Ecco un’antologia della mia rubrica "Il Tordo Imbruttito" su Facebook:
Ecco un’antologia della mia rubrica "Il Tordo Imbruttito" su Facebook:
Ho sperimentato la pubblicità su Facebook e finalmente ho capito una cosa: le potenzialità di questo sito. Ecco come mai vale così tanto la creatura di Zuckerberg. Adesso vi spiego: ho provato a fare pubblicità mirata, nella fattispecie alla pagina del mio negozio. Su FB fare pubblicità è semplice e potente. La semplicità deriva dal fatto che in pochi minuti puoi impostare la campagna pubblicitaria (diciamo dai 30 secondi ai 5 minuti massimo). La puoi far partire, terminare, sospendere e interrompere quando vuoi. Paghi solo quello che è stato fatto. Ci sono due tipi di inserzioni: quelle nella banda laterale e quelle tra un post e l’altro nella barra centrale. In quest’ultimo caso puoi fare pubblicità solo a pagine interne a FB, mentre nella barra laterale anche a link esterni. Per fare un annuncio basta una foto, un link e qualche riga scritta. Fine. Si paga con paypal.
La potenza è data dalla personalizzazione estrema. Siccome FB sa i fatti e i dati di tutti (o quasi), puoi richiedere che il tuo annuncio sia visualizzato solo da utenti con determinate caratteristiche. Per esempio gente di Voghera e zone limitrofe, dai 18 ai 60 anni, che non siano già fan di "Piazza Affari". Ma poi puoi personalizzare per città di residenza, di nascita, età, sesso, gusti sessuali e religiosi, scuole fatte, ecc. ecc. Insomma una personalizzazione pazzesca!!!
Su Facebook c’è una pagina che mi piace: il Milanese Imbruttito.
Non so come, ma mi rispecchio nella grande maggioranza delle frasi, per esempio:
"CONTROLLA IL METEO TUTTI I GIORNI"
"SPETTACOLO!"
"DAICHEE’ VERDE!"
"DAI SU MUOVITI, TI HO FATTO PASSARE, MUOOOVITI!"
"OGGI NON MI PASSA PIU’"
"CAZZOCIFAI GIA’ SVEGLIO?"
"TI AGGIORNO ASAP"
"NON FA LA SPESA, FA UN SALTO ALL’ESSELUNGA"
"UE’ BELLA VITA"
"AL MASSIMO VI RAGGIUNGO"
"POI TI GIRO IL LINK"
"CAZZOTIURLI?"
"UE’ CAPO!"
"TROVA IL MODO DI PARCHEGGIARE ANCHE SUGLI ALBERI"
"EHLLAMADONNA"
"VEDO COME SONO MESSO POI TI DICO"
"MI STAI ASCIUGANDO!"
"MA ANCHE NO"
…e tante altre chicche simili.
Voi sapete come fare le "faccine" su Facebook? Vi dico le più comuni, tra cui un "rarità": la cacca !
E infine….
Ecco quello che realmente succede…. !!!
Secondo me Google è destinato a diventare ancora più "potente" (non che ne avesse bisogno). Già adesso lo utilizziamo per le nostre ricerche, per le mappe e gli itinerari (Google Maps), per la posta elettronica (Gmail), per la ricerca di immagini, per trovare prodotti da acquistare (Google Shopping), per sbirciare nei libri (Google Libri), per vedere i video (YouTube), per sapere le notizie (Google News), per condividere documenti (Google docs), per le traduzioni, per navigare (Chrome), per organizzare le foto (Picasa), ecc ecc.
Ma adesso ci sono due strumenti, molto potenti: Andoid e Google Plus. Seguite i mio ragionamento:
Microsoft ha avuto finora la leadership nei sistemi operativi, e anche nel software per ufficio, Facebook è IL social netowrk per eccellenza, ma chi è che è in grado di unire tutte queste cose e aggiungere quelle che ho elencato prima? Big G. Che ormai è un concorrente potenziale di TUTTE le ditte che operano nel mondo dell’informatica: sia che producano software, gestiscano siti, fabbrichino hardware (non dimentichiamoci che la casa di Mountain View è proprietaria del marchio Motorola e produce telefonini.. beh ormai è anacronistico chiamarli "telefonini", visto che telefonare è una delle tante cose per i quali vengono utilizzati)
Google fa tutto! Vedremo come va a finire…
E’ partito da un paio di settimane il contest di Piazza Affari su Facebook, ecco come funziona:
Dobbiamo diventare 200 entro il 31 maggio !!!!
