Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare
Month: May 2013
Al sud, pare, si dice, che molti esercizi pubblici siano taglieggiati dalla mafia (comunque la si voglia chiamare). Non so se è tutto vero, oppure no. Quello che so per certo è che qui funziona diversamente. La mafia, mi dicono, chiede il pizzo. Se tu paghi regolarmente, non fai storie, ti comporti bene e righi dritto, non hai problemi. Devi sottostare, insomma, alle minacce, ma se fai come dicono, poi sei a posto. Si chiama Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta, Sacra Corona, ecc. Ma chiamatela come volete. I capi della mafia non si sa dove stiano, probabilmente ai piani alti. Hanno bisogno di soldi, per soddisfare i loro desideri: donne, bella vita.
Qui invece c’è l’Agenzia. E’ un nome fittizio, di fantasia, chiamatela come volete. L’Agenzia ogni giorno ti taglieggia, si inventa nuove scuse per farti pagare il pizzo. I capi dell’Agenzia non si sa dove stiano, probabilmente ai piani alti. Hanno bisogno di soldi, per soddisfare i loro desideri: donne, bella vita. E allora, affamati di denaro, continuano a chiedere. E tu paghi, devi sottostare, altrimenti chissà che succede… un "controllo" come viene chiamato in gergo. Ma i famelici capi hanno sempre più fame di soldi, per soddisfare le loro necessità: comprare le lauree, intestarsi le case, farsi rimborsare i panini con la nutella, far eleggere il proprio figlio, ecc, E tu che fai? Paghi, ben sapendo che anche se righi dritto, se ti comporti al meglio, hai sempre la possibilità che qualcosa vada storto, non sei mai tranquillo.
E’ questo che fa rabbia: tu sei sempre dalla parte del torto, perchè i capi dell’Agenzia hanno sempre più sete. Non so come funziona la mafia, ma dicono che lì puoi lasciare anche la porta di casa aperta. Qui invece, con tutta quest’orda familica, sei costretto a chiuderti dentro, ma non serve.
Andy Warhol – "Knives" – 1981/1982 – Corcoran Gallery of Art, Washington, D.C.
Oggi vi voglio parlare di questa trattoria di Torrazza Coste (PV).
L’ambiente è normale, niente di speciale, ma neanche brutto. A me piacciono le foto di una volta appese alle pareti. I gestori sono molto gentili, è sempre un piacere trovare persone così.
Prendiamo un antipasto di salumi dell’Oltrepo. Vi devo dire che erano squisiti o lo do per scontato? No, in ogni caso meglio dirlo perchè meritano. Ad accompagnare c’era del gnocco fritto, che non guasta mai.
Per primo andiamo come sempre sul leggero: ravioli di brasato con sugo di brasato. Buoni. Per dolce scegliamo un tiramisù, che qui lo fanno tutto a modo loro. Non era gramo, ma non era tiramisù !
Il tutto con un vino rosso sfuso della casa, gradevole.
Il posto è accogliente, il paesino tranquillo, i padroni di casa gentili. Unica pecca: se riuscissero a mantenere la sala un po’ più riscaldata (siamo stati mesi fa e faceva freschino… e non è bello mangiare al freddo) sarebbe meglio.
Povero Silvio