(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: December 2010

Messaggi dallo spazio

Ormai è una tradizione: l’ultimo giorno dell’anno ece il mio post con gli sms dell’anno. Quest’anno devo dire che non mi è arrivato niente di eccezionalmente insolito, in ogni caso oecco quelli che ho scelto:

L’amico che mi scrive nelle prime ore del mattino:
Sono tutto preso per una che punto da dieci anni

Un sms inaspettato addirittura dal ;-) Presidente del Consiglio:
Ti aspetto Sabato alle ore 14 a Roma Circo Massimo. Un grande corteo fino a San Giovanni per difendere la liberta’ e la democrazia. Silvio Berlusconi

Un altro amico che era stupito da un successo elettorale:
Ma chi cazzo è ciocca angelo della lega nato nel 1975 che ha preso 18848 preferenze?!? Più del doppio di abelli?

22 maggio 2010, tutti i tituli:
Tutti!

Un’amica che risponde a un mio messaggio in pseudo spagnolo:
Un hispanohablante perfecto,grande Tordi! :-D Domani ci racconti algo de tu viaje,vale? a presto!

Un atleta espone i suoi successi:
Bocco colletta in bici… Altro che la figa

In ferie, giustamente, c’è chi dorme:
Tordi sono le nueve e medie… El tomason ronfa

C’è chi si preoccupa della mia salute:
Fa, visti i risultati dell’Italia, sei ancorea tutto intero? Che scandalo

Ricordi di adolescenza:
Bevi grog picchia uomini di bassa morale (pirati) metti sushi in governatore di isola sembra che funzioni


Esc e vad a far un gir

Miss Margherita (4)

Amici della pizza, ricercatori del benessere pizzoso, lussuriosi del pomodoro e mozzarella, ecco a voi la quarta puntata delle mirabolanti recensioni della nostra Miss Margherita. Che pizzerie avrà visitato questo mese? Vediamo subito.

Posillipo di Montebello della Battaglia (PV)
Pizza: buona
Locale: semplice ma pulito
Personale: svelto e "tagliato"
In una parola: EASY

Bella Napoli di Casteggio (PV)
Pizza: ustionante ;-) nella media
Locale: retrò
Personale: simpatico
In una parola: MEDIA

Gaudì di Varzi (PV)
Pizza: piccola
Locale: moderno
Personale: normale
In una parola: NORMALE

Liberty di Pontecurone (AL)
Pizza: equilibrata
Locale: charmant
Personale: in amicizia
In una parola: ELEGANTE

Anche stavolta la nostra gastronauta ha girato per i dintorni alla ricerca della mitologica "Pizza Perfetta". La troverà ??

 

Commercio ambulante

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Venticinquesima puntata

Il commercio ambulante rappresenta una delle forme più antiche di scambio, esso spesso sfugge alle analisi economiche sebbene esprima una realtà con migliaia di unità e di addetti, in maggioranza indipendenti.
Si possono ricollegare ai negozi indipendenti pur con una loro particolare caratterizzazione: l’offerta riguarda prodotti di massa che provengono da aziende orientate a segmenti medi, medio-bassi anche se in più di una occasione si possono trovare prodotti griffati e di moda a prezzi decisamente interessanti, si tratta per lo più di prodotti che hanno già iniziato la fase di declino ma che sono in grado di soddisfare ancora la fascia di consumatori ritardatari all’appuntamento con la moda soprattutto a causa delle ridotte possibilità finanziarie.
 


Commerciante ambulante

La calzetteria e l’intimo sono i settori più presidiati dal commercio ambulante; infatti soprattutto in queste categorie merceologiche negli ultimi anni si sono registrate crescite importanti nel numero degli esercizi e questo tipo di commercio sta ricoprendo un ruolo fondamentale nel fronteggiare il caro vita.

MATRICE SWOT
Utili Pericolosi
Interni Rapporto fiduciario con la clientela, tradizioni consolidate di acquisto. Assenza di prodotti di marca
Esterni Rivalutazione di prodotti artigianali e/o di qualità. Concorrenza da venditori di merce asiatica a basso prezzo

 

Acquario di Genova

Siamo stati all’acquario di Genova. C’ero stato molti anni fa, ma è sempre una piacevole visita. Per fortuna è sempre aperto 365 giorni all’anno. Per questo motivo alcune vasche sono in manutenzione e quindi non è sempre possibile vedere tutti gli animali. Per esempio stavolta non c’erano le foche. Anche i delfini non si sono fatti vivi, ma questo perchè hanno tre vasche a disposizione e una sola di queste è visibile al pubblico. Si vede che volevano un po’ di privacy. Peccato.