Se il 31 maggio 2011 avremo raggiunto almeno il numero di 200 fan la promozione sarà valida e ogni fan di Piazza Affari riceverà un buono personale che darà diritto a:
oppure
oppure
oppure
Se il numero di fan sarà raggiunto prima, la promozione partirà in anticipo, quindi avrai più tempo per sfruttare il tuo buono sconto.
Il buono ha comunque scadenza il 30 giugno 2011.
Da un po’ di giorni ho ripreso a usare Twitter e l’ho implementato nel blog, come potete vedere dalla barra qui a destra. L’avevo già fatto nel 2007 (potete vedere la notizia cliccando qui) ma poi l’ho rimosso a causa di inutilizzo.
Ora invece l’ho rispolverato e l’ho anche collegato al mio account Facebook. Se funziona (e spero di si) quando mando un tweet dovrebbe finire, oltre che su Twitter e sul mio blog, anche sulla mia bacheca FB.
A questo punto qui ci vuole un bel: e chi se ne frega!!!
Una volta c’era Internet. Quando mi hanno spiegato cos’era ne sono rimasto subito affascinato. D’altronde già a metà degli anni ’80 il mio professore di Tecnica delle medie (Dario Volo) mi aveva parlato di computer che si collegano ad altri computer in remoto e si scambiano informazioni. Mi sembrava fantascienza, ma lui diceva che era già realtà, anche se solo per pochi. Quando, circa 10 anni dopo, la realtà della Rete ha cominciato a diffondersi (tra gli addetti ai lavori) ho avuto la fortuna di poterla provare all’Università: che figata.
La funzione preminente di Internet, quella che ha fatto sì che riscuotesse tale successo, era indubbiamente il World Wide Web (da alcuni tuttora chiamato “Internet”). In realtà Internet è il nome della rete a cui sono connessi tutti i computer. E una volta che sono connessi che si fa? Ci si possono scambiare email, file e appunto navigare su siti Web. Oppure telefonare, condividere, chattare, ecc.
Io usavo internet per scambiare le poche email con i pochi che avevano un indirizzo di posta elettronica. Praticamente solo coi miei compagni di corso. Io ne avevo ben 2: tordi at odino.unipv.it e nessuno at jetai.unipv.it
E soprattutto per navigare, in quell’ora concessa dalle 13 alle 14 nelle aule di Grafica Avanzata. Leggevo sui giornali di informatica qualche articolo interessante, mi segnavo gli URL su un fogliettino e poi andavo a visitarli. Inimmaginabili le velocità di oggi: da quando digitavo l’indirizzo a quando potevo vedere la semplice paginetta passavano anche alcuni minuti.
Il must era Yahoo. Sembrava (ed era) una grande cosa: tu cercavi qualche sito e su Yahoo potevi trovarlo, indicizzato in una qualche categoria. Poi è apparso Altavista, che ha spiazzato tutti. Il più rapido ed efficiente motore di ricerca. Dopo qualche tempo era diventato talmente completo che gli altri motori non li si considerava neanche più, bastava cercare su Altavista.
Il mondo del web era quello: siti e motori di ricerca che ti permettevano di arrivare ai siti. Stop. Poi è venuta la moda dei Portali, ovvero siti-raccoglitore, dove poter trovare di tutto per cominciare la navigazione: oroscopo, meteo, ricerca siti, email, ecc. Sembrava il nuovo modello di business, molti ne sono sorti, molti si sono modificati (Yahoo ad esempio è diventato un portale), molti sono poi scomparsi. Arianna, Lycos, Virgilio, Yahoo, e poi WorldOnLine, Caltaweb, Kataweb, Infinito, ecc.
