(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Tag: virus

Citomegalovirus

Qualche tempo fa ho trascorso 8 giorni in ospedale. Niente di che, per fortuna. Però, chi mi conosce lo sa, io non sopporto gli ospedali, anche solo entrarci e sentire "l’odore di ospedale" mi da noia e mi sento male, insomma somatizzo. Già mi da fastidio anche solo andare a trovare qualcuno ricoverato, figuriamoci essere io il ricoverato. Nella mi vita per fortuna non mi era mai capitato, se escludiamo  quella volta che ho subito una piccola operazione che doveva essere in day hospital e poi mi hanno tenuto lì una notte per sicurezza. Quindi il racconto che segue è sicuramente esagerato, condito, pomposo, ma io sono fatto così ed è ciò che "sentivo".

Succede che non stavo bene, le cure della guardia medica non davano effetto, ero peggiorato e così sono stato al pronto soccorso di Voghera. Li si sono subito spaventati e hanno iniziato a parlare di malattie terribili. Io sono un tipo positivo, di quelli che pensano sempre "a me non può capitare", però come dico odio gli ospedali e tutto ciò che li circonda (o meglio, ne ho paura, non che li odio, anzi per fortuna che ci sono!) e quindi durante le visite a momenti svengo. Mi spiego, mi hanno fatto subito un sacco di esami, ma non sono quelli che mi spaventano (per esempio quando mi fanno i prelievi del sangue a me piace vedere dove mi pungono e vedere il sangue che entra nelle provette, mi fa tanto film horror), è proprio l’aria dell’ospedale. Gli infermieri pensavano che fosse perché non stessi bene, ma non era quello. Fatto sta che scongiurano un paio di malattie gravi (altrimenti mi avrebbero spedito direttamente a Pavia) e decidono di ricoverarmi. Ricoverarmi???? Io??? A me??? Ma serio?? In vita mia sono andato gamma volte al pronto soccorso (con gamma = numero a piacere superiore a 20), ma non mi hanno mai ricoverato! Ansia. (vedi? mica ero ansioso per le malattie, ero ansioso perché dovevo stare in ospedale)

Aneddoti vari di 8 giorni di ospedale.

Giorno 8. Passa un’infermiera che ha appena iniziato il turno, mi vede e mi fa (sottovoce): "ma sei ancora qui? vattene da qui, è un posto di matti"

Giorno 4. Il mio compagno di stanza (di oltre 70 anni) mi dice: "ci ho fatto caso, a parte te e me qui sono tutti vecchi"

Giorno 9 (ma non avevo detto che erano 8? beh mi sono sbagliato!). Il primario viene a farmi visita e alzando il braccio destro a mo’ di "vai a lavorare" mi dice: "Ma vaaaaada a casaaaaaa"

Giorno 6. In bagno c’è di tutto. E non sto qui a dirvi cosa, usate l’immaginazione: di tutto.  Per fortuna che ci sono due bagni.

Giorno 7. Al mattino il mio "collega" mi racconta che nella notte un altro paziente ha dato fuori da matto e ha lanciato le sedie nel corridoio, mente il suo compagno di stanza urlava dalla paura. Io ovviamente dormivo e non mi sono reso conto di niente.

Giorno 2. Ennesimi prelievi del sangue. Chiedo all’infermiera scherzando se ho ancora del sangue, lei mi risponde che fino a 2 litri il corpo umano non ne risente.

Giorno 5. Finalmente riesco a mangiare qualcosa di solido. Non ditelo a nessuno, ma era pastina.

Giorno 8. Per il quarto giorno di fila prendo la pastina. L’infermiera si stupisce, ma la verità è che è il meno peggio del menu.

Giorno 6. Oggi mi staccano la flebo, e lei per vendicarsi non finisce mai.

Giorno 6. Insegno al mio amico come sentire la radio sul cellulare, cioè attaccando le cuffie. Lui non le ha, gliele regalo io.

Giorno 2. Passa il tizio che vende i giornali, gli chiedo il Corriere della Sera, ma l’ha finito. La stessa scena si ripeterà tutti i giorni.

