fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

L’inverno a Pregola

L’anno, si sa, ha quattro stagioni. La primavera è per tutti, l’arrivo benefico del risveglio della natura. L’estate è accostata alle vacanze, al turista che gode dell’aria salubre, al ritorno al proprio paesello di quegli abitanti emigrati altrove. C’è trambusto: preparare feste, cuocere polente e salamini, imbandire tavolate di succulenti risotti, nonché dolci di varie specie. L’autunno è magnifico per i suoi colori, che a descriverli non basterebbe la tavolozza di un pittore. Gli orti offrono ogni ben di dio, dalle patate ai pomodori. L’autunno è propriamente accostato alla raccolta dei funghi, delle castagne, al tramestio dei cacciatori e dei trattori carichi di legna. Ed ecco poi l’inverno: lo si vuole freddo, triste, disadorno, lungo da passare. A Pregola non è così: coi suoi 1000 metri di altitudine l’inverno è una bellezza. Dapprima le piogge scroscianti, benefiche, che irrigano la terra; poi un bel manto di neve bianca, soffice, pulita, che copre tutto come una calda coperta; infine un silenzio assoluto che ti dà il modo di pensare, di ricordare, di progettare, di essere contento, di godere di quel mondo incantato che il paesaggio ti offre. Gli alberi spogli stanno lì fermi, sembrano sentinelle. I pini pendono i rami carichi e aspettano l’alito del vento per potersi scrollare di dosso la neve gelata. Il monte la fa da padrone: domina su tutta la vallata e ti difende dai venti. Lassù sulla punta sta la Madonna: il suo sguardo è per tutti, ma soprattutto volge a Pregola il suo gradimento. Gli uccelli che non hanno di che cibarsi, se non di una bacca di ginepro, volano a bassa quota cinguettando tutto il giorno: il loro pigolio anima la quiete della vallata. La neve e il freddo non sono più un grande guaio: con caldi doposci moon boot acquistati dalla Cinzia, con le scarpe da trekking da Fabio, la giacca a vento da Siro e il quad con quattro ruote motrici da Ivo ci si può permettere (come il dottor Villani) più di un bel giro sui prati innevati o su qualsiasi tipo di strada, sia essa impervia o ghiacciata. Che ne dite? È poi così brutto l’inverno a Pregola? Il rintocco delle campane è sì un po’ più fioco, ma non da meno squillante quando a Natale chiama a sé gli abitanti delle frazioni vicine per le messe religiose. E le case del paese? Abbarbicate attorno a quel pendio del monte, sembra si diano la mano, si tengano a braccetto, si sussurrino le paroline. Insomma un paesino da fiaba che trova il modo di sentirsi vivo anche in mezzo a quel gran silenzio. E la gente? Poca, in verità, ma buona. Cordiale, umile, socievole, generosa, sa badare ai fatti suoi e camminare con le sue tradizioni. La vita c’è: un camino fuma, una porta si apre e la vita è bella. È bello viverla quassù, dove si sente più che mai dover ringraziare Dio che ce l’ha data. E poi il Park Hotel? Raramente lo si trova su in montagna: le sue luci sfavillanti a tutte le ore richiamano gente da tutte le parti per un buon riposo e benessere. E che dire del nostro Gerry? Le sue sculture religiose su legno vivo testimoniano la sua bravura e l’impegno di tutti noi a non trascurare il loro significato: “Il mondo è bello, ma Dio ce l’ha solamente prestato”. Venite a Pregola d’inverno, un badile da offrirvi per spalare ve lo abbiamo preparato. Sapevate che fa la ruggine se inoperoso?

Rita


Foto by giames

 

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La locomotiva

Questa immagine non apparirà più agli occhi dei vogheresi:

Ieri mattina, per la gioia di tutti i pensionati di Voghera e zone limitrofe (e dei giornalisti) (e di quelli che la ritenevano un impiccio, o peggio una mezza porcheria), è stata rimossa la locomotiva da Viale Carlo Marx. Adesso verrà restaurata, probabilmente a spese del contribuente, che non vede l’ora di sapere che i suoi soldi sono usati in questo modo, e poi piazzata da qualche parte, forse (e giustamente) nelle vicinanze della stazione.

