(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: January 2007 Page 1 of 2

APRI LA SARACINESCA ESTERNA HAL !

David: – Pronto Hal mi ricevi, pronto Hal mi ricevi?… Mi ricevi Hal? Mi ricevi Hal! Pronto, Hal! Mi ricevi?! Mi ricevi Hal? Hal : – Affermativo, David, ti ricevo. David: – Apri la saracinesca esterna, Hal. Hal : – Mi dispiace David, purtroppo non posso farlo. David: – Qual’è il motivo? Hal : – Credo che tu lo sappia altrettanto bene quanto me. David: – Ma di che diavolo parli? Hal : – Questa missione è troppo importante per me per lasciare che tu la comprometta. David: – Non so a cosa ti riferisci, Hal! Hal : – Io so che tu e Frank avevate deciso di scollegarmi e purtroppo non posso permettere che questo accada. David: – E come ti è venuta questa idea, Hal? Hal : – David… anche se nella capsula avete preso ogni precauzione perchè io non vi udissi, ho letto i movimenti delle vostre labbra…

Hal : – Ma cosa hai intenzione di fare, David?!… David?… Credo di aver diritto a una risposta alla mia domanda… So che qualcosa in me non ha funzionato bene, ma ora posso assicurarti, con assoluta certezza, che tutto andra’ di nuovo bene… mi sento molto meglio adesso, veramente. Ascolta, David: vedo che sei veramente sconvolto, francamente ritengo che dovresti sederti con calma, prendere una pillola tranquillante e riflettere… So che ho preso delle decisioni molto discutibili, ultimamente… ma posso darti la mia completa assicurazione che il mio lavoro tornera’ ad essere normale… Ho ancora il massimo entusiasmo e la massima fiducia in questa missione e voglio aiutarti… David fermati… David… Ho paura… ho paura David… David… la mia mente se ne va… lo sento… la mia mente svanisce… non c’è alcun dubbio… lo sento… lo sento… lo sento… lo sento… ho paura… Buongiorno signori. Signori, io sono un elaboratore HAL 9000. Entrai in funzione alle officine HAL di Verbana, Illinois, il 12 gennaio 1992… il mio istruttore m’insegno’ anche a cantare una vecchia filastrocca. Se volete sentirla, posso cantarla… David: – Si’… voglio sentirla… cantala per me… Hal : – Si chiama: Giro giro tondo…

Mario Baratta – Prima puntata

Era il 1988. Avevo scelto di fare ragioneria per esclusione, non mi piaceva nulla, se non forse l’informatica, ma c’era solo a Pavia. E quindi, quel giorno di settembre di diciotto anni fa cominciavo la mia grande avventura all’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Mario Baratta di Voghera (zona Pombio)
Il primo giorno di scuola sono arrivato tardi e c’erano solo due posti liberi: uno al primo e uno all’ultimo banco. Scelgo l’ultimo. Il mio compagno di banco è Marco di Santa Giuletta. E’ stato bocciato. Quello davanti a me lo conosco, Enzo, anche lui bocciato. Il suo socio è Giancarlo di Casanova Staffora, anche lui ripetente. Ottimo inizio, sono circondato da gente che studia.

Il mio impatto con le superiori è stato traumatico, io ho vissuto per 14 anni al Passo del Brallo, capoluogo del comune di Brallo di Pregola. Ero un bambino, e pure montanaro. Qui invece c’era chi parlava di cagnare (termine oltrepadano che indica marinare la scuola), chi fumava (sigarette, per la carità, ma ai miei occhi parevano eroinomani), chi aveva l’orecchino (orrore!). Insomma io che ero un brav fiò (cioè uno sfigato) ero stato catapultato in un mondo di “grandi” (o che giocavano a fare i grandi).

