Vorrei parlarvi oggi di una frazione del comune di Brallo di Pregola: Smegi o, come si dice in italiano, Someglio.
Fonti: testo tratto da http://www.oltrepeat.com, foto su Flick di Libertyplace e video su Youtube di cirilvio.

Someglio si trova a 768 m. di quota nel comune di Brallo di Pregola (PV) e la chiesa, parrocchia di Colleri, secondo le più recenti ricerche storiche risale ai secoli XII e XIII.

Si ritiene che sia stata la chiesa che serviva al culto di tutta la zona dell’alto Appennino pavese, una vera ‘Pieve’ per i fedeli sudditi dei marchesi Malaspina che dominarono a lungo le valli dello Staffora e dell’Avagnone fino all’estinguersi del feudalesimo. L’edificio posto in un punto strategico della strada su cui transitava il commercio del sale e delle spezie che da Genova, per la Val Trebbia, portava a Milano, ebbe fin dall’inizio il proprio cimitero (un tempo attiguo alla chiesa e diviso da essa dal portichetto di sinistra).

Dal punto di vista artistico possiamo notare che la parte esterna dell’edificio ha conservato il suo aspetto originario e ora anche la facciata è stata riportata in pietra a vista come il campanile romanico, di rara bellezza, coperto di lastre di pietra locale, come anche tutto il resto dell’edificio che ci riporta al tipico stile Malaspiniano.

Caratteristici sono i due portichetti che delimitano l’area della chiesa e del vecchio cimitero. I muretti di cinta sono stati restaurati nel 1979 mentre l’oratorio è stato risistemato nel 1985.

L’interno è ad unica navata e la pavimentazione in sassi locali, mentre l’altare maggiore è in pietra. Vi si trovano anche due dipinti ad olio raffiguranti in uno S. Fermo (venerato il 9 agosto) e nell’altro i Santi Gervasio e Protasio con S. Ambrogio.

Il crocefisso sopra l’altare è di epoca indefinita in legno locale e rivestito di un leggero strato di gesso. Il fonte battesimale è in sasso locale corroso dal tempo passato sotto terra, dove venne trovato durante gli scavi per il restauro.