Tempo fa ho letto sul Corriere questo articolo (clicca qui) dove spiega la vicenda di un certo Alessandro e una certa Alessandra, coniugi. Il marito ha cambiato sesso, è diventato anche lui Alessandra e il matrimonio si è sciolto per legge. Adesso la Cassazione si chiede se questo sia lecito e non sia un vulnus alla famiglia. Ha quindi passato la palla alla Corte Costituzionale. Se questa dovesse esprimersi favorevolmente al mantenimento di questo matrimonio allora io mi chiedo: che differenza c’è tra questo matrimonio e un matrimonio dichiaratamente omosessuale? Cioè, mi spiego: di fatto è un matrimonio gay, seppure ottenuto con "artifizi".
Anche quest’altro articolo del Corrierone (clicca qui) segnala un caso simile: un avvocato (sempre di nome Alessandro), ha cambiato sesso chirurgicamente, ma non all’anagrafe. In questo modo ha potuto sposare una donna. Quindi c’è una cosiddetta "vacatio legis": di fatto i matrimoni tra esponenti dello stesso sesso ci sono.