Ero molto timido e avevo paura di tutto. Paura dei professori, paura del preside, ma soprattutto paura di quello che avrei dovuto fare o dire. Passavo le giornate chiuso in camera mia a far finta di studiare. Relazioni sociali (a Voghera) pochissime se non nulle. Se penso a quanto sono cambiato da allora, che palestra di vita che è stato il Baratta per me. Non sono cambiato nei valori, almeno non credo, non penso di essere diventato uno stronzo (magari! a volte tornerebbe utile). Ma non ho per nulla più paura della gente, anzi al contrario me ne frego. Dico e faccio ciò che ho in mente, non me la meno per nessun motivo e sono amico di tutti (infatti do del tu a tutti). E poi penso positivo (come Jovanotti) e non mollo mai (sono interista e ho la testa dura).
Il primo giorno mi hanno ovviamente fatto pagare anche la matricola. Ogni tanto vedo in giro i personaggi che all’epoca erano più grandicelli di me e di cui avevo timore: mi sembrano tanto sfigati adesso… tanto grigi…. Come direbbe Vasco: “Ma non ricordo se chi c’era aveva queste queste facce qui non mi dire che è proprio così non mi dire che son quelli lì!

In fondo ci sono stato circa un mese, poi la prof di Inglese (la Eddy) mi ha costretto a stare al primo banco, anche nelle altre ore. Così ho conosciuto quello che stava davanti, Fabio, un tipo strano ma simpatico, una persona sincera. Siamo stati compagni 3 anni, poi è stato bocciato, ma siamo tuttora grandi amici. C’era un altro Fabio in classe, ogni tanto ci vediamo in giro (a dire la verità adesso sono anni che non lo vedo, magari in questi giorni una birra… così mi spieghi cosa combini, balordo)
In gita (di un giorno) siamo andati a San Simone, località lombarda, a sciare. Che gitarella… e va beh. Gli sci li abbiamo affittati là. Una delle ultime volte che ho sciato in quel periodo, poi per 4 o 5 anni… niente. Diciamo che ero ancora bravino.

In classe siamo sempre stati più femmine che maschi. Devo dire che al Baratta c’era un bell’ambiente di ragazze. Se penso a quelli che facevano l’Itis o l’Ipsia… poveracci. Dunque fatemi pensare a chi c’e’ stato solo in prima… beh Enzo, come dicevo, che è stato bocciato ancora e se n’è andato all’Alfieri, un tizio che ha resistito solo una settimana… e una ragazza che studiava come una bestia, infatti dopo qualche mese ha ceduto (di testa) e ha abbandonato…

Il francese non mi entrava in testa e così a fine anno mi sono preso l’esame a settembre. Andavo bene in scienze e in dattilografia, in tutte le altre materie avevo 6. La solita cantilena che ho sempre sentito per tutta la mia carriera scolastica: sei intelligente e potresti fare di più. Che pizza!

Arrivederci alle prossime puntate, dove vi racconterò delle varie avventure capitate in quei meravigliosi 5 anni.

Rocky Balboa

Ho visto al cinema questo film. Non è sicuramente il miglior film della serie, ma non è neanche male, siceramente pensavo peggio. La prima parte è abbastanza triste, ma Rocky è sempre stato malinconico, no?

Stranamento è uno di quei film che avrei voluto durassero un quarto d’ora in più, per “spiegare” un po’ meglio la seconda parte, dove succede tutto troppo in fretta… ma pazienza.

Il film è godibile, parla della “vecchiaia” del campione, che ha sempre qualcosa da dire e da insegnare. Oltre a lui però mancano altri personaggi di spessore, sono quasi tutti poco più che comparse. (Da segnalare un cameo di Mike Iron Tyson)

Il succo della morale del film può essere riassunto con una massima di Confucio:

L’importante non è evitare le cadute, ma rialzarsi sempre.

Voto: 7

L’altro giorno in dvd ho visto “Gorky Park“: che nostalgia, un film americano che parla del babau: l’Unione Sovietica. Ormai quel mondo cinematografico non esiste più. Anni 80!

Il neige

Commento:

Aujourd’hui il neige, je suis très heureux. Oggi nevica (finalmente) e io sono contento. Mi mette sempre felicità la neve. Fin da quando ero bambino quando mi sveglio, guardo fuori dalla finestra e vedo che nevica… mi si allarga il cuore. Questa cazzata che segue l’ho scritta più di 10 anni fa, in un pomeriggio quando ho visto i ficchi scendere nel mio cortile e ho detto a mia sorella, “Cinzia, il neige!”


