Sabato 15 marzo 2014 – Ore 22:14

Devastato? Distrutto? E’ dire poco.

Mi sono avvicinato a dove lavora Mau. Viaggio coi piedi e con la mente. E’ il bello di viaggiare da solo: rifletti. E penso a tante cose, e ho tempo di vedere le cose in modo più tranquillo e distaccato. Ho tante cose belle! Le cose non vanno? Si risolvono. Alcune con applicazioni pratiche, lavorando. Altre…ci vuole passione, voglia, sentimento, determinazione, amore. Tutte cose che mi sento di avere.

Cmq è più bello Kensington Garden di Hyde Park. Hey quante cose ho ancora da vedere: Big Ben, Buckingham, Trafalgar, Covent Garden, il bank sul Thames, ecc.

Una cosa noto: ci sono nel parco stradine divise tra pista ciclabile e pedonale e i pedoni stanno nella parte pedonale, le bici nella ciclabile. Da noi sarebbe impossibile.

Con un po’ di fatica trovo il pub e Mau. Lo trovo dimagrito, ma sempre lui. Mi porta in un pub li vicino e davanti a una birra mi racconta: convive con la tipa, lei è spagnola. Ha mollato il lavoro nel reparto marketing di un sito di scommesse per dedicarsi alla sua passione: la cucina. Sta facendo un corso, ha lavorato due mesi gratis in un ristorante e adesso da 1 week in quel pub. Gli piace, è appassionato, lo fa volentieri. Prima o poi vorrebbe andare in un ristorante. Magari alle Canarie.

Non contento della strada che ho fatto (ho visto anche Buckingham Palace) mi porta fino a Westminster Abbey, House of Parliament (Big Ben) e poi sul Southbank del Thames, parlandomi della sua nuova passione, il cibo e la cucina. Passiamo sotto al London Eye. Non ci sono mai andato, ma ci vorrei andare con quacuno, non da solo.

Lui mi chiede di me, dico che sono in un periodo un po’ così. Mi dice di essere ottimista, che nella vita le cose si aggiustano, se ci tieni veramente. Ha ragione. E’ forte avere un amico a Londra. Anche se ci vediamo ogni 6 anni, ci basta raccontarci le ultime per tornare in sintonia. Dice che segue il mio blog e che mi "tiene sotto controllo". Il mio blog…da quanto tempo non lo aggiorno? Non ho mai voglia. E dice che ha letto il mio libro (si ricorda anche il titolo!) e lo ha pure prestato a un’amica italiana.

Col Millennium Bridge torniamo su fino a SOHO, passiamo davanti al G.A.Y., è ormai ora di cena e ci prendiamo due pseudopizze, non male.

Poi mi fa andare fino a Tottenham Court Road, vuole uccidermi di chilometri, fino a una cantina spagnola per due bicchieri di vino e ulteriori chiacchiere: mi chiede del lavoro, dell’Italia che offre poco (lui è di Osimo) (lo scrivo così mi ricordo, altrimenti non mi ricordo mai di dov’è) e del passato e futuro. Lui ha anche aperto una ditta per vendere prodotti alimentari ai mercati, ma non ci stava dentro e l’ha chiusa. Alla fine si lavorava solo al sabato, gli altri giorni poco,e non valeva la pena. La tipa vorrebbe, prima o poi, trasferirsi alle Canarie, e lui anche, ma prima vorrebbe finire la scuola da cuoco che sta facendo. Scelta difficile, nel senso che ti cambia la vita, ma una volta che ha scelto di vivere a Londra, e una volta che ha scelto di vivere con la sua fidanzata, era già una scelta di vita, e quindi va fino in fondo. Bello…

Alla fine cedo, son stracco e torno. Inoltre sono in piedi dalle 5, che è come fossero le 4! Buonanotte Londra!


Un taxi cab pied de poule

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