(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Piccadilly Circus

Sabato 15 marzo 2014 – Ore 11:29

Siccome probabilmente al mattino la camera non è pronta, ho deciso di farmi direttamente un giro in centro, giusto per capire che aria si respira. Ovviamente botta di ricordi, soprattutto sensazioni. Sono sceso a Hyde Park Corner, ho attraversato Green Park. La temperatura è praticamente come dai noi, ho fatto bene a non portarmi il piumino. Per gli inglesi, al solito, è piena primavera un clima così e quindi tutti in felpa senza giacca. C’è sempre un sacco di gente che corre nei parchi, un sacco proprio.  E così fanno spuntare quelle gambette color latte. Poi ci sono quelli in pattini, in bici, quelli coi cani. E le coppie, che belle le coppie. Le avevo sempre guardate con sufficienza in passato e adesso invece le noto con piacere.

Bella questa gita, bella la vita. Anche quando ci sono periodi brutti. A me piace non darmi per vinto quando c’è qualcosa che non va. Lo devo al mondo, lo devo a quelli che sono felici nel vedermi felice, lo devo a quelli che remano contro (magari solo col pensiero: per invidia, per gelosia, per pettegolezzo, per noia, per stronzaggine, perchè credono di saperla lunga, perchè vogliono intromettersi…per uno o più di questi motivi) e poi lo devo a me stesso. Si, questa vacanza magari mi aiuta a rimettere in ordine i pensieri, che proprio quando erano pensieri strabelli si sono incasinati. Chi lo sa… Il passato è passato, sia bello che brutto, il futuro è un’incognita, il problema è il presente. Del passato non si butta via niente, perlomeno niente di grande. E ho la maledetta presunzione di sapere che il futuro sarà bello. Io ho fiducia in me, devo solo convincermene, o farmi convincere che il futuro non è ineluttabile, si può cambiare.

Sono andato a Piccadilly Circus, poi fino a Charing Cross in cerca di un maledetto bancomat (che fatica!) Ho ritirato 100 pounds, adesso sono al Mc, ma non c’è il wi-fi. Inaudito!

Atterraggio a Heatrow

Sabato 15 marzo 2014 – Ore 9:23 (ora di Londra)

Sono sulla underground. Il viaggio è andato bene, ho bevuto un succo. Abbiamo dovuto cazzeggiare dieci minuti sui cieli di Londra perchè c’era traffico in aereoporto. Un tizio ha approfittato dei posti in fondo tutti vuoti per stravaccarsi, la hostess gli ha detto di levarsi almeno le scarpe e lui, purtroppo, l’ha fatto.
Ho sfogliato i giornaletti dell’aereo, il solito dei "regali" e quello con tutte le destinazioni. Ho tirato giù un paio di indirizzi di Londra, e poi di New York. Che figata che deve essere…pazzesco! Ricordo che almeno in un paio di occasioni in vita mia ho "rischiato" di andarci, ma alla fine non ci sono mai stato. Ci andrò mai? Forse. C’è sempre qualche motivo: adesso no, dopo no, motivi di qui, motivi di la. Quanti "motivi" che ci sono nella vita. Ma prima o poi tutto si risolverà, sono ottimista. E sono uno abbastanza determinato, so che alla fine se in una cosa ci credi può accadere. E con questi pensieri mi viene il sorriso e mi sento meno solo.
L’aereo non ha giargianesi evidenti (a parte il senza-scarpe) e quindi per fortuna niente applauso all’atterraggio. Ottimo. Dopo brevissime formalità scendo nella Tube. Prendo la Oyster, pare sia la soluzione migliore. Spero.