I politici e i nostalgici possono dire quello che vogliono, ma la locomotiva era ben vista solo dai cagnolini, dai perdaballe e da quanti altri la usavano come orinatoio. In tanti anni non ho mai e dico mai sentito un residente della zona che fosse dispiaciuto di una sua possibile rimozione, anzi!!! Quindi arrivederci oppure addio, cara locomotiva.

Post Scriptum: leggo che l’amministrazione comunale di Voghera ha deciso di restituire il malloppo alle Ferrovie, decidendo si non sperperare soldi per riaggiustarla. Bravi, non è il momento.

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Turna indre in dal futuro

Per quelli della mia generazione Ritorno al Futuro è un film immancabile, mitico, imperdibile, che sappiamo praticamente a memoria.

Qui trovate la versione in dialetto oltrepadano: grandissimo! "Prosim sabat da sera at fò andà a cà fora di ball". Ecco il trailer e uno spezzone. Nel canale YouTube di ThelegendofSkizzo ne trovate altri

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Tre tipi di concorrenza

Volevo sottoporvi una mia riflessione riguardante la concorrenza dei centri commerciali verso i negozi tradizionali. Ovviamente mi sto riferendo nello specifico ai negozi di Voghera, nella fattispecie al mio.

Ho individuato tre tipi di concorrenza. Vado ad illustrarvi il Teorema di Tordi sulla Concorrenza.

Il primo tipo è la concorrenza "di prodotti". E’ il tipo tradizionale di concorrenza e il più facile da spiegare. Facciamo un esempio: se io vendo piumini e aprono nuovi negozi / centri commerciali in cui si vendono piumini è facile capire che i clienti in cerca di piumini hanno più possibilità di poter acquistare ciò che vogliono da un’altra parte. Detto in altre parole, il fatto che abbiano aperto nuovi negozi di abbigliamento è fonte di concorrenza per il mio negozio.

Il secondo tipo è la concorrenza "di soldi". Prima di fare, anche in questo caso, un esempio, voglio farvi riflette sul fatto che, in generale, gli acquisti del settore abbigliamento non sono di stretta necessità. Mi spiego meglio: noi tutti abbiamo bisogni primari, come quello di mangiare. Acquistare una camicia nuova non è invece un bisogno di primaria importanza: se non la prendiamo non andremmo di certo in giro nudi o coi vestiti rattoppati. E’ un tipo di acquisto che non è strettamente necessario. E qui si arriva al punto: se vado in un centro commerciale e spendo per comprare qualcosa d’altro (un profumo, una griglia per il barbecue, un videogioco, ecc.), quando passo davanti alla vetrina di Piazza Affari e vedo una camicia che mi ispira, magari decido che per questa settimana ho già speso un po’ troppo e quindi rinvio l’acquisto.

Apro una parentesi necessaria. Tutte e tre questi tipi di concorrenza sottendono una verità: la gente va nei centri commerciali. Ci va per la grande scelta, ci va per fare un giro, ci va perché spesso sono gli unici negozi aperti, ci va perché fa caldo d’inverno e fresco d’estate. Insomma, non devo certo fare un trattato di costume o filosofia spicciola per spiegarvi il perché nei centri commerciali ci si va. E quando sei li cosa fai… gironzoli. E magari va a finire che approfitti dell’occasione e… spendi.

Il terzo tipo è la concorrenza "di tempo". Se passo la giornata al centro commerciale, dove per andarci devo prendere l’auto perché sono fuori città… è ovvio che in città non ci sono fisicamente. E quindi non passo davanti ai negozi. E quindi non posso acquistare quella camicia… semplicemente perché non la vedo, in quanto io non sono li, ma sono al centro commerciale.

Ricapitolando: la camicia non la compro perché l’ho comprata in un altro negozio, oppure perché ho già comprato un orologio (o mi sono fermato a mangiare la pizza con la famiglia), oppure perché non sono neanche passato davanti al negozio.

