(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Le cento città – Rapallo

Le Cento Città d'Italia illustrate è una celebre collana di monografie, illustrate con fotografie dei luoghi e dei monumenti notevoli italiani, edita da Sonzogno, con cadenza settimanale, dal 1924 al 1929.

Ce n'è una dedicata a Rapallo e Santa Margherita Ligure

Parla della storia, dei Tigulli, dei Longobardi, di Milano e di Genova, dei Guelfi e dei Ghibellini, la peste, i pirati e tutte le traversie che Rapallo subì nei secoli. poi passa a racocntare la magnificenza di questo centro che pare un anfiteatro naturale, le sue vie (alcune nel frattempo hanno cambiato nome), i suoi negozi, i suoi albeghi che già allora ospitavano tanti turisti e le sue chiese, in primis il duomo decicato ai santi Gervasio e Protasio.

Accenna a due importanti monumenti dell'antichità: il cosiddetto Ponte di Annibale, dove pare transitò il famoso condottiero cartaginese nel 217 a.C. (anche se nella pubblicazione c'è scritto 536 a.C. Un grosso errore) e il Castello, qui chiamato "di Avenaggi", perchè così si chiama il rione di Rapallo dove sorge questa costruzione voluta per contrastare le invasioni saracene.
Prosegue decantando le meravigliose ville e palazzi che facevano di Rapallo, già cento anni fa, un lugo rinomato e ambito, come il Casinò, o la villa dove fu stipulato il trattato tra Italia e Jugoslavia nel 1920 (detto, appunto, "trattato di Rapallo"). Finisce, dopo aver parlato di qualche illustre personaggio rapallese, con la descrizione dei dintorni: dal Santuario di Montallegro, a San Michele di Pagana.

la seconda parte è dedicata a Santa Margherita Ligure, Portofino, San Fruttuoso, Camogli.

Il vecchio e il mare

"Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce."

Ragusa

Sono stato a Ragusa. E’ una zona della Sicilia che non avevo mai visto (ero arrivato fino a Noto e a Capo Passero). La città è molto bella e vale assolutamente la pena di essere vista. Come al solito in Italia ci sono delle bellezze uniche senza dover andare chissà dove.

Iniziamo col dire che Ragusa è in montagna, sarà a circa 500 metri di altitudine. Poi che è essenzialmente divisa in due: la parte più in basso e più antica è chiamata Ibla e la parte nuova Ragusa o Ragusa Nuova. E’ successo che alla fine del 1600 un terremoto ha distrutto Ragusa. Alcuni hanno ricostruito nello stesso posto (Ibla), altri hanno preferito ricostruire più in alto, creando questa città speciale aggrappata al monte. Per esempio il Duomo è giù, mentre il Vescovo è su. Fino a circa un centinaio di anni fa erano addirittura due comuni diversi, poi sono stati uniti per creare così un grande centro che potesse essere capoluogo di provincia (negli anni ’20 dello scorso secolo). In quegli stessi anni, durante il periodo fascista, ha avuto numerosi abbellimenti.
Il risultato è che Ragusa è decisamente una località particolare, e quando sei su hai un bello spettacolo guardando giù, e quando sei giù e ti giri verso l’alto….altrettanto. Un posto sicuramente da vedere.

Poi ho girato un po’ nella zona: Scicli, Modica, Marina di Ragusa, Vittoria, Comiso, ecc. Tutti posti carini (a parte Vittoria, onestamente), barocchi, piacevoli da visitare. 

E ora la rubrica "cose che ho notato, in ordine sparso:

  • L’ospitalità è nello standard siciliano, cioè molto molto accogliente.
  • Al bar, appena ho chiesto "cappuccio e brioche" ho evidenziato la mia provenienza. Successivamente ho imparato a chiedere "cappuccino e cornetto"
  • Il bar di Ragusa "Caffè Italia" sotto alla cattedrale di San Giovanni Battista è il numero uno: interisti, cappuccio e brioche ottimi (pardon, cappuccino e cornetto) e…c’è il Corriere della Sera. Numeri unissimi!
  • Non sbagliarti a dire "buongiorno" nel tardo pomeriggio, ti cazziano subito correggendoti in "buonasera!"
  • I centri commerciali sono uguali in tutto il mondo, che tristezza.
  • I negozi del centro sono uguali o comunque simili in tutte le città. Che tristezza. Sarà perché sono tutte catene in franchising. Passeggiare per il centro e vedere le vetrine di Yamamay, Benetton e simili (con tutto il rispetto) non rende la gita interessante, anzi.
  • Sulla costa non c’è molto, siamo fuori stagione e quindi è quasi tutto chiuso.
  • Le chiese barocche dopo un po’ sembrano tutte simili (con questo non dico che non siano simili, ma a casa riguardando le foto ho delle difficoltà a ricordarmi dove le ho scattate)
  • I ragusani sono molto orgogliosi della loro storia e non vedono l’ora di raccontartela, appena notano che sei un turista.
  • I ragusani sono molto orgogliosi del telefilm del  Commissario Montalbano.
  • Le regole della strada sono un po’ diverse, soprattutto nel concetto di precedenza. Non sei mai al sicuro, anche se viaggi su una superstrada. Ad ogni incrocio devi stare attento che qualcuno non ti tagli la strada, perché la precedenza è di chi se la prende.
  • No, non ho assaggiato le cassate e il cioccolato di Modica, lo sapete che non sono goloso di dolci. Non faccio mille km per mangiare un cioccolato, sorry. Ognuno ha le sue priorità
  • No, non c’era caldo. Diciamo la stessa temperatura di qui.
  • Non capivamo perchè la stanza da letto è in basso e la cucina al terzo piano. Pensando al caldo che deve fare d’estate e ai tetti in ondulina abbiamo capito: non dormiresti!
  • La pietra bituminosa di Ragusa verrà anche utilizzata per asfaltare le strade di Londa e Parigi, ma se ne usassero un pochino anche per le strade locali sarebbe meglio: sono una buca unica!
  • I siciliani in generale se sbattono abbastanza di come tengono le case. Mi spiego meglio: hanno dei panorami stupendi, delle città piene di storia, degli scorci meravigliosi, delle vie romantiche, delle piazze incantevoli…. e delle case tenute malissimo. Non dico dentro, dico fuori: sgarrupate, conciate, traballanti, disastrate. Anche a Ragusa penso che il grosso delle ristrutturazioni sia stato fatto nel Ventennio. Poi basta.

