(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Tag: bicicletta

Ferrovia Voghera Varzi

Tempo fa ho fatto un giro in bici sul primo tratto del tracciato della vecchia ferrovia Voghera – Varzi. L’ho imboccata da strada Malvista (per chi non sa dove sia: uscendo da Voghera verso est, appena prima del ponte sullo Staffora di via Piacenza, la viettina sulla sinistra è strada Malvista). Appena prima del sottopasso, sulla sinistra c’è un piccolo sentierino che porta sulla massicciata. Si percorre quindi il ponte sullo Staffora e si arriva fino a strada Braide, dove l’itinerario prosegue. L’erba era stata tagliata, quindi il percorso agevole. Si raggiunge il ponte che passa sopra la Statale, nei pressi dello Zenith e si prosegue nei campi in direzione Codevilla. Il mio giretto è stato breve, anche perchè ho fatto numerosissime soste a fare fotografie. Eccone alcune:

 

 

     

 

 

Io e la bici

Girare in bici è proprio una bella cosa. Sono lì, da solo coi miei pensieri, la musica dell’ipod nelle orecchie. Pedali e pensi, pensi e pedali. E’ una cosa che mi rilassa e mi dà la possibilità di mettere in ordine i pensieri. Perchè non hai distrazioni. Ti metti li, scegli la tua stradina poco trafficata… e pedali. Parli con te stesso e passi un’oretta o due pedalando pedalando… solo con te stesso…


Jackson Pollock, Number 8, Neuberger Museum, State University of New York

I want to ride my bicycle

Nei giorni scorsi ho provato il mio nuovo mezzo, una bici da corsa. Beh nuovo nuovo non è, l’ho acquistata usata, poi l’ho portata in un negozio a far sistemare (freni, copertoni, camere d’aria) e a regolare per la mia altezza. Non avevo mai provato una bici da corsa, ho sempre avuto solo mountain bike. Tutti mi raccontavano mirabolanti cose su queste bici, del fatto che sono molto più leggere e pratiche, ecc. Allora mi son deciso, visto che quando sono a Voghera mi riduco a girare quasi sempre in pianura.

Vi dirò: niente male, proprio niente male. Per prima cosa elenco i difetti: il sellino è un pochettino troppo duro, ma ha una forma che è migliore di quello delle bici che avevo, Diciamo che ti fa male in un punto diverso delle "parti basse", non so se è meglio o peggio… credo meglio. E poi soprattutto la posizione che è molto più incurvata rispetto alla bici normale. Dopo un po’ avevo mal di schiena… e di collo in quanto per guardare davanti devi tenere la testa piegata in su. E poi se stai nella posizione diritta non hai le mani sui freni, questo un po’ mi inquieta.

Però viaggia molto di più, cavoli se viaggia. Quando dai una bella pedalata la senti subito, è come quando schiacci l’acceleratore di una macchina con una bella ripresa e senti la spinta. Infatti in due ore di bici ho gironzolato parecchio. Non so a che velocità andassi in quanto non gli ho ancora fatto mettere il computerino, però la prova è superata, a Voghera userò questa bici d’ora in poi. Così potrò raggiungere anche dei posti un po’ distantini e non sempre i soliti… dopo un po’ era già ora di tornare.


Berlino 2003

Piste ciclabili

Ma è mai possibile che si fa un gran parlare di piste ciclabili, di città che soffocano il povero ciclista costretto a zigzagare tra macchine parcheggiate e viabilità assassina, e poi quando ci sono le piste ciclabili nessuno le usa?

Mi sto riferendo a Voghera, ovviamente. In via Repubblica, in via XX Settembre, in Corso Rosselli, vedo sempre, al contrario, gente in bicicletta che ondeggia pericolosamente di qua e di là, cercando di evitare auto in doppia fila, magari con due sporte della spesa, pericolosissime per l’equilibrio e per il fatto che aumentano l’ingombro.

E allora cosa è servita la realizzazione delle piste ciclabili, con la conseguente riduzione di parcheggi, se poi chi utilizza la bicicletta lo fa in mezzo alla strada, creando pericolo per sè e per gli automobilisti?

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