Ad un certo punto è arrivato Google. È stata come la bomba atomica. Per prima cosa ha ucciso Altavista diventando di fatto il numero uno delle ricerche: velocissimo e molto affidabile, niente più tempo perso a cercare tra risultati inutili. Molta gente ha sottovalutato il fenomeno Google, e non mi riferisco a persone comuni, o qualche addetto ai lavori, o a qualche espertone o presunto tale, mi riferisco ai giganti dell’informatica, uno per tutti Microsoft. Tutti quei signori hanno pensato: ma si questi due ragazzotti di Google hanno inventato IL motore di ricerca per antonomasia (tant’è che è nato il neologismo “gugolare”)? Bene, bravi, grazie…e chi se ne frega. Solo che i due ragazzotti non si sono limitati (si fa per dire) a creare lo stato dell’arte della ricerca sul web, ma nel tempo hanno aggiunto una serie quasi infinita di strumenti accessori: la posta elettronica, le mappe, le traduzioni, le anteprime, i libri, i newsgroup, i video (Google è proprietaria di YouTube, dopo aver tentato inutilmente di lanciare Google Video), ecc. E tutto questo a che pro? Molti si chiedono: ma Google come fa denaro? Insomma che modello di business ha? Semplice. Loro offrono agli utenti finali i solo servizi, gratuitamente, cercando di essere i migliori, in modo che il maggior numero di utenti possibile utilizzi questi servizi. E poi? E poi ci schiaffano dentro la pubblicità. Potrei essere smentito, ma credo che Big G sia il primo venditore di pubblicità al mondo. Non male no? E poi hanno altri sistemi: vendono tecnologia, know how, ecc.
Hanno tentato di entrare anche nel campo dei Social Network, qualche anno fa, con Orkut, ma non ha avuto successo. Io ero ovviamente iscritto. Cercavi i tuoi amici, creavi collegamenti, condividevi informazioni. Già sentito? Certo, Zuckemberg mica ha scoperto l’acqua calda inventando Facebook, è stato solo (si fa per dire) il più bravo a convincere milioni di utenti ad utilizzarlo. E ha guadagnato un sacco di soldi. Come, direte sempre voi? Più o meno col solito sistema: con la pubblicità. Un sito come il suo, visitato quotidianamente da milioni e milioni di persone, ha un potenziale enorme. Per di più che, quando un utente visita il suo sito, lui sa chi è, che gusti ha, chi frequenta, che contatti ha, ecc. Pazzesco!!! Un potenziale enorme in termini di valore. Quel ragazzo ha in mano i dati di milioni di persone. E non dati insignificanti o quasi, come quante volte prendono l’autostrada, ma dati personalissimi e (si fa per dire) privati: chi è amico di chi, i gusti, le tendenze, ecc. Roba che vale miliardi di dollari (o euro, se preferite). E’ riuscito a creare un mondo dentro a FB: ormai non ci si scambiano più email via posta elettronica, ma via FB. Non si chatta più con Messenger o Skype, ma su FB. Non si condividono più i video su Youtube, ma su FB. Non ci scambiano più le foto, si pubblicano su FB. Quasi paradossale e allucinante, ma assolutamente vero. Ricordate 1984 di Orwell? Con la differenza che li la gente era obbligata, noi invece siamo contenti di pubblicare in piazza i cazzi nostri. E ora Zuckemberg sta cercando di portare FB fuori da FB. Il primo passo è stato quello del tasto “Mi piace”, che da poco tempo campeggia su numerosissimi siti (tra cui il mio, anche io sono dentro il maledetto ingranaggio). Puoi dare la tua preferenza a qualsiasi cosa e questo verrà segnalato su FB.
E poi è allo studio un sistema di pagamenti (simile a Paypal) che diventerebbe il sistema di pagamento standard (e probabilmente obbligatorio) su FB. Altre vagonate di dollari che entrerebbero nelle sue tasche. In che modo? Semplice, per ogni transazione ci sarebbe una seppur piccola percentuale da devolvere a Facebook. Semplice, magari anche poco geniale, ma efficacissimo sistema.
Molti colossi, tra cui Google, hanno paura di questa “uscita” di FB dal proprio sito. Paura della concorrenza nel fatto di poter far soldi con gli utenti in rete.
