D’in su la vetta della torre antica,
Gatto solitario, alla campagna
Miagolando vai finchè non more il giorno;
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La città più fresca
è la città al mattino
quando si sveglia.
La città più viva
è la città di giorno
tanti colori, tanti rumori.
La città più strana
è la città di sera
le prime luci di buio
le prime ombre.
La città più bella
è la città di notte
spensierata e pensierosa.
PUESIA
A s'vêdla? A s'sentla? A s-pö tucàla?
Gh'è sul dâ dì che ognidön la pröva
in tüt'i rob dâl mond, a dl'ünivèrs,
Quando spunta la luna
tacciono le campane
e i sentieri sembrano
impenetrabili.
Quando spunta la luna
il mare copre la terra
e il cuore diventa
isola nell’infinito.
Federico García Lorca
Come l’insetto nell’ambra
che vorrebbe ancora volare
come sul capo al naufrago
l’onda s’avvolve e pesa
come le stalattiti e le stalagmiti
stufe del buio della grotta
come il ghiaccio nel profondo dell’antartico
che non ha mai visto il sole
come il ferro nel cemento armato
che regge, regge, ma non regge più
come gli anelli dei tronchi
che segnano il passare degli anni
come l’ergastolano che canta
sognando di farlo sulla spiaggia
così il tuo cuore è.
Come la farfalla colorata
che era bruco
come l’astronauta
che vede la terra dall’alto
come la melodia
che era pensiero, carta ed ora suono
come il bucaneve
che fiorisce alla fine dell’inverno
come il rompicapo
una volta che è stato risolto
come l’aquila reale
che vola, fiera e felice
così il tuo cuore sarà.
a Sud ci sono già stato
il Nord l’ho già visitato
a Est i primi raggi
a Ovest solo miraggi
cerco una direzione per i miei bisogni
seguirò la quinta, quella dei sogni
Nighthawks (I nottambuli) (1942) Art Institute of Chicago
D’in su la vetta della torre antica,
Tordo solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l’armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell’aria, e per li campi esulta,
Sì ch’a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli
Non ti cal d’allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell’anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de’ provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch’omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s’allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell’aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu, solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all’altrui core,
E lor fia vóto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest’anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirornmi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
Che dire?
Niente di nuovo sotto il sole.
Niente di nuovo, come sempre.
Quante volte l’ho già detto?
Quante volte l’ho già scritto?
Quante volte ho già scritto “Quante volte”?
Dovremmo darci una mossa?
Lo so, lo so, quante volte?
Cambierò, lo so, lo so.
Sono già cambiato, quante volte?
Spero di farcela, realmente.
Lo spero per me…
…di rivederla… quanto tempo?
(da "Randagio" – nessuno – 2004/2008 – per la cronaca "Chiara" è una persona che non esiste)
René Magritte – Les vacances de Hegel – 1958
Se fossi un lombrico?
Vivrei notte e giorno nella campagna umida.
Penserei solo a mangiare e sputare terra.
Se una mattina mi svegliassi
e come un novello Gregor Samsa
non avessi più le mie sembianze
ma quelle di un vermiciattolo del terreno.
La mia unica preoccupazione
sarebbe quella di vivere e sopravvivere.
Se fossi un lombrico?
Non avrei problemi,
né gioie o soddisfazioni,
nessun dubbio nessun dramma.
Un piccolo anellide
viscido e sfuggente
agorafobico e antopofobico introverso.
Se fossi un lombrico.
Antonio Canova – Venere Italica – 1804/1812 – Galleria Palatina Firenze
Questa volta lasciate che sia felice, Camminando, dormendo o scrivendo, Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia, (Pablo Neruda) |
"Goodbye Malincònia
Maybe tomorrow, I hope we find tomorrow"
Sono il vento tra i tuoi capelli
Sono il punto in fondo alla frase.
Sono il sole d’inverno
So parlare la voce delle rocce
So ascoltare i sospiri degli alberi
So cavalcare i raggi del sole
Sono in fondo al vuoto che hai dentro
Sono nell’ombra che ti sto seguendo
Sono in ogni goccia di pioggia sul tuo viso
(da "Randagio" – nessuno – 2004/2008)
Scende la neve. Lieve lieve. Scende la neve. E’ bello vedere quei fiocconi che cadono così lentamente. E tutto diventa più silenzioso: un silenzio bello, che rende più vicini. E i fiocchi si posano sul manto già bianco, si sommano, si compongono e creano una coltre magica. E’ magica la neve. E’ fredda, fastidiosa, brutta, pericolosa, ma è anche magica. Può essere bella, scintillante, radiosa. E poi è buona la neve. Mantiene la vita. Il proverbio dice "sotto la neve pane". Perché il grano viene riparato dal gelo invernale grazie alla neve. La neve può essere portata dal vento: gli spifferi portano qualche fiocco sotto ai cornicioni, nelle cascine, nei portichetti. La neve ricopre le auto, entra dalle finestre rotte delle cantine, imbianca i tetti. Può entrare anche nel cuore. Lui che è rosso si colora di bianco. Sembra magari congelato, ma sappiamo bene che non è così: sotto la neve c’è la vita. La neve serve proprio a quello. E quindi quando la neve si scioglierà il cuore, ancora vivo, tornerà a battere. Più forte di prima.
La notte è diversa.
La notte è vita,
è piena di progetti,
tutto è buono tutto è giusto.
Il mondo è tuo.
Ti togli la maschera,
vedi tutto con occhi buoni.
Non hai problemi di notte,
fai solo quello che vuoi.
La notte di pace
La notte spietata
La notte frivola
La notte assassina
Forse è solo un sogno
che ci manda la luna,
oppure è stato un bacio
che ci ha dato la fortuna.