(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: September 2009

Ne Odustajem

Canzone che piacerà sicuramente al Maestro di Tutte le Croazie nonché Panchina d’Oro 2009. Per la cronaca la voce italiana è di Gaetano Curreri degli Stadio. La voce croata è ovviamente l’inconfondibile, inimitabile, imprescindibile, imperscrutabile, inalienabile e inascoltabile di…. ZLATAN GIBONNI !!!!

Corner

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Quattordicesima puntata

Questo format è rappresentato da un’area dedicata alla singola marca e ai suoi prodotti all’interno di un punto vendita multimarca. Si caratterizza generalmente per le dimensioni ridotte della superficie di vendita (se lo spazio assume grandi dimensioni si definisce “shop in shop”) che l’impresa industriale ha a disposizione per isolare la marca rispetto alle concorrenti.

 

La finalità dei corner è quella di far percepire ai consumatori in maniera più nitida le valenze distintive della marca. Consente al produttore di poter comunicare direttamente la propria immagine e il proprio stile, prendendo decisioni autonome in termini di assortimento, layout, personale di vendita, servizi, informazioni e soprattutto col contatto diretto col consumatore.

The Blair Witch Project

Mi sono riguardato questo film di recente. Secondo me è un filmone da cineteca. A distanza di anni mi mette ancora paura, e sono pochissimi i film in grado di farlo. Ti mette proprio quell’ansia, quella che dopo ti fa guardare dietro alle porte prima di entrare nelle stanze. Quella che ti fa guardare dietro al divano perchè ti sembra di aver visto un’ombra.

La realizzazione è stupenda. Anche se sono passati 10 anni, qual film ha inventato un genere che non ha mai avuto eredi. Per chi non lo sapesse è come se fosse una specie di documentario girato da alcuni ragazzi che vanno in un bosco a filmare e poi si perdono. Sono in possesso di due telecamere e quello che si vede nel film è proprio quello che i ragazzi hanno filmato. Ovviamente è tutta una finta, ma l’impressione è proprio quella: riprese traballanti, la presa diretta che a volte si sente male, inquadrature sballate. E poi, oltre a quello che dovrebbero filmare, riprendono anche sprazzi di vita di tutti i giorni. E quando si perdono iniza l’agitazione, sentono rumori, si accorgono di presente raggelanti e iniziano a diventare isterici e irrazionali.E questa cose ti fa sembrare di essere là. E un’altra cosa fantastica è che riesce a farti questa paura senza mai assolutamente inquadrare nulla di effettivamente pauroso. Se siete amanti del genere e non l’avete mai visto non dovete assolutamente perderlo.

Un’ultima nota: se per caso vi imbattete nel seguito, bruciate pure il DVD, è orrendo!

Il posto più bello

Il posto più bello del mondo? Quello dove se chiudo gli occhi vorrei sempre essere? In cima alla Tour Eiffel, a Parigi. Con la fantasia ci sono stato migliaia di volte, e ci andrò ancora. Da li si vede tutto, sei in cima al mondo, sei sulla Torre!!

Calesse 100

Beh, non pensavo di arrivare mai a pensarlo (né a dirlo), ma… mi mancherai. Sei stato parte della mia vita perlomeno negli ultimi dieci anni, e ora hai trovato la tua strada che ci farà incrociare di meno. Quando mi rompevi le palle telefonandomi alle 7 e mezza del mattino. Le partite a biliardo al 51. Le seratine "tranquille". I venerdì al Coyaba d’inverno, appoggiando il cuba sulla mensola di fuori e chiacchierando di politica, di amici, di lavoro, di donne, di cazzate. Il malaspoda al malaspina e la vodka quella migliore. La schiuma di Ibiza. E poi in Navigli e i cani, il Teatrò e i cuscini, il Golf e quelli che offrono da bere, la Spiaggia… il Cafè Atlantique, il De Sade. E l’idea di andare a Lampedusa in giornata (beh io a quella cosa ci credo ancora, magari prima o poi la facciamo). E i panini giusti, quelli con dentro l’impossibile alle 4 del mattino, magari a Milano in Repubblica con la macchina in mezzo alla carreggiata, o fuori dalla Foresta, o a Stradella tornando dal Siglo. E poi da Lucio, all’Area7 dopo il Club House. E "DJ Casa Tordi", quando poi mi sono infilato direttamente a letto. E le sfide alla Playstation coi giochini delle macchine. Il caffè corretto amaretto al Cotton e il Long della mitica barista. I giri in consiglio comunale, la serata a Pavia coi cocktail alle ciliegie.. eccetera…. ecceteraeccetera.

