Perchè il mio cervello viaggia sempre a mille all’ora? Non riesco a smettere di pensare. E’ un turbinio di flash che si accavallano. Qualcosa che mi sfugge? No, non credo. Solo la mia velocità di pensiero che a volte supera il 100%. Che caldo, se c’è una cosa che non sopporto è il caldo, l’umidità, mi dà un fastidio insopportabile. Strano Luglio, ormai da tanti tanti anni sono abiutuato ad avere il negozio chiuso. I primi anni ho provato a tenere aperto in questo mese, ma con scarso successo. Negli anni successivi chiudevo a fine Giugno per poi dedicarmi all’avventura estiva di gestire il bar Castello Malaspina. Da qualche anno non lo apro più io, ma il negozio lo chiudo lo stesso, perchè non rende…faccio dell’altro. Quest’anno ho fatto un esperimento: apro solo il venerdì e sabato, e nei rimanenti giorni mi industrio nel fare dell’altro, ritagliandomi comunque un sacco di tempo libero. Però mi fa strano essere a Voghera, "vivere" il Luglio in questa cittadina che mi ospita da tanti anni e che ormai sento mia.
Ma fa parte del mio sperimentare, mi piace inventare, scoprire cose nuove, provare nuove strade. A volte cercando le idee più strane, a volte imboccando le strade più ovvie. A volte seguendo i consigli di chi mi sta vicino. Perchè, anche se magari non lo dimostro, mi fa piacere quando qualcuno mi dà dei consigli, perché è uno splendido modo di dimostrare amicizia, affetto e amore. Eh già, io sono criticone di natura e subito trovo le controindicazioni, vedo i problemi, sembra che non accetti lo sforzo di chi mi vorrebbe aiutare. Ma poi ci penso più o meno seriamente e se un’idea mi pare valida, o perlomeno percorribile, ci provo.
Che bella che è la vita. La verità è che le cose più vere sono sempre quelle che sembrano più banali, e quindi anche quello che ho appena scritto può essere tacciato di parer amorfo, anodino, insignificante, insipido, abusato, comune, brutto, impersonale, insulso, irrilevante, irrisorio, mediocre, modesto, ovvio, pedestre, piatto, povero, prosaico, scialbo, scontato, squallido, superficiale, trascurabile, anonimo, artigianale, semplice, usuale, normale, di poco conto, piccolo, convenzionale, dozzinale, grossolano, ordinario, prevedibile, semplicistico, trito, triviale. Ma è, semplicemente, quello che penso.
E quando sono solo, davanti a questa tastiera, a volte, come ora, le dita scorrono veloci. Non sanno neanche loro cosà andrò a scrivere e io lo so ancor meno. Ma è una cosa che mi piace, buttare su carta, pardon su computer, i miei pensieri alla rinfusa. Chissà perchè, chissà come mai ho quest’ambizione di voler scrivere un blog. Cosa vorrò mai dire? Narcisismo? Solitudine? Egoismo? Non lo so, però mi fa piacere che voi, 40 manzoniani lettori mi seguiate, anche fosse solo per dire "chissà che pirlate avrà partorito oggi". Però è bello avere dei riscontri, sapere che ci siete. Me lo dite quando vi incontro di persona, via email, nei commenti, negli sms. Complimenti e critiche (che sono comunque una velata forma di complimenti). Vi annoio? Pazienza, come ho scritto penso altre volte: "Vendere o no non passa tra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso" (Guccini, ovviamente).
Chiudo e vado a nanna, a vivere un’altra giornata. Stavolta nei sogni, e come sempre in compagnia della persona a cui dedico questo fiore. E’ già suo, è stato il primo che le ho regalato. Quanti bei regali ci siamo fatti. No, non sto parlando di quelli, sto parlando di momenti, foto, promesse, baci, canzoni, risate, tenerezze, sorrisi, sguardi, pensieri, sogni, barzellette, discorsi, giochi, immagini, parole. Già, e pensare che io prima non credevo alle parole. Alle sue ci credo, anzi di più, dire "ci credo" fa sembrare quasi che potrei non crederci, ma sarebbe come non credere al mare o alle nuvole, alla neve o al sole. Buonanotte a tutti.