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Un fedele lettore del blog, Marco, mi ha invitato alla data vogherese di un tour di concerti tenuti da un gruppo di cantanti emergenti (tra cui lui ;-) per raccogliere soldini per Haiti.
Il concerto si terrà a Voghera, al Teatro Arlecchino, il giorno sabato 12 giugno 2010 alle 21 e l’ingresso costa 5 euro intero e 3 euro ridotto. E’ un prezzo sicuramente abbordabile per una bella serata di musica, anche al di là del fine di solidarietà.
Potete avere maggiori info sul sito ufficiale:
oppure sulla pagina Facebook.
Il mezzo elastico può essere costituito da una corda di budello fatta vibrare mediante lo sfregamento di un arco di crine.
I suoni che avete ascoltato erano le vibrazioni della prima corda di un violoncello. In altri strumenti la corda invece viene pizzicata mediante la percussione di martelletti: è il pianoforte. E’ capace di grande dolcezza e morbidezza di suoni.
Strumenti a percussione.
Gli strumenti a percussione producono suoni mediante percussione su membrane tese sopra a una cassa di risonanza. Ascoltate un tamburello che segna l’accento ogni due movimenti. La grancassa è il + grande degli strumenti di questo tipo. Fate però attenzione ai colpi del tamburo.
Ascoltiamo questa marcia e osserviamone il tempo e il ritmo. Avrete notato che il tamburo divide il tempo in tante parti o movimenti uguali, così…
Quando l’accento divide il tempo in gruppi di due movimenti il tempo si dice binario.
Riascoltiamo la marcia. Fate attenzione a questo generatore elettronico: ritmo a pulsazioni rapide, rumore stridente e discontinuo dovuto a una vibrazione elettrica. Il suono elettronico infatti è un suono puro, completamente privo di armonici. Ritmica. E’ un ritrmo di danza e al tempo stesso… musica gagliarda!
Si trattava di un effetto d’eco in ambiente naturale.
Ascoltate questo frammento melodico ripetuto due volte. Dinamica del suono. Il pianoforte, capace di grande dolcezza e morbidezza di suoni. Avete capito che nella musica come in ogni arte si tratta di conciliare la legge con la libertà, la precisione con la fantasia…
…ma c’é voluto del talento
per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti…
Mon amour
Mon doux mon tendre mon merveilleux amour
De l’aube claire jusqu’à la fin du jour
Je t’aime encore tu sais je t’aime
(Jacques Brel)
…Heaven can wait we’re only watching the skies
Hoping for the best but expecting the worst…
…Let us die young or let us live forever
We don’t have the power but we never say never…
…Some are like water, some are like the heat
Some are a melody, some are the beat
Sooner or later they all will be gone
Why don’t they stay young…
…Youth’s like diamonds in the sun
And diamonds are forever…
magritte.l’apparition.1928.staatsgalerie.stoccarda
Da qualche anno ho scoperto un modo molto divertente di seguire il Festival di Sanremo: con il portatile sulle ginocchia sfogliando il blog di Kataweb, dove una manipolo di critici si mettono, appunto, a criticare in modo molto divertente i cantanti, le canzoni, gli ospiti, ecc.
Quest’anno purtroppo ho scoperto che il blog è stato sospeso, ma per fortuna una delle autrici ha trasformato il proprio blog personale in quello che una volta era l’apposito blog di Sanremo. Eccolo:
http://annalupini.blog.kataweb.it/reality_blog/2010/02/16/perche-il-divano-e-il-divano/
I loro commenti mi fanno piegare, ci sono delle chicche come: "Arisa 5 Pezzo modello BigMac: impossibile che non ti piaccia ma non significa che sia buono." oppure "La mise di Mengoni lascia in attesa dell’ingresso a un certo punto di Batman, che se lo porti via con la bat-corda" o anche "Ditemi che ciò che sto vedendo è frutto della mia fantasia malata, vi prego" (parlando di Pupo & Emanuele Filiberto)
Meritevoli di menzione anche i commenti spassosi dei lettori del blog. Ora vi annoierò coi miei di commenti, alcuni usciti durante una seduta telefonica di megacritiche della premiata ditta di criticoni incalliti Piombini&Tordi:
- La Clerici se non sa camminare sui tacchi, non li usi.
- Ma chi cazzo è ‘sto Scanu?
- Cutugno stecca, che tristezza.
- Arisa è roba già vista. L’anno scorso è stata formidabile, ma ora stufa un po’.