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berluscun

Mie considerazioni a freddo sulla caduta del governo, dei perchè e dei percome, del passato e del futuro della politica italiana.

Partiamo, ovviamente, da Berlusconi. Dal suo ingresso in politica è stato candidato nel 1994 (vinte), 1996 (perse), 2001 (vinte), 2006 (perse), 2008 (vinte) come presidente del consiglio. Ooooops ho appena detto una cazzata: in Italia non ci si può condidare come presidente del consiglio dei ministri, ma non siamo ipocriti: nei fatti è quello che è successo! Fatto sta che Berlusconi ha vinto 3 volte e perso 2.

Ora qualche altro "numero", che spiega forse meglio la situazione: negli ultimi 17 anni (la cosiddetta "Seconda Repubblica") ha governato quasi sempre lui. Ha il record di durata in carica di un governo della Repubblica Italiana ed è terzo come italiano al governo, preceduto da Mussolini e Giolitti.

Arriviamo alle mie considerazioni. Berlusconi è arrivato al momento giusto nel posto giusto: la gente era stufa dei vecchi politici e lui rappresentava il nuovo, l’uomo di successo, l’imprenditore del nord, ecc. E la gente gli ha dato fiducia. E gli ha dato ancora e ancora fiducia. Questo gioca a suo favore ma anche a suo sfavore: nessuno come lui ha avuto una tale maggioranza e una tale "ossequiosità" nei suoi confronti. Con tale potere avrebbe poututo fare grandi cose. Purtroppo non è sempre stato così. I suoi governi hanno fatto cose belle, ma non basta. La situazione non era bella: negli anni ’80 i governi italiani hanno accumulato un super debito. I governi degli anni ’90 e 2000 hanno sempre promesso di ridurre questo debito (anche i governi Prodi, Amato, D’Alema, ecc) ma, alla fine dei discorsi, non l’hanno fatto. Questa è la loro colpa principale, e siccome quello che ha governato di più è Berlusconi, la colpa va data principalmente a lui. Quando un tizio ha dei debiti e ha uno stipendio, dovrebbe pagare un po’ di debiti invece di fregarsene, perchè quando arrivano i tempi delle vacche magre, come adesso, sono dolori. Il governo aveva dei debiti e non li ha abbassati. Adesso tutti si aspettano che lo faccia Monti.

Berlusconi ha altre due gravi colpe, collegate tra loro. La prima è che ha fatto, spesso, i cazzi suoi (ormai si può dire, non è più una parolaccia). Lo sappiamo, tutti i politici fanno i fatti propri, non è una novità. L’importante è non esagerare, e lui ha esagerato. Perchè se fai i fatti tuoi e anche quelli del paese, va quasi bene, ma se fai solo i fatti tuoi poi non hai tempo per fare anche quelli dell’Italia.

L’ultima colpa è quella di aver perso credibilità, e conseguentemente aver fatto perdere credibilità all’Italia intera. Quindi alla fine la gente si è stufata. Sia perché "piove governo ladro" (cioè se c’è la crisi è colpa, anche, del governo, che magari non l’avrà alimentata, ma sicuramente non ha lavorato per evitarla), sia perché ormai stava diventando quasi autocaricaturale nel suo non dico difendersi, ma addirittura nel negare qualsiasi attribuzione di una qualsiasi malefatta (sia gravi, sia veniali). Insomma: ha perso la fiducia nella gente. E per un politico è una cosa gravissima.

Detto questo, cioè detto che Berlusconi ha le sue colpe, si è preso anche colpe non sue. L’altro giorno leggevo le pagine in fondo della Gazzetta dello Sport, quelle della rubrica "Gli altri mondi", dove si cerca di spiegare a chi legge solo la gazza cosa succede al di fuori dello sport. C’era una bella domanda: come mai questo famigerato spread continua ad aumentare nonostante il governo Monti? Ma non si diceva che era tutta e solo colpa di Berlusconi? Appunto.

