(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: July 2015

Gita al Monte Lesima

Possono esserci le Dolomiti, la Sardegna, le Antille Olandesi ecc, ma una gita così sui miei monti, non ha prezzo! Passo del Brallo – Bocco – Cima Colletta – Monte Lesima – Pró d’Cavanna – Prodongo – Corbesassi – Passo del Brallo

 

Cambia stato

Fai l’uomo di mondo ma l’unico metodo che hai x cambiare stato è usare Facebook. Ti credi figo xk qualcuno ti da retta x il tuo status, ma il tuo vero stato non è altro che essere in fondo un grande sfigato. Meglio un amico vero che 100 tuoi amici di convenienza.

Casa, bancomat del fisco

Per 60 anni hanno fatto credere a nostri nonni, ai nostri padri e a noi che investire nel mattone era la cosa più giusta da fare. Ora hanno aspettato che il mattone non vale più molto e ti ammazzano di tasse. Inique per giunta, perché tassano beni che non producono profitti. Serve del cash? E loro usano il "bancomat". Ma come disse Fra Cristoforo: verrà un giorno…

 

Quelle estati lì

"E da qui…e da qui…
…qui non arrivano gli angeli
con le lucciole e le cicale.."

Quelle estati…. quando con Vittorio di Pavia e altri ragazzini siamo andati alla "Villa", trovando una finestra aperta. Quanta paura! Tra noi ragazzini girava voce che ci abitava il figlio del proprietario che era un "drogato" e quindi avevamo paura di toccare qualsiasi cosa per timore di un qualche contagio che ci facesse diventare drogati anche noi. Quando con Matteo (Matteo "della lavanderia", o "di Gigi", per differenziarlo dall’altro Matteo, "della Linda" o "delle bocce") si andava in giro in bici e il fatto di poter facilmente (si fa per dire) raggiungere posti "lontani" (si fa per dire) dava una sensazione di libertà. E quella volta che girando in bici abbiamo visto un incendio. Io volevo scappare, lui spinto dal dovere civico è andato ad avvisare "i grandi" che poi ovviamente hanno dato la colpa a noi. Visto? Io te lo avevo detto! Quando siamo partiti in 5 per andare al Trebbia, sempre in bicicletta. Beh andare giù è stato facile, venire su un po’ meno. Christian aveva il braccio ingessato, e ha pure fatto il bagno, idolo assoluto! Ci eravamo fermati da Delfino a farci fare dei panini, ma aveva finito il pane piccolo e ce li ha fatti con la micca. Non le fette di micca, badate bene, con la micca intera! Ogni mezza micca era un panino: erano enormi e non ci stavano neanche in bocca. Quando si andava in salagiochi al Kursaal di giorno a giocare  a Lady Bug, Super Mario Bros o Dragon’s Lair. Quelle estati lì, in cui ci si ritrovava fra bambinetti alle 10 del mattino, fino a ora di pranzo. Poi alle due fino alle sette di sera. E poi dalle 8 e mezza/ 9 fino alle 10 e mezza o giù di li. Qualche volta anche fino alle 11. Il tutto senza minimamente dire ai genitori dove andavamo, cosa facevamo, con chi giravamo: bel mondo. Giri nei boschi, puntate fino a qualche paese vicino, giochi, avventure. Quelle estati lì, quando si organizzavano grigliate tutte le sere, e poi finiva subito da bere e qualcuno col motorino scendeva a Brallo (perchè ovviamente le grigliate non si facevano mai a Brallo) a prendere il beverame. E poi succedeva che magari nel tragitto si schiantasse anche col motorino. Insomma quelle estati lì da bambino, quando avevo un sacco di amici "estivi", figli o nipoti di villeggianti. E non è come adesso che puoi rimanere in contatto, molti non ho mai saputo che fine abbiano fatto (è già buona se sapevo il nome di battesimo, figuriamoci il cognome o l’indirizzo). E quelle estati lì da ragazzino, quando c’era il Commodore 64, il Trebbia, le serate. E poi più grande, con le discoteche, le prime automobili, gli amori impossibili. Quelle estati lì del Malaspina, in vetta al Penice in bicicletta, o giù fino alla Ravesna a fare una scampagnata. E poi quando ero lì su una panchina al parco, arriva Massimo, indimenticato amico, che mi dice: ne hanno ucciso un altro. Era il 19 luglio 1992, avevo 18 anni e mi sembrava di essere in mezzo a una "guerra"
 
