12 anni fa mi rompevo un braccio. Il giorno di Italia-Nigeria con Zola e Baggio. Oggi è stato il giorno di Grosso e Del Piero. Che partita ragazzi! Quando vedevo in tv le interviste degli italiani all’estero che stravedevano per la nazionale ci credevo poco, pensavo: come fanno a "sentire" la partita? Non c’è l’attesa e la tensione che c’è in Italia. Errore, c’è. E in più c’è l’orgoglio. Ho visto la partita ancora da "Italia Uno", c’era un tifo da stadio.
Ho conosicuto un tipo di Zinasco che è qui da un mese e non ha ancora trovato lavoro. Non so se mi ha sollevato o demoralizzato.
Dopo i 2 gol negli ultimi minuti Charlotte Street si è trasformata in un carosello. E poi via, tutti verso Soho. Attraversando una Oxford Street festosa. E in ogni incrocio affluiva gente da altre strade, come un ruscello che diventa torrente e poi fiume.
Davanti al Bar Italia il finimondo: bandiere cori maglie. Io purtroppo me ne sono dovuto andare xche’ non ho ancora la chiave del portone e mi dispiaceva disturbare tardi.
Anche in metro di vedevano italiani che andavano a Soho a fare festa. La nostra allegria folkloristica contagiava tutti. Anche gli autisti dei bus suonavano il clacson.
Ora sono finalmente qui nella mia stanza. Che pace, posso fare i cazzi miei dopo 1 settimana. Ho conosciuto una ragazza italiana, Silvia, che abita in questo palazzo; una cinese, che sembra un po’ una perfettina, e una spagnola simpatica.
Domani si torna sul suolo natio.
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