- Cassano è più simpatico di quello che pensavo. E riesce addirittura a correggere un errore di italiano alla Clerici, inaudito!
- Non avrei mai pensato di dirlo (ma neanche di pensarlo): la canzone di Nino d’Angelo quasi mi piace.
- Emanuele Filiberto ce l’ha un cognome? O si chiama Emanuele di nome e Filiberto di cognome? E ora cosa vorrà fare? L’attore? Che ridere proprio lui che canta una canzone sull’Italia…
- Qualcuno dica alla Clerici che Morgan non è morto. E soprattutto non è Leopardi, quindi anche se ci risparmia la lettura delle sue liriche fa lo stesso.
- Povia mi ha rotto i co…siddetti. Sempre uguale. E in tanti anni non ha ancora imparato a cantare…
- La tipa "btutto anatroccolo" è quasi presentabile. Miracoli dei truccatori.
- Noooo, i Nomadi a Sanremo? Non lo sapevo, questa si che è una notizia. Noooo, non ci credo ancora, ma come hanno fatto a farsi convincere?
Gli altri non li ho visti o sentiti perchè ero al telefono o perchè avevo cambiato canale…
Canaletto – Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione – 1740 – Torino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Lunedì sera, la discoteca
Martedì sera, la discoteca
Mercoledì che mal di testa, ma sono andata alla discoteca
Giovedì sera, la discoteca
Venerdì sera non volevo andarci ma Fabio è venuto a cercarmi e allora sono
andata, alla discoteca
Sabato sera, la discoteca
Domenica alla discoteca
Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l’ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto
d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l’ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l’accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l’ingiustizia giorno e notte,
com’è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte…
Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore,
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore…
E’ la più triste figura che sia apparsa sulla Terra,
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta,
ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere,
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini…
E’ un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello:
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza,
quant’è vero che anch’io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza…
Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all’aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L’ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l’anima dell’uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d’ombra e s’ingarbuglia la matassa…
A proposito di questo farsi d’ombra delle cose,
l’altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese
le ha attaccate come fossero un esercito di Mori,
ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori
era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com’è vero… che ora ho fame !
Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch’io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l’apparenza delle cose come vedi non m’inganna,
preferisco le sorprese di quest’anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d’oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire…
Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po’ di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?
Il "potere" è l’immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all’ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza… e Don Chisciotte !
Canzone che piacerà sicuramente al Maestro di Tutte le Croazie nonché Panchina d’Oro 2009. Per la cronaca la voce italiana è di Gaetano Curreri degli Stadio. La voce croata è ovviamente l’inconfondibile, inimitabile, imprescindibile, imperscrutabile, inalienabile e inascoltabile di…. ZLATAN GIBONNI !!!!
T’IMMAGINI T’IMMAGINI A meno che Secondo me Fantasie, fantasie che volano libere T’IMMAGINI T’IMMAGINI Fantasie, fantasie che volano libere |
Sono stato al forum di Milano a vedere il concerto di Tiziano Ferro. Non sono un gran frequentatore di concerti. In vita mia ne ho visti qualcuno di genere rap (il migliore in assoluto il 31 maggio 1997, leggete l’articolo del corriere del 1 giugno 1997), 4 o 5 di Vasco e altrettanti di Guccini. L’input di vedere Tiziano Ferro è venuto da mia sorella, e così abbiamo organizzato. Non sono un cultore della musica italiana, però questo cantante mi è abbastanza piaciuto fin dalle prime canzoni, e poi l’ultimo album è proprio carino.
Così, detto fatto, ci siamo andati. Devo dire che è proprio bravo sul palco, è un "animale" da palcoscenico. Ovviemante anche la scenografia, bellissima, ha fatto la sua parte, ma lui si muove bene, coinvolge, insomma dal vivo è decisamente bravo. Consigliato.
Poi le cose presero un’altra piega
Rigoni comprò a credito del materiale rubato
Non pagò
e non credo avesse intenzione di farlo
Piombarono di notte a casa i creditori
ubriachi fradici
Sfondarono la porta d’ingresso a calci
e lo massacrarono di botte
Perse del sangue
l’uso della mandibola per qualche giorno
e per un paio di settimane
la voglia di vivere
Ma quell’estate era stata formidabile
Eravamo al massimo della forma
Io e Leo avevamo portato a casa una cassa di champagne
trovata in qualche angolo durante lo sgombero di una cantina
Bottiglie già scadute
che andavano alla testa appena dopo due sorsi
Passavamo i pomeriggi in cucina
Il sudore ci colava addosso
Rigoni teneva banco
le guance infuocate
Eravamo la cornice di un romanzo medievale
Noi
gli eletti
riuniti in una casa che cadeva a pezzi
immersi nel silenzio dei pomeriggi d’agosto
e fuori
fuori la peste
(erano i Massimo Volume – Stagioni. Ma potremmo essere stati noi…)
Dafunk back to the punk come on dafunk back to the punk come on dafunk back to the punk come on dafunk back to the punk come on…..
