci dissero: "Il bilancio è veramanete un casino, mettetevi subito a studiarlo", ma noi ovviamente non gli prestammo attenzione. Quando mancava una decina di giorni al fatidico super-compito-in-classe iniziai a studiare e mi accorsi che era realmente complicato. Suggerii di fare altrettanto al mio compare, ma quello, più pigro di me, non lo fece fino al giorno prima. Risultato: prese 1 !!! E da li seguì la parabola discendente che lo portò alla bocciatura.
Un altro candidato alla perdita dell’anno era Fabrizio, che aveva un tot di materie col voto negativo. Ma lui ce la mise tutta, se non proprio nello studio almeno nelle public relations, facendosi interrogare e controinterrogare (neanche fossimo stati ad un processo fiume), insistendo e trafficando. Ottenne la sufficenza vincolata al superamente di 4 esami di riparazione a settembre. Notare che la leggenda diceva che oltre le tre materie era bocciatura assicurata: fenomeno! Alla pizza di fine anno aveva già salutato tutti come fosse un addio, e invece per fortuna ce lo siamo ritrovati in classe anche gli anni successivi. Anche perchè altrimenti avrebbe rinunciato agli studi, visto che sarebbe stata la sua seconda bocciatura.
(fine prima parte)
SABRY
ciao Fa ma quale sei nella foto? dovresti mettere delle freccini con i nomi così sappiamo abbinarli nei racconti
Fabio
Vediamo se indovini…
SABRY
non riesco ad individuare nessuno è troppo piccola……….
eli
Sabry, te lo dico io:
seconda fila, il terzo da destra!
e aggiungo un commento: Fabi sei decisamente migliorato!!!! Come quasi tutti del resto, a vedere le nostre foto c’è veramente da ridere!
Siamo stati una classe fantastica! e a distanza di tanti anni, ci ritroviamo per delle spassosissime cene!
un bacio
Eli
elena
O caspita mi vengono le lacrime agli occhi a rivivere quei momenti!!! Beh se non le lacrime almeno la pelle d’oca!!!!!
certo che siamo proprio sfigati in quella fotoooooooooooooooooo!
Eli sono d’accordo siamo decisamente meglio ora con qualche rughina in piu’!!!!
bacio
Ele
laura
o mmio dio….
le nostre foto sul blog!!!!!
be ma tanto siamo cambiate… non ci riconoscono….!!!