Abbiamo comunque potuto vedere tante belle cose: dai piccoli coccodrilli (piccoli ma coi denti affilati, e ce n’era uno che non era neanche in gabbia… avevamo quasi paura che potesse saltare la protezione e venire a sgranocchiarci il fondoschiena…) alle stelle marine, le meduse, i pesci degli abissi (che brutte le murene!), fino ad arrivare a tutti quei pesci tropicali coloratissimi (c’erano tutti i personaggi di Nemo). E poi le mante che si facevano accarezzare e col "musino" (si fa per dire) uscivano dall’acqua. Gli squali, le rane, le tartarughe, i camaleonti, le orate!!!

Vale certamente la pena di farci un giro, magari anche per visitare il porto antico di Genova, se non ci siete mai stati.

Aprite i regali

Don Mario Grandi

Ospito sul mio blog un articolo dedicato all’indimenticato don Mario Grandi scritto da Maria Teresa Rebolini, detta Rita, mia mamma.

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Nell’aria c’è odor di Natale: noi di una certa età ce lo raffiguriamo ancora col presepio, la tavola imbandita e un pensiero per quel piccolo Gesù, così povero, così sconosciuto, da far tenerezza.

Al Brallo c’è la chiesa nuova con vetrate e spazio per accogliere tante persone. Purtroppo, mancanza  di vocazioni, quest’anno la chiesa resta fredda, inerte, chiusa con sommo dispiacere di quelle donnette che per il Natale si inerpicavano sui pendii scoscesi e volti a mezzogiorno, per poter reperire il muschio e preparare un bel presepio in chiesa, orgoglio del paese.

Noi, gente di una certa età, andiamo volentieri a rivederci il passato: ai tempi del nostro compianto Don Mario. Lo incontravi a Pregola sulla via che porta al cimitero con breviario e il fido cagnolino. Si fermava volentieri a parlare con chi incontrava, aveva una parola buona per tutti e risolveva ogni problema dei suoi parrocchiani con l’aiuto che invocava da Dio. La sua fede traspirava da ogni suo gesto. A me che avevo espresso la mia preoccupazione ed anche un po’ di malumore per una faccenda di esproprio, disse: “Non disperi signora, le cose non vanno mai come vogliono gli uomini, bensì come vuole Dio”. Ve lo voglio proprio dire, ho constatato (dopo) che quella frase si era avverata.

La forza di Don Mario è stata la sua umiltà e la sua obbedienza ai superiori. Più volte fu chiamato a prestare la sua opera altrove, ma poi lui tornava ancora a Pregola e si presentava ai parrocchiani, quasi volesse scusarsi, loro che invece dimostravano il proprio entusiasmo per il suo ritorno.

Ed è tornato anche per l’ultima dimora, si è unito ai suoi cari genitori ed è li ancora una volta a disposizione di chi ha bisogno il suo aiuto.
Come dal bozzolo esce una bellissima farfalla e vola via, così l’anima di don Mario è volata in alto, tanto in alto per poter, ancora oggi, proteggere la sua gente. Si chiamava Grandi di cognome ed è stato grande di animo, di fede, di comprensione, di carità. Ancora oggi, noi di una certa età, gli vogliamo bene.

Rita

Regaloni: 5 idee geniali!

Ecco alcune fantastiche idee per i regali di Natale:

Telecomando anti-smarrimento: addio alle ore perse alla ricerca del vostro piccolo amico.

Carta igienica con passatempo: comoda, utile e se non trovi la soluzione…

Cinturone controlla-dieta: per vedere il progresso giorno dopo giorno…

Ombrello integrale: nuovi soluzioni a vecchi problemi

Pantofole con faretti integrati: indispensabili per andare al gabinetto di notte senza svegliare qualcuno

(senza titolo)

Visto che il sottotitolo di questo blog è "raccolta molto sparsa di pensieri" eccone un po’.

