Poi me ne andai.
Scesi frettolosamente la scala e mi ritrovai pensieroso nella ventosa piazza. Dai tabernacoli televisivi uscivano ululanti spettri multicolori e la moltitudine di automi-impiegati si apprestava a ritornare velocemente nelle proprie caverne. Alcuni attendevano il tram, o il Millenium Falcon che li avrebbe portati ad Alderan.
Ero abbastanza felice, anche se il freddo incominciava a farsi sentire ed io avevo solo una tuta di fotoni condensati. Pensavo alle vecchie macchine da scrivere… quelle che stampavano i numeri un po’ in alto e un po’ in basso: il nove con il ricciolino in giù, così come la gamba del sette.
Ad un tratto mi resi conto che non avevo una meta: dove stavo andando? Ma in fondo poco importava, ormai c’era buio e tra un videocartellone pubblicitario e un grattacielo la luna faceva capolino. La luna! La luna! Ispiratrice di generazioni di poeti, pallida ninfa, che bella che era. Anche se le basi spaziali e i centri di ricerca che avevano costruito di recente cambiavano un po’ il suo aspetto.
Ormai ero arrivato nel Quartiere Sigma Nord: ammasso di detriti, spazzatura e scorie, amara eredità dei conflitti del 2023. Ora pensavo invece ai gettoni telefonici: medaglioni dorati da inserire ad uno ad uno e se li avevi in tasca facevi un rumore tipo carro delle renne di Babbo Natale. Poi vennero i videotelefoni AT&T_internet_telecom e ora si comprano delle workstations da polso che permettono di comunicare fino alle porte di Thannoiser.
Rientrando a casa con un taxinet mi chiesi se era un bene che a seguito della direttiva intercosmica del ’39 tutti abbiamo dovuto trasferire la nostra intelligenza, la nostra memoria, le nostre emozioni su PROM virtuali collettive, accessibili e controllabili dagli alti dirigenti del Governo Imperiale. Forse in quel momento ero felice solo perché mi avevano settato dei BIT a 0 oppure 1.
Arrivato a casa staccai la spina del main processor e distrussi il trasmettitore di impulsi fisiologici che avevo nel finto molare sinistro ed ora sono qui ai confini dell’universo sulla mia tecnonave Odisseo, ricercato dalle flotte dell’Impero per la disobbedienza.
Ora devo andare perché ho il caffè sul fuoco…
MAY THE FORCE BE WITH YOU!
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