(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Tecktonic

Tremate tremate, le truppe son tornate…

Cos’è la Tecktonic? Per prima cosa non si dovrebbe pronunciare come "Gin Tonic", ma con l’accento sull’ultima i, quindi tecnonìc, visto che è una tendenza francese. C’è che dice che sia una nuova forma di musica techno, ma in realtà è uno stile di ballo molto molto maranza. Se cercate su YT en trovate tantissimi esempi. Eccone uno abbastanza esplicativo:

Christian ti ricorda qualcosa? Per esempio quando correva l’anno millenovecentonovantadue al Kursaal? Beh: ora si spiegano tante cose….

Grazie a Marco per la segnalazione.

Tanti tanti tanti anni fa

Ti ricordi quell’estate
in moto anche se pioveva
tentavamo un po’ con tutte
cosa non si raccontava
ci divertivamo anche
con delle cose senza senso
questo piccolo quartiere
ci sembrava quasi immenso
Poi le strade piano piano
ci hanno fatto allontanare
e il motivo sembra strano
non lo saprei neanche dire
solo ti vedevo qualche volta
in giro con quegli altri
tu che mi dicevi
qualche sera passerò a trovarti
io che avevo i fatti miei
ti ricordi quella
con quegli occhi grandi bianchi
mi dicevi è troppa bella
forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
però credimi
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa

quando per noi
forse la vita era più facile

Forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
troppo grande per noi
Ti ho rivisto stamattina
sul giornale la tua foto
steso su quella panchina
non sembravi neanche tu
forse te la sei cercata
forse non sei stato forte
non m’importa ma non so
se eri pronto per la morte
io che ho sempre i fatti miei
con un’altra donna
con degli occhi grandi
che
anche tu
mi diresti
è troppo bella

forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
però credimi
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi
forse la vita era più facile
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi
forse la vita era più facile

 

(Max Pezzali – Se Tornerai)

Francesco Guccini al Forum di Assago

Martedì undici/undici sono stato, come preannunciato, a vedere Guccini. Sempre bello. C’era il pienone, ed infatti ha esordito dicendo che gli fa sempre una certa emozione cantare di fronte a tanta gente. Come al solito Guccini fa un po’ di teatro, i soldi del biglietto sono spesi bene sia per ascoltare le canzoni dal vivo, con l’altmosfera creata dall’autore e dal pubblico che canta a squarciagola, sia per il corollario di dissertazioni (quasi sempre in chiave politica) del Nostro.

Anche stavolta non si è tirato indietro dal fare battute sull’attuale maggioranza e soprattutto sul premier. Mi viene in mente qualche aneddoto del tipo che sia lui che Fini, abitando a Bologna, hanno visto lo stesso film nello stesso cinema da ragazzi. E quindi si chiedeva se, in una sorta di sliding doors, lui avesse potuto diventare presidente di Alleanza Nazionale e Fini avesso scritto "La locomotiva"… scrivendo "gli eroi son tutti giovani e belli…. e abbronzati". E poi sotto cone le allusioni, le battutine, ecc. E giù applausi del pubblico.

Oltre a questo introduceva ogni canzone, sempre piene di "malinconia positiva" come solo lui sa fare. Calzoni un po’ retrò, un po nostalgiche, ma con una forza che spacca.

Ha iniziato con la classica "Canzone per un’amica", ma poi ha percorso una strada insolita introducendo non le classiche canzoni superfamose, ma un sequenza di successi minori che e stato piacevole riascoltare dal vivo, come "Canzone quasi d’amore". La mia preferita è stata sicuramente "Canzone delle osterie di fuori porta": Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta, ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta: qualcuno è andato per età, qualcuno perchè già dottore e insegue una maturità, si è sposato, fa carriera ed è una morte un po’ peggiore

Poi, dopo la metà del concerto parlava sempre meno e cantava sempre più, con Noi non ci saremo, Eskimo, Cirano, Don Chisciotte… cavoli ci mancava l’Avvelenata maledizione, ma ovviamente neanche stavolta l’ha fatta. Inutile dirvi che ha chiuso con "La locomotiva".

nel frattempo la bottiglia di Bonarda che avevo abusivamente introdotto era misteriosamente finita….

Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per formarsi, chi per seguire la ragione,
chi perchè stanco di giocare, bere il vino, sputtanarsi ed è una morte un po’ peggiore

Aspettando Guccini

In attesa di una recensione più dettagliata, posso anticiparvi che martedì sera sono andato al DatchForum di Assago a vedere il mio quinto concerto di Francesco Guccini. Volevo qui inserire il testo di una delle canzoni che ha fatto quella sera, ma non so proprio quale scegliere tra due, quindi le metto entrambe (mi sono reso conto che "Cirano" l’ho già pubblicata sul mio blog, pertanto metto solo "Don Chisciotte". L’altra la potete trovare in un vecchio post, cliccando qui). Un grazie ai miei due soci che erano avec moi e una dedica particolare a quel borghese ammuffito de "Il Cire": sei vecchio! D’altronde è un po’ che non ci vediamo e mi sa che ormai hai raggiunto addirittura i 34 anni… però ti perdono perchè sei tu che mi hai fatto scoprire il Guccio.

Ho letto millanta storie di cavalieri erranti, di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza. Nel mondo oggi più di ieri domina l’ingiustizia, ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto
d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso l’ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso, e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello, ma un rifiuto non l’accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante, colpirò con la mia lancia l’ingiustizia giorno e notte, com’è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte…

Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore, contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore…  E’ la più triste figura che sia apparsa sulla Terra, cavalier senza paura di una solitaria guerra cominciata per amore di una donna conosciuta dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta, ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere, non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini… E’ un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello: io che sono più realista mi accontento di un castello. Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza, quant’è vero che anch’io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza…

Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all’aurora: per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri ! L’ingiustizia non è il solo male che divora il mondo, anche l’anima dell’uomo ha toccato spesso il fondo, ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa il nemico si fà d’ombra e s’ingarbuglia la matassa…

A proposito di questo farsi d’ombra delle cose, l’altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese le ha attaccate come fossero un esercito di Mori, ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore? Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore, credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane il solo metro che possiedo, com’è vero… che ora ho fame !

Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch’io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l’apparenza delle cose come vedi non m’inganna, preferisco le sorprese di quest’anima tiranna che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti, ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti. Prima d’oggi mi annoiavo e volevo anche morire, ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire…

Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente, ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia, riusciremo noi da soli a riportare la giustizia? In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre, dove regna il "capitale", oggi più spietatamente, riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro? Dovrei anche rinunciare ad un po’ di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?

Il "potere" è l’immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all’ingiustizia giorno e notte: siamo i "Grandi della Mancha", Sancho Panza… e Don Chisciotte !

Love is gonna save us

Stones and flowers on the ground
We are lost and found
but love is gonna save us

Shadows walking in the crowd
we are lost and found
but love is gonna save us

But love is gonna save us


Segesta – (c) foto by lorenzo.tomasoni su Flickr

La grande onda

Dedicata a Umbe, per quando torneremo a bere birra bianca e saltare i tavolini

A cavallo di quest’onda,
sballottato da sponda a sponda,
inseguendo un’altra volta
la grande onda che ritorna
.
Luce rossa squalo in vista,
nella mischia sono surfista.
Pista!!! fuori dai coglioni,
sulla tavola da leoni.
Tra campioni e campionatori
buonanotte ai suonatori,
iri-iri-ari-oh,
dentro l’acqua seguo il flow.

Mai quest’onda mai mi affonderà,
gli squali non mi avranno mai.
Mai quest’onda mai mi affonderà
Sha la la la la Sha la la la la la,
un’altra volta un’altra onda.
Sha la la la la Sha la la la la la,
quanto resisterai?