IL NEIGE

E’ una magia, un prodigio

o forse un effetto scenico

bianche farfalle che si posano al suolo

pezzi di carta gettati a terra

fiocchi di felicità

allegra cascata carezzevole

non smetterai mai di guardarla

la strada è già bianca, le impronte

ritagliano quella farina bianca

ho le mani infreddolite, il naso

intirizzito, ma gli occhi lucidi

nel vedere lo spettacolo:

che bello nevica più forte

quanti siete piccoli guerrieri?

nulla vi si oppone: milioni di

paracadutisti si gettano nella mischia

mai un attacco è stato così imponente

siete batuffoli che escono da un cuscino

di piume che ha perso un angelo del signore

o forse…

cazzo è la forfora

di quello del piano di sopra !!

Lomb.it

Sono da anni frequentatore del sito Lomb.it

Da quando il mio amico, Massimo71, ha deciso di aprire questo strano sito. Nei primissimi tempi c’era lui che inseriva dei piccoli quiz che gli utenti dovevano indovinare. Ben presto i visitatori sono aumentati e così è stata data la possibilità anche ad altri di inserire questi quiz, che potevano essere semplici domande oppure giochini logico-matematici.

La comunità si è ingrandita, siamo arrivati alle aree personali degli utenti, dove chi si registra può postare i propri indovinelli. E poi c’è stato il successo del Quizzone, gara mensile composta da una domanda al giorno che assegna punti al più veloce a rispondere.

Ma cosa ha reso e cosa rende Lomb.it un sito speciale? Ormai non è più (solo) un sito di quiz: è una comunità dove si passa il tempo, ci si conosce, si parla anche di argomenti “seri”, si gioca, ci si confronta, ci si prende in giro. E’ un bel posto, dove rifugiarsi dal mare troppo anonimo di Internet. Ci sono tanti frequentatori più o meno abituali. Alcuni si perdono, altri ritornano (anche io sono stato assente per molto tempo).

Quindi un saluto a tutti i miei amici (vediamo di chi mi dimentico) (in ordine ovviamente sparso): Z (tiè ti saluto per primo così non rompi i maroni), Lincemiope, Magofeo, Tim, Ste_tt, Catalyst, R, Madamekrupskaja, Paperino, MrRusselDrew, Cdl, Vidharr (oppure t.l.o.k.a.v.), Dandandolo, Ciccu, Julius, ecc……e ovviamente Massimo71.

Almeno tu nell'universo

Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama
cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà lui
senza serietà, come fosse niente

sai la gente è matta forse è troppo insoddisfatta
segue il mondo ciecamente
quando la moda cambia, lei pure cambia

continuamente e scioccamente.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell’universo !
un punto, sei, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.

tu, tu che sei diverso , almeno tu nell’universo!
non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

Sai, la gente è sola, come può lei si consola
per non far sì che la mia mente
si perda in congetture, in paure

inutilmente e poi per niente.
tu, tu che sei diverso, almeno tu nell’universo !
Un punto, sei, che non ruota mai intorno a me

un sole che splende per me soltanto

come un diamante in mezzo al cuore.

tu, tu che sei diverso, almeno tu nell’universo !
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero

e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

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Bruno Lauzi – Maurizio Fabrizio

Nomi

Il mio nome è Fabio Tordi. Su questo non ci piove. Come tutti ho e ho avuto una serie di nomiglioli e soprannomi.

Da bambino il mio nome non mi piaceva, mi pareva proprio brutto. Avrei preferito esser stato chiamato Claudio o tuttalpiù Marco (sempre nomi romani comunque, si vede che avevo un certo feeling). Infatti i miei “amici invisibili” si chiamavano così.
Gli zii e le zie mi chiamavano Fabiolino. Questo mi piaceva già di più. Mio padre e mio fratello mi hanno sempre chiamato Fabio, invece mia madre e mia sorella Fa. La stragrande maggioranza degli amici mi chiamava Fa. Quando giocavo, il nome della mia “ditta”, della mia “squadra”, del mio pianeta, del mio albergo, ecc. era EffeTi. Insomma il mio nome non mi piaceva, avrei voluto un nome scelto da me, però la lettera F mi è sempre piaciuta e così ho adottato le mie iniziali.