Giorno 9. Passa il tizio che vende i giornali e gli mostro orgoglioso il Corriere che ho appena ricevuto in dono (insieme a una brioche), che soddisfazione!

Giorno 5: Un nostro "coinquilino" passa per l’ennesima volta nel corridoi sbraitando le solite cose tipo "io adesso ammazzo il dottore, giuro che li ammazzo tutti". E guardandolo ci sarebbe da credergli.

Giorno 6. Da ieri in bagno c’è un paio di pantaloni. Non credo siano pulitissimi. Ho il sospetto che siano del nuovo inquilino. Ma tutti qui li mandano?

Giorno 9. Il mio compagno di camera oggi viene dimesso. Io in teoria no. Poi accade il miracolo.

Giorno 4. Anche oggi viene un sacco di gente a trovarmi. Bello. Si dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno. Io ho bisogno di poco, però ho tanti amici.

Giorno 2. Molti mi chiedono via messenger/sms/whatsapp come sto e se è vero che sono in ospedale. Io dico che non posso parlare. E loro che fanno? Tempo zero mi telefonano. Si, Sabry, sto parlando (anche) di te.

Giorno 7. Oggi altra ecografia. La dottoressa dice che secondo lei non ho niente.

Giorno 7. Le infermiere si stupiscono sempre della mia presenza in reparto e per pietà mi offrono anche un caffè.

Giorno 4. Arrivano i primi risultati delle analisi e degli esami. Negativi. Stessa cosa in tutti i giorni successivi. Neanche il citomegalovirus mi ha attaccato.

Giorno 1: Dormo col cell in mano, perché ho già capito in che bel reparto sono finito. Stessa scena nei giorni successivi. Ho sviluppato una certa abilità a non dormirci sopra per non rovinarlo.

Giorno 1: Daniele mi chiede cosa mi serve. Beh, facile: "una maglietta, un pantaloncino e soprattutto il caricatore del N5"

Giorno 3: Michele mi "presta" SkyGo per vedere la gara MotoGP. Risultato: per un’oretta di televisione mi brucio via TUTTA la banda internet a disposizione del mese. Panico.

Giorno 1: Il dottore che mi fa l’ecocardiogramma mi dice che in casi normali dovrei attendere 3 mesi per quell’esame. Oh caspita, ma allora sono un tizio fortunato!

Poi ci sarebbero tanti altri piccoli e grandi aneddoti che si posso riassumere in:

  • I primi giorni sono stati brutti perché ero collegato alla flebo 24h su 24. Una bella rottura. E perché i dottori mi spaventavano un attimino cercando le peggiori malattie all’interno della mia amabile persona (che però non hanno mai riscontrato, tiè)
  • Gli ultimi giorni abbastanza noiosi perché ormai stavo meglio e quindi mi fracassavo altamente i marones a stare lì a vegetare come un’ameba.
  • Fortuna che, come dico, sono passati tanti amici a trovarmi. Dovrei non citarli perché sicuramente (vista la mia pessima memoria) ne dimenticherò qualcuno, ma ci provo lo stesso. Mio papà, Cinzia, Daniele, Ivo, Gloria, Luca, Alan, Michele, Silvia, Paola, Umberto, Tina, Alina, Tako, Sabrina, Fabio, Zia Mina, Salvatore, Enrica, Pluto, Varni, Christian, Paola….oddio chi avrò dimenticato?

