Sono nato a Voghera (PV) il 2 aprile 1974 (sono quasi uno scherzo). Ho vissuto per i primi anni della mia vita tra Milano, dallo Zio Renzo e Brallo (PV) dove ho passato gli anni successivi. Ho una sorella (Cinzia, +9anni) e un fratello (Ivo, +19anni), mamma Rita e papà Siro. Il primo giorno di scuola (nel 1980) ero felicissimo perché, da buon montanaro un po’ ignorante, pensavo che fosse un posto dove si giocasse con gli altri bambini. Mi sono ricreduto subito e ho passato 5 anni a litigare con le maestre (per 4 anni ho avuto mia mamma Rita come insegnate: da una parte era bello perché studiavo poco, ma poi quando c’era da legnare qualcuno toccava sempre al sottoscritto). Alle medie, sempre a Brallo, ho iniziato a sentirmi ripetere la solita frase dei professori che mi accompagnerà per tutta la vita: " è intelligente ma non si applica". E io mi son sempre chiesto: "ma a voi cosa ve ne frega, guardate il risultato, se vale la sufficienza allora me la merito, cosa vuol dire che avrei potuto fare di più??". Ho sempre avuto poca stima di certi professori, di quelli che non sono li per insegnarti qualcosa ma solo per giudicarti. Troppo facile. Così come ho invece molta stima dei professori che ti insegano molto di più della loro materia. Nel 1988 ho iniziato ragioneria al mitico istituto Mario Baratta di Voghera, dove ho trascorso 5 anni indimenticabili, forse i più belli della mia vita. Mi hanno cambiato molto, mi hanno insegnato molto quei 5 anni, forse di più di qualsiasi altra esperienza. Sono stato molto fortunato ad avere una classe eccezionale. Vale la pena ricordare che dopo tanti anni riusciamo ancora a trovarci ogni tanto per mangiare una pizza e chiacchierare. La mia vita si divideva tra Brallo e Voghera (dove vivevo con mia sorella nei mesi in cui lei seguiva le lezioni universitarie). Nel frattempo ho iniziato a portare gli occhiali (sono miope), ho fatto l’arbitro di calcio per quasi tre stagioni, ho fatto l’università: Diploma Universitario in Ingegneria Informatica e Automatica (il nome è molto figo!). Altri anni interessanti: a vent’anni è proprio una figata, non fai (relativamente) niente dal mattino alla sera e pensi di sapere tutto del mondo. Mia sorella Cinzia si è prima ritrasferita a Brallo dai miei e dopo (nel 2003) si è sposata con Daniele. Io ho iniziato a stare "da solo" (lo scrivo tra virgolette perché in realtà i miei genitori sono spessissimo a Voghera)La mia prima auto è stata una sfortunatissima (e bruttissima) e usatissima Talbot Samba. Penso che in Italia ne abbiano vendute 3 o 4. Nel 1994 ho comprato una macchina che mi rimarrà sempre nel cuore, compagna di mille avventure: la Fiat Tipo grigia. Si andava a ballare con Teo, Aiser (Christian) e Geppe (Davide) al Giardinetto o al Milleluci o al Maskara, al Vertigo (mitico), al King, al Mayerling e poi alla Foresta e al Club House. Qualche volta allo Sporting, allo Slalom e altri mille impensabili posti. D’estate ci si divertiva un sacco e poi ho iniziato ad andare a Rimini con gli amici. Per quattro anni di seguito mi sono tuffato nel divertimento puro (si andava a L’Altro Mondo Studios, al Cellophan, quella mitica volta al Cocoricó, ecc).Nel 1997 ho aperto a Voghera il negozio "Piazza Affari", che gestisco tuttora. Nel marzo 1998 mi sono diplomato in Ingegneria con il voto di 94/110 con tesi "Modifica di un Web Server per la caratterizzazione utente" (in realtà non vuol dire nulla). Nell’estate 1999 ho finalmente aperto il bar "Castello Malaspina" a Pregola. Nel 1994 mi sono avvicinato alla politica aderendo al movimento di Forza Italia e Forza Italia Giovani. Quante serate, quante nottate ad inseguire sogni, speranze. In ogni caso ho conosciuto moltissima gente e mi sono rimasti dei buoni amici. Dopo una parentesi nel 2000, nelle estati successive ho gestito nuovamente il bar, una delle cose che mi hanno dato più soddisfazioni nella vita. Dal 1998 al 2002 ho collaborato saltuariamente per un’agenzia web (ABeA) come consulente informatico. Dal 2000 al 2004 ho collaborato con una ditta del settore IT (Sys-Net) in qualità di sviluppatore software. Nel 2002 mi sono iscritto nuovamente all’università (si si, risparmiatevi i commenti del tipo: "sei fuori", tanto lo so che sono fuori, grazie). Stavolta ho scelto la facoltà di Economia, corso di laurea in Marketing e E-business (se non hanno un nome che fa scena non mi piacciono) e ho cambiato auto (Ford Focus sw TDCI) Mi sono innamorato un’infinità di volte (mi basta un attimo di poesia), o forse no, sono un po’ una frana in questo settore, le donne non riesco a tenerle. Mi lasciano sempre dicendo che comunqe sono una persona "dolce". Non ho ancora capito se sono troppo furbo o troppo pirla. Solitamente dico ciò che penso e questo è visto spesso come un limite, o comunque una debolezza. Infatti mi è stato rinfacciato di essere "troppo ingenuo" o "troppo stronzo" o "troppo rompiballe" e persino "troppo bravo" (e poi dicono che con le donne ci vorrebbe il bastone… sante parole). Non ci posso fare molto, se volete quello che finge cercate altrove, posso cambiare tutto di me, ma non la sincerità di essere me stesso. Quindi alla fine ho pochi rimpianti. In realtà le persone che ho veramente amato sono poche (forse due? o tre?). Ormai resto un po’ diffidente rispetto alle parole che mi dicono, spesso troppo alla leggera. Sarà per il fatto che a me piace scherzare su tutto, ma non sulle cose serie! O forse perchè ne ho sentite veramente tante di promesse… E ora? Non lo so, non ho ancora deciso cosa farò "da grande". Non mi ci vedo tra 10 anni. Diciamo che a lungo termine vorrei: fare un lavoro che mi piaccia, vivere in un bel posto insieme a una donna che amo e ai miei figli. Visto? cerco sempre di essere "speciale" ma forse è solo per mascherare che vorrei essere la persona più "normale" di questo mondo.