(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: January 2007

Amore in Volo

Ancora una citazione del libro di Fabio Volo (lo so, è un librettino futile, ma si vede che io e lui, forse accomunati dal nome, la pensiamo nello stesso modo in molte cose…). E infatti non sarà l’ultima, ne ho sottolineato tante
altre…qui parla di amore e relazioni.
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Pag 24:
Luca, io l’ho sempre visto fidanzato e ogni volta dice di essere innamorato; poi finisce la storia e dopo un mese è nuovamente con un’altra ragazza: o è l’uomo più fortunato della terra o è terrorizzato dall’idea di stare solo.
Secondo me quando dice “ti amo” in realtà vuol dire “ho bisogno di te”.
Non sarà insicurezza?
Incapacità di rimanere solo?
Guardandolo mi viene in mente quando ho imparato ad andare in bicicletta. Era un pomeriggio di primavera, mi ricordo che mio padre mi teneva una mano sotto la sella, dopo un po’ che pedalavo mi sono accorto che mi aveva lasciato, stavo andando da solo: avevo imparato, mio padre non mi teneva più… Appena me ne accorsi caddi a terra subito.
Secondo me Luca è così, crede di aver ancora bisogno di quella mano sotto il sellino. Ma l’amore non è questo, per lo meno non secondo me.
Io credo che chiunque non riesca a stare bene da solo non possa conoscere il vero amore; dubito sempre di chi dice “non posso vivere senza di te”. (anche perchè poi non è vero, nota di fabiotordi)
Parlo di Amore con la “A” maiuscola, parlo di Essenza, parlo di quell’amore cje io non ho mai incontrato ma che sono sicuro che esista, quell’amore in cui io credo e per il quale non sono disposto a fingere o mediare.

Pag 29:
Devo dire che a volte anch’io, quando mi piaceva qualcuna, per far colpo ho detto delle cose di me non del tutto vere, anche se nel dirle alla fine ci credevo anch’io, ma poi per reggere la parte ho dovuto sputare sangue. Ora ho imparato: non dico niente di me che non sia vero o che non possa sostenere.
Infatti sono solo.

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Le altre puntate le trovate QUI e QUI

La solita barzelletta sui carabinieri

Ad una missione nello spazio partecipano un cane, un gatto ed un
carabiniere. Dalla base chiamano via radio:
Base chiama Apollo 3, rispondete!“.
Il cane, dopo aver messo le cuffie, risponde:
“Bau… Bau…”.
OK Apollo 3, hai posizionato il braccio meccanico per l’espulsione del satellite?“.
“Bau… Bau…”.
OK Apollo 3, hai impostato la rotta sul computer?“.
“Bau… Bau…”.
OK Apollo 3, ora passami il gatto“.
Il gatto, prendendo le cuffie dal cane, risponde:
“Miao… Miao…”.
OK hai impostato la rotta geostazionaria sul computer del satellite?“.
“Miao…Miao…”.
OK, hai fatto i rilevamenti per le analisi al rientro?“.
“Miao… Miao…”.
OK, ora passami il carabiniere“.
“Dite pure, base!”.
Hai dato da mangiare al cane e al gatto?“.
“Certo!”.
OK, ora non toccare piu’ niente, mi raccomando!“.

E' BELLISSIMO

Cammino.

e sto bene.

Penso.

che sono fortunato.

Sono in pace col mondo.

e lui con me.

È BELLISSIMO!

I bimbi ridono,

La gente scivola via silenziosa,

Le auto rotolano roboanti verso altre mete,

Un treno fischia in lontananza,

La frenesia è scomparsa.

È un equilibrio.

ma sto BENISSIMO!

Che sensazione.

Non ho pensieri.


Commento: Anche questa scritta tanti anni fa. Ero a Pavia, era sera e faceva freddo, stavo tornando dalla Nave verso la stazione, a piedi. Stavo pensando a Cinzia, un’amica da poco volata in cielo. E mi sentivo così vivo. La fretta era scomparsa, non m’importava del treno, di tornare a casa, non mi importava del freddo. Quando sono arrivato su un ponticello di metallo mi sono alzato una manica e ho appoggiato il braccio sulla balaustra bagnata e gelida. Sentivo freddo, ero vivo, provavo sensazioni, ed ero felice di questo. Tutto qui. Ciao Cinzia.

Il silenzio

Il silenzio

Attorno a me c’è silenzio.
Talvolta lo amo.
Interessante prerogativa della solitudine il silenzio.
A volte non lo sopporto
e mi ritrovo a odiare maledettamente il silenzio sotto ogni sua forma.
Il silenzio del sole che sorge e tramonta.
Il silenzio di un battito d’ali di una farfalla.
Il silenzio dello sguardo di un cane abbandonato.
Odio il silenzio,
lo odio come la mia vita
che silenziosamente se ne va, come è trascorsa
in silenzio.

Commento: un tizio mi ha mandato questa poesia, io gli ho dato due ritocchini e abbiamo deciso di pubblicarla come “Autore ignoto”.

Patente

Ho letto che il ministro Bianchi vuole introdurre nuove norme che renderanno più difficile ai neopatentati poter usare macchine potenti. Lodevole iniziativa, ma io in aggiunta avrei altre idee.

Per prima cosa farei fare un po’ di scuola guida anche a chi la patente l’ha presa da tanti anni, perchè molte volte si hanno cattive abitudini, si dimenticano le cose, e non si è aggiornati sulle nuove norme. Quindi una specie di “corso di aggiornamento”.

E poi pensavo ad un’altra cosa: cosa ti insegnano a scuola guida? Semplice: tutto quello che devi fare per guidare bene. Stop. E qui, secondo me, manca una importantissima parte: cosa fare quando stai guidando male. Mi spiego meglio: non ti spiegano cosa fare quando la macchina sbanda; quando devi ridurre la velocità in poco spazio; quando c’è la neve, la nebbia…

Dovrebbero mostrare che è pericoloso guidare forte in città, perchè un bambino in bicicletta potrebbe sempre uscirea di colpo. Dovrebbero far provare a “tenere” una macchina in acquaplannig, ecc. Altrimenti se di queste cose non si parla o non si fa pratica, quando si presentano il guidatore non sa come comportarsi.

Freddy vs Jason & We were soldiers

Ieri, dopo il funambolico capodanno a Bologna, ho fatto il bravo e me ne sono stato in casa a leggere, navigare e guardare film. Ho visto prima Freddy vs Jason, saga finale della serie Nightmare e Venerdì 13. Inutile nascondere che io tifavo per Fred Kruger, che è uno dei personaggi comici che ho più amato nella mia adolescenza. Quante volte io e Matteo andavamo al bar, specialmente d’estae, quando in seconda serata davano su Italia1 tutti quei film pseudo-horror che a noi facevano pisciare dalle risate. Freddy è un idolo. Jason invece se ne sta li zitto zitto, non è per niente simpatico. Alla fine di questo film non c’è un vincitore tra i due… com’era ovvio immaginare. E’ un film senza pretese, di quelli da guardare d’estate, su Italia1, alle undici di sera….

Poi mi sono guardato We Were Soldiers, con Mel Gibson. Storia di guerra, nel Vietnam, tratta da un libro che scrive una storia vera, quella di una battaglia tra 400 soldati americani e 2000 vietnamiti. La preparazione, la paura, il coraggio, la disperazione dei ragazzi che andavano a morire dall’altra parte del mondo. Un film ben fatto, per chi ama il genere.

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