Stamattina alle 8.30 a svegliarci ci ha pensato il mio cell. Era un tecnico della Telecom che, nel giro di poco tempo (si fa per dire) ha risolto un mio problema. Ma su questo farò un apposito post sul blog quando torno a casa.
La colazione è stata veramente ottima e abbondante e la padrona di casa ci ha dato qualche dritta sulle spiagge. Abbiamo scelto Baia dei Turchi.
E’ interessante notare che il quartiere nel quale alloggiamo non ha vie interne, è un blocco unico e per tornare al punto di partenza, visto che la nostra strada è a senso unico, occorre fare il giro dell’isolato intero.
Un’altra cosa che stiamo notando e che qui in periferia costruiscono dappertutto delle simpatiche casettine, che sono però tutte una identica all’altra e, a nostro gusto, abbastanza bruttine.
La baia è un posto proprio bello, il mare pulito, il fondale sabbioso e la giornata è splendida. Io sono abbastanza sofferente alla sabbia in spiaggia, odio sentirmela addosso. E’ così bello quando sei in acqua, ma poi esci e ti sporchi di sabbia: sulle mani, nelle scarpe, sugli occhiali da sole, in faccia. Poi se metti la crema è la fine. Va beh..
Abbiamo fatto un po’ di vita da spiaggia, poi un super mega bagno giocando a palla. Sono queste le cose che ti fregano: non lo senti, ma il sole ti sta arrostendo ben bene. Stasera vedremo. Una volta cotti a puntino abbiamo deciso di tornare verso la civiltà per nutrirci. Prima una bibita da un simpatico e rustico venditore semiabusivo e poi un barino lungo la strada, dove abbiamo scoperto che le "pucce" sono dei megapanini immensi.
Dopo pranzo abbiamo cercato e trovato la spiaggia di Alimini, ma eravamo cotti dal sole preso al mattino e appesantiti dal cibo, così ci siamo messi all’ombra. Lo so, sono un maledetto rompiballe, ma decisamente non era il mio posto preferito: sabbia, aghi di pino, formiche addosso e per finire un rumore infernale prodotto da non so quante cicale, di cui il boschetto (e tutti quelli della zona) sono strapieni. I miei amici hanno sonnecchiato un po’, io mi sono dato alla lettura, a brevi esplorazioni e all’ascolto della radio. Ritornati in stanza abbiamo considerato il colorito preso: pensavamo peggio sinceramente, non siamo proprio fosforescenti…
Stavolta abbiamo raggiunto il centro a piedi, visto che sono solo 10 minuti di passeggiata. C’è veramente un sacco di gente in giro. Scegliamo un altro ristorante. Gli altri menu a base di pesce. Io, ovviamente, carne. Dopodiché decidiamo di andare a vedere il Castello Aragonese. Veramente imponente. L’Italia è proprio un posto pieno di storia. Raggiungiamo pian pianino la nostra dimora. A domani.
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