Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Quarantesima puntata

Motivazioni dell’apertura del negozio
Il negoziante del terzo millennio deve essere un professionista del commercio. La crescita della concorrenza, la moltiplicazione delle formule distributive, la maggiore razionalità dei consumatori richiedono una preparazione superiore da parte di chi gestisce un punto vendita. Entusiasmo e determinazione da soli non bastano più.
Quando, a metà degli anni ’90, ho iniziato a pensare seriamente all’attività che avrei voluto svolgere in futuro, una volta terminati gli studi universitari, ho riflettuto a lungo sull’ipotesi di avviare e gestire un negozio di abbigliamento e articoli sportivi. Come punti di forza avevo la volontà e la risolutezza (dovute anche alla giovane età) e la conoscenza del settore nel quale avrei operato, in quanto molti componenti della mia famiglia operavano da anni in quel campo. Avevo maturato un’esperienza ormai decennale come saltuario addetto alle vendite nel negozio dei miei familiari e contavo sul sicuro supporto che in particolar modo mi avrebbero dato i miei genitori, sia economico, sia gestionale.

Quando si decide di avviare un’attività le motivazioni possono essere delle spinte positive, ma anche nascondere fattori di rischio. Ecco alcuni esempi:

  • Motivazioni esclusivamente economiche: avviare un’attività solo con la speranza di guadagnare tanti soldi. Non era il mio caso in quanto non ritengo di essere una persona avida. Inoltre nella mia vita non mi è mai mancato nulla di essenziale.
  • Motivazioni legate all’indipendenza personale. Questo è stato sicuramente una delle molle che mi ha spinto ad intraprendere questa avventura. È stato anche uno dei motivi che mi ha convinto a non abbracciare la carriera di ingegnere informatico per la quale mi stavo laureando.
  • Motivazioni familiari. Anche questo è un elemento preponderante che ha inciso moltissimo nelle mie scelte. Mio padre ha una lunghissima esperienza nel commercio, fatto che ha invogliato anche mio fratello e mia sorella ad intraprendere la stessa strada, sebbene in totale autonomia gli uni dagli altri.
  • Motivazioni legate all’assenza di alternative. Io avevo il problema contrario, quello di avere parecchie alternative e doverne sceglierne una.

Ovviamente avrei dovuto valutare anche aspetti legati alla personalità e alla poca esperienza. Sono fondamentalmente timido, che è una grave pecca per un venditore, ma col tempo ho imparato a relazionarmi con la clientela e inoltre ho adottato una serie di procedure e tecniche (come ad esempio quelle raggruppate sotto il nome di Visual Merchandising) che mi permettono di vendere i prodotti senza puntare tutto sull’interazione diretta col cliente.
Dopo aver valutato queste e altre caratteristiche (capacità di organizzare il lavoro, capacità di negoziazione, capacità gestionale e burocratica, stato di salute, diplomazia, pazienza, ecc.) ho deciso di aprire il negozio a Voghera, in provincia di Pavia, città nella quale vivevo. Nell’ottobre del 1997 apriva così i battenti il negozio “Piazza Affari”.

A questo punto occorreva scegliere l’impostazione da dare alla mia attività: il tipo di prodotti venduti, il pubblico a cui rivolgersi, la valutazione della concorrenza.

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