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Luna? Si ci siamo andati

Ho letto il libro in oggetto, scritto da Paolo Attivissimo, giornalista pavese (che vive attualmente in Svizzera). C’è molta gente che afferma di avere le prove che l’uomo non è stato sulla luna, in quel luglio 1969. Paolo sminuzza tutte quelle tesi complottiste una per una. Il libro è molto piacevole, non fosse per lo stile che lo fa scorrere via liscissimo e soprattutto l’argomento interessante (sto parlando dello sbarco sulla Luna, non dei complotti!). Sul blog Complotti lunari trovate il link per acquistarlo o per scaricarlo in PDF. Ecco i motivi del perché dovreste leggerlo (tratti dal libro stesso):

Chi non ha dubbi sulle missioni lunari commette spesso l’errore di ritenere che i sostenitori delle tesi di complotto siano tutti stupidi e paranoici. Questo causa grandi imbarazzi quando si accorge che fra i suoi conoscenti che stima e che ritiene tutt’altro che stupidi ci sono dubbiosi e lunacomplottisti convinti. È vero che una parte dei lunacomplottisti è fortemente paranoica: crede non solo alla messinscena lunare, ma anche alle altre tesi di complotto eccentriche diffuse soprattutto via Internet, come quelle sulle “scie chimiche”, sull’11 settembre, sull’assassinio del presidente Kennedy, sui terremoti generati a comando dagli USA, sulle cure mediche alternative soppresse dalle multinazionali del farmaco, sugli UFO nascosti dai governi e sui gruppi di potere occulti (dai banchieri ebrei agli Illuminati ai Rettiliani).

Ma coloro che seguono le tesi alternative sugli sbarchi lunari non sono tutti così. Una grandissima parte è semplicemente male informata o non informata del tutto: ha visto soltanto siti Internet e trasmissioni televisive favorevoli a queste tesi lunari e non è consapevole della quantità enorme d’informazioni e di prove che le sbufalano, anche perché spesso sono disponibili solo in inglese o in gergo altamente tecnico.
Non c’è nulla di stupido o di paranoico nel subire la forza mediatica di un programma TV o di un libro: entra in gioco il principio d’autorità, perché siamo stati educati a ritenere vero e verificato ciò che troviamo nei libri e nei media, specialmente quando ha come garante apparente un editore o una rete radio o televisiva nazionale.
La differenza fra una persona non informata o male informata e un complottista è molto semplice: la prima, dopo che le sono stati presentati tutti i fatti, capisce di essere stata ingannata o di aver preso un abbaglio e li accetta; la seconda rifiuta i fatti, si barrica dietro qualche microscopico dettaglio non spiegato, lo fa assurgere a prova definitiva del complotto e spesso accusa chi gli ha presentato i fatti di essere un agente pagato dalle forze occulte che hanno ordito la cospirazione.
Non è un’esagerazione: è quello che molti sostenitori delle tesi di messinscena lunare dicono del sottoscritto nelle loro mail di insulti.
In sintesi: è lunacomplottista chi, dopo aver visto che due più due fa proprio quattro, insiste ancora a dire che fa cinque.

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Dollari

Il regista Sergio Leone a metà degli anni ’60 ha realizzato tre film considerati dei capolavori nel suo genere, passati alla storia come la "Trilogia del dollaro". Sono film contraddistinti dall’avere in comune il genere (il famoso spaghetti western), uno dei protagonisti (l’uomo senza nome, interpretato da Clint Eastwood) e le eccelse musiche di Ennio Morricone. Tutti e tre questi film contengono delle scene epiche, soprattutto quelle verso la fine. Eccole:

Per un pugno di dollari (1964) :

 

Per qualche dollaro in più (1965) :

 

Il buono, il brutto, il cattivo (1966) :

 

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Miss Margherita 8

Prima di lasciare la parola a Miss Margherita per questa nuova puntata di recensioni, vorrei tentare di addolcirla dedicandole una canzone. E quale canzone se non questa?

Mi scuso fin d’ora con gli amici napoletofoni (coloro i quali parlano napoletano) se ho sbagliato qualcosa nel testo:

Io t’encuntraie, n’a vocca rossa comm’ na cerasa, na pelle profumata e’ fronne rose. Io t’encuntraie.

Volevo offrirti, pagandolo anche a rate, nu brillante e’ quindici carate.

