In queste ultime settimane si è parlato parecchio di questo argomento. I sindaci dei comuni delle nostre montagne hanno avversato pubblicamente in più modi la possibilità di realizzare centrali eoliche sugli appennini oltrepadani.
Io condivido abbastanza, perché l’idea di avere dalle parti di casa mia, delle gigantesche schifezze rotanti non mi solletica di certo. Tuttavia, il motivo che mi ha spinto a scrivere questo post è quello di aver visto associato alle proteste la parola: ecologista. Mmmmmm…è una parola che mi mette i nervi… (che bella questa frase in "italiano parlacomemangi”). Dicevo: come fa a definirsi “ecologista” uno che rifiuta l’eolico? Ma scusa, non sono proprio gli ecologisti quelli che sono contro i metodi di produzione dell’energia basati su fonti inquinanti come il petrolio e il carbone, per non parlare del nucleare? E allora cari i miei signori, come pensate di produrla questa benedetta energia? Mettendovi lì voi tutti quanti a pedalare? Nooooo, mi dite che bisogna usare l’energia solare, il flusso delle maree, il vento. Ma se poi montano ettari di pannelli nei campi sono degli “ecomostri”, se mettono le pale eoliche sono dei disgraziati, ecc.
Io almeno lo dico che non mi piacciono queste cose, ma sono indispensabili. Se è possibile, gradirei egoisticamente che le mettano da un’altra parte, son mica masochista, ma se proprioproprio devi costruirle dalle mie parti…amen.
È un po’ come le discariche: da qualche parte devono pur farle, no? E ovviamente nessuno e sottolineo nessuno vorrebbe che gliele costruissero nel proprio territorio. Ciò nonostante sono indispensabili, quindi…
Però, cari miei presunti “ecologisti”, voi siete solo capaci di dire “no, no, no, no”. Ma non siete mai stati capaci di trovare un’alternativa. Mai. Il nucleare non va bene? Meglio l’eolico. Ok, facciamo l’eolico. Ah, non va bene neanche l’eolico? Allora preparatevi a pedalare…