Sono andato a vedere il film A.C.A.B. tratto dal libro di Carlo Bonini.
Il film è ben fatto, parla di una squadra di celerini (pardon, adesso si chiamano agentidelrepartomobiledellapolizia), dove arriva una nuova recluta, un ragazzo che sceglie la Polizia perchè è l’unico lavoro onesto che gli potrebbe capitare, e il reparto Celere perchè è quello che paga di più. Fa un po’ fatica ad ambientarsi, si trova catapultato in un altro mondo, dove stavolta è lui ad avere il manganello in mano.
I suoi nuovi "amici" sono Mazinga, che ha problemi di imcomprensione col figlio, Negro, che ha problemi con la moglie straniera e Cobra a cui pende sulla testa una denuncia per aggressione. Questi agenti sfogano i loro problemi anche sul lavoro, facendo anche gli "straordinari" per mazzuolare qualche teppista o "tirare le orecchie" a qualche sbandato. La nuova recluta non riesce a capire fino a che punto si può arrivare, finao a quando bisogna essere "fratelli" e pararsi il culo l’un l’altro.
Il film ha sullo sfondo una serie di fatti di cronaca realmente accaduti: i racconti della scuola Diaz di Genova, l’uccione di Gabriele Sandri, la morte dell’agente Raciti a Catania, lo stupro e omicidio di Giovanna Reggiani a Roma, i pestaggi di stranieri da parte di gruppi di fascisti, ecc.
La morale del film è: ci sono i teppisti "in borghese", ma talvolta quelli "in divisa" non sono troppo diseguali.
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