Cavoli sembra passata una vita… è passata una vita! Da quando i Daft Punk hanno iniziato a spaccare col singolo Around the World nel 1997 (e io li ho visti live, troooooooppo space, Jimmy ti ricordi il tizio di "Gorgonzolaaaa emme emme dueeeeeeee" ?). Secondo me sono tra i pochi, insieme ai "Fratelli Chimici" Chemical Brothers, a uscire ogni tanto con qualche bel pezzo. Beh.. a me piacciono. Stasera mi sono tornati in mente vedendo per l’ennesima volta la pubblicità dell’Alfa MiTo:
Buy it, use it, break it, fix it, trash it, change it, melt – upgrade it, charge it, pawn it, zoom it, press it, snap it, work it, quick – erase it, write it, cut it, paste it, save it, load it, check it, quick – rewrite it, plug it, play it, burn it, rip it, drag and drop it, zip – unzip it, lock it, fill it, curl it, find it, view it, coat it, jam – unlock it, surf it, scroll it, pose it, click it, cross it, crack it, twitch – update it, name it, rate it, tune it, print it, scan it, send it, fax – rename it, touch it, bring it, obey it, watch it, turn it, leave it, stop – format it: technologic… technologic… technologic… technologic…
Ecco la mia personalissima classifica delle dieci tredici canzoni di Vasco Rossi che preferisco. Vasco è sicuramente il mio cantante preferito, ma definirlo cantante è riduttivo. le sue canzoni sono state la colonna sonora della mia vita, le sue parole mi hanno seguito, aiutato, avvolto, confortato, spinto, esaltato, ecc. Quindi dietro ogni canzone di questa classifica (che è stato difficilissimo redarre) c’è una storia. Non sono in ordine di importanza, sono tutte importanti. Beh se ne devo scegliere una… facciamo due: "Stupendo" e "Guarda dove vai".
- Albachiara (Diventi rossa se qualcuno ti guarda e sei fantastica quando sei assorta nei tuoi problemi nei tuoi pensieri… E quando guardi con quegli occhi grandi forse un po’ troppo sinceri, sinceri si vede quello che pensi, quello che sogni…. ). Bellissima nel definire una femmilità travolgente nascosta tra le pieghe di una donna semplice.
- Non l’hai mica capito (Ti voglio bene non l’hai mica capito, ti voglio bene lascia stare il vestito, ti voglio bene non cambiare discorso dai non scherzare!) Quando noi maschietti ci ostiniamo a diventar matti per donne che sono bambine viziate.
- Colpa d’Alfredo (E quella stronza non si è neanche preoccupata di dirmi almeno qualche cosa, che so, una scusa! si era già dimenticata di quello che mi aveva detto prima…."mi puoi portare a casa questa sera? Abito fuori Modena, Modena park". Ti porterei anche in America, ho comperato la macchina apposta…e mi ero già montato la testa…avevo fatto tutti i miei progetti…non la portavo mica a casa, beh se la sposavo non lo so, ma cosa conta). Quando le cose non vanno come volevi a qualcuno devi dare la colpa, no?
- Siamo solo noi (Siamo solo noi quelli che poi muoiono presto, quelli che però è lo stesso. Siamo solo noi che non abbiamo più niente da dire, dobbiamo solo vomitare. Siamo solo noi che non vi stiamo neanche più ad ascoltare). Noi siamo così, e se non ci capite non c’importa niente…ma proprio niente.
- Ogni volta (Ogni volta che mi sbaglio, ogni volta che sono sicuro e ogni volta che mi sento solo… ogni volta che qualcuno si preoccupa per me, ogni volta che non c’è, proprio quanto la stavo cercando… E ogni volta che non c’entro, ogni volta che non sono stato, ogni volta che non guardo in faccia a niente e ogni volta che dopo piango) Ogni volta faccio gli stessi errori e ricomincio.
