(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Category: Cronache Page 4 of 6

Via Dal Verme

Stavolta, lo ammetto, sono arrivato in ritardo. In questi giorni volevo fare un post su quello che è successo, e sta succedendo, nella via dove abito, ma sai com’è: pensaci oggi pensaci domani, e nel frattempo la Provincia Pavese mi ha preceduto e di articoli ne ha scritti ben due. Uno proprio ieri, addirittura in prima pagina:

Ma cosa è successo? Come vi ho scritto in questo post, c’è un fabbricato, nell’angolo tra via Dal Verme e via Calvi, che è un po’ sfortunato. Fino ad una paio di anni fa al piano terra c’era un negozio di abbigliamento. Una notte ha preso fuoco l’ultimo piano. Qualche tempo dopo il negozio si è trasferito e l’immobile è stato venduto. I nuovi proprietari hanno iniziato le opere di ristrutturazione, evidentemente non condotte a regola d’arte, visto che ad un certo punto è in parte crollato.
Da quel momento niente si è più mosso, e lo stabile è rimasto nella situazione in cui era, vale a dire mezzo diroccato. Negli ultimi mesi è diventato meta di personaggi strani, gente senza dimora, che lo utilizzavano come giaciglio e come, si dice, centro di smistamento e spaccio di droga. Non so quanto ci sia di vero in quest’ultima affermazione, ma che era, seppur recintato, abitualmente frequentato da loschi figuri era sotto gli occhi di tutti. Io stesso un giorno mi son preso la briga di entrare e ho trovato un tizio che sonnecchiava tra le macerie e l’immondizia.
Fatto sta che circa un mese fa i tecnici del comune sono venuti li e hanno pensato bene di dire: "Hey ragazzi, qui è pericolante" e hanno addirittura transennato l’intero incrocio. Si avete capito bene, le due vie diventavano impraticabili, sia in auto che a piedi. Beh sicuramente è un modo per allontanare il pericolo e lavarsi la coscienza.
Chiudendo del tutto il passaggio si è creato ancor più viavai all’interno dell’edificio: ormai è chiaro che tutta quella gente non va li per farsi un giro. Oddio, magari è tutta brava gente, non bisogna affidarsi alle impressioni, ma vi assicuro che le impressioni sono davvero brutte!!! Ieri sera mentre rincasavo dal lavoro c’erano un paio di carabinieri che, armi in pugno, cercavano di sbirciare all’interno. A dire tutta la verità sembravano parecchio titubanti ma posso capire che l’ipotesi di una coltellata per un normale stipendio da carabiniere non andrebbe giù neanche a me.

Quindi volevo rivolgere un’appello alla cittadinanza: aiutateci. Se la casa è pericolante, abbattiamola! Ogni cittadino vogherese dovrebbe passare di li e portarsi via un mattone, che ne dite? In questo modo nel giro di un pomeriggio avremmo risolto tutti i problemi.
Grazie a tutti quelli che vorranno partecipare.

Iniziativa popolare: un mattone per via Dal Verme !!! A proposito, per quelli che fanno le solite battute cretine, sappiate che i Dal Verme erano i signori di Voghera, mica baubau micio micio. Capito?

Obi

Già solitamente il periodo del natale non mi piace, non chiedetemi il perchè…
Tutti gli anni mi ritrovo, in compagnia dei miei amici, nella tristezza e nella malinconia.

A tutto questo quest’anno si aggiunge un fatto: stamattina ho trovato la mia micia, Obi, morta. Come sia successo, che importa, tanto ormai è morta. Beh, per quanto possa valere vorrei dire, come epitaffio, che è stata una ottima compagna di giochi in questi tre anni e mezzo in cui ci siamo fatti compagnia a vicenda.
Sicuramente mi mancherà.

Come dice il mio amico Carlo, i blog son fatti per metterci le foto dei propri gatti, anche se questa non è un’occasione delle migliori.


Io e Obi Wan, quando era "giovane", due anni fa.


(Clicca per ingrandire)

Questa l’ho scattata esattamente un anno fa.

Lode a google docs

Avete mai provato Google Docs? No? Per chi non l’avesse mai fatto dico solo che è una specie di "Office" (o di OpenOffice.org), con la sola differenza che non occorre scaricare nulla, si lavora on line, basta avere un account Google.
L’idea è buona, si hanno a disposizione lo strumento di videoscrittura, il foglio elettronico e lo strumento per creare le presentazioni.
Una altra interessante caratteristica è la possibilità di salvare i propri documenti on line e di poterli utilizzare dove e quando si vuole (a patto di avere una connessione alla rete), oppure di condividerli. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che ovviamente non è un sistema indicato per lavorare su documenti importanti !

Qualche giorno fa stavo lavorando su un documento di testo (utilizzando la suite di Microsoft) su un computer che non era il mio, con l’idea di salvare il lavoro su una chiavetta USB. Purtroppo, dopo un’ora di lavoro, il programma non ne vuole sapere di salvare il file, adducendo un qualche strano inesistente errore. Ovviamente non era il primo salvataggio, ma a quel punto come potevo essere sicuro della consistenza del file che avevo su chiavetta? Oltre a questo, non ne voleva proprio sapere neanche di salvare il documento sul computer locale. Panico. E se la mia copia fosse stata corrotta??
Così mi viene la brillante idea di aprire Firefox, andare su docs.google.com e salvare il tutto. Che bello.

Grazie Google.

ps ovviamente dopo un sano e onesto riavvio, tutto ha ripreso a funzionare come prima. La conosceta la barzelletta dei tre ingegneri quando si ferma la macchina in panne? L’ingegnere meccanico inizia a teorizzare di smontare il motore pezzo per pezzo e ricostruirlo in modo più ottimizzato, quello chimico inizia a pensare ad un nuovo propellente più efficiente, mentre l’informatico dice: "Ma no, guardate che se scendiamo dall’auto tutti e tre e poi risaliamo, si sitema tutto e la macchina riparte!"

Aneddoti 7

Senza parole:
Entra un tizio, aveva comprato una felpa in pile alcuni giorni prima, che indossa.
"Non funziona la cerniera"
"Va bene, quando vuole me lo porta e gliela faccio riparare"
"No io vorrei cambiarlo"
"Ma guardi, non c’è problema, se me lo lascia le faccio riparare la cerniera"
"No io voglio cambiare il pile"
"Ma con la cerniera aggiustata sarà come nuovo"
"No, ma io vorrei cambiarlo con uno di una taglia più grande!!!"
"Ma scusi, non posso mica cambiarle una felpa che sta indossando!!!"
"Ma come no? L’ho messa solo 2 giorni!!!"

Non sapevo più cosa rispondere:
"Buongiorno volevo un bel giaccone per mio marito"
"Ecco signora, guardi che bello"
"Noooooo, nero non lo voglio"
"Non è nero signora, è marrone"
"A si? Toh hai ragione…. ma non ce l’hai nero??"


Maurizio Cattelan – Bidibidobidiboo

Difettata:
La signora prova e riprova una giacca in piumino, ma forse ci vorrebbe una taglia in più.
"Senti io prendo questa giacca, ma mi devi fare lo sconto: è difettata"
"Come difettata, che difetto avrebbe??"
"Ha le braccia troppo piccole, vedi come stringe?"
(e si, è la giacca che è difettata…. ma tu cosa vuoi mai che io le risponda…. ma certo signora, ha ragione….. santa pazienza!!!!)

Problemi con Poste Mobile

Ragazzi, forse ho una naturale predisposizione a "litigare" con le compagnie telefoniche. O forse, mannaggia a me, sono troppo attirato dalle novità e poi lo prendo… mi trovo male. fatto sta che ho già dei problemi con una compagnia telefonica nata da neranche due settimane.

Ecco i fatti: il 26 novembre, primo giorno di attività, vado all’ufficio postale di Voghera per aderire alla nuova società di telefonia di Poste Italiane. Motivo: la semplice curiosità e la possibilità di collegare la sim alla mia carta PostePay, in modo da poter verificare i saldi, i movimenti e fare operazioni direttamente dal cellulare. Comodo no? Decido quindi di passare il numero che uso in negozio, da Vodafone a Poste Mobile.

Era il primo giorno, quindi l’impiegata ci ha (appunto) impiegato un po’ a terminare la procedura. Chiedo quanto ci vorrà per il cambio opeatore e mi rispondono: una settimana circa.

Dopo 10 giorni chiamo il numero verde, dove mi dicono che dai loro terminali  non risulta assolutamente che io abbia richiesto il passaggio. Inoltre mi spiegano che non è assolutamente possibile chiederlo in un secondo momento: la richiesta va fatta contestualmente all’acquisto della sim. Peccato che io la richiesta l’abbia fatta e il contratto firmato che ho in mano lo dimostra. Il giorno dopo torno all’ufficio postale e spiego il tutto. Dopo qualche ora mi telefona una signora gentilissimissima: non si può fare nulla (a volte la gentilezza degli interlocutori non sopperisce l’inadeguatezza delle strutture) (ma come diavolo parlo??), ci scusiamo, errore nostro, ma irrimediabile. Mi consigliano di spianare quei 15 euro in telefonate e poi eventualmente richiedere un’altra sim. Capito? L’errore è loro, ma a pagarlo sono io. Non vado in fallimento per 15 euro, siamo d’accordo, ma mi sento ancora una volta preso in giro dalla burocrazia. Che palle, non va bene neanche se firmo un contratto, hanno sempre una scappatoia!!!

Fastweb inizia a starmi antipatica

Da quasi dua anni (cioè da quando hanno attivato il servizio nella mia città, Voghera) sono utente Fastweb. Ho fatto il contratto, è venuto l’omino a casa mia che ha svitato la presa del telefono che avevo, ha fatto uscire un cavetto che va fino ad uno scatolotto grande come un pacchetto di sigarette, fissato al muro. Questo è a sua volta collegato ad una centralina, che poi è un modem, sempre fissata al muro.

Giorni fa un amico mi raccontava che aveva aderito all’offerta di Infostrada, che funzionava molto bene. In pratica ha detto addio a Telecom e paga 10 euro al mese fino a marzo, ADSL compresa. Poi diventeranno 30 euro al mese. Ci ho pensato su, visto che io pago esattamente il doppio (60 euro al mese), perchè sono 20 euro di fisso e 40 di ADSL. Sono andato sul sito Fastweb per vedere se era una cosa complicata la procedura per cambiare operatore, ma furbescamente non c’è scritto da nessuna parte. Alla fine ho mandato un’email chiedendo "come si fa a disdire il contratto??".
Il giorno dopo mi telefona una non gentilissima signorina. Il colloquio si è svolto più o meno così:

"Come mai lei vuole andarsene?"
"Io non voglio andarmene, ho chiesto come si fa ad andarsene, è diverso!"
"Si va beh, ma perchè vorrebbe andarsene?"
"Per i costi"
"Caro signore, io non posso farle offerte più basse"
"Non ho chiesto offerte, ho chiesto come posso fara ad andarmene"
"E va beh, deve mandare una raccomandata ecc ecc, poi entro un mese le disattiviamo la linea"
"Posso avere dei tempi certi?"
"Più certi di così, le ho detto un mese!"
"A si, che bello, io un giorno torno a casa e vedo che non funziona più internet e telefono, e poi magari mi fate pagare anche il mese intero"
"No, si figuri, pagherà solo fino al giorno in cui stacchiamo la linea"

A parte il fatto che già mi ha infastidito il fatto che se gli scrivi perchè hai dei problemi non ti rispondono e invece se dici che vuoi andar via addirittura ti teleonano. E poi ho imparato che le promesse fatte dai call center raramente corrispondono a verità, vedi le mie disavventure con Tiscali.

"… e poi avrà un mese di tempo per restiruire l’attrezzatura"
"come avviene la cosa?"
"semplice, le vai in un negozio Fastweb e restituisce l’attrezzatura"
"si ma l’attrezzatura è attaccata a un muro, è venuto un omino che ha collegato tutti i fili"
"e va beh, ci saranno due viti, la smonta e la porta in negozio"
"ma scusi, per metterla viene un tecnico e per toglierla devo fare io? E se prendo la scossa?? (praticamente impossibile, ma era per vedere la sua reazione)"
"Faccia come crede, se non la restituisce le addebiatiamo 100 euro. E comunque ci sono 50 euro di penale per disdire"

E si perchè i furboni di Fastweb, ho scoperto dopo, hanno mandato assieme a una delle ultime bollette, una comunicazione dove dicevano: "Caro cliente, da adesso in avanti se disdici dovrai pagare 50 euro, se non ti va bene puoi disdire gratis entro un mese, altrimenti diamo per scontato che il tuo silenzio vale come un assenso". Capito?

Esattamente il giorno dopo la beffa: sul muro di casa mia e sulla lettera nella cassetta trovo scritto: "Abbonati a Fastweb, pagherai solo 10 euro al mese".
E no, qui qualcuno mi sta pigliando per il culo.
Allora, per fare il fracassamaroni fino in fondo ho mandato un’altra email chiedendo come mai i vecchi clienti come me venivano trattati a pesci in faccia e quelli nuovi beneficiano di cotanto sconto. Secondo voi mi hanno mai risposto???

Per finire oggi ho provato, sul sito Fastweb, a richiedere l’abbonamento on line, per vedere cosa mi dicevano. Risultato, mi dice che la mia abitazione non è ancora raggiunta dalla linea Fastweb. Siete ridicoli, non so se ridere o piangere.

Lo sbirro

Un giorno ero in negozio quando entra un signore, che era un cliente abituale fino a che non si è trasferito vicino ad Alessandria. Dopo pochi minuti entra in negozio mio papà e qualche istante dopo il cliente mi chiede un giaccone in piumino che era appeso fuori, presso l’ingresso. Io apro la porta e scopriamo che il giaccone è appena sparito.

"Ma se io sono entrato da pochi minuti e c’era ancora", dice il cliente.
"Ma se io sono entrato da pochi secondi e c’era ancora", dice mio padre.

Allora io e il signore usciamo e ci dirigiamo in via Martinelli, la via dietro al negozio. Vediamo in lontananza 2 energumeni sospetti e ancor più lontano altri due, di cui uno sembrava indossare un giaccone simile a quello appena trafugato. Io dico al cliente di stare li, mentre io facevo il giro passando da via Cavour e via Covini. Purtroppo non sono arrivato in tempo perchè i due tizi hanno avvertito gli altri due del mio arrivo, e questi sono fuggiti. Il mio cliente, che è marocchino, ha nel frattempo parlato coi due figuri, tunisini, chiedendo perchè avessero fatto la spia, comunicando il mio arrivo ai due presunti ladruncoli. Questi ovviamente hanno negato e si sono allontanati a loro volta.
Che fare? Il giaccone era di buona qualità, ma io l’avevo messo in mega-offerta a 20 euro (perdendoci dei soldi, ma ce l’avevo in casa da circa 3 anni !!!). Ma non erano i 20 euro che contavano, era una sfida tra me e loro: prendo la macchina e mi dirigo verso piazza Meardi. In questo modo, pensavo, non avrebbero potuto accorgersi del mio arrivo. Infatti, nei pressi della fontana vicino al Bar Cervinia, vedo un personaggio con un giaccone che avrebbe potuto essere il mio. Entro contromano in via Cavallotti (se un qualche vigile sta leggendo queste righe sappia che STO SCHERZANDO, NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO) e pianto lì la macchina. Mi avvicino alle panchine stando rasente il muro, per non farmi notare. Vedo che il giaccone è proprio quello. Ci sono tre panchine, tutte piene di nordafricani. Piombo sul tizio e approfitto dell’effetto sorpresa per vedere la sua reazione, intimandogli con tono perentorio di restituirmi la giacca. Ho ottenuto l’effetto sperato, perchè quello prima se la toglie,e solo dopo inizia a reclamare, dicendo in uno stentato italiano che la giacca l’ha appena rubata un suo amico, ma che non sapeva fosse mia, per poi ritrattare immediatemente dopo, dicendo che si è confuso nel parlare, e che la giacca l’aveva comprata un suo amico per 20 euro, salvo accorgersi che era troppo grande per lui. Fatto sta che mi prendo la giacca, e quelli (e quelli delle panchine limitrofe) iniziano a rivolgermi domande: che negozio hai? Sei sicuro che il giaccone sia tuo? Mi dai una sigaretta? Fammi veder il giaccone? ecc. ecc. Insomma, proprio delle facce di… lamiera.

Il risalgo in macchina, inversione a U e torno in negozio.

Uff, devo fare anche lo sbirro !!!

La cosa… ma cosa?

Altri aneddoti in negozio.

Una signora:
"Al pomeriggio siete sempre chiusi"
"Non è vero signora, al pomeriggio siamo sempre aperti, tutti i giorni!"
"Si va beh, ma poi chiudete alle sette e mezza!"
"Certo, come tutti i negozi d’Italia !!!!"

Un’altra signora:
"Mi avrebbe piaciuto la giacca in vetrina"

Sempre la prima signora (si vede che era in vena di sparare ca####e):
"Avete cambiato i prezzi dalla settimana scorsa"
"In che senso, scusi?"
"La settimana scorsa questa giacca costava 20 euro e adesso 30, e questa costava 30 e adesso 40"
"Ma secondo lei noi ci divertiamo a cambiare tutti i cartellini ogni settimana? A che pro poi? Ma se sono così pigro che non mi slaccio neanche le scarpe quando le tolgo…."

Ma la migliore della settimana è stata una tipa che entra tutta trafelata, ha visibilmente fretta e mi dice:
"Magari passo dopo che adesso vado di fretta, sto cercando una cosa… ce l’avete???"
"Ma cara la mia donna, magari se mi dice cosa le so rispondere!!"

Succede in negozio

Stamattina una cliente mi ha detto: "Sono proprio belle queste giacche in pelle autenticata". Si come no, dal notaio! Voleva dire anticata.

Poi è arrivata una mamma per comprare le scarpe ai due figlioletti. Aveva visto i modelli che ho in offerta in vetrina a 15 / 20 € ma non siamo riusciti a trovare la combinazione numero giusto – piacciono al figlio – piacciono alla madre – costano pochissimo. Ogni paio di scarpe valutato non aveva una o più di queste caratteristiche. La signora voleva quelle in offerta, non quelle più care, perchè "i miei figli le usano solo x fare ginnastica a scuola, voglio spendere al massimo 20 € al paio". Va bene che vendo a prezzi spesso irrisori, ma sono tutte scarpe di marca: Nike, Adidas, New Balance, Puma, Mizuno, Lotto, Diadora, ecc. e da 20€ ho solo quelle in vetrina.
Se ne vanno, ma tornano dopo mezz’ora, dicendo che per uno dei due figli le aveva trovate nel negozio di un mio collega.
"Sono proprio contenta, anzi contentissima, le ho trovate ad un prezzaccio, veramente."
"A quanto ?"
"39 euro"
"Come ?"
"Si ma costavano più di 100, perchè non fai anche tu questi sconti di quasi il 70% ??"
"Signora, io scarpe da 39€ ne ho poche… ma perchè costano quasi tutte di meno!!!"
"Si va beh ma queste non sono scarpe da poco, sono scarpe da 100 € e oltre"

Questo per far capire la psicologia del cliente-tipo. Non sa dare un valore a ciò che acquista, quindi più spende e più è convinto di aver fatto un affare. Io ho scarpe di campionario (che quindi escono adesso nei negozi) con prezzi di listino altissimi, che vendo a 30 / 35 euro.
Capito? 30 euro da me erano troppe, 39 euro da un altro sono regalate. (Ciao Fabio, so che ogni tanto leggi il mio blog, stavolta abbiamo pareggiato: un paio le hai vedute tu e un paio io !!! hehehe.). Per la carità, ha comunque comprato un paio di belle scarpe ad un buon prezzo, ma allora non mi venga a raccontare che lei più di 20 euro non può spendere !!!!

Il lavoro darebbe più soddisfazioni se tutti i clienti si rendessero conto di ciò che stanno comprando, ma x campare bisogna vendere a tutti, anche quelli che (e sono tanti) se gli fai un prezzo troppo basso iniziano a disprezzare il prodotto oppure a dire "Allora non è originale…". Ogni ulteriore commento è superfluo.

Ma dove vanno?

C’è una categoria di avventori del mio negozio che è proprio particolare. E’ composta prevalentemente da donne, ma anche da molti uomini. Di questi personaggi ne entra almeno uno al giorno. Sono al 98% stranieri dell’Est Europa. Uno su cento è africano e un altro italiano.

Questa è statistica, ma in che modo queste persone si distinguono? Con il loro strano comportamento: entrano, rigorosamente senza salutare (e spesso senza neppure guardarmi in faccia) e si dirigono a passo convinto verso la parte retro del negozio. Io, che non mi sono ancora abituato, ogni volta penso:

MA DOVE VANNO ??

Dal passo sicuro sembrerebbe che sappiano dove stanno andando. Invece, quasi sempre, non è così. A volte mi spavento, quando entrano in tre o quattro e, quasi correndo, vanno nella direzione opposta a dove sono io, penso che vogliano combinare qualcosa di losco.
Invece no. Semplicemente sono come dei lemmings impazziti che si buttano verso il primo varco libero che trovano, senza motivo. Infatti poco dopo sono già di ritorno. Alcuni si decidono e mi chiedono ciò che vogliono, altri borbottano frasi del tipo "non c’è quello che cercavo".
(MA COME CAVOLO FAI A DIRLO, DATO CHE HAI VISTO SOLO UNO SPICCHIO DI NEGOZIO, PERDIPIU’ IN 30 SECONDI?)
Altri ancora guadagnano l’uscita e se ne vanno.
Senza salutare.
Boh?

Sono un razzista e xenofobo

Seppiatelo, così quando vorrete dirmi “Guarda che sei un maledetto nazista e xenofobo” saprete di aver scoperto l’acqua calda (anzi no, avrete scoperto che sono un maledetto).

Primo aneddoto: sono a Voghera, nel mio negozio, durante la consueta chiusura estiva. Sto sistemando e impacchettando la merce per spostarla in magazzino o portarla via, mentre chiacchiero con mia sorella e la bambina, che sono passate a trovarmi. Bussano, con il solito garbo che li contraddistingue, tre ragazzi marocchini, di quelli che fino a qualche tempo fa vendicchiavano qualcosa nei parchi vogheresi. Ora non più, sono stati sostituiti da altri giovani connazionali, che circa 10 giorni fa hanno tentato mettere le mani in tasca a mio padre (la prossima volta giuro che giro per Piazza Castello con uno zaino aperto con dentro le tagliole! Oppure con la zip della tasca esterna collegata a uno spray al napalm…). Questi tre sono degli avventori semi-abituali del mio esercizio, tant’è che già una volta li ho sbattuti fuori per molestie ad una commessa e una volta uno di loro si è preso un paio di sberloni perché voleva ribaltarmi la mia gloriosa Fiat 500 del 1971. (Si, lo ammetto, faccio outing pubblico: ho picchiato un extracomunitario minorenne e indifeso, denunciatemi pure, che vi devo dire…).
Io, un po’ per la troppa gentilezza che mi contraddistingue con la clientela, un po’ per curiosità, apro la porta. Uno dei tre, il più… il più… non saprei come descriverlo… diciamo “faccia di merda” che è una locuzione che calza a pennello, voleva gli sostituissi un  paio di scarpe acquistate da me una settimana prima. Tutto qui, direte voi?

Beh, per prima cosa, come al solito, mentre lui mi parlava gli altri due parevano api in cerca di fiori e saltabeccavano qua e là alla ricerca di non so cosa (o meglio lo so benissimo, ovviamente sono supposizioni ma spesso, come dice il proverbio, a pensar male ci si indovina). Io gli ho fatto notare che il negozio era chiuso e che se avessero avuto bisogno non avevano che da chiedere, piuttosto che spiegazzarmi maleducatamente gli oggetti già piegati, contati e inscatolati, ma la loro sfacciataggine non li ha indotti alla neppur minima variazione nel comportamento. Nel frattempo il loro socio insisteva con la sua richiesta di sostituzione dell’articolo. A suo dire, gli avevo rifilato un paio di scarpe di cui una più piccola dell’altra, e pertanto era costretto a sopportare atroci dolori. Capite? Le scarpe che intendeva cambiare erano quelle che indossava, da 10 giorni!!!!  Secondo voi io non mi dovevo incazzare come una bestia con un rompiscatole che pretende cose assurde (detto tra parentesi: mi ricordo benissimo quando ha comprato le scarpe e vi assicuro che abbiamo controllato entrambi che fossero uguali, pertanto era palesemente una scusa) e per cercare di convicermi addirittura si cava le scarpe… e le calze… e mi punta il piede in faccia. Anche se fosse stato profumato come le rose a primavera mi avrebbe dato fastidio, ma non lo era, vi assicuro. Nel mentre i due compari gironzolavano indisturbati a disfare ciò che stavo facendo, e non dico oltre. Oltre a questo, non mi faceva certo piacere il fatto che mi sorella Cinzia aveva la borsetta aperta nei paraggi, e soprattutto che la piccola Gloria fosse coinvolta, e disturbata dal mio modo di (mal)trattare gli energumeni. Io con gente così ho a che fare molto spesso, continuo a dirlo, e come me tanti altri colleghi esercenti, e come me tanti altri che parcheggiano in Piazza Liberazione e zone limitrofe, e come me tanta gente che vorrebbe stare tranquilla sulle panchine di Piazza S.Bovo o Piazza Meardi, ecc. Poi quando accadono casi come piccoli furti, scippi, taccheggi, sono notiziole da trafiletto, da tanto siamo abituati. Quando invece uno sbirro va oltre le righe e da una manganellata in più scoppia un putiferio: squadrista, fascista, delinquente, affossatore dei diritti civili.

Secondo aneddoto: sono al bar a bere una veloce tazzina di caffè espresso, mentre do un’occhiata rapida a “La Stampa”. Trovo un articolo che parla di una paesino dell’alta Lombardia dove ci sono stati episodi di persecuzione verso extracomunitari da parte delle forze dell’ordine. Ad un certo punto l’articolista intervista un gruppo di ragazzetti del paese e scrive più o meno così: “Si qui, in paese ci sono tanti stranieri, sono sempre al bar e non fanno niente dal mattino alla sera, però poi girano in Mercedes o in X5, dicono i giovani xenofobi”.

Eeeeeeeeeeeeehhhhh???!!! “Giovani xenofobi” ?? Classico scrivano imbrattafogli che si permette di dare giudizi senza conoscere la realtà. Anzi, peggio ancora, visto che solo due perole prime l’aveva descritta, lo realtà. Ma questa gente qui (i giornalisti intendo) non si chiedono come mai un paese intero da ragione al pulotto picchiatore? Eh? Chissà come mai! Mi viene in mente un aneddoto che riguarda la mia famiglia, che forse un giorno vi racconterò, quando per fare un favore ci siamo andati di mezzo, additati come sfruttatori di povera gente dalla stampa locale.

Io non voglio diventare schiavo del politically correct, non me ne frega niente (se anch’io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere…). Non voglio certo difendere chi ha sbagliato, ma non metterei la testa sotto la sabbia come gli struzzi: se c’è una situazione di disagio bisognerebbe affrontarla e risolverla, non far finta che non esista. Come fa ad esempio il sindaco sceriffo di Bologna, Sergio Cofferati, che ha fatto della legalità una componente primaria del suo operato. Lodi, lodi allo sbirro Cofferati, uomo che ha capito che le battaglie vanno condotte nella legalità.

Becks, ti risparmio il tuo commento a questo post, me lo scrivo da solo: Ciao sono il becks. Tordi sei il solito fascista, non puoi generalizzare, ci sono i marocchini buoni e quelli cattivi. Inoltre non hai le prove che volessero rubare. Oltretutto se se sono noiosi li devi sopportare, è il tuo lavoro. Per quanto riguarda l’articolo il giornalista ha fatto bene, non si può fare l’equazione straniero = delinquente.

Mia risposta al commento di becks: non hai capito un belino.

Kpanic, immagino anche il tuo di commento, eccolo: non voglio entrare nel dettaglio di cose che non conosco, ma certi discorsi mi mettono i brividi. Gli uomini son tutti uguali ecc ecc.

Inutile una mia risposta a un commento di questo tipo che tratta dei massimi sistemi dell’universo, io purtroppo mi limito a descrivere ciò che accade sulla mia pelle tutti i giorni.

Ma che bello, gli auto commenti, ormai ho il delirio di onnipotenza ahr ahr ahr! In fondo sono nazista, no? Quindi come un orwelliano Grande Fratello mi scrivo anche i commenti del blog da solo hehehahaha… Commento di ALK: “Bravo, buttiamo tutti in mare”…. aiuto sto degenerando….

Via Cavour a doppio senso

Stamattina la sorpresa: Via Cavour a Voghera è diventata a doppio senso di marcia. Noi commercianti (e i residenti) lo sapevamo da tempo che prima o poi si sarebbe arrivati a questo, a causa dei lavori che avrebbero dovuti essere svolti in Via Garibaldi.

Dove sta il problema? Nel fatto che questo cambiamento non da poco non è stato adeguatamente segnalato, anzi si può tranquillamente dire che non è stato segnalato affatto. Io non so chi sia il responsabile che dovrebbe controllare queste cose, ma probabilmente non è neanche venuto a vedere il disordine che si è creato nella via. Ora vi spiego: come hanno fatto a trasformare la via da senso unico a doppio senso? Semplice, hanno tolto il cartello di senso unico e hanno posizionato delle transenne lungo il lato dove prima si parcheggiava. Stop. Tutto qui.

Infatti molta gente non ha letto il microscopico cartello che accompagna le transenne che impone il divieto di sosta (e aggiunge: Via Garibaldi chiusa per lavori) e ha parcheggiato. Molta gente, uscendo da via Cernaia, controlla, come al solito, se arriva qualcuno da destra e svolta in Via Cavour: non si sogna neanche che potrebbe sopraggiungere qualcuno dalla direzione di Piazza Duomo!!! O forse, nella testa del responsabile, dovrebbe vedere il cartello che indica il doppio senso di marcia, apposto colpevolmente solo nel tardo pomeriggio in un posto che non lo vedi neanche se lo guardi??? E come mai per tutto il pomeriggio non si è quasi visto lo straccio di un vigile? Solo due vigilesse che hanno abbozzato un mezzo giro e hanno fatto spostare un’auto in sosta. Ma che senso ha? Ma come minimo dovrebbe stazionare almeno un vigile fisso per tutta la prima settimana. Ma come minimo! Ma veramente pensano che la gente dall’oggi al domani capisca che una via che da anni è a senso unico adesso di colpo sia a doppio senso? Senza una segnalatica verticale adeguata e una segnaletica orizzontale inesistente??
Tra l’altra è un cambiemaneto che durerà fino a fine novembre, pertanto avrebbe dovuto essere pianificato un po’ meglio.
Mah.. non so che dire, solo oggi in poche ore ho visto due o tre incidenti evitati veramente per un soffio. Speriamo bene. Spero che la polizia locale non sia utilizzata solo per fare multe.

Al giudice di Voghera

Il buon Salvatore Ferrante è tornato alla carica, e a partire dalla notte di Venerdì scorso ha distribuito la terza puntata dei suoi manifestini. La novità è che da questi iniziamo a capirci un po’ di più. Ecco il testo:

Al giudice di Vogherà dico: " Mia sorella Alfonsa è cattiva, è bugiarda e con la complicità di nostro fratello Giuseppe ha organizzato un cinema". Se la legge è uguale per tutti, chiedo vengano concesse a me e al mio avvocato tutte le domande necessarie per controinterrogare i cattivi bugiardi. Volete la verità? Con fatti e documenti? Nella denuncia mia sorella afferma che sono un buono a nulla e che non ho mai partecipato fattivamente per la famiglia. Ho pagato il viaggio in inghilterra a lei. Tanto lei e la sua operaia, la badante hanno in regalo una macchina da caffè di non poco costo uguale a quella che voi giudici e avvocati avete utilizzato nel vostro corridoio prodotta e brevettata dal fratello fannullone. Alfonsa dice che la polizia ad ottobre le ha consigliato di cambiare la serratura. Voglio ricordare che io ad agosto 3 mesi prima bussavo al cancello chiamando mia madre ad alta voce sperando che la badante scendesse ad aprire. Allora o è bugiarda mia sorella oppure la polizia ha sbagliato data e contenuto del verbale. Per ultimo voglio ricordare che l’ultima volta che ho fatto visita a mia madre, lei stessa mi ha detto per il mio bene di non andare più a trovarla. Si vede che quando me ne andavo doveva rendere conto a chi l’aveva resa schiava. Tutti i pomeriggi mandavo una donna per mia sorella disabile. Sono sempre stato presente per i più deboli della mia famiglia e alla morte di nostro padre ho ceduto la mia eredità a mia sorella gratuitamente. Lei è andata ad abitare nella stessa casa di mia madre al piano inferiore. Litigavano sempre e io facevo da pacere. Mia madre si lamentava sempre di avere firmato dei documenti e di non sentirsi più in casa sua. Quando la mamma si è aggravata ho comperato una carrozzella che mia sorella ha detratto dalle sue tasse. Tutte le sere cercavo di andare a Voghera e per due o tre ore portavo mia madre alla stazione, al Villaggio, dalla sua amica a Pombio e alle feste in via Emilia e piazza Duomo. Tutto quello che potesse darle la forza per stare ancora 20 ore su una sedia come in un carcere o peggio. Credevo mia madre meritasse un po’ di attenzione. Lei ha fatto una vita molto dura allevando 6 figli tra i quali una disabile. Mia sorella Alfonsa ha licenziato Elena la badante ucraina perchè sapeva e parlava troppo. Ha falsamente denunciato me per non essere osservata nella sua cattiveria. Faccio presente che gli altri fratelli non frequentavano la casa di mia madre e che nulla hanno a che vedere con le cattiverie dei due attori. Preciso che da 35 anni non rivolgo la parola a mio fratello Giuseppe e lui ha colto l’occasione per condividere la cattiveria di mia sorella. Colgo l’occasione per comunicare al due falsi accusatori che la smettano di farmi altre cattiverie perché mi è già costato molto in soldi e tempo. Quando la madre potrà vedere il proprio figlio senza che questi venga denunciato? Informo e suggerisco agli abitanti della zona di venire ad assistere all’udienza dal giudice di pace il 24 maggio alle ore 10. Sono consapevole e responsabile delle mie affermazioni. Ferrante 0383/61732 – 3482942448 Sal_fer di Salvatore Ferrante – Produzione macchine caffè espresso sorvegliato speciale perché confinante con i carabinieri di di Casei Gerola

Come andrà a finire???

Rimozione forzata

Anche ieri pomeriggio, giovedì, è andata in scena a Voghera nei parcheggi del castello davanti a Via Cavour (quindi davanti al mio negozio) la rimozione forzata del giovedì pomeriggio.

Da quando stanno sistemando la parte di Piazza Duomo che non avevano toccato l’anno scorso, il mercato è stato parzialmente spostato qui, in Piazza Liberazione. Questa piazza la conosco benissimo, ci lavoro davanti da 10 anni. E da sempre è in pessimo stato. Lo sfondo è di terra e ghiaia, pertanto basta un pioggerella per rendere la piazza un pantano o peggio una palude. Per non parlare delle buche ammazza-marmitte che si creano in continuazione.

Il comune che fa? Prima ogni qualche mese, adesso, per esigenze di mercato, ogni giovedì pomeriggio, fa spianare la piazza con ruspe e rulli. Il risultato? Perfettamente inutile.

Voi direte: non sei mai contento, è già una bella fortuna che ti abbiano sistemato il mercato proprio davanti al negozio, non lamentarti. Ma io mi lamento del fatto che vedo continui disagi (macchine rimosse, parcheggio chiuso, per non parlare della nube di polvere che ha alzato il ruspista di ieri, pareva di essere nel deserto, dovrò spolverare a manetta) e spese inutili da parte del comune. Il comune si difende dicendo che non ci può fare niente, la piazza è vincolata dalla Sovraintendenza alle Belle Arti, e quindi non è possibile asfaltare. Bisogna aspettare un futuro futuribile quando la piazza sarà sistemata. Per fortuna che sono qui solo da 10 anni e questi discorsi li sento solo da 10 anni. Chissà che stufa ne hanno i residenti di tutta quella polvere.

Qui lo dico e qui lo ribadisco: le Belle Arti sono uno di quegli enti che io vorrei vedere chiusi o ristrutturati (come la SIAE, e tanti altri….). Ditemi voi se è meglio un asfalto provvisorio o un pantano schifoso e polveroso permanente. Valli a capire, tanto, come al solito, non ci devono vivere o lavorare loro! Ditelo a quelli che fanno il mercato, chissà come gli si impolvera la merce nelle giornate ventose. E guai se cadessero per terra.

Abele chiamato Caino

Dopo aver "inondato" Voghera con i volantini segnalati QUI, Salvatore Ferrante ha compiuto una seconda missione per distribuire dei nuovi comun icati che dicono così:

Abele chiamato Caino.

Cercavo un avvocato coraggioso. Non mi serve più, perchè dicono che ho diritto di difendermi, però devo stare zitto. Così l’unico a non parlare sono io! Volevo dimostrare che sono Abele ma loro vogliono che stia zitto "Caino". Io mi sento Abele e voglio far vedere i documenti che dimostrano la mia ragione. Loro però dicono: "Vieni Caino che ti portiamo al patibolo". "La legge è uguale per tutti". Loro hanno avuto tanto tempo per mettersi d’accordo a infilarmi in un pozzo. Io chiedo molto meno tempo per dimostrare la mia innocenza e la loro falsità e cattiveria. Chiedo che mi venga concessa l’autodifesa per dimostrare quanto bugiardo è il testimone.

Il 24 maggio alle ore 10 davanti al giudice di pace di Voghera mi succederà quello che potrebbe capitare a voi. Volete che cambiano le cose? Venite a vedere!

Ferrante 0383/61732 348/2942248

Cosa sarà successo? Che gli succederà? A parte qualche congiuntivo sbagliato la storia è interessante ma misteriosa. Il 24 maggio sapremo.

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