Piccadilly Circus è casa mia…

In volo sopra alle alpi

Sabato 15 marzo 2014 – Ore 7:54

Stiamo volando. Il momento più bello è sempre quello della partenza: dopo che l’aeromobile si è portato sulla pista di decollo accende i reattori e il pilota “schiaccia il pedale”. È come andare in Formula 1, con la differenza che qui siamo su un coso da svariate tonnellate. E quando arriva al top della velocità, quando pensi “Hey, se fossi su un’auto a questa velocità, avrei paurissima”, si stacca dal suolo. Figata. Non mi fa minimamente paura, anzi è molto bello. Ho prenotato l’ultimo posto in fondo, che evidentemente non piace a nessuno: ho due intere file di posti a mia disposizione. X assurdo sarebbe “bello” pilotare un aereo. L’unico problema è che poi mi si tappano le orecchie.
La prima vista è stata di Milano, ovviamente. E non mi è piaciuta, troppi brutti palazzi di periferia. L’unica cosa bella è la tangenziale. X i non amanti di Milano sto dicendo cose assurde. Poi passiamo sopra alla centrale: noto subito che dall’alto sembra un capannone, perde la maestosità della sua facciata. E poi il Pirellone, spicca! Più a nord noto un piccolo aeroporto, stile Rivanazzano (scoprirò dopo che è l’aeroporto di Bresso). Poi di colpo lo sguardo va più lontano e appaiono le Alpi innevate e illuminate. Che spettacolo! Si vedono proprio tutte! Sembra di essere nel film “L’era Glaciale”. Poi passiamo sopra ai laghi. Mia mamma era un’accanita “guardatricefuoridaifinestrini” in treno e quando abbiamo volato la lasciavo sedere vicino al finestrino. E infatti non si staccava un secondo per tutto il viaggio. Anche a me piace, ma ci sono cose più importanti (come lasciare il posto al finestrino a qualcun altro)
Ho scambiato quattro parole con uno della cabin crew, un romano, about il libro che mi sono portato: “Solar” di Ian McEwan. Mi rendo solo ora conto che non avevo mai volato con Alitalia, deve essere almeno la mia decima compagnia diversa, anche se il carrier non deve essere proprio Alitalia, ma è una questione burocratica: Alitalia ha altre “ragioni sociali” (come “Volare”) per mantenere i diritti di certi slot negli aeroporti. Questo è “CAI Second”.
Nuvole. Torno al mio libro.


Hyde Park

Un weekend a Londra

Sabato 15 marzo 2014 – Ore 6:51
Eccomi in attesa dell’imbarco. Mi sono svegliato alle 5. Svegliato non è la parola giusta, visto che è un periodo, qualche settimana, che dormo poco e agitato. Infatti mi sono svegliato a mezzanotte, all’una, alle 3. E poi definitivamente alle 4. Stasera sarò stravolto. Scrivo un messaggio, prendo su i miei 4 stracci e parto. Ho solo il bagaglio a mano, un piccolo trolley. Parto in auto e sprofondo nei miei pensieri. Il viaggio è sonnoloso e continuo a sbadigliare. E poi mi sento un po’ solo. Non mi era mai capitato in passato, ma adesso è un po’ diverso: starò invecchiando? E poi mi capita come quando sono andato a sciare quest’anno: prenoto, poco convinto, poi nei giorni prima perdo l’entusiasmo e quando parto…ho già voglia di tornare. Poi alla sera sono contento di essermi distratto un po’. Qui è uguale: in questo momento vorrei essere…altrove.
Arrivo al parcheggio “low cost” che avevo individuato su internet. Amara sorpresa: non c’è posto e il tizio mi sgrida x non aver prenotato. Che faccio? Qui ci sono un sacco di parcheggi, ma a questo punto chi se ne frega, vado all’aeroporto e la metto nel parcheggio entrando col telepass: imbruttito fino in fondo! Prendo un cappuccio e brioche e vado all’imbarco: grazie alla mia carta d’imbarco sul cell e al passaporto in tasca sbrigo subito le formalità. Ho con me il giubbino mezza stagione, non dovrebbe fare freddo. Sono sull’autobus che mi porterà sull’aereo. Ciao Italia, ciao Voghera. Si parte.


