(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Il comune di Pregola nel 1859

Tratto da
"Monografia di Bobbio ovvero Cenni Storici statistici, topografici ed economici"
di Daniele Bertacchi. Pinerolo, 1859

Egli era un medico veterinario militare, nato a Bobbio, che scrisse questa monografia quando aveva all’incirca 40 anni (8 lustri, dice lui) dopo che si era allontanato dal paese natio da più di 15 anni e dopo esser diventato bibliotecario presso la Scuola Militare di Cavalleria.

Bobbio era allora la provincia all’estremo confine orientale dello Stato di Sardegna. Confinava con Piacenza (Ducato di Parma), con la provincia di Voghera (a Bagnaria, chiamata "Bagnara"), con la provincia di Chiavari, con quella di Genova, quella di Novi Ligure e quella di Tortona. 
E’ un lavoro molto interessante, quello del Bertacchi, che oltre a una sequenza di numeri e statistiche, inserisce anche annotazioni interessanti. Come la critica che fa alla strada che collega il capoluogo a Varzi, fatta passare a suo parere sulla parte sbagliata del monte Penice, spendendo inutilmente denaro e rendendola così piena di curve e con molte salite che affaticano i cavalli. In questo modo dice che Varzi ha molte più relazioni con Voghera che con Bobbio e "passeranno forse dei secoli prima di poterla soppiantare". In realtà l’alta Valle Staffora non ha mai avuto forti legami col bobbiese (per non dire scarsissimi), tant’è che successivamente ha seguito le sorti di Voghera finendo nella provincia dell‘ex-austriaca città di Pavia.
Altro particolare curioso, citato dall’autore, è che proprio nel 1859, mentre si doveva stampare quel libro, gli austriaci occuparono Bobbio, ma furono prontamente scacciati. Pochi mesi dopo la provincia di Bobbio venne sciolta e fatta confluire per l’appunto nella provincia di Pavia. In seguito, nel 1923, i cuoi comuni furono ripartiti tra le province di Pavia, Piacenza e Genova.

Ecco quali erano i comuni della provincia, con indicato tra parentesi la provincia attuale: Bobbio (PV), Pregola (attualmente il comune è denominato Brallo di Pregola, PV), Romagnese (PV), Corte Brugnatella (PC), Ottone (PC), Cerignale (PC), Zerba (PC), Gorreto (GE), Rovegno (GE), Fontanigorda (GE), Rondanina (GE), Fascia (GE), Varzi (PV), Bagnara (Bagnaria, PV), Sagliano (attualmente frazione di Varzi, PV), Pietra Gavina (Pietragavina, PV), Val di Nizza (PV), Cella di Bobbio (attualmente Cella frazione di Varzi, PV), Santa Margherita di Bobbio (Santa Margherita Staffora, PV), Menconico (PV), Zavattarello (PV), Valverde (PV), Trebecco (frazione di Nibbiano, PC), Ruino (PV), Caminata (PC), Fortunago (PV), Sant’Albano (frazione di Val di Nizza, PV),.

Eccone la descrizione del Comune di Pregola:

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PREGOLA (Pregula)

Giace in una vallata tra i monti Penice, Lesima ed Ebro, nelle valli della Staffora e della Trebbia, all’ovest sud-ovest di Bobbio, da cui dista chil 10,80.

Gli sono annessi l’intiera parrocchia dedicata a S. Innocenzo, una sua succursale dedicata a S. Lorenzo, la parrocchia di Cencerrato sotto l’invocazione di S. Gioanni Battista, una cappellania consacrata a M. V. Assunta, ed un’altra del villaggio di Pratolungo, frazione della parrocchia della Pieve; e finalmente quella di Montarzolo dedita a S. Giacomo apostolo.

In tutte queste chiese nulla havvi di particolare ad osservarsi, e tutta la popolazione del Comune è distribuita nelle tre seguenti parrocchie: S. Agata in Pregola, S. Gioanni Battista in Cencerrato, e S. Innocenzo in Colleri. La chiesa di Pregola è di moderna costruzione e di bel disegno – Diocesi di Bobbio.

Il suolo, quantunque in generale poco fecondo, tuttavia produce frumento, segala, grano turco e legumi. Il monte Lesima è di qualche fertilità pei suoi pascoli.

