Da un po’ di anni a questa parte a Brallo si fanno sempre gli stessi discorsi: ma ti ricordi una volta quanta gente c’era? Adesso solo vecchi e bambini, non vengono neanche più quelli che hanno la casa. Ma per forza, cosa dovrebbero venire a fare? Può venire solo gente in cerca di relax. Di quello ce n’è a bizzeffe hehehehe. Gli amanti delle passeggiate sono accontentati. Ma quelli che vorrebbero fare anche qualcosa di diverso si chiedono perché spendere a Brallo quando con gli stessi soldi possono raggiungere località che offrono di più? E il problema non potrà che peggiorare visto che la maggioranza dei negozianti ha una certa età e quindi non potranno continuare in eterno… Triste.
D’altra parte, i costi per la manutenzione delle case sono alti, specialmente qui in montagna e purtroppo ci si deve accontentare degli affitti dei due mesi estivi, che quindi non possono essere diminuiti più di tanto.
Le associazioni locali, come la Pro Loco, i vari circoli e la neonata Associazione Commercianti cercano di movimentare il più possibile la permanenza nei paesi della zona, con iniziative spesso pregevoli, ma ci vorrebbe un qualcosa di più.
Secondo me ci vorrebbe un qualcosa che dalle altre parti non c’è. Per esempio: perché la gente va a Garlenda, paesino in provincia di Savona? Perché c’è la sede del Fiat 500 Club Italia e il Museo della 500. Insomma c’è qualcosa che non trovi da nessun’altra parte. E allora inventiamoci qualcosa di clamoroso.
Per esempio, ora dico una cazzata ma giusto per farvi capire: costruiamo una torre fissa per il bungee jumping e organizziamo una specie di festa. Così tutti i pazzi d’Italia vengono qui a buttarsi giù. Ci pensate? Brallo, la capitale del salto con l’elastico. I giornali ne parlerebbero, ecc ecc. Certo che se invece continuiamo a fare la “Sagra della castagna”… chi se ne frega, ormai il turista di oggi queste sagre le trova dove vuole, e probabilmente organizzate meglio. Invece, per esempio, in un paese qui vicino, a Casamatti, hanno riadattato la vecchia pista da sci come pista per lo Sci da Erba. Non male come idea, non penso che ci siano molte piste di sci da erba in Italia, no?
Ecco un’altra idea (balorda): visto che a Milano in zona Viale Jenner non vogliono più che i musulmani stiano in mezzo alla via a pregare, facciamoli venire qui. Costruiamo una moschea e chiamiamoli a raccolta. Ma sai quanto posto ci sarebbe qui per pregare, possono mettersi dove vogliono!!! E poi verrebbero giornalisti a fare i servizi, opinionisti a criticare, integralisti a protestare, ecc. Insomma un bel casino. Brallo, il primo comune islamico d’Italia. Secondo me ci viene fuori anche una puntata speciale di “Porta a Porta”. Ma ci pensate? I residenti che si lamentano, gli ambientalisti che da una parte vogliono farsi vedere permissivi, ma dall’altra non vogliono che si rovini la natura coi tappetini. I fascisti che organizzano fiaccolate (e randellate) di protesta. Ecc ecc. Si si, si potrebbe fare, ne parlerebbero anche sul Washington Post.
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A Brallo e dintorni in questi ultimi anni sembra che ci sia un nuovo boom edilizio. Negli ultimi 25 anni non si era assistito praticamente a quasi nessuna nuova costruzione. Da un po’ di tempo in qua invece le case nascono come funghi. Solo a Brallo capoluogo hanno costruito una serie di villette, una casetta e un paio di palazzine. Ma la domanda è questa: come mai continuano a costruire case e invece in giro c’è sempre meno gente? Strano eh? Dovrebbe essercene di più invece ogni anno peggiora. Siamo in agosto. Quando ero bambino non c’era neanche spazio per girare a piedi, adesso si vede solo qualcuno al mattino che fa la spesa, poi verso mezzogiorno sembra che ci sia il coprifuoco fino alla sera. Dopocena la morte. Nessuno. O quasi. Che amarezza. Eppure, continuano a costruire case.
Io qualche idea per ripopolare Brallo ce l’avrei… ne riparliamo nel post di domani
Cos’è il Castello Malaspina?
E’ un locale dove passare qualche ora nelle sere estive. Si trova a Pregola, simpatico paese dell’Appennino Pavese, una volta capoluogo, ora frazione del comune di Brallo di Pregola. Mi raccomando la pronuncia: si dice Pregòla con l’accento sulla o (come Gorgonzola) e non Prégola come dicono in molti.
Nel medioevo era la residenza principale dei Marchesi Malaspina, signori del feudo circostante e attivi partecipanti delle lotte politiche del tempo. L’antico maniero andò distrutto e successivamente (in tempi ormai meno bellicosi) venne costruita una casaforte come residenza dei marchesi. Gli ultimi Malaspina di Pregola morirono senza discendenza diretta nei primi decenni del secolo scorso. Attualmente la costruzione versa in cattive condizioni, a parte quella che una volta era il distaccamento con la stalla e le camere della servitú.
Qui dentro ho aperto, a partire dall’estate del 1999, il mio locale. Premetto che non ero assolutamente a conoscenza di come funzionasse un bar (forse ora una mezza idea me la sono fatta). È stata una specie di sfida, un tentativo (a mio avviso riuscito) di vedere cosa potevo combinare. Come molte altre volte l’idea iniziale non è stata mia, ma di mia mamma Rita, che mi ha dato una grande mano nell’allestimento del bar e nelle public relations con i clienti.
Anche se la gestione è un pochino "artigianale" (o forse proprio per questo) il successo è stato perfino insperato. A mio avviso è un posto che "funziona" per vari motivi:
- I prezzi non sono alti (e vorrei vedere, lo so anch’io che non siamo a Montecarlo)
- L’ambiente è abbastanza "scazzato" nel senso che si può fare (nei limiti) ciò che si vuole. Principalmente perchè io lo permetto e perchè mi incazzo molto difficilmente e, in secondo luogo, perchè siamo un po’ fuori mano e non disturbiamo nessuno
- Con la musica cerchiamo di accontentare un po’ tutti, anche se è difficilissimo: chi vuole Vasco, chi la disco, chi Springsteen, chi il rap, ecc. Quindi mettiamo un po’ di tutto
- Siamo tutti amici e chi non lo è ancora, lo diventa subito
Per poter realizzare tutto questo ho avuto una mano da un bel po’ di persone, che non posso nominare tutte, ma sono tanti… una grossa pacca sulle spalle (ai boys) e un kiss (alle girls). Senza dimenticare i miei familiari.