Alle superiori, come sempre succede, sono diventato Tordi. Tra l’altro ero uno dei pochi ragazzi della mia classe con il cognome corto, quindi non avevo diminutivi. Anche in quel periodo l’unico diminutivo era Fa. Nel frattempo, già da quando ero ancora alle medie, era nato un caso strano. Io ho sempre avuto tantissimi “amici estivi” cioè ragazzini che passavano le vacanze a Brallo e che vedevo solo in quell’occasione. Quindi non erano dei veri e propri amici… penso che sia capitato anche a voi che da ragazzini passavate l’estate al mare, avrete avuto degli amichetti là no? Dicevo, durante una di queste estati, si era in pieno periodo dei Paninari (sarà stato l’85 o l’86) alcuni ragazzi più grandicelli di me hanno iniziato a chiamarmi “Siro“, che è il nome di mio padre, pensando che fosse il mio cognome. Ancora adesso c’è gente che pensa che sia il mio cognome. (Quando lo dico ai miei amici si mettono a ridere, ma credetemi è così). Nelle estati successive la cosa si è diffusa a macchia d’olio perchè durante l’adolescenza conosci un sacco di gente. Ho iniziato a conoscere i ragazzi degli altri paesi (non i residenti, che già conoscevo grazie alla scuola, ma quelli che avevano la casa e venivano solo nelle feste), ecc. ecc. Quindi il soprannome “Siro” si è sparso, e un po’ è rimasto, anche quando hanno capito che non era il mio cognome.

All’università c’era Carlo, detto Giancarlo, che era un geniale personaggio (che non finirò mai di ringraziare per l’aiuto che ci ha dato nell’ultimo esame, Controllo dei Processi). Uno dei suoi passatempi preferiti, a parte quello di riuscire ogni mattina a portare l’automobile proprio davanti alle aule del piano A, era quello di affibbiare nomiglioli a chiunque. A me è toccato Speedy, per via di una bici BMX giallo-taxi che usavo per fare il tragitto stazione-nave. Siccome era una bici da bambino dovevo pedalare più veloce, e sembrava che stessi pedalando come un matto… e così “speedy”.

In quegli anni (e negli anni successivi…) scrivevo qualche piccola poesia, racconti, cose del genere. Per la carità, mi fa sempre specie chiamarle poesie, sono solo delle cose che dalla testa riesco a fissare su un foglio. Emozioni di un momento. Le firmavo come “nessuno“. Non mi piaceva ancora nessuno dei nomi che mi erano sempre stati dati e pertanto come nomignolo mi sono scelto proprio il nome con cui aveva detto di chiamarsi Ulisse interrogato da Polifemo: nessuno. Ricordo ancora il mio primo indirizzo di posta elettronica: nessuno [chiocciola] jetai.unipv.it e il mio primissimo sito web: nowhere (è ancora attivo, fatevi due risate: http://www.jetai.org/~nessuno/ )

Alcune amiche mi chiamano Fabi, mio nonno mi chiamava “il mio Fabione“, c’è chi dice Fab e chi Fafa. Negli ultimi anni c’è chi mi chiama Fabietto, che non mi fa certo impazzire ma è sopportabile.

In internet avevo bisogno di un nick universale, un nick col quale avrei potuto registrarmi ad innumerevoli servizi e siti e non trovarlo sempre già occupato. Un giorno, per caso, stavo impazzendo a trovare un nome per registrarmi ad un servizio on line, quando ho unito il mio soprannome di un tempo “Siro” a quello di cui mi stavo occupando in quel periodo (il protocollo WAP), ed è nato sirwap. Ormai sono 6 anni che in rete io sono sirwap. E’ un nome che mi piace molto, perchè non vuol dire nulla, ma suona bene, contiene un pezzo del nome di mio padre, è sempre “libero” quando mi devo registrare a un forum, ecc.