"E da qui…e da qui…
non le vedi più quelle estati lì
quelle estati lì"

Jimi

Fatti un selfie!

mangi al selfie service
fast food: svelti, selfie
perdi i sensi
con il selfie
ci ritenti
vedi gli elfi
ti senti sexy
ma sei solo selfie
e allora senti:
fatti un selfie!

Chiesa di Maria Madre della Chiesa

 Della chiesa del Passo del Brallo ne avevo parlato già tempo fa (cliccate qui)

Adesso che stanno rifacendo il tetto metto un po’ di foto. Non sarà opera di Gaudì, però ha il suo bel perchè. Da quando sono piccolo sento dire: "L’è moderna, l’è un po’ brutta", ma anche la Torre Eiffel pareva brutta, adesso è il simbolo di Parigi.

 

 

Loser

non ci sono scuse
quelli come noi si chiaman loser
anche se alzo il volume del mio woofer
anche se su Linux divento Super User
io quando scrivo ascolto le mie muse
come il Vate con Eleonora Duse
niente scappatoie e niente scuse
quelli come noi si chiaman loser

 

Dieciluglio

E tu chissà dove sei, anima fragile. E mi ascoltavi immobile, ma senza ridere. E ora tu chissà dove sei: avrai trovato amore o come me, cerchi soltanto d'avventure perché non vuoi più piangere…

E la vita continua anche senza di noi che siamo lontani ormai da tutte quelle situazioni che ci univano, da tutte quelle piccole emozioni che bastavano, da tutte quelle situazioni che non tornano mai!

Perché col tempo cambia tutto lo sai e cambiamo anche noi, e cambiamo anche noi, e cambiamo anche noi, e cambiamo anche noi!

Il partner

Ho letto questo libro di John Grisham. Bello, avvincente, sorprendente. Pieno anche di dettagli tecnico-giuridici, si vede che il ragazzo ha studiato. Un tizio ha fatto sparire un sacco di soldi, ma lo ritrovano e gli fanno passare dei guai. Lui ha già architettato nei dettagli un piano per farla franca

Ora dirò un qualcosa che, se volete leggere il libro, meglio che non leggete. La scriverò col colore di sfondo, quindi se volete leggere dovete evidenziare passando col mouse.

SPOILER DA QUI:

Alla fine qual è la morale del libro, leggendolo fino all’ultima pagina? Semplice: mai fidarsi fino in fondo delle donne!

A QUI.

Capito?

 

Archivio Chiolini

Recita il sito:

"L’archivio fotografico di Guglielmo Chiolini (Pavia 1900 – 1991) è stato acquisito nel 2009 dal Comune di Pavia – grazie al contributo della Fondazione Cariplo e dell’Unione Industriali della Provincia di Pavia – ed è conservato presso i Musei Civici del Castello Visconteo.

Consta di oltre 880.000 immagini fotografiche tra positivi, negativi e diapositive, eseguite dal professionista a partire dalla metà degli anni ’20 e sino agli anni ’80: da principio soprattutto paesaggi naturali del Ticino e del territorio pavese, manifestazioni e personaggi della vita politica e sociale del ventennio, vedute della città in via di trasformazione tra edilizia fascista e ricostruzione post-bellica; poi, dagli anni ’60, anche riprese dei grandi cantieri delle infrastrutture italiane ed europee, quali autostrade, dighe, trafori, documentazione dello sviluppo economico cittadino e non, gruppi fotografici per l’Ateneo, l’Ospedale, le celebrazioni famigliari di matrimoni ecc."

C’è una sezione dedicata alle industrie dell’Oltrepo Pavese, con foto molto molto molto ma molto belle, eccole:

http://www.museicivici.pavia.it/archiviochiolini/industria/oltrepo.html

 

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