(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: April 2025

Perché fai così?

Dopo aver apprezzato “Invece di dire… prova a dire…” di Alli Beltrame (https://shorturl.at/8ceDH), non potevo non leggere il suo libro più famoso, “Perché fai così?“. E anche questa volta l’autrice non mi ha deluso!
Un libro che apre gli occhi
Alli ci invita a riflettere profondamente sul nostro ruolo di genitori e su come spesso, senza volerlo, cadiamo in pattern comunicativi dannosi. Quante volte ci siamo ritrovati a “sgridare” i nostri figli in pubblico solo per sentirci “genitori integerrimi“? Quante volte abbiamo preteso che si comportassero come adulti, dimenticando che il loro cervello è ancora in fase di sviluppo?
Consigli pratici e preziosi
Il libro ci aiuta a capire che dietro i comportamenti dei bambini, spesso etichettati come “fastidiosi“, si nascondono bisogni specifici e situazioni che richiedono un approccio diverso. “Perché fai così?” non è solo un libro teorico, ma una vera e propria guida pratica, ricca di consigli preziosi che possiamo mettere subito in pratica con i nostri figli.
Un libro che fa la differenza
I consigli di Alli Beltrame sono illuminanti e mi hanno permesso di vedere ciò che fa Leo sotto una luce nuova. Cercherò di farne tesoro e di utilizzarli il più possibile nel mio percorso di genitore.
Consiglio vivamente questo libro a tutti i genitori che desiderano crescere i propri figli in modo consapevole e rispettoso, abbandonando i vecchi schemi educativi e aprendosi a nuove modalità di comunicazione.
Voto 5/5 stelline

Capodanno Cinese

Fabio, Valentina e Leo sono stati a Milano per assistere ai festeggiamenti del capodanno cinese all’arco della pace al parco Sempione.
Cosa avranno visto di bello? Spoiler: nulla.

La casa di paglia

Un luogo dove il tempo sembra fermarsi, dove la passione per la natura e la buona cucina si fondono in un’esperienza unica. Vi consiglio di visitare l’agriturismo La Casa di Paglia a Costa Galeazzi, nel cuore dell’Oltrepò Pavese.
Qualche tempo fa, su consiglio di cari amici, io e la mia famiglia abbiamo varcato la soglia di questo posto incantato, e siamo stati subito rapiti dalla sua atmosfera magica. Ad accoglierci c’era Alain, un padrone di casa che con la sua passione e il suo entusiasmo ci ha fatto sentire subito a nostro agio.
Alain ci ha raccontato la storia di come lui e sua moglie Viviana, stanchi della frenesia della vita milanese, abbiano deciso di cambiare vita e di inseguire il loro sogno: costruire una casa di paglia, un luogo dove “slow life” e sostenibilità fossero i valori fondanti. Ebbene sì, avete capito bene: la casa è davvero costruita con la paglia, un materiale naturale, ecologico e dalle incredibili proprietà isolanti.
Mentre gustavamo le prelibatezze della cena, Alain ci ha svelato i segreti della costruzione in paglia, una tecnica antica quanto innovativa, che garantisce edifici resistenti ai terremoti, ignifughi e con un’efficienza energetica di classe A+.
Ma veniamo alla cena, un vero e proprio tripudio di sapori autentici, preparati con amore e con ingredienti a km 0. Piatti semplici ma ricercati, che esaltano i prodotti del territorio e che ci hanno fatto riscoprire il gusto della vera cucina casalinga.
La Casa di Paglia non è solo un ristorante, è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, un viaggio nel cuore della tradizione e dell’innovazione, un luogo dove l’amore per la terra e per il buon cibo si incontrano in un connubio perfetto.
Non ho scattato foto, lo ammetto. Volevo vivere appieno ogni istante di questa serata speciale, custodendo nel cuore i sapori, i profumi e le emozioni che La Casa di Paglia mi ha regalato.

AN AMERICAN TRIP 7

LA VALLE DELLA MORTE
Siamo partiti da LA, abbiamo lasciato la città e ci siamo fermati in una località per fare la spesa nel nostro fido Walmart di fiducia.
Poi 5 ore di strada nel nulla. Le classiche strade americane dove vai vai vai vai vai vai vai. A destra non c’è nulla, a sinistra non c’è nulla, davanti non c’è nulla e dietro non c’è nulla. Non un paese, non una casa, non un negozio, non una persona, nulla !
Siamo arrivati finalmente nella Valle della Morte, dove la quota sale fino a 1500 metri, per poi scendere sotto il livello del mare. Al Furnace Creek Visitor Center c’erano 50 gradi. CINQUANTA. Abbiamo comprato la tessera parchi che ha validità annuale, e anche il “passaporto” dove mettere tutti i timbri dei vari parchi nazionali.
Ci siamo diretto verso il Badwater Basin, un lago salato preistorico prosciugato che da lontano ti pare acqua, ma in realtà è fatto di sale. Lungo la strada c’era un tizio che faceva jogging. Giuro. Cinquanta gradi. E quello correva. Serio! Nel nulla, tra l’altro, roba che se gli fosse venuto uno sciopone non avresti neanche saputo come soccorrerlo.
Abbiamo fatto un giro nel sale, posto spettacolare. Io e Leo saltabeccavamo, Valentina invece ha accusato parecchio.
Tappa successiva: Artist’s Palette, dove ho fatto meravigliosi selfie con rocce colorate. C’è stato anche George Lucas a girare delle scene di Star Wars.
Dopodichè allo Zabriskie Point dove io e Leo ci siamo avventurati fino al punto panoramico (Valentina era ancora sconvolta dal caldo, un po’ come il mio cellulare che ogni tanto si spegneva causa surriscaldamento) per fare delle splendide foto.
L’ultimo posto era Dante’s View, che è una montagna esattamente a picco sul Badwater Basin. Il caldo era calato in quanto ormai era sera ed è venuto buio pesto. L’idea di essere comunque in un deserto, nel nulla, lontano da tutto e da tutti non è per niente rassicurante quando scende la notte: se per caso ti si ferma la macchina? Ciaone! Così abbiamo cercato di non essere gli ultimi a partire.
Tornando, al visitor center ho fatto benzina alla modica cifra di 6 dollari al gallone (sticavoli), poi abbiamo svalicato (e approdati in Nevada) in direzione Beatty, dove dopo miglia e miglia di strada dritta, il nostro motel ci ha accolti con dei bei lettoni morbidoni.

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