Insomma sei un grandissimo rompicoglioni, ma ne abbiamo fatte veramente tante. Quindi, che dire, buona continuazione e buona fortuna. Certo, queste cose possiamo ancora farle… E comunque ci vediamo presto.

Eugenio

L’errore di confondere la genialità con l’intelligenza
di Francesco Alberoni
tratto da Corriere della Sera del 21 settembre 2009

Come abusiamo della parola genio! Un bravo avvocato, un bravo medi­co, un bravo manager, un bravo affari­sta, un bravo conduttore vengono subito considerati dei «geni». No, il genio non è un uomo più intelligente o più abile de­gli altri, ma uno che pensa in modo diver­so e fa cose che essi non potrebbero mai fare. Alcuni eccellono in un solo campo, per esempio la musica, come Mozart o Beethoven, altri in diversi campi, come Michelangelo, che era scultore, pittore ed architetto. O Leonardo, che si poneva problemi inimmaginabili nella sua epo­ca, o Galileo, che ha rivoluzionato la fisi­ca e l’astronomia.

I geni militari fanno mosse che agli al­tri non verrebbero mai in mente perché guardano dove guardano tutti. Napoleo­ne a Tolone con un colpo d’occhio ha vi­sto che spostando l’artiglieria in un luo­go diverso, la flotta inglese sarebbe sta­ta sconfitta. Cesare a Fàrsalo ha lancia­to un attacco da un punto così impreve­dibile che l’esercito nemico è fuggito nel panico. Spesso essi hanno anche una grande versatilità. Napoleone ha rifor­mato i codici e l’urbanistica, Cesare era un bravo ingegnere e un grande scritto­re, Alessandro un fondatore di città.

Non sempre queste straordinarie ca­pacità portano ad una personalità armo­nica. I grandi uomini compiono anche azioni sconcertanti, esagerate, o errori grossolani. Alessandro beveva in modo smodato, Napoleone si è fatto intrappo­lare a Mosca, Cesare ha licenziato la sua scorta appena prima di essere ucciso. E tutti e tre avevano spaventosi eccitamen­ti nervosi che sfociavano in crisi epiletti­che. Ma è sbagliato associare genio a sre­golatezza. La sregolatezza è più frequen­te nei mediocri che si abbandonano ad eccessi, esagerano per differenziarsi da­gli altri, per apparire originali. I veri ge­ni invece sono capaci di progetti a lungo termine, sono estremamente rigorosi e si prendono cura anche dei minimi detta­gli perché non sopportano ciò che non è perfetto.

Un’altra caratteristica del genio è che riesce sempre a vedere la soluzione più semplice, più diretta, quella che, succes­sivamente, gli altri troveranno ovvia. Ma che sia ovvia lo vedono solo dopo, prima la ritenevano irrealizzabile, assur­da. Il giudizio che soprattutto i colleghi e gli addetti ai lavori danno del genio è per­ciò quasi sempre sbagliato: prima lo con­siderano troppo fantasioso, poi banale. E nemmeno il conclamato riconoscimen­to li rende obbiettivi perché se prima lo deridevano, dopo lo invidiano.

Fondamentalmente

Fondamentalmente non me ne frega nulla.
Delle lettere che mandano le banche.
Di Beppe Grillo.
Degli OGM.
Di salvare i serpenti velenosi.
Dei vegetariani.
Della pioggia.
Del Milan.
Dei finti sordomuti che vendono le cazzate.
Di Maria de Filippi.
Di quelli che cercano di convincermi.
Del basket.
Degli sbattimenti.
Delle offerte promozionali.
Delle automobili degli altri e dei loro problemi.
Degli animalisti.
Di avere una casa perfettamente in ordine.
Di giocare a briscola, a scopa e robe simili.
Di Rutelli e soci.
Di lavare la macchina.
Di quelli che mi parlano mentre faccio colazione.
Di quelli che hanno problemi assurdi con software assurdi che si sono fatti consigliare dai loro assurdi venditori: se li facciano risolvere da loro.
Di quelli che si fanno sentire solo quando hanno bisogno qualcosa.
Di quelli che ti vogliono far provare i prodotti nei supermercati.
Di sedermi per terra o cose simili, non sono schizzinoso.
… e di tante altre cose di cui, fondamentalmente, non me ne frega nulla di stare qui a pensare…

Togliermi il sole

Potrei stare senza bere
camminare senza meta
potrei vendere il letto
e dormire per terra
potrebbe sparire il profumo dei fiori
smettere di nevicare per sempre
potrei bruciare tutti i libri
e poi vivere in cantina
potrebbero togliermi il mare
togliermi il pane la pasta la pizza
crollare la casa
svanire il sorriso di tuti i bambini
potrei andare lontano
gettare le carte le foto e i regali
potrebbero togliermi il sole
e forse anche il respiro
ma non potrebbero mai
togliermi te

Gerry contro tutti

Torniamo a parlare di Gerardo Napoli, detto Gerry. Ne avevo parlato circa un’anno fa in questo articolo. Cosa è successo? Che continua la lotta tra chi vede le sue realizzazioni come orrori che deturpano il paesaggio e chi, come lui ovviamente, che ritiene che invece lo migliorino.