Quando il vento poi non tira
resteremo alla deriva,
tra le onde di questa vita,
nelle righe di questa rima.
Diversi destini,
partenze arrivi.
Dov’è che vai, cosa farai?
Ti reggerai o scivolerai!
Sai che qui non c’è più tempo
perchè il sole sta scendendo.
Sulla tavola estate inverno,
questa muta che fa da guanto.
Aspettando un’onda lunga,
passa la cera un’altra volta.
Poi col vento nelle mani,
qui il futuro è già domani.

Noi siamo i giovani, i giovani più giovani,
siamo l’esercito, l’esercito del surf

(era Piotta – La Grande Onda)

Voglia una vita tranquilla

Voglio una vita maleducata
Di quelle vite fatte, fatte così
Siamo solo noi
che andiamo a letto la mattina presto
e ci svegliamo con il mal di testa

Voglio una vita che se ne frega
Che se ne frega di tutto, si
siamo solo noi
che non abbiamo vita regolare
che non ci sappiamo limitare

Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormo mai
Voglio una vita di quelle che non si sa mai
siamo solo noi
che non abbiamo più rispetto per niente
neanche per la mente

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi…
quelli che poi muoiono presto
quelli che però è lo stesso

Ognuno col suo viaggio
Ognuno diverso
E ognuno in fondo perso
Dentro i fatti suoi
siamo solo noi
che non abbiamo più niente da dire
dobbiamo solo vomitare

Voglio una vita spericolata
Voglio una vita come quelle dei film
Voglio una vita esagerata
Voglio una vita come Steve McQueen
siamo solo noi
che non vi stiamo neanche più ad ascoltare
Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormi mai
Voglio una vita, la voglio piena di guai
siamo solo noi
quelli che non hanno più rispetto per niente
neanche per la gente

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
Oppure non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi
quelli che ormai non credono più a niente
e vi fregano sempre …sì…
Ognuno col suo viaggio
Ognuno diverso
E ognuno in fondo perso
Dentro i fatti suoi
siamo solo noi
che tra demonio e santità è lo stesso
basta che ci sia posto

Voglio una vita maleducata
Di quelle vite fatte così
Voglio una vita che se ne frega
Che se ne frega di tutto, si
siamo solo noi
che facciamo colazione con un toast
del resto

Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormi mai
Voglio una vita
Vedrai che vita, vedrai
siamo solo noi
quelli che non han voglia di far niente
rubano sempre

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
siamo solo noi
generazione di sconvolti che non han più
santi né eroi

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy bar
O forse non ci incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai

Amor, ch'a nullo amato amar perdona


Antonio Canova. Amore e Psiche.
Le Louvre, Paris
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te

Franco Battiato. La Cura

The dark side

Another cold and lonley rainy day comes to an end.
I have to clear my mind before i sleep or else attend.
To close my eyes and realise there’s nothing left but light.
I need shadow I need darkness to help me through the night.

The dark side

Another cold and lonley sunday morning hurts my eyes.
Cold water hits my face only get up to se the skyes.
I race my head look up and unsupply the gods have gone.
I’m still in search for darkness so i can’t till wait till dawn.

The dark side

 

Hypertraxx – The Dark Side. Una delle canzoni techno a cui sono più affezionato. Grazie a Fil x il link

Colpa del Whisky

Sarà colpa del whisky (che non mi piace) o sarà colpa del caffè (ne bevo troppi), ma non mi ricordo più di te. Sarà che questa sera fa un freddo micidiale (non arriva più l’estate, o sarà l’aria condizionata??). Sarà che non ho neanche voglia di parlare.
Ma no non andartene adesso, non andartene rimani, dimmi almeno, dimmi almeno… come ti chiami!
Ma dài scherzavo dài (come al solito, ma forse ogni tanto dovrei smettere), ma cosa ti salta in mente: ricordo il tuo nome perfettamente, ce l’ho stampato in testa fin da quando t’ho veduto, l’amavo già da prima, prima ancora d’averti conosciuto.

