Si chiama Lorenzo Cilembrini, ma il suo nome d’arte è Il Cile. La sua canzone di debutto "Cemento Armato" sta passando dui principali network nazionali. La canzone è malinconica, parla di un amore finito, la voce è graffiante (la prima volta che l’ho sentito mi sembrava Bennato). Ecco il teso e il video:

Anche questa è vita: respirare i silenzi spietati di una donna che hai perso, quando il freddo di tutto l’inverno brucia più dell’inferno e ti guardi dentro e capisci che qualcosa hai sbagliato. Anche questa è vita: vagabondi e innamorati a una stazione, in un cestino o in un abbraccio c’è uguale immersione, così acido è il sapore di una delusione. Anche questa è vita:un lavoro che non sopporti ma che devi fare, perché senza uno stipendio sei un difetto sociale perché crepi per consumare e consumi crepando. Anche questa è vita: ritrovarsi in una rissa di sabato sera, come sfondo le luci blu di una sirena, mentre scappi e tutto intorno è una nuvola nera. Anche questa è vita: ascoltare i politici che fanno chiari discorsi, che il Paese ha bisogno soltanto di iene ghignanti, di pagliacci da televisione e dettagli eleganti. Anche questa è vita: ingoiare una polaroid di carta vetrata, regressione in chiave etilica di un’altra giornata. Non potresti mai capire quanto ti ho amata. Dove sei? Mi hai lasciato in un oceano di filo spinato. Io ti ho dato prati di viole e tu cemento armato. Dove sei? Mi hai lasciato in un oceano di filo spinato. Io ti ho dato prati di viole e tu cemento armato…cemento armato…

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