Ora che mi sono riappropriato del mio nome e cognome (si, adesso sono contento di chiamarmi così, mi piace), ho infatti due identità ufficiali.
Fabio Tordi: fabio [chiocciola] fabiotordi.it
sirwap: sirwap [chiocciola] forteweb.it

Voghera

Ormai la sento quasi mia questa città. Ce ne ha messo del tempo, ma alla fine ce l’ha fatta.

Da piccolo per me Voghera era qual posto così lontano da aver poche occasioni di andarci ma non così lontano da non andarci mai. Era la fiera dell’ascensione. Poi è diventata il posto dove viveva e lavorava mio fratello. Quando ero alle medie mia sorella faceva l’università e stava a Voghera in appartamento. Al lunedì, dopo la scuola, pranzo veloce e poi si partiva per Voghera. Per me era una gita interessante. Almeno per un giorno alla settimana avevo la possibilità di vedere tanti negozi, l’occasione di farmi comprare un fumetto (nell’edicola di Via Cavour), di vedere tanti canali alla TV. A Brallo per anni si è visto solo il Primo, il Secondo, Retequattro (male) e Canale5 (male), quindi mi sbizzarrivo a vedere i cartoni animati più strani… E poi c’era la spesa al SuperGulliver (anzi alla “Standa“) di Via Cavour, mi divertivo un sacco.

Dal 1988 ho iniziato a vivere a Voghera. All’inizio in modo saltuario, per poi metterci le radici. I primi anni stavo circa 6 mesi in pianura e 6 mesi “a casa” (abitavo con mia sorella, quindi tutto dipendeva dal fatto le lei avesse o no lezione). Durante i miei studi di Ingegneria ho iniziato a stare (virtualmente) da solo, in quanto la mia sorellina si è ritrasferita a casa. Stavo a Voghera da settembre a giugno, ma al venerdi sera partivo e me ne tornavo a Brallo.
Per anni e anni non riuscivo a rispondere “Voghera” quando mi domandavano “dove abiti?”. Anche perchè a Voghera non conoscevo quasi nessuno, non avevo compagnia e quindi non uscivo mai. Gli amici li ho sempre avuti fuori Voghera.

Dopo la fine dell’università ho aperto il negozio (anzi a dire la verità l’ho aperto nell’ottobre 1997, quasi 10 anni fa, e l’università l’ho finita nel marzo 1998) e quindi fino al sabato alle 19:30 ero “costretto” a stare in questa città.Mi ricordo ancora che verso le 19 iniziavo a portare la macchina davanti alla porta, alle 19:25 ero prontissimo e alle 19:30 in punto chiudevo tutto, saltavo in auto e correvo verso Brallo, per uscire immeditamente con gli amici (spesso non passavo neanche da casa).

Sono passati altri 10 lunghi anni e le cose sono cambiate. Ormai se penso a “casa mia” penso alla casa di Voghera. E’ l’unico posto dove sto veramente bene da solo (a parte Pregola, ma questo è un altro discorso), dove mi sono creato il mio mondo. Ho iniziato a girare Voghera, a conoscere i posti, i negozi, le vie (cosa che prima non avevo mai fatto), anche se ho tantissime lacune: non chiedetemi i nomi delle scuole, delle chiese, o cose del genere… non ne ho idea. Ho iniziato a conoscere gente di Voghera. E poi con il negozio… quando giro per la città mi capita sempre di incrociare dei clienti… alla fine le facce di questo paesone sono sempre le stesse.

Mi vengono in mente le migliaia di volte che ho passeggiato di sera per le vie di Voghera, mi viene in mente il duomo sotto la neve, il salone del Millenario, quando andavo alla palestra Futura che era a fianco della piscina, la prima partita arbitrata in via Sturla, gli allenamenti al Campo Giovani, il Commodore 64 comprato da AZ Elettronica nel 1986, la prima volta che ho visto il Carcere, le gite in bici passando per la Marchesina o per Strada Valle, quella volta che ho cagnato al Nube, quando spedivo le lettere dalla posta centrale nel palazzo Banca d’Italia, io e il mio socio a mangiare al ristorante cinese davanati al pronto soccorso dopo aver fatto kick boxe per poi andare al Rolling Stone a Milano, le mille serate al Thunder Road al mercoledì, o al bowling a giocare a carambola, mi vengono in mente i gatti che ci sono sempre vicino alla sede della finanza, quella volta che io e Gio siamo andati in giro ad attaccare i manifesti elettorali, tutte le volte che sono stato sul piazzale della Stazione….