Le vie comunali sono quelle che mettono a Bobbio, Ottone e Varzi, e si trovano tutte in mediocre stato. Quella che guida alla Cima della Colletta presso il Barostro è chiamata strada di Annibale.

Oltre il fiume Trebbia, che bagna il confine sud-est di questo Comune, scorrono quivi i torrenti Avignone, Montagnola e Staffora. L’Avignone ha origine da una sorgente detta la Fontana dei Tovi sul monte Lago, e, ingrossato da molti rivi di destra e di sinistra, sbocca nella Trebbia vicino a Ponte Organasco, in direzione di maestro a scirocco.

Il Montagnola nasce dalle falde occidentali dell’ora detto monte e della Colletta, e dirigendosi nella Staffora di rimpetto a Cegno.

I pesci di queste acque sono di qualità inferiore, tranne quelli della Trebbia, di cui si è già altrove parlato.

I pregolesi sono di robusta costituzione e di buona indole. Essi fanno commercio dello scarso prodotto del loro bestiame col borgo di Varzi.

Pregola appartenne un tempo come feudo ai Malaspina, e vi esiste tuttora un’antica casa fortilizia tenuta da una superstite famiglia diramata da quei feudatarii.

Pregola e Corte Brugnatella rimasero gli ultimi Comuni di tutta la Provincia a provvedersi di scuola pubblica elementare.

Dipendono da questo Comune le frazioni Barostro, Bocco, Bralello, Brallo, Casone, Cencerrato, Colleri, Corbesasso, Cortevezzo, Feligara, Lama, La Tomba, Lisera, Lomeglii, Pietra natale, Ponti, Pratolungo, Rosaiolo, Selve, Sotto il groppo, Valle di sotto, e Valformosa, le quali frazioni sono sparse tra le valli della Trebbia e della Staffora. 

La popolazione è di 1756 anime divise in 367 famiglie e 413 case. 

Oltresentieri

Volevo segnalare questo sito:

Oltresentieri.com 

realizzato per segnalare percorsi da effettuare in MTB, ma pieno anche di suggestive immagini e filmati dei paesi delle 4 province (PV PC AL GE) che questo appassionato ha visitato. Sono dei documenti interessantissimi, che avevo citato già in questo blog diverso tempo fa.

Per esempio cliccando qui troverete un sacco di filmati sui paesi della Valle Staffora, come per esempio questo su Collistano

Ma che Brallo è?

 

Foto di Brallo antiche 2

Come promesso, ecco altre foto di Brallo di una volta:
incominciamo con una veduta della piazza principale. qui si vede l’Albergo Ristorante Cavanna. Dalle auto parcheggiate mi arrischierei a supporre che sia degli anni ’70 dello scorso secolo. Quasi non ricordavo più il mitico pino praticamente in mezzo alla strada che scende da Pregola (nella foto quello tutto a destra)

La seconda foto è probabilmente più antica, e ci mostra il centro tennis di Pregola. Notate che la grossa costruzione che attualmente ospita le stanze da letto e la mensa non c’è ancora. (e non è una costruzione recente, visto che quando sono stato io al centro (metà anni ’80), c’era già.

Questa invece è una veduta del paesello dalla strada che porta a Bralello (rima!). La prima cosa che si nota è che tutte le prime 4 o 5 case che attuamente si incontrano arrivando da quella parte… non ci sono ancora.

L’ultima foto rappresenta sempre l’attuale piazza del municipio. Qui l’albergo Cavanna non c’è ancora, al suo posto vediamo una graziosa villetta adagiata su una collina. 