Ma tu vuliv’a’pizza a’pizza a’pizza ca pummarola n’coppa, ca pummarola n’coppa

Ma tu vuliv’a’pizza a’pizza a’pizza ca pummarola n’coppa, a’pizza e niente cchiù.

Io te purtaie addo’ ce stanno e’meglio ristorante, addo’ se mangia mentre o mare canta, io te purtaie.

Entusiasmato da tutto st’apparato ordinaie nu cefalo arrostuto

Ma tu vuliv’a’pizza a’pizza a’pizza ca pummarola n’coppa, ca pummarola n’coppa

Ma tu vuliv’a’pizza a’pizza a’pizza ca pummarola n’coppa, a’pizza e niente cchiù.

Io te spusaie. O vicinato e a folla de pariente facevano nu sacco e cumplimente. Io te spusaie.

All’improvviso tra evviva e battimani arrivaie na’torta e cinque piane.

Ma tu vuliv’a’pizza a’pizza a’pizza ca pummarola n’coppa, ca pummarola n’coppa

Ma tu vuliv’a’pizza a’pizza a’pizza ca pummarola n’coppa, a’pizza e niente cchiù.

E pigliatilla a’pizza a’pizza a’pizza ca pummarola n’coppa,ca pummarola n’coppa

E pigliatilla a’pizza a’pizza a’pizza ca pummarola n’coppa a’pizza e niente cchiù.

E ora ecco le recensioni di questa ottava puntata:

La Scala di Voghera (PV)
Pizza
: normale, condimento nella norma
Locale: ben tenuto, nella norma
Personale: versione "Adams"
In una parola: NELLA NORMA
p.s. consigliabile in occasione della Fiera dell’Ascensione

Movie Stop  di Montebello della Battaglia (PV)
Pizza: succose anche se in versione "Cameo"
Locale: tematico "cinema"
Personale: tecnologico
In una parola: PIZZA BUONA MA NON "DA CINEMA"
p.s. difficile calcolare preventivamente i prezzi visto che subiscono una maggiorazione percentuale

Osteria del Mare di Spotorno (SV)
Pizza
: sottile, ma pomodoro annacquato
Locale: carino
Personale: orientale e all’avanguardia
In una parola: ORIENTALEGGIANTE

Obika di Milano (Brera) (MI)
Pizza
: ricercata e attenta a valorizzare la qualità degli ingredienti rigorosamente DOC e DOP
Locale: decisamente fashion e di design finalizzato a farsi distinguere dal tradizionale quanto scontato arredamento da pizzeria
Personale: giovane e cordiale
In una parola: FASHION
Insomma un’elegante vetrina di prodotti rigorosamente Made in Italy

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Tomplayer su Carminat TomTom

Molti di voi hanno un navigatore TomTom. Io ce l’ho integrato nella mia auto: è una versione apposita creata in collaborazione con Renault e si chiama Carminat Tom Tom.

Oltre al navigatore…sarebbe bello poter utilizzare il piccolo monitor per fare altro… magari per vedere un film. Si può fare. Ovviamente è una cosa da non fare, per molti motivi. Per prima cosa non è salutare avere un film che scorre, magari mentre l’auto è in movimento. E poi il TomTom non è stato pensato per quello, quindi se lo fate magari succedono dei disastri e si danneggia il vostro navigatore. Detto questo, se volete farlo, chiaramente quindi solo a scopi didattici, per vedere cosa può fare la vostra auto, si può fare così:

  • Prendete una SD vuota, più è grande più audio/video potrete copiarci.
  • Scaricate l’ultima versione di Tomplayer (per esempio questa)
  • Copiate il contenuto della cartella DISTRIB sull’SD
  • Copiate i vostri file audio nella cartella "audio" (e chi se ne frega, per ascoltare gli mp3 avete la presa USB, spero bene!!!!)
  • Copiate i vostri file video nella cartella "video" (prima di farlo leggete tutta la guida)
  • Inserite una chiave USB nell’apposita presa (non verranno riprodotti i file della chiavetta ma è necessaria per abilitare l’uscita audio)
  • Inserite l’SD nella presa sul navigatore (consiglio di farlo a schermo completamente spento)
  • Accendete l’autoradio, attendete qualche secondo e comparirà la welcome page di Tomplayer.
  • Premete il joystick al centro, e selezionate i brani o i video che preferite.