Lo so che sto per scrivere una cazzata.. ma a me il Wellington Arch, vicino a Hyde Park Corner ricorda la Porta di Brandeburgo di Berlino…

My London

Dopo quasi 5 anni, finalmente è online la versione PDF del mio libro "My London" che raccoglie quello che ho scritto su questo blog durante la mia avventura a Londra nell’estate del 2006.

Quasi per gioco mi sono messo a scrivere quello che vedevo, quello che facevo, quello che pensavo. E poi alla sera lo scrivevo sul blog. Era un po’ come comunicare con quelli che erano in Italia. E infatti ho scoperto che molta gente mi seguiva. Ma la sorpresa l’ho avuta quando sono tornato: un mucchio di gente che conoscevo di vista o che non vedevo da tempo mi faceva sapere di avermi seguito via internet. Qualcuno mi ha suggerito di raccogliere il tutto in un libretto.

Detto fatto, ho fatto stampare un libretto che ho distribuito a qualche amico. Ora pubblico il PDF, così chi volesse può scaricarlo e leggerselo con calma (ci vuole poco). Ecco il link.

My London su fabiotordi.it

Oppure, per chi volesse, è disponibile una versione su carta, ordinabile su questo sito

Lulu.com

al costo di 5 euro e 2 centesimi. Non è una cifra scelta da me e io non ne ricavo un centesimo, per la cronaca. Però è molto meno di quello che ho speso io 5 anni fa per farli stampare !!!

Polacchi d'Inghilterra

Stavo leggendo un articolo su Time di questa settimana (che potete trovare anche online qui) che dice una cosa interessante. Quando sono stato a Londra nel 2006 mi ero accorto di un fatto curioso: in giro c’erano un sacco di polacchi. I primi tempi mi stupivo del fatto che, ad esempio, tra i giornali gratuiti che si trovano nelle stazioni metropolitane, c’erano quelli che parlavano del Canada, dell’Australia, della Nuova Zelanda e… della Polonia! Poi col tempo mi sono accorto che in effetti di gente proveniente dalla Polonia ce n’era effettivamente parecchia. Infatti avevo letto da qualche parte che, da che mondo è mondo, la comunità straniera più presente nel Regno Unito erano sempre stati gli irlandesi, così come in Irlanda erano sempre stati gli inglesi. Invece, dopo l’ingresso della Polonia nell’Unione Europea e la conseguente apertura delle frontiere e la possibilità di cercare lavoro all’estero c’era stato un flusso così importante che i polacchi erano diventati il gruppo più numeroso di stranieri in UK.

Ora questo articolo ci dice che se ne stanno gradatamente andando. In primis perchè la Polonia sta vivendo un boom economico e quindi preferiscono tornare, coi soldini guadagnati presso il Regno di SM la Regina Lizzie, in madrepatria. Oppure preferiscono migrare in altri stati europei dove trovano maggiori benefici, tra cui il fatto di essere pagati in Euro che attualmente è una valuta più forte della Sterlina. Cavoli il mondo fa presto a cambiare… Ne approfitto per salutare Kasia, che ho sentito tempo fa via Skype, che dice di aver sempre una gran voglia di tornare a vivere in Italy.

Siii viaggiare…

E dopo Londra, che posti mi piacerebbe vedere, visitare, vivere? Beh sono tanti, tantissimi, troppi. Per ora di sicuro c’è solo che a Luglio mi sparo un weekend a Ibiza, la patria del divertimento sfrenato. Direi che 3 giorni è la quantità giusta… E poi… boh. In Italia mi piacerebbe vedere la Puglia, non ci sono mai stato e dicono tutti che è bellissima. Sarebbe interessante fare come in Sicilia tre anni fa: andare giù in aereo e poi affittare un’auto e girarsela tutta, da cima a fondo. Per quanto riguarda l’estero… beh io notoriamente sono un amante delle città, e ormai di quelle europee ne ho viste tantissime: Barcellona, Londra, Oslo, Vienna, Praga, Budapest, Amsterdam, Bruxelles, Parigi. Beh a Parigi mi piacerebbe tornare a breve, ho qualche fantasma da scacciare e poi mi manca quella città, se amo definire Londra la capitale d’Europa, Parigi è la città più bella… e poi anche lì, ogni volta che torno, mi pare di essere a casa…