Estate quattordici

Che estate è stata questa estate duemilaquattordici? Beh sicuramente l’estate più "strana" di questi ultimi anni.

E’ stata l’estate di Cervinia, mai fatto camminate io prima d’ora. E’ stata l’estate dove ho battuto il record di apertura del negozio a Voghera (Il giorno 5 agosto ero aperto, un record assoluto!). Contemporaneamente è stata l’estate dove sono stato più a Brallo in assoluto, ho tenuto aperto tutti i giorni di agosto (a parte il 5 mattina), compresi i lunedì (non c’è nessuno che ha piacere di aspettarmi il lunedì). E’ stata l’estate di Milano Marittima (che pazzi che siamo, passano gli anni ma non cambiamo mai mai mai). E’ stata l’estate del cane Youssef (pardon, si chiama Yadis in realtà) e del gatto Briciola (lei si chiama proprio Briciola).

E’ l’estate del 10 e Lotto (rigorosamente estrazione istantanea), l’estate di Albera, è l’estate in cui non sono andato neanche una misera volta in Trebbia, neanche una! Non sono mai stato neanche un giorno a Rapallo e non ho neanche fatto un bagno in mare (beh si mezzo bagno a MiMa, ma non si conta, mentre a Lerici neppure quel mezzo, niente di niente). E’ l’estate della festa della birra di Pregola! L’estate del DiodelColletta che prima mi ha concesso la grazia ma poi me l’ha fatta scontare.

E’ stata l’estate senza un giorno di sole o meglio senza un giorno senza pioggia. E’ stata l’estate in cui gli affari sono andati bene, qualche festa di paese ma neppure troppe, qualche giro ma neppure troppi, l’estate dell’avviso di rottura motore e del corriere DHL. L’estate i cui non ho neanche chiuso le vetrine del negozio di Voghera e l’estate che è finita dentro alle mura di un ospedale, dopo aver vissuto a cento all’ora per tutta l’estate. E’ stato il mio di motore che si è rotto, non quello dell’auto. Febbre (e io me ne sono fregato, ancora febbre e non ci ho badato, ancora febbre e ho indagato, per finire al pronto soccorso e poi ricoverato. Eh va be’, posso dire che è stata la prima volta che da un pronto soccorso mi ricoverano, è stata la prima volta che ho fatto una flebo (e ho recuperato perchè ne ho fatte per così), e ho fatto tanti di quei prelievi che penso siano il doppio di quelli che avevo fatto nei 40 anni precedenti (quando in pratica non ne avevo quasi mai fatti)

E’ stata l’estate dei mille progetti, delle serate piene di sonno e stanchezza, della mancata salita al Breithorn, dell’amica di Milli e della gara di peso (ho vinto! Adesso peso 67kg, sono un figurino !) L’ho già detto della festa della birra di Pregola? Mi sa di si. E allora cito anche la disco a Lama e poi alla Fragolina. E mi sono dimenticato di citare Ponte di Legno e l‘Aprica, dormire col piumone quando anche a Brallo dormivo col lenzuolo, e infatti viva il softshell (è stata l’estate anche dei softshell). L’estate della Toscana (li non ci sono andato, ma ci sarei dovuto andare), della "mia" e della "tua", l’estate della para, di whatsapp e soprattutto l’estate che si può riassumere in una sola, breve, nuova, unica, potente, moderna, attuale, magica parola.

E’ stata l’estate del SELFIE !

Finale Ligure

Oggi sono stato a Finale Ligure, paese della Riviera di Poenente della Liguria.

Come paese in sè è molto simili agli altri paesotti di quella parte di Liguria, con la spiaggia e le viette appena dietro piene di negozietti, panifici e bar.

Appena vicino, a circa un chilometro, si trova Finalborgo, un borgo medievale tra i più caratteristici d’Italia.

Tutto sommato è stata una bella gita, abbiamo mangiato la focaccia ligure, abbiamo preso il primo sole della stagione sonnecchiando sulla spiaggia, abbiamo visitato un luogo caratteristico.

Peccato per l’inadeguatezza di Trenitalia, che non ha provveduto a rinforzare in modo efficace le linee per questo 25 aprile. Treni pieni e in ritardo, con tutte le conseguenze inevitabili: ulteriori ritardi, gente che stava male, odore, tratti di viaggio in piedi, ecc. Bocciati.

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