Ho sentito il comitato anti-Gerry che dice: "Ci stiamo mobilitando per riuscere a fermare questo scempio: non è possibile che lui si permetta di distruggere la montagna di Pregola con delle schifezze che osa anche chiamare sculture, come quello che dovrebbe essere un Cristo e invece pare un alieno. In ogni caso, anche se fossero opere d’arte (cosa che non sono assolutamente), non troviamo giusto che a farne le spese sia un paesaggio naturalistico. Ci stiamo attivando per interpellare le autorità competenti e far sì che blocchino questo personaggio. Cercheremo anche i proprietari del monte per avviarso di questa cosa"

Gerry invece risponde "Sono stato ultimamente a Pregola e ho visto mio malgrado che la scultura d’angolo sulla roccia nera qualche buon pensante ha pensato bene di rovinarla. Non riesco a capire l’ignoranza e l’invidia della gente non hanno capito che le mie sculture possono anche non piacere ma creano curiosità e portano comunque gente. Cosa ci vuoi fare bisogna avere pazienza perchè Gesto d’asino non sale in cielo"

Chi la spunterà? Chi avrà ragione? State sintonizzati !

Elisa: bella coi fiocchi!

Ragazzi e ragazze, vi chiedo una cortesia. Andate sul sito www.bellacoifiocchi.com e votate per Elisa, la mia bella morosa… anzi: bella coi fiocchi! Attualmente è la terza, vedete la foto in prima pagina. E’ facile e poco impegnativo: basta cliccare sulla foto di Elisa, cliccare su "vota la foto" e inserire il vostro nome e la vostra email. NON verrete iscritti a NULLA, l’email serve SOLO a confermare il voto. Riceverete appunto un’email e dovrete quindi cliccare per confermare il vostro voto. Grazie mille, ci conto! PS potete votare anche tutti i giorni, ma non più di una volta al giorno. Mi raccomando fate girare la voce!!!

Vi faccio un riassunto:

  • Non bisogna iscriversi a nulla, quindi non riceverete email spazzatura
  • Occorre inserire l’indirizzo email corretto in quanto riceverete un’email da confermare
  • Si può votare tutti i giorni
  • Dopo la prima volta l’email di conferma non arriva più
  • Mi fate proprio una favore

Fabio

Punto vendita monomarca

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Tredicesima puntata

Il successo delle catene di negozi monomarca è riconducibile all’integrazione verticale discendente dell’industria o ascendente della distribuzione; l’integrazione verticale ha dimostrato infatti di essere uno dei modelli di business più efficaci per coniugare l’innovazione di prodotto e lo sviluppo della marca nei prodotti dell’abbigliamento.
Nel mercato mondiale dell’abbigliamento si sono affermate catene con marchio/insegna esclusivo che si rivolgono ad un preciso target di clientela. Benetton, Zara, H&M, Esprit, Max Mara, propongono un assortimento unico con marchio che corrisponde all’insegna. Alcuni sono produttori integrati a valle: Max Mara, Benetton; altri, come H&M e Zara sono distributori integrati a monte.

 
Un negozio di calzature Nero Giardini

Alcune di queste insegne sono gestite direttamente dal produttore, altre utilizzano la formula del franchising (che verrà illustrata più avanti), molto spesso vengono adottate entrambe le soluzioni.

La focalizzazione su un target ristretto incentiva lo sviluppo internazionale. Le prime cinque catene di negozi specializzati per fatturato realizzato in Europa sono inglesi; nella graduatoria per livello di internazionalizzazione, le catene spagnole, francesi e italiane sono per contro ai primi posti. 

MATRICE SWOT
Utili Pericolosi
Interni Rafforzamento della visibilità del brand.
Conoscenza del prodotto
Poca esperienza di vendita al dettaglio.
Perdita di vista dei gusti dei consumatori
Esterni Il cliente è più invogliato ad acquistare da chi è sicuramente competente dei prodotti che vende I competitori sono più flessibili in caso di cambio dei gusti del consumatore

 

duesettembreduemilanove

Ogni volta che riesco a farle nascere un sorriso so di non aver vissuto invano.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén