In questi anni la diffusione di sistemi di comunicazione alternativi (e complementari) ai tradizionali ha portato ad un cambiamento del modo di scrivere. È innegabile che il linguaggio utilizzato via posta elettronica, sistemi di messaggistica istantanea e brevi messaggi di testo sia diverso da quello utilizzato scrivendo una lettera, formale o meno, e anche da quello parlato. (Ora che ho utilizzato i corrispondenti termini in italiano posso continuare a parlare di email, instant messengers IMe SMS hehehe) .
Questi linguaggi sono anche diversi tra loro, pur se con qualche punto in comune. Oggi volevo parlare in particolare dell´italiano utilizzato negli SMS.
Per esigenze logistiche ed economiche (gli sms costano) si utilizzano abbreviazioni e trucchetti per contenere quanti più concetti possibili nello spazio concesso ad un messaggino. Ci sono esempi di veri e propri capolavori di sintesi in 160 caratteri standard. Come spesso succede, le generazioni abituate a scrivere in modo tradizionale probabilmente continueranno a farlo, mentre sono i giovanissimi che hanno inventato e utilizzano più spesso queste abbreviazioni. Con le dovute eccezioni. Un mio fornitore, anche se ha superato i 50, preferisce gli sms alle telefonate ed è un mago delle abbreviazioni. Io stesso le utilizzo parecchio, anche se prima di farlo cerco di intuire il grado di comprensibilità che ha il mio interlocutore.
Ma quali sono queste "regole" ? Eccone una descrizione, che non sarà certo esaustiva ma rende bene l´idea. Per prima cosa si troncano alcune parole. Ad esempio tutte quelle che finiscono in "zione", "mente" possono essere abbreviate. Esempi: velocemente = velocem, maledizione = malediz.
Altre parole, soprattutto quelle più utilizzate, sono scritte senza le vocali. Esempi: comunque = cmq, sempre = spr, volta = vlt, tutto = tt, sono = sn, tanto = tnt, non = nn, dopo = dp, del e dello = dl, della = dla, quando = qnd, qualche = qlc. Ci sono i casi particolari, non usati da tutti, come oggi = gg e ogni = gn. Molti non riescono ad interpretarli, probabilmente perché non iniziano con la stessa lettera della parola da abbreviare.
Molte volte per capire il genere e il numero delle parole occorre interpretare il senso della frase. Ad esempio tutto, tutta, tutti e tutte sia abbreviano in tt.
Poi c´è la k che sostituisce le due lettere "ch" e talvolta le tre lettere "che". Quindi che = k, anche = ank, pochi = poki. Alcune scuole di pensiero utilizzano la k anche per sostituire la doppia c dura. Quindi pacco = pako (ma doccia = doccia). Parlando di doppie, c´è chi, per sostituire la doppia s utilizza la x. È comune al termine della parola, come massimo = max, prossimo = prox. Ma è usato anche a metà parola, come assassino = axaxino.
Altro capitolo, quello dei simboli e dei numeri. Per prima cosa bisogna dire che i numeri ovviamente non si scrivono mai in lettere, quindi tre = 3, ecc. E poi si utilizza il 6 come voce del verbo essere e il numero 1 come articolo indeterminativo che sostituisce un, uno, una. Ed è usato anche nei pronomi come qualcuno = qlc1, nessuno = ns1. Più = +, meno = – e soprattutto per = x. In contrapposizione (o a volte come complemento) dell´utilizzo della x come doppia s la x è usata al posto delle tre lettere "per" anche all´interno delle parole, quindi speriamo = sxiamo, persona = xsona, perfetto = xfetto, perché = xk. "Però" è scritto da alcuni x´, da altri xò. Non cambia niente in quanto si utilizzano in entrambi i casi due caratteri, anche se a parer mio la seconda è più leggibile.
Bisogna citare a questo punto l´uso della punteggiatura. Siccome (così come nelle altre nuove forme di comunicazione scritta che ho citato) non è facile alle volte interpretare il tono della frase si ricorre alla punteggiatura o alle emoticons. I puntini di sospensione lasciano la frase, appunto, sospesa e comunque non le danno un tono troppo formale, freddo e distaccato, come potrebbe dare il punto fermo. Il punto esclamativo, specie se è più di uno, da maggiore enfasi alla frase, così come la scrittura in maiuscolo. Enfasi positiva così come negativa. Le emoticons sono le cosiddette "faccine" che segnalano il nostro tono. Le più utilizzate sono quella allegra :-) quella triste :-( e quella ammiccante ;-) Poi ci sono quelle che esprino sorpresa :-0, un bacio :-* ecc. Per cartenza di spazio a volte non si mette il "naso" e quindi :-) diventa :)
Un´altra regola ci dice che prima e dopo i numeri possiamo eliminare gli spazi senza compromettere la comprensiblità. Porto tre amici = porto3amici. Una minoranza di persone scrivono addirittura tutto attaccato, distinguendo l´inizio delle parole con a lattera maiuscola. SecondoMeQuestoMetodoRendeDifficileLaLetturaVeloce.
Note sparse: anche e ancora si possono scrivere entrambi con ank. Po´ si scrive con la o accentata e quindi pò, per rispariamiare il carattere dell´apostrofo. Anche il T9 (il sistema di riconoscimento automatico degli sms) scrive po´ digitando i tasti "7" e "6". Buongiorno e buonanotte possono essere scritti bgiorno o e bnotte o addirittura bg e bn. La parola "ora" viene sostituita dalla lettera "h". I pronomi ti, ci, si, vi, mi diventano t c s v m. Così = csì. Proprio = pr. Sono = sn. Siamo = sm. Detto = dt.
hKaveteLettoQstPostEsapeteTTslAbbreviazPotreteScrivMexCriptatiMeglioDlaNasa!