Mi piaci tu Mi piaci tu Mi piaci tu Ma come te lo devo dire Mi piaci tu Mi piaci tu mi piaci solo tu Ma come te lo devo dire

Mi piace proprio come sei, e anche quella che vuoi sembrare (ma tanto rimani come sei), mi piace perché non ce la fai e allora ti lasci andare. Mi piaci quando fai l’amore e al buio ti sento respirare, mi piaci quando riapri gli occhi e dici di vedere il mare.

Mi piaci tu Mi piaci tu Mi piaci tu Ma come te lo devo dire Mi piaci tu Mi piaci tu mi piaci solo tu Ma come te lo devo dire Mi piaci tu Mi piaci tu Mi piaci tu Ma come te lo devo dire Mi piaci tu Mi piaci tu mi piaci solo tu Ma come te lo devo dire Te lo devo dire

 

(era Vasco Rossi, Colpa del Whisky)

Ho visto Nina volare

Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che venga neve
luce luce lontana
più bassa delle stelle

quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne
ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena

     
 un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
e se lo sa mio padre
dovrò cambiar paese
se mio padre lo sa
mi imbarcherò sul mare
   
     
Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che faccia neve
stanotte è venuta l’ombra
l’ombra che mi fa il verso

le ho mostrato il coltello
e la mia maschera di gelso
e se lo sa mio padre
mi metterò in cammino
se mio padre lo sa
mi imbarcherò lontano

     
Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che metta neve
ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena

un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
luce luce lontana
che si accende e si spegne

     
quale sarà la mano
che illumina le stelle
mastica e sputa
prima che venga neve
   

 

<<Fabrizio De Andrè>>

Dolce Remi

Venerdi sera sono stato al Teatro San Rocco di Voghera per assistere ad un concerto di musica tratta da film italiani dal titolo "C’era una volta… Il cinema italiano 2". L’orchestra era la "Orchestra da Camera Milano Classica" supportata dal soprano Monica Lukács, diretta dal maestro Vince Tempera, che io ho visto tante volte accompagnare i concerti del grande Francesco Guccini.
Bella serata, gradevole e interessante. Musiche di Nino Rota, Armando Trovaioli, dello stesso Tempera, del grande Ennio Morricone, del vogherese Pino Calvi, ecc. Sempre belle le note di Amarcord, suggestive quelle dei film di Sergio Leone (i momenti migliori sono arrivati cone le note di "Giù la testa"…. shon shon shonnnn ve lo ricordate ??!?? e e il gran finale con "C’era una volta il west"), evocative quelle di "Amici miei", divertenti quelle de "El negro zumbon".
Un orchestra giovane, simpatica, divertente. Tutte facce sorridenti di professionisti che si divertono del proprio lavoro. Se devo scegliere una sola parola per descrivere il tutto dico: emozionante.

ps cosa c’entra il titolo di questo articolo? Semplice, vi ricordate il cartone animato degli anni ’80 ? Ecco, provate ad indovinare chi l’aveva scritto ??

Tricarico

Non so cosa voi ne pensiate, a me piace. Mi ricorda un po’  Rino Gaetano, un po’ Vasco Rossi, un po’ un bambino.
Rino Gaetano me lo ricorda per quel suo modo scanzonato, un po’  transandato, per un velo di malinconia (che nel caso di Tricarico è molto più che un velo…)
Vasco Rossi me lo ricorda per il fatto che non c’entra avere una bella voce per esprimere emozioni, anzi… (però Blasco vuole una vita spericolata, lui una vita tranquilla…). Tricarico è un poeta bambino.
Mi ricordo la canzone "La Pesca" di qualche anno fa… "E così se ti do un bacio e poi levo la parola bacio quello che rimane è meraviglia come prendere il sole su una spiaggia bianca"
E poi volete mettere la soddisfazione di poter cantare le canzoni di qualcuno in macchina, guidando, senza sentirsi stonato in quanto quello canta è stonato quasi quanto te?? E così canto ancora più forte