Altri invece sono riusciti a “sfruttare” FB per far soldi loro stessi. Prendi per esempio l’ideatore di Farmville, uno dei giochini a cui puoi giocare all’interno di FB. Io non l’ho mai provato, ma pare che sia un giochetto in cui devi gestire una fattoria: semini grano, coltivi fragole, pascoli pecore, ecc. Ma probabilmente lo conoscete già, visto che un feisbucchiano su 5 giù lo fa. Iscriversi e giocare è gratis, ma per fare acquisti è possibile usare la carta di credito. Si acquistano beni virtuali: un cane, una gallina, un trattore, ecc. Pensate che sia una pirlata? Beh sappiate che nel 2010 è previsto un introito di 450 milioni di dollari. Si avete letto bene. La casa produttrice di Farmville (e di altri giochi come Mafia Wars, Zynga Poker, ecc) ha 775 dipendenti e vale 4,6 miliardi di dollari. Altro che pirlata! Ora bisogna vedere fino a che punto il famelico Zuckemberg permetterà a questi signori di guadagnare “alle sue spalle” senza versargli il pizzo una percentuale…
Avrete notato che da qualche tempo in fondo ad ogni post è comparso il tasto di facebook "Mi piace", come questo qui sotto:
Cliccandoci sopra, se siete iscritti a facebook, darete una preferenza all’articolo, che verrà visualizzata anche nella vostra bacheca.
Un ulteriore modo per dare un apprezzamento al vosto "blog preferito". ;-)
Nella foto c’è un tizio seduto che legge il giornale. Siete sicuri? Siete proprio sicuri? Girate testa a destra di 90 gradi…
In questo articolo apparso sul Time viene proposta una tesi per cui FB sarebbe adatto alle persone di una certa età. Non ci credete? Ecco le motivazioni per te che non sei più giovane:
Considerazioni sparse su Facebook da quando non sono più iscritto.
Trovo della gente che dice: "passo ore su FB". Ore? Io ci passavo 5 minuti. Nel senso che FB non è un sito di interattività on-line (a parte la chat). Io mi collegavo, leggevo le novità, lasciavo messaggi ed eventualmente rispondevo a quelli che mi avevano lasciato… e stop. Lasciavo ovviamente la finestra aperta per tutto il tempo che stavo al pc, ma non stavo "su FB" per ore!!! Che cavolo ci fai per ore? Capisco le prime volte che ti fai passare tutti i tuoi contatti, ma poi? Boh. Per me aveva la stessa perdita di tempo delle email: quando ti colleghi leggi le ultime, poi tieni il client aperto per sapere se nel frattempo te ne arrivano e prima di scollegarti da un’ultima occhiata. Stessa cosa con FB, quindi per me NON era una perdita di tempo… o perlomeno relativa.
Il fenomeno FB è esploso in modo esponenziale: ogni giorno senti di persone, magari di cui non sospetteresti mai, gente che non sa la differenza tra un tostapane e un computer, che si è iscritta a FB. Persone che non usano nessun tipo di instant messenger, eppure che sono state conquistate da questo social netowork. Ieri leggevo che in tutto il mondo gli iscritto sono 120 milioni: vi rendete conto di che mole di dati ha in mano mister Zuckerberg? Che bello, dopo il "sogno americano" esiste ancora il sogno di Internet, quello dove lo studente universitario diventa miliardario grazie a una trovata geniale, come Filo e Yang, come Brin e Page, and so on..
Non c’è giorno che un giornale, un telegiornale, una rivista, non parli di FB. La scorsa settimana è uscito un libretto in allegato al Sole24h che parla di FB spiegandone i pregi, i difetti, perchè fa bene, perchè fa male…come le nuove medicine insomma.
Emblematico il caso di una ragazzo che conosco. Lo trovo tempo fa al bar e per prima cosa mi dice: "Ma tu sei su Facebook? No perchè altrimenti diventavamo amici". Ormai invece di dire "Ciao, come stai?" si dice "Ciao sei su facebook?"