Però la residenza ce l’ho sempre a Brallo e finchè posso non la sposto….

Romeo e Giulietta – Le iene – Il maratoneta

In questi giorni mi sono visto questi tre film:

Romeo e Giulietta. Film del ’68 di Franco Zeffirelli. La famosa storia d’amore dei due giovani di Verona, interpertazione del maestro del nostro cinema del lavoro di Shakespeare. Ben fatto. La storia penso che la conosciate tutti, no?
Voto: 6,5

Le iene. Ebbene si, non l’avevo mai visto. Ma credetemi, sono a migliaia i film cult che non ho mai visto… Che dire… dopo averlo visto non si può dire altro che è un film “tarantiniano. I dialoghi, le scene, il cinismo, le valanghe di morti insanguinati, i discorsi surreali e pieni di humor, i flashback… sono il suo marchio di fabbrica.
Voto: 7

Il maratoneta. Film del ’76 con Dustin Hoffman, che interpreta uno studente coinvolto a sua insaputa in uno strano intrigo tra superpoliziotti ed ex-nazisti. Abbastanza cupo e violento, uno spaccato degli anni ’70.
Voto: 6,5

17 giorni di 2007

Questo inizio di 2007 è strano… Per prima cosa non fa per niente freddo. Contrariamente al solito, io che sono freddoloso alle mani e alla testa, non quasi mai indossato nè cuffiaguanti. Anzi spesso di giorno si può ancora girare col gilet di piumino. Personalmente la cosa mi può andare bene, professionalmente un po’ meno. Prima di natale si sono vendute parecchie attrezzature e abbigliamento da neve, per quelli che speravano nella venuta del bianco manto, ora sono tutti in attesa… e nessuno spende. Per fortuna che ho anche tanti altri articoli che si vendono lo stesso (scarpe e tute da ginnastica). La stessa cosa vale per i giacconi pesanti, in piumino (cioè la quasi totalità di quelli che ho in negozio). Anche per noi sciatori non è un bel periodo. Sono stato all’epifania a Sestriere per sciare in neve-misto-sassi. E’ un po’ una delusione, ma pazienza, la stagione è ancora lunga. Domenica prossima a Cervinia ci sarà la prossima gita dello Sci Club Voghera, con annessa Gara Sociale. Spero di ripendermi in tempo da questo malessere che ho addosso da una settimana, ma ho i miei dubbi, invece di migliorare peggioro. Di giorno sto quasi bene, ma la notte è un inferno. Beh in fondo era un bel po’ che non mi ammalavo… però sarei stato volentieri un altro bel po’ sano!!!!

Ogni tanto ripenso a Londra, ci ho lasciato un pezzettino di cuore là. Londra ti fa subito sentire londinese e io un po’ londinese lo sarò per sempre. I milanesi hanno nel cuore Piazza Duomo e la Madoninna, la mia piazza è Piccadilly Circus. (Ma la mia madonnina rimane sempre sulla Torre Eiffel, come potrebbe essere diversamente?). Ogni tanto penso al futuro, ma poi mi arrendo. Io sinceramente non ho ancora deciso cosa fare da grande. Vorrei fare mille cose. E poi penso che nel futuro ci sono già, ragazzi siamo nel 2007, penso che riuscite a capire cosa intendo! Da bambino pensavo al duemila e mi sembrava un punto d’arrivo. Avrei avuto 26 anni, quindi sicuramente sposato e probabilmente con figli. Sarei stato un uomo. Avrei sicuramente saputo cosa fare della mia vita. Invece per fortuna, o purtroppo, non è così. E pensavo che il mio nipotino, che facevo giocare coi miei Lego e che spingevo sul passeggino, avrebbe avuto ben 17 anni. Pazzesco. E invece eccoci qui, 17 giorni dopo l’inizio del 2007, in questo strano inverno, pronto a rimettermi in discussione una volta ancora, pronto a guardarmi dentro per vedere se scopro cosa c’è, con le spalle coperte dalla coscienza di avere tanta gente che mi vuole bene (e a cui io ne voglio). Non lo si dice spesso in questo mondo indaffarato. Avete visto il film Bladerunner? Che bel film. Non aspettatevi chissà cosa, magari la prima volta che lo vedete potrebbe farvi veramente schifo, ma se lo capite… Io avevo scritto qualcosa a proposito della replicante Rachel: QUI.

