The Darkest Truth About Love from Hannah Jacobs on Vimeo.
La persona perfetta non esiste. Siamo irrimediabilmente soli. L’amore è un’illusione.
The Darkest Truth About Love from Hannah Jacobs on Vimeo.
La persona perfetta non esiste. Siamo irrimediabilmente soli. L’amore è un’illusione.
E’ un libro che si legge in un viaggio aereo (come ho fatto io), quindi un libro facile.
E’ un libro divertente, a tratti quasi nostalgico, ma sempre carichissimo di ironia.
Di cosa tratta? Di tante cose che c’erano…e non ci sono più. Che quando le leggi pensi: "E’ vero! Te le ricordi?"
Come i vespasiani, la merenda (non le merendine!), le cartoline, l’autoradio estraibile, la carta carbone, ecc.
Alcune le ho vissute anche io, altre sono troppo vecchie affinché io me le ricordi, difatti l’autore (Francesco Guccini), è di un’altra generazione (seppure molto amato anche dalla mia e dalle successive generazioni, quanti concerti ho visto!).
"Dove sono finiti i deflettori che erano nelle automobili? Erano comodissimi. Si aprivano parzialmente ed entrava un soffio d’aria rinfrescante, potevi fumare senza impregnare di fumo l’abitacolo (già, a proposito, dove sono finiti anche i portaceneri delle automobili?).
Perché non ci sono più? Un oscuro complotto di potenze straniere a noi ostili, un piano delle case automobilistiche per risparmiare nella costruzione, la vittoria di una misteriosa Lega Antideflettore, una delle mille inutili leggi della Commissione europea?"
Finalmente anche a Voghera c’è una webcam! Vi sarà capitato tante volte di trovare su internet, magari in un sito di previsioni meteo, una webcam di qualche paese esotico, località di montagna, o anche semplicemente un città in cui dovevate andare. A Voghera no.
Adesso c’è (grazie a me, modestamente). E’ puntata sui giardini di Piazza Liberazione (Castello Visconteo) e per vederla dovete andare sul sito
www.piazza-affari.eu e cliccare sull’anteprima nella colonna a sinistra
E qualcosa rimane, fra le pagine chiare e le pagine scure, e cancello il tuo nome dalla mia facciata, e confondo i miei alibi e le tue ragioni, i miei alibi e le tue ragioni.
Su "Topolino" 3094, oltre alla meravigliosa storia "L’Isola del Tesoro", splendido omaggio al romanzo di Robert Louis Stevenson che mi ha fatto riaffiorare bei ricordi di quando ero giovinetto, c’è un altro graditissimo omaggio. Nientepopodimeno che all’Indagatore dell’Incubo, il misterioso, politically correct, fascinoso ex poliziotto Dylan Dog, creato dal bronese Tiziano Sclavi.
Proprio in questi ultimi mesi Dylan Dog è passato sotto la supervisione di Roberto Recchioni che ne sta modificando un po’ l’ambientazione (non il carattere, o lo stile) per dargli forse quel pizzico di novità che dopo quasi trent’anni (Dyd è uscito nel 1986) forse ci voleva.
Topolino ha omaggiato questo eroe bonelliano con una storia molto bella, "L’alba dei topi invadenti", sulla falsariga del titolo del primo albo Dylaniato "L’alba dei morti viventi" (che a sua volta si rifà sia nel titolo che ai personaggi non-morti ai film del capostipite del genere: Zombi di Romero, che nel titolo originale si chiamava "L’alba dei morti").
ll soggetto della storia è proprio del nuovo curatore, Recchioni, mentre la sceneggiatura di una vecchia conoscenza per i lettori dei Dylan: Tito Faraci.
Topolino nei panni di Dylan Top, Pippo in quelli di… Pippo (Groucho), Basettoni e Manetta sembrano essere identici all’ispettore Bloch e Jenkins, mentre Xabaras è magistralmente interpretato da Macchia Nera, infine Morgana non poteva che essere Minni. La vicenda si svolge a Uninvited, anzichè Undead. L’unica pecca è stata quella di metterlo nello stesso albo di Topolino con un’altra storia così importante che gli ha "rubato" la copertina (anche se una versione di "Topolino" con Dylan Top in copertina è stata realizzata in tiratura limitata per la fiera "Cartoomics")
Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita
Quarantottesima puntata (le altre le trovate guardando qui)
Dal momento che abbiamo scelto di fare una politica di prezzo contenendo i margini, occorre ridurre al massimo le spese. Una delle spese che maggiormente incide è quella del personale di vendita. Il linea generale è indispensabile avere a disposizione del personale per illustrare, servire, persuadere la clientela, ma abbiamo deciso di limitare questa presenza per non aggravare troppo i costi. Pertanto dovevamo trovare delle tecniche sostitutive di vendita.
Si è quindi deciso di limitare la presenza di addetti ad uno fisso e uno o più stagionali, in occasioni di particolari evenienze (festività, svendite, ecc.).
L’impostazione data al servizio assistito è quella di lasciare che sia il cliente a decidere se desidera assistenza o no durante la permanenza nel negozio. Ovviamente la psicologia, essenziale per ogni buon venditore, ci aiuta e ci insegna che anche chi dice di essere entrato solo per curiosità o per dare un’occhiata, in realtà sta comunque cercando qualcosa. Magari non sa esattamente cos’è (per esempio deve fare un regalo e quindi non ha ancora scelto che oggetto regalare), oppure è frenato dalla timidezza oppure ancora dalla paura che il venditore possa essere troppo insistente. Per tutte queste categorie bisogna saper afferrare il momento giusto: dopo aver lasciato il cliente qualche istante a osservare la merce, ci si deve avvicinare per tentare un approccio. Una frase, un invito a provare l’articolo, un apprezzamento, sono i primi contatti per avviare un dialogo col cliente. Non bisogna incominciare troppo presto, pena l’infastidimento o anche l’allontanamento di chi specificatamente ci aveva espresso il desiderio di voler esser trascurati dal venditore. Non bisogna intervenire neppure troppo tardi altrimenti spesso il cliente, specialmente quello non abituale, dopo aver visionato magari solo una parte degli articoli a disposizione, se ne va, magari con un’idea sbagliata su alcune reali particolarità. Non provando la merce non può sapere molto sull’effettiva vestibilità di alcune taglie, non chiedendo può non conoscere la disponibilità di altri colori o modelli in magazzino, ecc.
Anche il linguaggio non verbale è importante. Accorgersi dei prodotti osservati con insistenza dai clienti per proporgli di provare ad indossarli, studiare come il cliente si guarda allo specchio, analizzare con uno sguardo come veste, con che stile, sono tutti fattori particolarmente importanti che distinguono un valido commesso da un mero servitore.
Capire che cosa desidera il consumatore è già un risultato importante, tuttavia è ancora più determinante essere in grado di indurlo a desiderare ciò che si vuole vendergli.
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