Schermata principale

Da sinistra a destra trovate le seguenti icone:

  • Ascolta i file audio
  • Vedi i video
  • Riprendi audio o video dall’ultima riproduzione.
  • Impostazioni (skins, opzioni …)
  • Informazioni su Tomplayer
  • Esci

Selezione file audio

Selezione file video

E’ possibile la navigazione ad albero della memoria, cioè è possibile selezionare i file, entrare in una cartella o risalire l’albero cliccando su folder up. Per selezionare i file che si desidera riprodurre, è sufficiente fare clic (premendo il joystick) su di essi.
Da sinistra a destra nella parte bassa dello schermo trovate:
Il pulsante shuffle abilita/disabilita la riproduzione casuale delle playlist (solo per audio)
Il pulsante Play avvia la riproduzine
I tasti di scelta rapida per selezionano/deselezionano tutti i file nella cartella corrente (solo per audio)
Il pulsante cancel/exit

Una volta avviata la riproduzione troverete i comandi comuni a tutti player audio/video, che varieranno a seconda dell skin selezionato. Qui di seguito un esempio:

Tasti rapidi del joystick

Navigazione nei menu:
|__ –> diminuisce luminosità
__| –> aumenta luminosità
BACK –> torna alla modalità precedente
MAP –> avvia riproduzione

Joystick:
UP –> alto
DOWN –> basso
RIGHT –> dx
LEFT –> sx
ENTER –> conferma selezione
Rotella –> muove il cursore dx/sx nei menu e a alto/basso nella playlist
Per uscire dalla modalità di scorrimento nella playlist premere Back

Durante la riproduzione:
|__ –> diminuisce luminosità
__| –> aumenta luminosità
BACK –> torna alla modalità precedente
MAP –> conferma selezione
DEST –> muto
REPEAT –> diminuisce volume
LIGHT –> aumenta volume
MENU –> visualizza menu (video) o abilita la selezione pulsanti (audio)
DOWN –> prossimo brano
UP –> brano precedente
RIGHT –> avanti 10 secondi nella riproduzione
LEFT –> indietro 10 sec nella riproduzione
Rotella –> avanti/indietro 10 secondi nella riproduzione

Nel menu del video o nella modalità selezione audio:
MENU o BACK –> nasconde il menu del video o disabilità la modalità selezione audio
LEFT –> navigazione dei comandi presenti
RIGHT –> navigazione dei comandi presenti
ENTER –> aziona il comando selezionato
|__ –> diminuisce luminosità
__| –> aumenta luminosità

Per uscire dallo screen saver premere il tasto MENU

Resume

Per riprendere la riproduzione dell’ultimo file audio/video

E’ possibile anche selezionare "Autoresume" che permette all’accensione il riavvio automatico dell’ultimo file riprodotto.

Scelta delle opzioni

Per la configurazione di:

  • Audio skin
  • Video skin
  • Altro

Selezione skin audio

Selezionare lo skin preferito premendo sul nome del file, un’anteprima comparirà a sinistra.

Per configurare lo skin prescelto premere il tasto Play

Selezione skin video

Selezionare lo skin preferito premendo sul nome del file, un’anteprima comparirà a sinistra.

Per configurare lo skin prescelto premere il tasto Play

Menu opzioni

Permette la configurazione di:

– Default paths (NON per Carminat)

– Screen saver

– Diaporama (visualizzatore di immagini)

– FM transmitter (NON per Carminat)

– Small text: cambia la dimensione del font nella schermata di selezione dei file audio/video.

Configurazione screen saver

Abilità/disabilità lo screen saver e ne configura il ritardo di attivazione.