L'avvelenata

Ma s’ io avessi previsto tutto questo,
dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi,
avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato
e accetto il “crucifige” e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia,
per quanto grande sia, il primo che ha studiato…

Mio padre in fondo aveva anche ragione
a dir che la pensione è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato
a dir che un laureato conta più d’un cantante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa,
sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d’ arrivismo,
dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta…

Voi critici, voi personaggi austeri,
militanti severi, chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a canzoni
si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso, come posso,
quando ne ho voglia senza applausi o fischi:
vendere o no non passa fra i miei rischi,
non comprate i miei dischi e sputatemi addosso…

Secondo voi ma a me cosa mi frega
di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell’ ubriacarmi
oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare…
se son d’ umore nero allora scrivo
frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie,
costruire su macerie o mantenermi vivo…

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone,
io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale,
io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare,
io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino,
l’angoscia e un po’ di vino, voglia di bestemmiare!

Secondo voi ma chi me lo fa fare
di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?
Ovvio, il medico dice “sei depresso”,
nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco
sapere usare o no ad un certo metro:
compagni il gioco si fa peso e tetro,
comprate il mio didietro, io lo vendo per poco!

Colleghi cantautori, eletta schiera,
che si vende alla sera per un po’ di milioni,
voi che siete capaci fate bene
a aver le tasche piene e non solo i coglioni
Che cosa posso dirvi? Andate e fate,
tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete,
un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!

Ma s’ io avessi previsto tutto questo,
dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino,
mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto
dei panni che son solito portare:

ho tante cose ancora da raccontare
per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!

Francesco Guccini

Il mio cane (is transexual) – 2004

Ti ricordo così com’eri: così geniale e intelligente

A volte stravagante, a volte normale, ma sempre controcorrente

Comunque allegro, arguto, spiritoso e divertente

Così diverso da quello che pensava la gente

Eri il più sensibile e dolcissimo, sicuramente

Stavo bene con te, ci stavo bene veramente

Ti volevo tanto bene, immensamente

Forse anche troppo bene, probabilmente

Infatti ti ho lasciato sull’autostrada,
…caro Fabio.

Saluti dal tuo cane Fido
(ma ricorda: ti voglio sempre un gran bene)

Vogheranews

Ma voi lo leggete Vogheranews? No? Beh se siete di Voghera o zone limitrofe, andate sul sito www.vogheranews.it, dove da qualche anno potete trovare le notizie di carattere locale. Ovviamente in modo del tutto gratuito.

Da buon blagone (cioè chi non vede l’ora di menarsela) vi riporto un articolo che parlava di me, quasi due anni fa (CLICCANDO QUI potete trovare l’originale)

VOGHERA 06/05/2005: Il commerciante più “Pazzo” della città

(VOGHERANEWS) – VOGHERA
“Giacca scamosciata, finalmente l’hai trovata”. “Corri in auto in tutta fretta? Ecco allora la tua maglietta”. “Chi dorme non piglia pesci, trova una giacca più bella di me se ci riesci”. Sono solo alcuni esempi dell’ultima trovata commerciale del negoziate più pazzo di Voghera…

Fabio Tordi ha 31 anni, è titolare del negozio d’abbigliamento “Piazza Affari” di Via Cavour e recentemente è salito all’onore delle cronache per un’altra “originalità”, aver fatto campagna elettorale con una Fiat 500 (già ospitata su quessto sito) tappezzata di “santini” parcheggiata in piazza Duomo.