Per il resto i posti che mi attirano sono tutti lontani: Tokio, Hong Kong, Australia, Nuova Zelanda, New York. Vi ho mai raccontato il famoso aneddoto di NY? Io da anni e anni ho il pallino di New York: mi ispira, non so il perchè, forse perchè rappresenta il sogno americano, la città da film per antonomasia. Insomma è da tanto tempo che vorrei andarci. E poi tutti quelli che ci sono stati mi raccontano cose incredibili. Solo che non è come andare in Europa che in un paio di ore ci arrivi e a poco prezzo. Allora volevo organizzare con un amico, nell’estate del 2001. Sono stato in un’agenzia per sapere i prezzi e le date. Io volevo andare a Settembre, quando avevo più tempo e poi i prezzi sarebbero stati più bassi.  Ma poi il mio amico era nelle spese, e anche io ero un po’ indeciso e così alla fine non abbiamo prenotato. La partenza era per il 10 settembre. Ci scommetto le p..upille che io il mattino dopo sarei voluto andare sulle torri gemelle, ho un debole per i posti alti. La mattina dell’undici settembre duemilauno. Ma prima o poi ci andrò a New York.

Londra 2008

Molti mi chiedono: raccontaci un po’ cosa hai fatto a Londra? Beh sono andato con Alina, siamo partiti il giorno dell’ascensione, mentre a Voghera terminavano i festeggiamenti. Siamo arrivati all’ora di pranzo a Marble Arch. Solito casino, un panino veloce e poi in albergo. Tra i tanti disponibili ne ho scelto uno in zona Queensway, cioè dove abitavo io. Zona che quindi conoscevo a memoria e che è rimasta la stessa. E’ stata un gita della nostaglia: ho rivisto la mia casa, i posti dove ho lavorato, siamo stati da Anna all’agenzia. Solo che lunedì era Bank Holiday (non lo sapevo mannaggia) ed era chiuso, mentre martedì lei non c’era. Che sfiga. Siamo stati in Oxford Street dove ho sopportato abbiamo visitato mille negozi. Siamo stati ovviamente in Piccadilly Circus, dove è seppellito il mio cuore londinese, e dove c’e’ il mitico Lillywhites e i suoi prezzi incredibili. Siamo stati in Trafalgar dove Nelson ci lanciava occhiate dalla colonna e dove c’erano i festeggiamente per un qualche capodanno indiano. Siamo passati da Arancina, ma Carmelo non lavora più there. Siamo stati in Kensington Gardens, sulle rive del laghetto. Abbiamo visto la City, il Tower Bridge, il lungotamigi (un pezzo). Abbiamo girato tanto a piedi, tanto col Tube. Abbiamo trovato tre giorni di bel tempo. Molta malinconia a rivedere Soho e Chinatown, dove nel 2003 gironzolavo senza sapere dove mi trovavo, e dove nel 2006 le tv urlavano i risultati delle partite di giorno e dove scorrazzavo con Ale e Filo di sera. The next station is Oxford Circus. Change here for Bakerloo and Victoria lines. This is a central line train for Ealing Broadway. Please mind the gap. Abbiamo incontrato Maurizio e abbiamo fatto un giretto con lui, e mangiato una pizza. Mi ha raccontato le novità, dove sta, che lavoro fa. Maurizio è una di quelle persone che anche se ho conosciuto poco e vive lontanissimo considero un amico. Appena trovati è come se ci fossimo salutati la sera prima… è quasi incredibile, è bello avere degli amici così. Siamo stati in Hyde Park, il polmone di London, a respirare il profumo dell’erba
E siccome io non sono normale mentre camminavo a piedi scaldi in mezzo al parco mi sentivo solo, in un città di milioni di abitanti, di cui conoscevo ogni angolo, ogni spazio, ogni modo di fare, anche in mezzo alla folla, anche in compagnia di una bella ragazza, sentivo qualcosa che mi scivolava via dalle mani e che non riuscivo a trattenere, mi veniva da urlare e non potevo e allora urlavo dentro di me. E avrei voluto essere a Parigi, sugli Champs-Élysées. Oppure nel cyberspazio.