Configurazione diaporama

Attiva/disattiva il visualizzatore di immagini

Seleziona la cartella dove le immagini sono state salvate

Seleziona il ritardo tra le immagini riprodotte

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Manca money

Il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, ne ha inventata un’altra. La notizia non è certo una novità, ma in Italia la cosa non è ancora molto risaputa, quindi ve la dico: si tratta di Square. Vai sul sito, crei un account, lasci i tuoi dati e ricevi a casa un piccolo, piccolissimo lettore di carte di credito, che puoi applicare al tuo smartphone. A cosa serve? Semplice, ad accettare pagamenti con carta da credito da parte di chi non ha la possibilità di "permettersi" un POS, sia per la burocrazia necessaria, sia per il fatto che lo userà poco o niente.

Vi faccio un esempio: ho un hobby, produco manufatti e vorrei venderli. Ormai moltissime persone utilizzano la carta di credito, e io perdo un sacco di potenziali clienti. Come faccio? Semplice, con l’aggeggino di Square potrò accettare pagamenti con la carta! E’ un po’ come succede con Paypal per i pagamenti via internet, solo che con Square siamo nella vita di tutti i giorni. Basta una commissione alla società di Dorsey e il gioco è fatto. Geniale, no?

Anche Google si è buttata nel business dei pagamenti. Google Wallet funziona così: tu scarichi l’apposita app sul tuo smartphone e, diciamo così, memorizzi le tue carte di credito. Quando trovi un negozio che aderisce al rpogramma di pagamenti tramite smatphone, ti basterà avvicinare il tuo giocattolino elettronico preferito (cioè il telefonino, come si diceva una volta) ad un sensore, per poter effettuare il pagamento. Questo sistema usa la tecnologia NFC (ne ho parlato anche in questo articolo), che permette la comunicazione tra apparecchi elettronici a breve distanza, quindi bisogna avere un cell che supporti tale sistema.Mi sembra che finora l’unico sia il Samsung Nexus S.

Per ora qui nel Belpaese questi sistemi non sono ancora utilizzabili, ma ne frattempo pare che Paypal si stia incazzando parecchio….e comunque il risultato sarà che spariranno i portafogli e i bei biglietti da centomila saranno solo un pallido ricordo… ve li ricordate i "Caravaggio" ?? Maledetta tecnologia!! Mentre il telefono farà sempre più cose e quindi diventerà sempre più indispensabile. Adesso fa anche da lettore di carte di credito e… da carta di credito lui stesso. La prossima? Aprirà la porta di casa!

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La forza della natura

C’è la crisi. Ci si arrabbia: si fa fatica a trovare lavoro, si guadagna meno, ci sono meno garanzie. Tutto questo è malinconico, triste, ma fa proprio arrabbiare.

E poi basta guardare la tv e si sentono solo brutte notizie: omicidi, stupri, rapine, rapimenti, furti, scippi, truffe.

Per non parlare della politica e dell’economia internazionale: fallimenti, paure, disastri

Ma (purtroppo) c’è di peggio. In queste ultime settimane anche in Italia la forza della natura ha fatto delle vittime. Quando perdi la tua attività… deve essere devastante: il tuo mondo, la tua vita, tutto cancellato. Quando perdi la tua casa, ancora peggio: il tuo mondo, la tua vita, cancellato. Ma c’è ancora di peggio: c’è chi ha perso la vita. E se i soldi persi sono, in qualche modo, con una fatica sempre più gravosa, recuperabili, se la vita può ricominciare in qual che modo… la morte, quella… è irreversibile. Non si può ricostruire, non si può ricominciare. La morte è irreversibile.

E quindi la crisi, i soldi, i guadagni, il lavoro, la casa, diventano, di colpo, problemi di secondaria importanza.

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Tavolozze autunnali

Ecco qualche foto che ho scattato lo scorso weekend nei dintorni di Brallo.

 

Per vederle meglio basta cliccarci sopra.

Bella questa, eh? A me piace un sacco…

Queste tre le ho fatte sulla strada che porta a Pregola, la prossima invece rappresenta un Bambi sopra Corbesassi. E’ un… boh? Capriolo? Cerbiatto? Cervo a primavera? Stambecco? Daino? Alce? Gnu? Bufalo? Renna? Bue Muschiato? Va beh.. quello li insomma.

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Big Brother is watching you

Domande sul "Grande Fratello" televisivo:

1) Perchè i concorrenti sono sempre e tutti vittime di isteria collettiva improvvisa e cronica? Urlano sempre. Entrano nella casa: "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH". Gli fanno una sorpresa: "AAAAAAAAAAAAAAAAAH". E che due palle!

2) Pianto facile. Anche i più duri, dopo tanto tempo (o anche dopo poco tempo) nella casa sono facilmente soggetti alle lacrime. Basta che gli si dica: "mamma" e giù pianti ininterrotti. Il fatto è che c’è gente che piange alla prima puntata!

3) Non si può neanche più dire che il GF sia "TV spazzatura" in quanto, ahimè, ormai c’è di ben peggio in giro (come i telegiornali che mi fanno vedere il cadavere di Geddafi insanguinato all’ora di cena). Detto questo, non mi spiego nel modo più assoluto quelli che dicono ai propri parenti "spero che tu sia orgoglioso di me". Ma orgoglioso di cosa, scusa? Come se io andassi a Domenica In e dicessi "la mia famiglia sarà orgogliosa di me". Stanno partecipando a un programma televisivo, non hanno mica dimostrato alcunché !!

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Etichette delle scarpe

Dopo il post sulle etichette di lavaggio e affini, oggi vi parlerò delle etichette obbligatorie che devono esserci sulle calzature destinate alla vendita al consumatore finale. 

Molto spesso ci sono solo dei simboli, senza nessuna scritta, pertanto è importante conoscere il significato di queste immagini.

Nell’etichetta ci saranno tre simboli che rappresentano le tre parti della scarpa, accomganati da simboli che indicano il materiale usato. Eccoli:

simbolo di tomaia TOMAIA: è la superficie esterna della calzatura, attaccato alla suola esterna.
simbolo rivestimento tomaia e suola interna RIVESTIMENTO TOMAIA E SUOLA INTERNA: fodera e sottopiede che costituiscono l’interno della calzatura.

simbolo suola esterna

SUOLA ESTERNA: superficie inferiore della calzatura, attaccata alla tomaia e soggetta ad usura e che costituiscono l’interno della calzatura.

I materiali usati possono essere i seguenti:

simbolo di cuoio e pelle CUOIO E PELLE
Indica la pelle od il pellame di un animale che conservi la sua struttura fibrosa originaria, debitamente conciato in modo che non marcisca.
I peli o la lana possono essere asportati oppure no.
Il cuoio è anche ottenuto da pellami o pelli tagliati in strati o in segmenti, prima o dopo la conciatura.
I fogli composti da particelle fibrose, pezzetti o polveri (derivanti da pelli o pellami disintegrati meccanicamente o ridotti mediante procedimenti chimici, prevedendo anche l’utilizzo di elementi leganti) non sono considerati cuoio.

L’eventuale strato di rivestimento del cuoio non può essere superiore a 0.15 mm.

simbolo di cuoio pieno fiore CUOIO PIENO FIORE
Indica la pelle che comporta la grana originaria della pelle, quale si presenta quando l’epidermide sia stata ritirata, e comunque senza che alcuna pellicola di superficie sia stata eliminata mediante i procedimenti di sfioritura, scarnatura o spaccatura.

simbolo di cuoio rivestito

CUOIO RIVESTITO
Si tratta di prodotto nel quale lo strato di rivestimento del cuoio (o l’accoppiatura a colla) non supera un terzo dello spessore totale del prodotto, ma è comunque superiore a 0.15 mm.
simbolo di materie tessili MATERIE TESSILI naturali e sintetiche o non tessute
Si tratta dei prodotti disciplinati dalla legge 883/1973 (che recepisce la direttiva 71/307/CEE), dal D.P.R. 515/76 regolamento di esecuzione della legge 883/73, dalla legge 669/86 (che recepisce la direttiva CEE n. 83/623) e dal D.M. 12.10.1987 (che recepisce la direttiva 87/140/CEE).
simbolo di altre materie ALTRE MATERIE diverse da quelle descritte

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