Io alterno momenti in cui ho una crisi di astinenza enorme a momenti in cui mi sento "superiore", come quando trovo gente che mi chiede: "Sei su FB?" e io me la meno perchè non ci sono (una chiara sindrome snobistica). In realtà di quei personaggi mi interessa meno, perchè se è gente che incontro nella real life non ho bisogno (oppure ho meno bisogno) di comunicare con loro via FB. In realtà a volte tramite FB riesci a comunicare, nei modi e negli argomenti, in modo diverso. E’ più immediato di altri strumenti e meno formale di altri. Un po’ come lasciarsi i messaggi sul frigorifero. Ma quelli che mi mancano sono le persone che vedo raramente o praticamente mai. Gente che vedo una volta all’anno, o anche meno, gente che non vedo da anni… era un bel modo x rimanere in contatto…
Ogni tanto però è bello anche stare un po’ offline. Come quando da piccolo non vedevo l’ora che fosse estate perchè a Brallo arrivavano tanti ragazzini e poi mi ritrovavo a desiderare di stare una giornata da solo, immerso nei miei boschi, nei miei pensieri e nella mia solitudine. Come quando è bello stare col telefono spento.
Comunque, tornerò su FB, prima o poi tornerò, magari un po’ più consapevole degli usi e degli abusi che si possono fare di questo strumento.
Cos’è Facebook? Negli ultimi mesi parlo molto di FB e tutti mi fanno questa domanda… alla quale è difficile rispondere. E’ un cosiddetto Social Network, in pratica è un giochino, ma con dei risvolti utili. E’ un modo per tenere contatti con persone che altrimenti non avresti occasione di tenere.
Funziona così. Ti iscrivi e inserisci tutti i dati che vuoi: nome, cognome, data di nascita, interessi, film preferiti, hobby, attvità, professione, ecc ecc. Poi inizi ad avere una lista di "contatti", insomma i tuoi amici di Facebook. Come si fa a collezionare amici? Per prima cosa puoi dare in pasto automaticamente la tua rubrica di email e lui (il signor FB) vede se c’è qualcuno iscritto. Se trova qualcuno gli mandi una richiesta di amicizia e questo potrà accettare o ignorare. Poi, quando diventi amico di qualcuno, puoi sbirciare nella sua lista di amici e vedere se c’è qualcuno che conosci anche tu. Poi sarà sempre FB a suggerirti altra gente che potresti conoscere in base alle scuole fatte, alle ditte per le quali hai lavorato, al fatto che c’è gente con la quale hai parecchi amici in comune e quindi probabilmente conosci, ecc. E così il cerchio di amicizie si allarga. Io sono arrivato finora a 96 amici.
E poi, cosa puoi fare? A cosa serve tutto ciò? Lo prendi come un giochino, quando ti colleghi al sito puoi scrivere quello che stai facendo, puoi scrivere ai tuoi amici, pubblicare foto, commentare quello che fanno gli altri, mandare regalini virtuali, giocare, iscriverti a test, sondaggi, creare e associarti a gruppi (per esempio io ho creato "Salviamo Orione dalla pallavolo"), e mille altre cose. Ripeto ancora una volta: a cosa serve tutto ciò? Per prima cosa serve a perdere un sacco di tempo… e poi, come ho detto, in questo modo vedi cosa fanno e quindi tieni i contatti con gente che vedi anche molto poco, se non quasi mai. Gente di cui magari avevi perso le tracce, non sai neanche più cosa fa, ecc. Puoi semplicemente scrivere un appunto, scoprire che è il loro compleanno, ecc.
Io nella mia vita ho frequentato un sacco di persone e su FB ne ho ritrovate un mucchio. Gente di Brallo e dintorni, amici di Voghera, compagni di sucola, di ingegneria, di economia, ex arbitri di calcio, gente che ho conosciuto in politica, ex colleghi, ecc ecc.
Ho notato che quando ci si incontra di persona, anche se magari si è persa la confidenza di una volta (o non si è mai avuta) ci si saluta con uno sguardo un po’ più complice… pensando "sei un mio amico di FB !!". Nello sguardo si capisce che si condivide qualcosa.
Insomma FB è proprio una bella cosa, che ho iniziato ad usare come svago e ho scoperto essere una cosa molto utile, mi piace accorgermi di conoscere tanta gente e di non perderla di vista.
Detto questo… stanotte mi sono disiscritto.
Powered by WordPress & Theme by Anders Norén