Nostalgia canaglia

Sono appena arrivato a casa, fino a qualche ora fa ero a Londra. Che botta di ricordi. Che nostalgia. Non so se ci ritornerò. Beh si prima o poi ci torno. Non sono riuscito a rivedere Anna, però mi sono trovato con Maurizio, mi ha fatto molto piacere.

Giovedi 31 agosto 2006 ore 21:02

Cavolo ho letto che Google e Ebay hanno fatto un accordo commerciale x la pubblicità. Noooooo, non devono diventare amici, tutti gli utenti Ebay (me compreso) si aspettavano che la grande G attivasse una piattaforma concorrente di aste on line, in modo che queste sanguisughe la smettessero di alzare le tariffe, e invece…

Ieri sera ho riscritto il curriculum di Fabio (modificando telefono e indirizzo) che stamattina è andato a stamparlo x portarlo a Caffè Nero. Dopo la scuola l’ho accompagnato da Anna (che ultimamente ha cambiato colore dei capelli – e delle unghie) x vedere se c’erano possibilità di un lavoro. C’eranoVedremo.

A pranzo siamo andati in "The Piazza" (provate a scoprire dov’è) dove lui si è preso qualcosa da mangiare e io i miei tramezzini. Prendendo un caffè ci ha raggiunti Maurizio che iniziava il tirocinio. Dopo mi sono sparato una navigata a Tottenham mentre Fabio andava al colloquio. Chissà com’è andata.

Io, visto che mi sono appassionato di canali, sono andato fino a Limehouse con la DLR e mi sono sparato un pezzo del Regent’s Canal fino a Mile End e al Victoria Park (ennesimo parco, carino, di questa città). E’ una zona sicuramente meno curata di quella di ieri, infatti mi sono stufato e me ne sono tornato a casa. Siccome ero proprio stanco ho riposato fino ad ora, che me ne sto andando a vedere il Tamigi by night. In questi giorni ho sempre l’abbiocco, sarà il tempo, sarà il mangiare, saranno i 2 mesi di camminare…

Ho migliorato il mio inglese venendo qui? Sotto questo aspetto non sono soddisfatto, ma tutti mi avevano detto che Londra non è posto dove imparare l’inglese. Beh sicuramente l’ho parlato un po’, cosa che in Italia ovviamente non capita, e questo già ti aiuta. Poi ho imparato qualche parola nuova (whilst, plenty, cheers, lie, avoid, crowd, tuna, rubbish, froth, improve, ecc.), ho corretto la pronuncia di altre (tomato, everybody, apple, ecc.) ho imparato qualche modo di dire.. Però in realtà il mio inglese non è "migliorato". Qui si frequentano troppi italiani, puoi stare anni senza parlare inglese… non va bene.

Stasera mi è arrivata la cartolina della Bi e della Giulia corta dalla Tunisia. Evviva, che bello!

Un saluto anche al Marti, ci si vede al Turista (a 88 mph ovviamente).

Ecco l’ammiraglio Nelson (di spalle, che maleducato) in Trafalgar Square con sullo sfondo il campanile del parlamento.

Mercoledi 30 agosto 2006 ore 23:52

A Londra ci sono tanti gemelli. Da noi se vedi un passeggino doppio lo guardi bene, perchè non ce ne sono tanti. Qui si, ormai non ci faccio neppure caso.

Oggi ho fatto un giro sul canale. Molto carino. Arriva ad un certo punto, chiamato Little Venice, dove si divide. A sud, dove ho proseguito io, arriva fino a Paddington, a nord diventa il Regent’s Canal e costeggia il Regent’s Park, va a Camden, passa attorno alla City e si butta nel Tamigi. Ci sono delle imbarcazioni, alcune portano turisti, ma molte sono abitazioni. Che romantico. E’ incredibile come dietro la modernissima parte nuova di palazzi di vetro di Paddington, a 200 metri da Edgware Road, ci sia un posto così, sembra un altro mondo.

Dopo sono stato a trovare Anna e Marilena. Là è sempre uguale. Un viavai di gente, dove abiti, what kind of job you’re lookin’ for, ecc. Ognuno con la propria storia. Can I help you? Vai, vai, non perdere neanche un minuto…
Se…se….se…se la vita si facesse coi se e coi ma, arriverei a Londra un Settembre, andrei subito all’agenzia Anna Mundus e mi troverei un bel lavoro.

Poi un giretto al mitico negozio 99p. Se ce ne fosse uno vicino a casa mia (in Italia intendo), comprerei di tutto. C’erano anche le tele da pittore! Mi sono visto Islington, fino a Angel, poi sono tornato.

Devo scoprire quanto costa spedire un pacco in Italia, ho troppa roba x la valigia.


Non male vero? A pochi passi dal centro.

Mercoledi 30 agosto 2006 ore 11:34

Ieri sono andato a Covent Garden perchè volevo vedere il Museum of Transport of London dove sono esposti i vecchi mezzi pubblici, ma era chiuso x lavori fino al 2007. Sono andato al museo del teatro. Niente di che, anche perchè il teatro è cosa viva, difficile farlo stare in un museo. C’erano volantini, cartelloni, costumi, ricostruzioni… l’unica cosa è che ti mettevano voglia di andare a teatro. Dicono che Theatreland a Londra è secondo solo a Broadway a New York, e posso crederci, ce ne sono quasi 60!

Dopo sono andato a Victoria x cercare info sule corriere x Stansted ma non ne ho trovate, così mi sono fatto a piedi Pimlico. Non male come quartiere, carino x abitarci, tranquillo e ad un passo dal centro, ma immagino che sia caro (e con pochi negozi e pub). Alla sera abituale giretto con Fabio.

Grande! Vicino a me c’è uno scoiattolo che ha recuperato una ghianda. Sono in un parchetto sulle rive del Gran Union Canal, un canale artificiale. C’è uno spazio dedicato agli skaters e alle evoluzioni in bici, dove una decina di ragazzotti stanno implementando le loro skills.

Stamane a scuola altra giornatina densa di grammatica, in questi giorni stanno martellando! Poi ho pranzato presto e sono venuto qui.

Poco fa mi ha chiamato Maurizio, o meglio l’ho chiamato io xchè il mio telefono non funziona più. Mi ha detto che è andato a Caffè Nero e… domani inizia il training. Bella storia, sono contento..

Pare che una volta, fino a non molto tempo fa, ci fosse un quartiere italiano, dalle parti di Soho, ma ora gli italians sono dappertutto.

Uno che abita qui e che guarda un po’ di tele è praticamente costretto a fare l’abbonamento a quella via cavo o satellite, in quanto quella tradizionale è deludente. Pochi canali e con poco di interessante. E’ come se in Italia avessimo solo Rai2, Rai3, Rete4, Italia 7…. ma si c’è qualcosa di bello, ma la scelta è scarsa.

Il luogo comune dell’inglese con l’ombrello è dato dal fatto che qui può piovere da un momento all’altro. C’è il sole, e dopo 10 minuti piove, poi dopo altri 10 minuti smette. In realtà se ne fregano e l’ombrello ce l’hanno in pochi.

Martedi 29 agosto 2006 ore 12:46

Finalmente ho capito perchè non ci sono cestini dei rifiuti in giro, e specialmente nelle stazioni. Motivi di sicurezza. Pare che ai tempi in cui l’IRA faceva molti attentati, i bidoni dei rifiuti erano un posto appetibile x i bombaroli. E siccome al giorno d’oggi non si respira una bella aria… Cmq potevano inventare sistemi più moderni, siamo nel 2006. Quando saranno sommersi dal rubbish li inventeranno.