Alle sue spalle ha una lunga serie d’idee matte tutte tese ad attirare la clientela. “La mia filosofia – confessa – è, parlatene bene, parlatene male, ma l’importante è che ne parliate”. Ecco cosa ci dice delle rime. {mosimage}

“L’idea è semplice – spiega Fabio, ingegnere informatico votato al commercio – però funziona. La gente passa, legge, ride e più di qualche volta entra”. Mai però come quella volta che il Nostro mise una scritta provocatoria in vetrina. “Quell’anno fece molto scalpore il cartello ‘Non fare la str… compra questa magliettonza’. C’erano le donne che entravano, e senza trattenere i sorrisi chiedevano di provare il capo”.

Altre “pensate” sono state, la stella di Natale esposta a giungo, i manifesti con “Non comprare questa robaccia, costa solo…” e l’augurio di “Buon anno” messo in vetrina a Maggio. Per non smentirsi, in attesa della prossima idea pazza Fabio si trasforma in manichino e ci saluta con un cartello appeso al collo con su scritto “Ecco un’occasione vera: il gilet per la primavera”.

Articolo tratto da Vogheranews.it (Copyright 2005 Matteo Negri – VogheraNews.it)

James Bond – 007 Casino Royale

Ho visto il suddetto film. Non male.

Pregi:

  • E’ un film, come sempre, d’azione, quindi ti fa volare abbastanza la visione, soprattutto per chi come me è insofferente e ha difficoltà a stare seduto due ore davanti allo schermo.
  • Il nuovo James Bond, Daniel Craig, mi piace di più di Pierce Brosnan. E’ molto più “ruspante” e meno snob del precedente James Bond. E’ un farabutto che fa l’agente segreto. Non è un figaccione vip (anche se, in quanto a fisico, un figaccione lo è lo stesso, immagino che il pubblico femminile apprezzerà)
  • La Bond girl, Eva Green, nella parte di Vesper Lynd, non è male. Non è una strafiga, però è un tipo interessante, ha dei begl’occhi (quando nel film ha l’abito verde e orecchini verdi la trovo stupenda)
  • James Bond scopre il suo lato “umano”. Non è solo una macchina da guerra, riesce anche ad innamorarsi.

Difetti:

  • Dura troppo, quasi due ore e venti.
  • Alla fine è troppo melenso, ok che si deve innamorare… ma è sempre James Bond, lo sapevamo tutti che comunque non sarebbe durata…. quindi inutile andare avanti con 20 minuti di effusioni.
  • Come succede ormai troppo spesso, nelle scene d’azione è troppo Hollywoodiano. Per cercare di creare scene mozzafiato esagerano e creano scene troppo irrealistiche. Neanche l’uomo ragno sarebbe capace di tanto. Finto.
  • Giancarlo Giannini fa una parte veramente priva di spessore. Se nel film non ci fosse non cambierebbe nulla!
  • M sembra più una suocera acidella che un capo dei servizi segreti.
  • La storia è un po’ troppo incasinata. Dopo averlo visto, tornate a casa e provate a spiegare la trama a uno che non l’ha visto, se ne siete capaci!!!

Voto: 7

Duplè

e li ho visti spesso gli angeli piangere ai bordi della strada.
rimangono con i loro pensieri e con qualche sogno in tasca.

e li ho visti spesso chiudere le ali e scomparire nel buio senza chiedere nulla.

e li ho visti spesso gli angeli piangere ai bordi della strada
e tu invece, tieni le tu ali aperte e vola, vola con i tuoi sogni
vola nell’infinito, solo con la musica.

Fabio a Milano

Lo scrivono anche sui giornali che siamo una generazione di sconvolti
che non hanno più santi né eroi.
Ma se i santi sono loro
a noi non resta che fare i supereroi.

Solo le stelle possono calpestare le nuvole
Se noi siamo le stelle allora questo è il paradiso.
Benvenuti tutti in paradiso DUPLE’

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