(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Manuale di scrittura creativa

Finalmente ho finito di leggere anche questo libro, di Roberto Cotroneo, che mi è stato regalato quasi un anno fa dai miei amici per "aiutarmi" nella scrittura del blog. Purtroppo però il libro parla essenzialmente di come si scrive un romanzo, cosa che io non intendo fare. Infatti parla della struttura del racconto l’incipit, come si scrivono i dialoghi, la scelta dello stile, ecc. Adirittura siega come contattare una casa editrice. E’ scritto in modo semplice, chiaro ed avvincente.

Detto questo volevo comunque riportare una frase che c’è scritta all’inizio del libro che mi è piaciuta:

"Il principio basilare di qualsiasi scrittura: si scrive per gli altri, mai solo per se stessi. La scrittura è una forma di comunicazione, non una forma di solitudine: si scrive per raccontare qualcosa a qualcuno"

Il tocco dell'artista

Una delle qualità che mi affascinano di più: quella che possiedono gli scrittori (o gli sceneggiatori). Dal nulla riescono a tirar fuori delle storie, dei personaggi, delle personalità… fantastico!
E tu, lettore, immagini gesta, ti appassioni, "vedi" i personaggi, sai cosa pensano, come si muovono, i loro pregi e i loro difetti… Che bello sarebbe poter creare tutti quei mondi nella propria fantasia. Io non ce la farei. E poi c’è da dire un’altra cosa: oltre ad avere una sfrenata fantasia, queste persone hanno anche una capacità di coerenza (per dare un senso alla storia), memoria e soprattutto di rappresentazione (per scriverla in modo avvincente e appassionante). Ogni tanto penso alla storia di Faletti, ricordo quando faceva il cretino al Drive-in (e non mi faceva neanche ridere) e poi quando è andato a Sanremo. Quando ha scritto il primo libro ho pensato : si va beh, per lui è facile, è già famoso, avrà scritto un libro qualunque… e invece non era niente male, sembrava scritto da un professionista.
Io nella mia vita mi sono cimentato con un paio di raccontini brevi. Non ho mai avuto la costanza di scrivere cose troppo lunghe. Questo perchè io scrivo in preda a qualche raptus momentaneo, quindi scrivere racconti lunghi non fa per me, il raptus finisce e la voglia passa…. ho almeno una decina di racconti iniziati nel cassetto. E poi mi manca quella scintilla che hano gli scrittori, quel non-so-che che riesce a fargli "vedere" e raccontare di storie fantastiche.
I miei racconti non li ho mai stampati nè pubblicati in rete, li ho fatti solo leggere a qualche amico. Mi vergono un po’, ma non perchè mi vergogno a far leggere ciò che ho scritto (ne ho fatte di peggio) ma per "come" li ho scritti. Dovete capirmi, il primo l’ho scritto un’estate, dopo aver letto un libro di Irvine Welsh, quindi non sono propriamente politicamente corretti e sono pieni zeppi di parolacce… Ma adesso li cerco e magari nei prossimi giorni li pubblico… così mi sputtano del tutto via Internet !!!!

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