A te

A te che sei l’unica al mondo, l’unica ragione per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro: quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole, senza che tu mi dica niente, tutto si fa chiaro.
A te che mi hai trovato all’angolo coi pugni chiusi, con le mie spalle contro il muro pronto a difendermi, con gli occhi bassi; stavo in fila con i disillusi. Tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te.
A te io canto una canzone perchè non ho altro, niente di meglio da offrirti. Di tutto quello che ho prendi il mio tempo e la magìa che con un solo salto ci fa volare dentro l’aria come bollicine.
A te che sei… Semplicemente sei sostanza dei giorni miei… sostanza dei giorni miei.
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande, a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più.
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo, a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore.
A te che io ti ho visto piangere nella mia mano, fragile che potevo ucciderti stringendoti un pò… e poi ti ho visto con la forza di un aeroplano prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo.
A te che mi hai insegnato i sogni e l’arte dell’avventura, a te che credi nel coraggio e anche nella paura.
A te che sei la miglior cosa che mi sia successa, a te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa.
A te che sei… Semplicemente sei sostanza dei giorni miei… sostanza dei sogni miei.
A te che sei, essenzialmente sei sostanza dei sogni miei… sostanza dei giorni miei.
A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia, le forze della natura si concentrano in te che sei una roccia sei una pianta sei un uragano, sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano.
A te che sei l’unica amica che io posso avere, l’unico amore che vorrei se io non ti avessi con me.
A te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere.
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande, a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più.
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo, a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore.
A te che sei… semplicemente sei sostanza dei giorni miei… sostanza dei sogni miei
E a te che sei… semplicemente sei compagna dei giorni miei… sostanza dei sogni miei.
(Jovanotti)

Nomadi

Non mi riferisco al famoso gruppo musicale che suonerà presto al Pian del Poggio (vedi qui)

Sto parlando del campo nomadi costruito recentemente a Voghera. l’Associazione Opera Nomadi nei giorni scorsi ha ribadito le proprie perplessità su questa nuova struttura: alcune condivisibili, altre meno, a mio giudizio.

Per prima cosa fanno notare che i vogheresi si erano espressi con un referendum contro la realizzazione di questo impianto. Questo è vero, ma siccome questi personaggi già godevano di cittadinanza vogherese e quindi non si poteva fare altro (anche considerando il fatto che loro, essendo nomadi, di vivere tra quattro mura non ne parlavano neanche). Per fortuna che l’amministrazione ha individuato, non senza mille discussioni, un’area abbastanza lontana dal centro abitato.

E invece no! I responsabili di questa Associazione dichiarano una "fondata preoccupazione per i pericoli di una sostanziale esclusione della comunità dei Sinti dal tessuto sociale della città"

MA FOSSE VERO !!!! Ma che lavoro fanno questi signori di Opera Nomadi? Di sicuro non hanno a che fare quotidianamente con queste persone (come me, e vi assicuro che non è facile conviverci avendo un’attività). Loro poverini si preoccupano per "l’esclusione dal tessuto sociale". Ma per piacere! Magari non li vedessimo più in giro x Voghera (ma ne dubito).

Poi aprono un’altra discussione (più fondata) sul fatto che questo campo nomadi non abbia una rete fogniaria adeguata e sia solo provvisto di pozzi neri. Ok, se è vero, non è una bella cosa, ma loro son preoccupati che quei poveri indigenti debbano dover provvedere alla loro pulizia. Indigenti? Ma lo sapete quanto guadagnano quelli? Sicuramente più del signore di Opera Nomadi, che probabilmente ha le fette di salame sugli occhi…

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