Siro del Brallo di Pregola

Non esiste paese al mondo che non abbia  il suoi personaggio di rilievo, cioè colui che di  sé porta un’impronta, una traccia inconfondibile . Persone che si  sono particolarmente distinte e continuano con determinazione e genuinità.  E per questo vorrei   tracciare brevemente  il profilo di una di queste figure caratteristiche.
Infatti, fra i personaggi più rappresentativi di Brallo di Pregola nell’Alta Valle Staffora, quella di Siro Tordi è sicuramente una delle più significative.
Nato a Ponti –  frazione di  Brallo di   Pregola – sin da giovinetto ha sempre mostrato interesso per il commercio.  Sposato  il   5.07.1952 con l’Insegnante Elementare Rebolini Maria Teresa, ma comunemente chiamata Rita, fedele compagna, la quale ha contribuito anche con  il   suo apporto lavorativo a dare impulso e sostegno nell’attività  intrapresa, dalla quale ha avuto tre figli  , che anch’essi svolgono ,  per proprio conto,  la stessa attività. Ma sicuramente,  con  l’apertura del  grande negozio al  Passo del Brallo – avvenuta nel   lontano  1965 – gli  ha permesso di   realizzare il suo sogno , ed  indirettamente ha contribuito anche allo sviluppo turistico di questa zona,  soprattutto quando  le abbondanti  nevicate – pur con i modesti impianti sciistici di. Cima Colletta – richiamava molti  appassionati che a pochi chilometri di  distanza potevano trascorrere qualche giornata sulla neve.  Durante quegli anni  di boom economico, il suo negozio era preso letteralmente d’assalto da tutti coloro che volevano trascorrere una giornata sulla neve.  Nei  suo negozio vi si  trovava  tutte le novità per quanto riguardava: abbigliamento sportivo, scarponi  da ski, attacchi e quant’altro necessitava per praticare questo sport. Si trattava di. pazientare ed aspettare il proprio turno,  per farsi  montare gli attacchi su misura. Ricordo anche quando  Ivo – il primogenito – impartiva  le prime nozioni di ski  sulle piste del   "Colletta" a quanti  si apprestavano ad iniziare. La clientela di Siro è sempre stata vasta e diversificata e nel suo negozio,   in qualsiasi periodo dell’anno,  convergono dal genovese, piacentino, pavese, milanese, bergamasco ecc.   In pratica la professionalità e l’esperienza – unitamente ad un buon approccio con  il cliente ed una saggia politica dei prezzi. – Siro è conosciuto un po’ dovunque.

Passano gli anni e viene a mancare il padre – figura simpatica e molto cordiale – che,  nell’ambito del negozio  ,  seguiva le vendite di una parte del settore abbigliamento. Si verifica però che  ,  nonostante la buona posizione geografica,  sull’Appennino Pavese nevica sempre meno e di conseguenza cambiano anche le abitudini del  flusso turistico, per cui anche Siro si adegua alle nuove esigenze di una società in continua trasformazione. A  fronte di questo,   diversifica anche   i   suoi   investimenti   ,   tra gli altri acquista anche il Castello di Pregola che fu dei Malaspina,  con l’intento di programmare un futuro più tranquillo, ma le sue origini e la passione per la vendita al dettaglio, che gli permette il contatto diretto con il cliente, lo portano ancora una volta a rimanere sempre più sul "ponte di comando" del suo avviato negozio, dove tanti collaborano nella scelta degli acquisti, ma il cliente viene sempre accontentato da lui  in modo che esca soddisfatto,  perché questo è sempre stato il suo obbiettivo . A completamento di questa lunga attività in  data 27.12.1990 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dall’allora Presidente della Repubblica on.le Francesco Cossiga controfirmato dall’on.le Giulio Andreotti. Concludiamo con il sottolineare le sue notevoli doti che, se da un lato gli hanno permesso di raggiungere i suoi obbiettivi, ha anche contribuito a fare conoscere il nostro Appennino ed in particolare l’Alta Valle Staffora,(così cara ai Malaspina) ricca di vegetazione e di memorie storiche, dando impulso anche al  turismo di tutta la zona ,  e di questo ci sembra giusto riconoscergli il merito.

CARLO GRUGNI

Foto di Brallo 2013

Ecco alcune foto del Passo del Brallo scattate ad Agosto 2013.

fontana

cabina Enel


via del Pozzo e via del Sole


via del Sole

rotatoria

bar ristorante Appennino Pavese

piazza del Municipio

strada del Passo

via della Fontana

via Roma

sempre via Roma

via del Castagneto

sempre via del Castagneto

distributore

l’arrivo da nord

la pineta

strada del Passo

case…

scendendo da Bralello

   

  

 

Io e i miei gatti – 1a parte

E’ bello avere un gatto. Da piccolo avevo una gatta, che si chiamava Gatta. E’ apparsa dal nulla, è stata con noi tanti tanti anni, ed è sparita nel nulla. Non ce l’aveva data nessuno, non l’avevamo presa da nessuna parte: un giorno è arrivata lì e l’abbiamo adottata. Era furba, parecchio. Avevamo un vicino di casa col cane, un lupo di nome Rolf, legato alla catena del cortile. Lei sapeva esattamente fin dove arrivava Rolf e camminava un metro più in là. Quel povero cagnone diventava matto: abbaiava, sbavava, ma lei niente, se ne stava impettita e imperterrita. Ha avuto tantissimi cuccioli, e purtroppo non ne è sopravvissuto nessuno. Ogni volta li partoriva in qualche scatolone: in solaio, in cantina, una volta addirittura in negozio! Si era nascosta perché sapeva che era arrivato il momento e noi ce ne siamo accorti al mattino. Solo che poi diventava molto gelosa dei suoi cuccioli e allora ad uno ad uno li faceva sparire e li portava da qualche parte. Li prendeva in bocca per il coppino e li portava nella sua cuccia segreta. A volte li abbiamo ritrovati e riportati a casa. Solo che poi, abitando vicino alla strada, qualcuno moriva investito dalle auto, qualcun altro in bocca a Rolf o a qualche altro cane, alcuni cadendo dal balcone di casa (secondo piano). Solo pochi sono arrivati all’età adulta. Uno di loro era diventato il gatto di mio nonno Michele. Quell’anno gli avevamo affidato tutti e tre i piccoli della cucciolata per tenerli con lui a Ponti. Purtroppo qualche mano ignota, a cui evidentemente davano fastidio, li ha chiusi in una borsa di plastica e li ha gettati in una scarpata. Quando il nonno li ha trovati seguendo i miagolii per uno di loro non c’era già più niente da fare. Un altro poi era morto o sparito e quindi ne era rimasto solo uno. Era come un cagnolino: quando il nonno andava nei campi a zappare le patate lui lo seguiva, per poi tornare a casa insieme. Stava sempre qualche metro indietro. Mi ricordo una volta una passeggiata nel castagneto col gatto che ci seguiva a debita distanza. Qualche anno dopo Michele decise che era troppo vecchio per gestire un gatto e, visto che nel frattempo la mia Gatta era sparita (probabilmente era andata a finire i suoi giorni altrove), ce l’ha "restituito". Da Brallo a Ponti ci sono parecchi chilometri, eppure per ben 3 volte il Gatto Marinaio (così l’avevamo ribattezzato io e mia sorella) era tornato a casa… a casa sua a Ponti. Il soprannome derivava dal fatto che gli altri micioni di Brallo non vedevano di buon occhio il nuovo arrivato, e quindi era sempre rissa. Tornava sempre tutto pesto, gonfio e graffiato, come un marinaio ubriaco appunto. Il nonno ha insistito per riportarlo a Brallo, ma dopo qualche tempo il Gatto Marinaio ha levato le ancore ed è ritornato a Ponti. A questo punto bisognava arrendersi: voleva restare a casa sua.


Mario Arlati sul balcone di casa mia tra le serenelle (i famosi "lillà")

Poi è stata la volta di Mario Arlati. Un giorno ho trovato un gatto molto molto affettuoso in giro per Brallo da solo. L’ho portato a casa. I miei hanno storto un po’ il naso, ma col passare dei giorni quel gattone affettuoso ha finito per farsi voler bene da tutti. Anche perché, come tutti i gatti, era autonomo: entrava ed usciva di casa, senza problemi di passeggiate, bisognini e tutte quelle cose lì. Io gli avevo messo il nome di Mario Arlati (uno dei pochi gatti con cognome!) ma in famiglia lo chiamavano "gatto" oppure "mao". E’ stato il primo gatto che ho portato dal veterinario. Una volta al telefono il dottore mi ha detto che probabilmente non avrebbe passato la notte. Invece ha vissuto ancora a lungo. Diciamo che ha dato fondo alle sue 7 vite in quanto ogni tanto ne combinava una: si è lanciato da un balcone, si è tirato addosso un armadio, ecc. Era un bel micione in salute, ma con tutte queste sue magagne finiva che era spesso pesto e zoppicante. Alla fine è sparito così come era arrivato, probabilmente aveva esaurito le vite.

…segue domani

Foto di Brallo antiche

Ecco alcune immagini di una volta di Brallo (clicca x ingrandire)




Qui potete ammirare l’albergo Normanno. Anche se l’attuale albergo… non c’è ancora!
Nella seconda foto uno scorcio della piazza. E’ molto simile alla situazione attuale, a parte le auto parcheggiate, la segnaletica retrò e il cartellone publbicitario che non c’è più da almeno 25 anni

L’ultima foto è veramente vecchia: è la strada che porta al passo da nord, vale a dire dalla valle Staffora. Sullo sfondo si vede Pregola e se si vede è perchè non c’è la pineta !!!

Agosto 2013 a Brallo

Agosto quasi finito, e quindi l’estate. È stato l’agosto delle feste, forse non ero andato a tante feste di paese come quest’anno. L’agosto coi classici giri, senza quello a Bobbio e quello al Pian del Poggio. L’agosto del Trebbia, della Fragolina, del Colletta. L’agosto della 500. Il primo agosto senza la mia mamma (e ogni giorno, ogni momento c’era un motivo per accorgersene, se anche non ce l’avessi scolpito nel cuore). L’agosto della madonnina sulla rocca di Pregola, le grappe, il fantastico giro sotto a Colleri. L’agosto dove finalmente c’è stata l’inversione di tendenza sulle vendite. L’agosto del pacco celere e dei neon bruciati. L’agosto con poca pioggia e tanto bel tempo. I vecchi ricordi e il ritorno di vecchi volti, come Omar o il Tranch. I caffè da Albera, la sambuca a Prodongo, la carambola al Boccio. La pioggia a Ponti, la televisione che si è fusa, la pizza da Sergio. Queste e mille altre cose in questo Agosto sempre pieno di cose.

Posta surreale

Ad agosto ho deciso di spedire tramite Paccocelere3 di Poste Italiane. Anni fa l’avevo già utilizzato e sapevo che esistono dei carnet prepagati di bollettini da compilare. Io spedisco quasi esclusivamente scarpe, e quindi ricado nella fascia 0-3 kg che costa 10 euro (9,90 per la precisione).

Il 2 di agosto chiedo all’ufficio postale di Brallo il costo di uno o più carnet. Il ragazzo non lo sa e non trova l’informazione sul computer. Dice di ripassare. Dopo 3 giorni passo e mi dice che ancora non lo sa, ma che se gli lascio il mio numero di cellulare mi avrebbero richiamato. Va bene. Il giorno dopo vado ancora in posta a spedire (e quindi in questi giorni, se li avessi avuti, avrei potuto utilizzare i carnet) e alla fine chiama una collega al telefono che mi dice che si sarebbe informata. La gentile impiegata mi richiama nel pomeriggio e poi mi manda i costi via email: un carnet da dieci spedizioni costa 90 euro, due carnet 170 euro. Beh, ne ordino due, risparmio 30 euro in totale. Benissimo, ci vogliono un po’ di giorni per farli arrivare. Pazienza. Nel frattempo continuo a spedire compilando ogni volta il bollettino da 10 euro. Il giorno che sarebbero dovuti arrivare ne arriva uno solo. Pazienza, dico io. Ma loro insistono e dicono di passare il giorno dopo. Anche quel giorno non c’è. Pazienza, ripeto io, tanto ormai siamo quasi a metà mese e non so quanti ne utilizzo ancora. Insistono anche loro, ripassa il giorno dopo. Quel giorno mando mio cugino a ritirare e… oltre al fatto che ne avevano sempre solo uno, gli han fatto pagare 109 euro !!! Ma come? Mi fiondo all’ufficio postale e chiedo lumi. La gentile impiegata si informa: eh già sono 90 euro + IVA = 109 euro ! Ma scusate care le mie poste: ma se una spedizione la pago 10 euro perchè 10 spedizioni le dovrei pagare 109 euro? Visto che ne compro tante e vi pago subito vorrei lo sconto, non l’aumento! Mi dicono che col carnet posso spedire fino a 30 kg. E chi se ne frega, io devo spedire pacchetti piccoli ! Va beh, con un po’ di insistenza riesco a farmi rimborsare.

L’altro giorno devo spedire tre pacchetti, ecco il dialogo surreale:

"Salve, avrei bisogno 3 bollettini per il Paccocelere, se me li da intanto li compilo, grazie"
"Eccone due"
"Grazie, ma ne avevo chiesti 3"
"Io ne ho solo 2"
"Ho capito, allora uno lo posso fare senza bollettino?"
"No, ne può fare solo 2"
"Scusi, e per spedire il terzo pacco come faccio?"
"Vada a Varzi"

Ogni commento ulteriore è superfluo. Risultato: ho spedito tutti e tre i pacchetti con DHL.
Devo dire che tutti gli impiegati delle poste sono stati gentilissimi (a parte quella di "Vada a Varzi"), se alle Poste non gliene frega niente delle spedizioni ma solo dei conti correnti non è certo colpa loro.

I caduti brallesi nella Grande Guerra

Ho appena letto il libro "Merito di Guerra" di Roberto Rossi, che ha come sottotitolo "gli uomini del comune di Brallo di Pregola nel primo conflitto mondiale – volume 1 chi non ritornò".

Racconta per sommi capi gli avvenimenti della prima guerra mondiale e le batteglie che videro coinvolti i ragazzi brallesi (che allora erano pregolesi) al fronte. Come sempre i racconti di guerra sono agghiaccianti, perchè ci si rende conto che non stiamo parlando di finzione, ma di dura realtà. E tutti quei ragazzi di Pregola, Colleri, Brallo, Rovaiolo, Corbesassi, Barostro, Cortevezzo, Selva, Cencerate, Valformosa, Bralello, Pratolungo, Casone, Valle Superiore, Ponti, Collistano, non sono più tornati alle loro case. Tutti ragazzi dell’800, tutti giovani che hanno lasciato madri, padri, mogli e figli in difficoltà: affranti per la perdita del congiunto militare e senza un valido aiuto in campagna. Perchè, come dice l’autore, il contributo di sangue più grande l’hanno dato proprio i contadini, come i ragazzi della nostra zona. Uccisi da colpi di fucile, granate, malattie…

Venite al Brallo

Se volete un po’ di frescura estiva il Passo del Brallo è il posto che fa per voi. Ecco gli appuntamenti nei paesi della zona da qui a fine estate:

  • Festa della chiesa e Alpini Brallo Domenica 14 Luglio 2013
  • STAR PARTY ASTRO BRALLO 13-14.7     Domenica 14 Luglio 2013
  • GREST ESTIVO RAGAZZI DAL 15 LUGLIO 16 AGOSTO     Lunedì 15 Luglio 2013
  • FESTA DEL VILLEGGIANTE 20.7     Sabato 20 Luglio 2013
  • GARA ENDURO 20.7     Sabato 20 Luglio 2013
  • Artigiani dal vivo 20-21 Luglio     Domenica 21 Luglio 2013
  • Festa dei Nonni a Pregola 26 Luglio     Venerdì 26 Luglio 2013
  • Spettacolo Teatrale 27 Luglio     Sabato 27 Luglio 2013
  • Pregola festa anni 80 27.7     Sabato 27 Luglio 2013
  • Cena sull’aia a Bralello 28.7     Domenica 28 Luglio 2013
  • Mostra di Pittura e Fotografica AGOSTO     Giovedì 01 Agosto 2013
  • Concerto Musicale Letterario     Venerdì 02 Agosto 2013
  • festa della Birra a Pregola 3 AGOSTO     Sabato 03 Agosto 2013
  • Raduno degli Alpini Pian del Lesima 4 agosto     Domenica 04 Agosto 2013
  • Dolci in Gara 8 AGOSTO     Giovedì 08 Agosto 2013
  • Festa di San Fermo 9 AGOSTO     Venerdì 09 Agosto 2013
  • Concerto del Trio Torciani a Pregola 10.8     Sabato 10 Agosto 2013
  • Festa di San Lorenzo a Valformosa 10 AGOSTO     Sabato 10 Agosto 2013
  • A tutta birra – Corbesassi 10 agosto     Sabato 10 Agosto 2013
  • Torneo di Bocce     Lunedì 12 Agosto 2013
  • Polenta – Cortevezzo 13 agosto     Martedì 13 Agosto 2013
  • Valformosa carnevale estivo 14.8     Mercoledì 14 Agosto 2013
  • Polenta e Torte in festa – Corbesassi 14.8     Mercoledì 14 Agosto 2013
  • Valformosa in Festa 14.8     Mercoledì 14 Agosto 2013
  • Olimpiadi dei ragazzi a Pregola 15 AGOSTO     Giovedì 15 Agosto 2013
  • Mercatino di Ferragosto     Giovedì 15 Agosto 2013
  • Feligara festa di S.Rocco     Venerdì 16 Agosto 2013
  • Cencerate Festa 16.8     Venerdì 16 Agosto 2013
  • Concerto a Pregola 16.8 ore 21     Venerdì 16 Agosto 2013
  • Spaghettata a Pratolungo 17 AGOSTO     Sabato 17 Agosto 2013
  • B(r)allo in maschera 17 Agosto     Sabato 17 Agosto 2013
  • Grigliata con Polenta – Bocco 17 agosto     Sabato 17 Agosto 2013
  • S.Ruchein CASONE 17 agosto     Sabato 17 Agosto 2013
  • Festa a Cencerate 18 agosto     Domenica 18 Agosto 2013
  • Serata Danzante del Villeggiante 22.8     Giovedì 22 Agosto 2013
  • PONTI FESTA DEL PAESE 24.8     Sabato 24 Agosto 2013
  • PREMIAZIONE AL BRALLO MOSTRA CONCORSO FOTOGRAFICO DI PONTI     Domenica 25 Agosto 2013
  • Madonna della Guardia a Pratolungo 29.8     Giovedì 29 Agosto 2013
  • STAR PARTY 31 – 1. SETTEMBRE     Domenica 01 Settembre 2013
  • PREMIAZIONE CONCORSO LETTERARIO     Sabato 07 Settembre 2013
  • Sagra della Patata del Brallo     Domenica 08 Settembre 2013

Per altre info visitate il sito della Pro Loco

La chiesa di Someglio

L’oratorio dei Santi Gervasio e Protasio è ubicato a Someglio (detta anche "Somegli" o detta anche "Smegi" in dialetto locale, ndFabio), piccola frazione di Brallo di Pregola.
L’edificazione della chiesa risale al XII secolo d.C. e in epoca altomedievale fu sede di una pieve che comprendeva le parrocchie di Colleri, Cencerate e Pregola.
Di grande pregio storico-artistico è il campanile romanico in pietra locale, rimasto praticamente intatto fin dalle origini, con quattro fornici ad arco a tutto sesto.
Fu eretto dai Malaspina che lo utilizzarono anche come torre di avvistamento. Nel complesso l’edificio ha conservato il suo aspetto originario in quanto è stato ricostruito della stessa pietra del campanile.
Si entra nel sagrato superando un muretto in pietra con portale in arenaria.
L’interno è a navata unica, con volta a botte e tre nicchie ad arco a tutto sesto poggianti su pilastri a base rettangolare.
I muri interni sono intonacati, il pavimento è in sasso e l’altare maggiore in pietra.
Nella parete sinistra vi sono un fonte battesimale e un quadro che raffigura i Santi Gervasio e Protasio.
La chiesa è stata restaurata nel 1985.

Testo tratto da "In giro per l’Oltrepo Pavese" a cura di Alessandro Poggi.
Visto che non sono l’unico a scrivere Oltrepo senza l’accento?
Foto di Claudia Trentani (clicca x ingrandire)

 

     

La tomba dei Malaspina

Come raccontato in precedenti articoli, a Pregola hanno vissuto per secoli i Marchesi Malaspina. Abbiamo detto che gli ultimi due discendenti dei Malaspina di Pregola, Rodolfo e Antonio, morirono nel secolo scorso senza eredi. Ma dove sono sepolti?

La loro tomba è nel cimitero di Pregola, situato fuori paese, sulla strada che porta al Passo del Brallo. All’interno del cimitero vi è una cappelletta, ormai purtroppo in cattivo stato, che conserva le tombe dei due marchesi.

Ecco alcune foto:

L’infinito

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare

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