Anche io sono sommerso dalla rumenta a casa. Che posto infame. Senti sempre delle storie del tipo: "Io e i miei flat mates mangiamo assieme, alla sera si ride, si beve, si scherza, si gioca, si balla, si guarda la tv, etc". Invece da me è un mortorio. E anche una fogna. Siccome, come ho già spiegato, io e Gian non ci sentiamo i servi di nessuno, le rare volte che usiamo la cucina prendiamo le stoviglie pulite e dopo i pasti le laviamo e le riponiamo pulite. Stop. Perchè dovrei lavare anche quelle della cinese? Lei non lava mai un cazzo, non pulisce mai un cazzo, è incredibile! E così ci stiamo avvicinando ad un punto in cui avremo in casa le pantegane. In cucina ci sono le briciole ovunque, piatti con resti di cibo, bicchieri sporchi, il pavimento tutto appiccicoso. Cazzi suoi, io tra poco me ne vado, è lei che ci deve vivere. La nuova moda è mettere il sacco della spazzatura vicino alla porta, nella speranza che noialtri glielo portiamo giù. Può attaccarsi al…. tram.

E Jennifer è la sua degna compare: è da una settimana che in cucina c’è una sua borsa e due paia di scarpe, e anche lei si guarda bene dal pulire la vasca dopo la doccia. Ma che cazzo, il primo che mi viene a dire che io sono disordinato lo mando due mesi in quell’appartamento.
Gli italiani saranno mafiosi, casinisti, spacconi, rumorosi, furbetti, sfaticati, arroganti, fortunati (nel calcio), ma sono ordinati e puliti. Puliti a casa intendo, Sophie si fa ventisette docce al giorno (forse x il solo gusto di tenere il bagno occupato… e sporco!).

L’altro giorno mi è venuta un’altra nostalgia: quelle di essere a Camogli o a Recco e mangiare una fantastica focaccia ligure.

Ieri pomeriggio sono stato al carnevale, prima con Maurizio e poi con Luca e Carlo, coi quali ho seguito tutta la processione. Possibile che va a finire che io giro sempre coi ventenni? Anche loro dell’86. Si vede che ho quella testa li. Alle 8 ho preso il tube a Kensal Green e sono tornato a casa, dove mi sono addormentato, a causa dei km e della vodka.

Il Notting Hill Carnival è diverso da come mi aspettavo. La sfilata interessa a pochi, principalmente alla comunità negra (che è anche quella che sfila). E’ impressionante, in alcuni punti sembrava di essere ai caraibi (o in Africa). Girando lo vedi che Londra è multietnica, ma non pensavo fossero così tanti. Per il resto è una sorta di grande party a cielo aperto, dove l’attività principale di uomini e donne è bere, la seconda è ubriacarsi, la terza ballare e la quarta sconvolgersi di alcol.

Che rabbia, l’amico di Luca ha trovato lavoro in 3 giorni, ad A-GOS-TO, dietro casa, al ristorante Carluccio’s, come cuoco (e lui non aveva mai visto un fornello). Avevano bisogno di uno che cucinasse carne, gli hanno fatto vedere due  volte e viaaaaaa. Ragazzi ci vuole culo. Se siete un po’ sfigati non venite a Londra. Mi dimenticavo: è assunto IN REGOLA, a 5,20 £ all’ora! Chi è il pirla?

Alla sera un giretto con Fabio. C’erano dei ciucatti che si facevano fare le foto a cavalcioni delle moto dei poliziotti, abbracciati ai bobbies! Provate in Italia a salire sulle moto dei caramba con una lattina di birra in mano, vi tirano una manganellata in testa!

Adesso sono venuto fin da Ponti’s perchè NatWest si rifiutava di pagarmi l’assegno, e allora il sciur Ottavio mi ha pagato cash. Mittttttttticoooo!