  • Non sono superstizioso, voi si? Pensate che l’altro giorno, venerdì 17, mia mamma ha preso l’intercity 666 :-)
  • L’OCSE dice che la pressione fiscale in Italia è aumentata. Ma non era Tremonti quello che diceva che avrebbe diminuito le tasse?
  • Al contrario, pare che dal 2011 entrerà in vigore per i privati lo “spesometro”. In pratica anche i privati cittadini dovranno giustificare le spese superiori ad una certa soglia (pare 2500 euro). In questo caso dovranno fornire il proprio codice fiscale. Dicono che questo servirà a fronteggiare l’evasione. Siete sicuri? Secondo me succederà il contrario: la gente, per evitare di doversi giustificare, chiederà espressamente che non gli venga fatta la fattura/ricevuta! Anche perchè, parliamoci chiaro, se uno spende 20000 euro per comprarsi la macchina nuova non vuol mica dire che in quell’anno ha guadagnato 20000 euro! Certo che siamo bravi a complicarci la vita qui nel Sud Europa
  • C’è gente che usa Facebook un po’ a sproposito. Nel senso che secondo me FB va bene per le cazzate, non per le cose serie. Un po’ come essere al bar, si ride e si scherza ma di cose serie si parla altrove… o no?
  • Ma voi quella cosa che serve per appendere  i vestiti come li chiamate? Dovrebbero chiamarsi appendiabiti, io li chiamo appendini, mia mamma ometti oppure omini, alcuni li chiamano grucce, altri li chiamano stampelle. Oppure attaccapanni.  Quanti nomi per lo stesso oggetto. L’ultima che ho sentito è manichino.

Ancora agenda

Terza puntata tratta dall’Agenda Vogherese. La prima la trovate cliccando qui, la seconda cliccando qui. Stavolta si parla della settimana di Pasqua.

Al mercoledì santo vigeva l’usanza dâ bat Bârâbân, battere Barabba. Il sagrestano dava un segnale ai ragazzi in chiesa che, armati di verghe, cominciavano a battere con forza sulle panchine. I più dispettosi approfittavano del rumore per inchiodare le lunghe vesti delle donne alle panche.

Al giovedì santo si legavano le campane e per chiamare i fedeli alla funzione religiosa il sagrestano si faceva aiutare dai ragazzi che con lâ bâtârölâ, crepitacolo, e lâ crìârölâ, la raganella, facevano un rumore infernale sostituendosi alle campane.

Al venerdì santo si vestivano i bambini da angeli e da soldati romani: ângiâl e giüdé. Ruolo molto ambito che si traduceva in ândà in ângiâl e ândà in giüdé. In città comparvero per la prima volta nel 1833 e per vederli da vicino in chiesa nacque una rissa che provocò molti arresti.

Al sabato santo si slegavano le campane e ai primi suoni si sparava con pistole e fucili o si facevano esplodere dei mortaretti con l’intenzione di uccidere Barabba. Era uso lavarsi gli occhi per preservarli dalle malattie ritenendo, in quel momento, che l’acqua fosse benedetta.

I contadini riempivano 4 boccette d’acqua benedetta da collocare ai 4 angoli dei loro campi per preservarli dalla grandine.

Nella settimana che precedeva la Pasqua si pulivano le case con particolare cura e si facevano stagnare pentole e tegami. Ai ragazzi veniva regalato âl câvâgnö dl’öv, un minuscolo cestello di pasta che conteneva un uovo sodo. Un piatto tradizionale era la torta d’erbe, tramandato dall’antica Roma col nome di “moretum”.
 

Figli dei Nirvana

Li chiamano studenti, li chiamano manifestanti, ma abbiamo il coraggio delle parole, chiamiamoli con il loro nome: teppisti. Ma avete visto cosa è successo in Piazza del Popolo a Roma o a Milano?

Voi come li chiamate quelli che distruggono le vetrine? Ma lo sapete cosa vuol dire ritrovarsi un negozio o un ristorante distrutti da quei delinquenti? Vuol dire dover ricominciare tutto da capo, e per cosa poi? Per quattro pirla che hanno solo voglia di distruggere? Chi li ripaga quei negozi? Nessuno. Come li chiamate quelli che vanno in giro a incendiare cassonetti? Chi li ripaga quei cassonetti? Quelle auto danneggiate, distrutte o incendiate? Nessuno.

E chi è stato? Sono solo mascalzoni facinorosi che si infiltrano in mezzo a quei poveri ragazzi che voglio sono manifestare pacificamente? Ma fatemi il piacere!! Ma quelle sono cose organizzate. Avete visto le immagini? Gente con il casco!!! Ma scusa se intendi andare a manifestare pacificamente non ti metti il casco, non arrivi coi furgoni pieni di manganelli, non giri col passamontagna. Poi se succede il fattaccio tutti li a giurare e spergiurare che era un bravo ragazzo, e magari andava a messa tutte le domeniche. Ma dai !!!! Ma fatemi il piacere.