 

Nuove frontiere del phishing

Sapete cosa è il phishing, vero? Si che lo sapete, magari non sapete che si chiama così, ma anche voi avrete sicuramente ricevuto delle email dove vi si chiede di confermare il vostro codice di accesso alla banca, oppure di collegarvi immediatamente al vostro conto corrente perchè altrimenti vi verrà disabilitato il conto, ecc. Ovviamente sono tutte bufale, loro ci provano e qualche pesciolone, nel mucchio, abbocca, consegnando ai truffatori i propri codici di accesso. Il nome deriva proprio da una storpiatura di pesce: da "fish" (e quindi "fishing") a phishing. In questi giorni mi è arrivata un’esca diversa dal solito: la (finta) richiesta della consegna di un pacco. Ne pensano sempre di nuove. Come riconoscere un tentativo di phishing? Semplice: la vostra banca, la vostra compagnia di carte di credito, le poste, e tutti gli altri difficilmente vi chiederanno di confermare un codice, che bisogno c’è? Nel dubbio, non fatelo e contattateli. Se ricevete offerte come queste via email non aderite MAI. Non cliccate mai! Soprattutto quando sono missive sgrammaticate come questa (d’altronde i truffatori sono quasi sempre stranieri e quindi ricorrono a traduzioni un po’ ballerine)

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Alla presente lettera e allegato il documento postale.


La ringrazio.
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Dodecalogo della sicurezza

Si fa tanto parlare di virus informatici. La domanda che mi viene rivolta più spesso è: chi li fa questi virus? Se volete sapere la mia opinione: una piccolissima minoranza è progettato da geni dell’informatica che hanno la perversione di fare danni per far vedere quanto sono bravi. Ma la grande maggioranza, secondo me, viene fatto dalle ditte di antivirus. Non ho prove ovviamente a sostegno di questa mia tesi, ma tant’è… è un’opinione.

Ogni tanto trovo qualche amico che sostiene di essere stato colpito da un virus. Solitamente, 9 volte su 10, non è vero. Purtroppo i computer e i sistemi operativi (in particolare quelli di Microsoft) sono brutte bestie e funzionano grazie a magia. Che talvolta non funziona e allora in pc si "incricca". Ma non strappatevi i capelli: non è un virus. Magari è quel videogioco che avete installato che ha fatto qualche casino, o qualche programma che avete scaricato da internet. Il che molto spesso è peggio di un virus e occorre reinstallare il sistema operativo. Ma bisogna essere coscienti di quello che si fa, non pensare che ci siano degli "untori" che ci infettino i computer e ai quali non si può opporre resistenza. A volte, raramente, si tratta veramente di un virus. Io mi chiedo: ma come è possibile nel 2009 prendersi ancora virus così facilmente? Come è possibile che c’è ancora gente che apre allegati del tipo "Cliccami.exe" solo perchè "Me li ha mandati un mio carissimo amico!"

Ma nooooooo, gli allegati sono SEMPRE sospetti. Sempre!!! Leggetevi attentamente questo dodecalogo scritto da Paolo Attivissimo che è sempre valido e attuale:

  1. Installate un buon firewall.
  2. Installate un buon antivirus, tenetelo costantemente aggiornato e usatelo su tutti i file che ricevete.
  3. Fate il backup (almeno) dei vostri dati. Fatelo spesso. Fatelo SEMPRE.
  4. Installate gli aggiornamenti (patch) di Microsoft.
  5. Non installate software superfluo o di dubbia provenienza.
  6. Non usate Internet Explorer e Outlook Express. Sostituiteli con prodotti alternativi più sicuri.
  7. Tenete disattivati ActiveX, Javascript e Visual Basic Scripting. Riattivateli soltanto quando visitate siti di indubbia reputazione.
  8. Non aprite gli allegati non attesi, di qualunque tipo, chiunque ne sia il mittente, e comunque non apriteli subito, anche se l’antivirus li dichiara "puliti".
  9. Non fidatevi dei link a banche o negozi forniti da sconosciuti. Possono essere falsi e portarvi a un sito-truffa. Usate invece i Preferiti o il copia-e-incolla, oppure digitateli a mano, in un browser sicuro.
  10. Rifiutate la posta in formato HTML e non mandatela agli altri. Usate il testo semplice, molto più sicuro.
  11. Non distribuite documenti Word: trasportano virus e contengono vostri dati personali nascosti.
  12. Non fidatevi dei messaggi di allarme diffusi da stampa generalista, amici e colleghi, e non diffondeteli, se non sono documentati.

per approfondire leggetevi tutto l’articolo.

In ritardo… ma auguri

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