Foto di gruppo a Notting Hill

Lunedi 28 agosto 2006 ore 9:52

Hey vi siete accorti di una cosa? Da quando scrivo da Londra, ieri è il primo giorno che salto! E sì, il 27 agosto non c’è… non ce l’ho fatta.

Sabato sera ero stanco e anche rimbambito da una pennichella di un’oretta (non dovrei mai dormire di giorno), sono uscito a fare 4 passi qui attorno e con Fabio un salto allo Shakespeare x una piccola e x chiacchierare un po’ sul nostro passatopresentefuturo.

Ieri invece sveglia abbastanza presto x andare a vedere il mercato di Brick Lane. Ma si… xò niente di imperdibile. Piccolo, cioè non paragonabile assolutamente a Portobello. C’era un po’ di tutto. Chi vendeva gli immancabili vestiti vintage / retrò, chi pareva aver portato i propri effetti personali (qualche libro, qualche vestito, un paio di borse, una canna da pesca, un telefono, ecc.), chi vendeva cose nuove, chi usate (computer, trapani, ecc.), chi vendeva anticaglie, chi orologi, chi vestiti, chi pezzi di bicicletta usati (secondo me rubati) ecc. Se si vuol passare un paio di ore alla ricerca di qualche strano affare…

A pranzo, cosa che non succedeva veramente da un sacco di tempo, una pasta a casa. E poi viaaaaaaaaaa! Verso il Notting Hill Carnival. Funziona così: c’è una zona grandissima, c’è un percorso della sfilata dove le vie sono transennate e in mezzo passa la gente in costume preceduta da camion strabordanti di casse acustiche a palla.
Nelle centinaia di vie adiacenti ci sono centinaia di migliaia di persone che girana, ballano, bevono, cantano. Qui e la (ma ripeto la zona è molto vasta) ci sono i cosiddetti "sound system", delle specie di discoteche a cielo aperto, ciascuno col proprio tipo di musica. Molti ufficiali, ma tanti anche improvvisati da quelli delle bancarelle o dagli abitanti delle case.
E’ il festival dei ciucchi. Birre a valanga, bottiglie di vodka, tequila, ecc. C’è un casino pazzesco, è indescrivibile. Rifiuti che si estendono x qualche kmq. E ovviamente poliziotti ovunque.
Ho gironzolato un po’ e un po’ sono stato da Carmelo. Poi volevo raggiungere i confini nord e ho camminato un’ora fino a Westbourne Park e poi a sud fino a Holland Park. Alle 7 e mezza mi sono trovato con Fabio e, per caso (ormai ho capito che la gente non serve cercarla, la trovo per caso), con Luca (lavora anche lui da Ponti) e Carlo (un suo amico) e un’ora più tardi con Elisa e i suoi amici. Abbiamo gironzolato, ma alla sera hanno smantellato tutto e non c’era molto da fare, se non girare a caso e perdersi tra le vie. Elisa alla notte partiva perchè al mattino presto avrebbe avuto l’aereo.

Oggi invece è il Bank Holyday, qui è festa!

 


Lalllallalllalalllalalalalalallllllaaaalalalalalalalaaaaaaa

Sabato 26 agosto 2006 ore 17:55

Ieri qui in giardino hanno tagliato l’erba: è proprio una figata di giardino.

Ho voglia di bermi una birra waiss, qui non riesco a trovarle da nessuna parte. Devo dire che quelle che hanno qui non mi soddisfano.

Un saluto alla Francy, che so che segue le mie avventure sul blog. E… oggi mi è arrivata una cartolina da Brallo! Figata! Mi ha fatto proprio piacere.

Sono rientrato da poco, ma non ho molto da dire, tutti posti già visti. Ci sono sempre tantissimi italiani in giro. Mi son comprato una camicia e un cappello da cow-boy. Ormai sono nella fase psicologica del rientro a casa.

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