E poi quasi ci si indigna perchè hanno scattato la foto a un finanziere che aveva in mano una pistola. E stiamo qui a discutere se ce l’aveva in mano perchè la raccoglieva da terra o intenzionalmente. Beh, non dico un colpo di pistola, ci mancherebbe, ma una bella manganellata sui denti gliel’avrei data io a tutti quei "manifestanti". Tze. Non sono manifestanti, sono criminali. Ma che cavolo vogliono? E cosa vogliono ottenere comportandosi in quel modo? Parlano di democrazia e libertà e lo dimostrano usando la violenza? La violenza genera solo violenza, quindi se poi vengono presi a mazzate che non si lamentino.

Io credo che la politica in queste cose non c’entri proprio niente. Quelli vanno li a menare le mani per il gusto di farlo, e non c’entra destra e sinistra. Prendono spunto da un qualche presunto disagio per creare ad arte queste pericolose scene di guerriglia urbana. Gente che non ha un cazzo da fare, che crede che tutto gli sia dovuto e che si mostrano come paladini della libertà ma si dimostrano essere semplicemente dei fancazzisti delinquenti, o, come li ha definiti una mia amica, dei "figlia dei nirvana"…

Oh mia bela Madunina

Rifiuti

A Napoli c’è pieno di riufiuti. Non si sa più dove metterli. Dicono che sia colpa della politica, dicono che sia colpa del fatto che non ci sono discariche o inceneritori (pardon, termovalorizzatori), dicono che sia colpa della camorra, dicono che sia colpa della raccolta differenziata (che li evidentemente non si fa).

Ma se volete vi aggiungo un’altra colpa: gli imballaggi. Non so se ci avete fatto caso a quanti imballaggi buttiamo via nella vita di tutti i giorni. Pensate solo ai generi alimentari: ogni prodotto è confezionato, poi imbustato e infine messo in una scatola. In cucina buttiamo via le scatole, i sacchetti, le buste, ecc. Ogni prodotto ha mediamente due imballaggi, se non tre! A volte vado a buttare la spazzatura e dopo pranzo il mio cestino è già pieno un’altra volta!

Se penso che io contibuisco col mio sacchettino di rudo, rumenta, spazzatura, rubbish, immondizia, pattume, sporcizia, rifiuti, carabattole, rusco, scorie, porcherie, cianfrusaglie, munnezza, luridume, scarti, sozzura, a riempire il cassonetto, e ogni mio vicino di casa lo fa, e ogni cittadino fa altrettanto… beh si fa presto a immaginare quanta ne portano via ogni giorno. E dove la portano? E quanta ne accumulano? Ta nta, tantissima. Quindi se ci fossero meno imballaggi, ci sarebbe meno spazzatura.

Questo è oggettivo.

Il tutor

Sapete cos’è il Tutor? E’ quel famigerato sistema che controlla la velocità media in autostrada. E’ un marchingegno ideato e sviluppato dalla Società Autostrade, che poi ha messo a disposizione della Polizia (in quanto i privati NON possono fare controlli sulla velocità).

Funziona più o meno così: nei tratti controllati ci sono dei sensori "annegati" nell’asfalto (vale a dire nascosti sotto la strada) che si accorgono del passaggio di un veicolo e di che tipo di veicolo si tratta. Lo fanno tenendo conto degli "assi", cioè in sostanza di quante ruote hanno e a che distanza (per capire se si tratta di una moto, un’auto, un camion, ecc, che ovviamente hanno limiti di velocità diversi). Fanno scattare una fotocamera che "fotografa" la targa del veicolo e la memorizza insieme all’orario. Dopo un certo numero di chilometri (10, 15, 20, …) c’è un altro di questi sensori che fa scattare un’altra foto. Un software confronta le targhe e gli orari e calcola quanto tempo ci ha messo il veicolo a fare quel tratto di strada. Se la velocità media è superiore al limite… zak! scatta la multa!

In questo modo nessuno può dire: "ero in sorpasso, normale che ero un po’ sopra ai limiti", perchè qui si sta parlando di velocità media per tanti chilometri…. Questo meccanismo ci costringe quindi a rispettare i limiti se non vogliamo multe e perdita di punti della patente.