- Una canzone per te (Ma le canzoni son come i fiori nascon da sole e sono come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più) E’ bello poter dedicare una canzone a qualcuno
- Vita spericolata (E poi ci troveremo come le Star a bere del whisky al Roxy Bar oppure non c’incontreremo mai ognuno a rincorrere i suoi guai ognuno col suo viaggio ognuno diverso ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi) Gli anni passano ma gli amici, quelli veri, rimangono sempre.
- Liberi liberi (Liberi liberi siamo noi però liberi da che cosa chissà cos’è?…….chissà cos’è! ) Cerchiamo sempre qualcosa che non c’è, un modo di riempiere un vuoto, e quindi non siamo mai soddisfatti. Non è quello il senso della vita.
- Guarda dove vai (Se non ti piaci, vedrai: non cambierai… Guarda che cielo che hai, guarda che sole che hai, guardati e guarda cos’hai e…….. guarda dove vai) Metticela tutta in quello che fa, ma non ti preoccupare troppo.
- Vivere (Vivere! è un po’ come perder tempo.. Vivere….e sorridere dei guai così come non hai fatto mai, e poi pensare che domani sarà sempre meglio. Oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento!) Nonostante tutto, la vita è bella e vale la pena di essere vissuta, anche se certi giorni hai proprio volgia di staretene da solo…
- …Stupendo (E mi ricordo chi voleva al potere la fantasia… erano giorni di grandi sogni……..sai erano vere anche le utopie. Ma non ricordo se chi c’era aveva queste queste facce qui, non mi dire che è proprio così, non mi dire che son quelli lì!… è la vita! ed è ora che CRESCI! devi prenderla così…… SI!!!! STUPENDO! MI VIENE IL VOMITO! è più forte di me) Quanti ne ho conosciuti di quelli che parlano parlano e poi invece cambiano… e si giustificano dicendo che tutto cambia e sono io quello che sbaglia a non voler cambiare mai…
- E… (Tu per me, te lo dico sottovoce, amo te… e… se hai bisogno e non mi trovi cercami in un sogno…. e… sei un piccolo fiore per me) L’amore… che bella cosa l’amore… sapere che lei c’è… sempre!
- Colpa del Wisky (Mi piace proprio come sei e anche quella che vuoi sembrare… Mi piaci tu mi piaci tu mi piaci solo tu, ma come te lo devo dire, te lo devo dire) …ed è così bello che lo devo dire, lo devo cantare, lo devo urlare!
Venerdì scorso siamo stati a Milano a vedere lo spettacolo Notre Dame de Paris, la celeberrimo opera musicata da Riccardo Cocciante. Da quando è uscito, sia all’estero che in Italia, ha riscosso un successo senza precedenti per queso tipo di opera e da tempo avrei voluto vederlo. L’occasione si è presentata per il fatto che per un mesetto circa è riproposto al Teatro degli Arcimboldi in zona Bicocca a Milano (quello dove ultimamente facevano Zelig).
È veramente notevole. Non so come si definisca ufficialmente questo tipo di spettacolo. Io credevo fosse un musical, ma in realtà non è composto da parti recitate e parti cantate, ma solo una successione concertistica di brani musicati accompagnati da scenografie avvincenti e balletti. Quindi, per prima cosa occorre dire che la storia non è “spiegata”, quindi va saputa in anticipo per seguire lo show. Le “canzoni” sono state appositamente scritte ovviamente per questo spettacolo. Si alternano musiche “tranquille” a quelle più movimentate che quindi possono essere accompagnate da balletti decisamente coinvolgenti. I cantanti sono bravissimi, sono opere di non facile interpretazione e i cantanti riescono ad eseguirle nelle condizioni più difficili: per esempio ricordo quando Quasimodo canta legato ad una ruota che i ballerini fanno girare: bravissimo! I ballerini sono altrettanto bravi, sembrano quasi degli artisti del circo da quanto sono abili nelle loro performance (e alcuni sono validissimi breakdancer). Anche qui vi racconto un solo aneddoto: quando Quasimodo parla delle sue campane nella scenografia ci sono tre di queste campane penzonanti con altrettanti ragazzi che ci ballavano sopra. Le scenografia e le luci sono altrettanto belle, combinate assieme creano ambienti favolosi. Io non sono un abituale frequentatore di teatri, ma mi hanno favorevolmente colpito. Infine spendo una buona parola anche per il teatro: proprio bello. Eravamo nella galleria più alta ma si vedeva bene e si sentiva benissimo. E poi è un teatro moderno e realizzato molto bene. Insomma che dire: voti ottimi per tutti… e poi qualche malalingua dice che sono un criticone ;-)