Nella brochure di Autostrade ci sono altre informazioni su questo sistema, per esempio:

  • Il Tutor funziona anche di notte, con la nebbia e con la pioggia (potente l’amico spione, eh?)
  • Il limite di velocità può essere tarato in base alle condizioni del tempo (infatti per la pioggia il limite previsto è di 110 mk/h)
  • Come già detto, rileva le infrazioni in base alla categoria di veicolo.
  • Alcune leggende dicono che il Telepass influisce positivamente o negativamente sul Tutor. Leggende, appunto.
  • Non provate a passare sulla corsia di emergenza, vi sgamano lo stesso e perdipiù rischiate il ritiro immediato della patente.
  • Sulla tratta controllata ci deve essere un unico limite di velocità. Per evitare complicazioni, non viene controllato un tratto che presenta cambi di limite di velocità.
  • Non sono sempre attivi (e per fortuna, dico io…, tanto basta la loro presenza come deterrente)
  • Se venite pizzicati più volte sulla stessa autostrada vi possono arrivare più multe. Però poi vi consiglio di prendere l’autostrada per Lourdes.
  • Siete preoccupati per la privacy? In teoria le targhe dei veicoli che non infrangono i limiti vengono cancellati, ma ormai non mi stupirei più di nulla….
  • Questo ingegnoso meccanismo NON sarà esteso a tutta la rete autostradale.
  • Come per gli autovelox c’è una percentuale di tolleranza del 5%  Quindi fino a 136,5 km/h siamo a posto…
  • A proposito di autovelox, anche il tutor può calcolare la velocità istantanea, ma non viene quasi mai usato in quel modo. Quasi mai non vuol dire mai.

Detto questo, il Tutor ha fatto diminuire gli incidenti. Quindi, come direbbe chi so io, è una cosa "good".

I migliori post del 2009

E’ quasi finito il 2010 e volevo sottoporvi quali sono, secondo me ovviamente, i migliori post di questo blog del 2009. Non è una classifica, ma un’antologia di vari articoli. Perchè li ho scelti? Per vari motivi: perchè mi piacciono, perchè sono piacuti ai lettori, perchè mi ricordano qualcosa… Eccoli qui, in ordine sparso.

  • Nebbia nel cuore Un malinconico ricordo durante una conversazione in chat.
  • La cabina telefonica Una strana storia. Vi ricordate le cabine telefoniche?
  • Delafia Il racconto di una giornata stupenda. Una gita in Toscana a vivere il carnevale
  • Analfabetismo di ritorno Chi sono gli analfabeti degli anni duemila? Chi non sa scrivere? No, chi non sa usare le nuove tecnologie.
  • 27 marzio 1994 Quel giorno in cui "vincemmo" le elezioni. Io ci credevo.
  • Kursaal Un locale storico di Brallo, storico per generazioni di ragazzi.
  • Italiano da SMS Come cambia la lingua italiana nel modo di scrivere gli SMS?
  • Modesto, California: servirebbe a tutti noi un Derek Il titolo del post è un po’ criptico, ma non è nient’altro che una dichiarazione d’amore al mio amore.
  • Rivoluzione Il mondo si evolve (c’è chi dice che s’involve) (c’è chi, come il Manzoni, dice che s’avvolve e pesa, ma questa la capiscono in pochi) e i lavori finiscono, ma se ne creano altri. Come è da sempre e per sempre, nei secoli dei secoli.
  • Fondamentalmente Nella vita ci sono cose di cui, fondamentalmente, non me ne frega nulla.
  • Gerry contro tutti Gerry Napoli è uno scultore o un deturpatore? Magari entrambe le cose, magari nessuna delle due. Ottiene successi in tutt’Italia, ma a Pregola viene criticato per aver attaccato il paesaggio naturale.
  • Sotto il municipio Solo chi è di Brallo può capire cos’è "Sotto il municipio". E’ quel posto dove stai con gli amici, prima di andare a dormire, oppure quando piove o nevica. Oppure quando non sai dove andare. Oppure per sederti solo un attimo. In tutti questi casi ci si ritrova sulle panchine della piazza, sotto ai portici del municipio. Abbreviando: ci si vede sotto il municipio.

E ora una menzione speciale per il miglior commento del 2009: quello del Marti, eccolo.


Aguzzate la vista: riuscite a trovare tutti e 5 i gatti adottivi di mia mamma?

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