(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Siro del Brallo – Puntata 13

Il cavalier Siro ci parla di alcuni luoghi che ha visitato nella sua vita:

 

Vista pregolese

"Guarda che cielo che hai
guarda che sole che hai 
guardati e guarda cos’hai
e…….. guarda dove vai!"

Siro del Brallo – 12

Intervista di capodanno al cavalier Siro che racconta la sua esperienza con gli animali: mucche, pecore, capre, cavalli, cani e gatti.

Siro del Brallo – 11

Intervista natalizia per il cavalier Siro. Ci racconta di quando era bambino e di come si festeggiava il Natale.

Ricordo che potete trovare altri video sulla pagina www.sirodelbrallo.eu

Poeti catartici

Aria nuova a Pregola: da qualche settimana al Castello Malaspina potete trovare, ogni venerdì, uno spettacolo di cabaret, quello vero, quello "di una volta", quello fatto di persone, di canzoni, di risate, di improvvisazione, di allegria, di stare insieme

Potete trovare il programma completo qui: www.poeticatartici.it

Il tutto è seguito da Flavio Oreglio: www.flaviooreglio.it

Questa è la pagina facebook: facebook.com/Il-circolo-dei-poeti-catartici

Potete leggere uno dei tanti articoli che la stampa a dedicato a questa rassegna cliccando qui

 

Il sentiero dei Briganti

Panchina

 

Una delle mitiche panchine di "sotto il municipio" di Brallo. Ora, come vedete, è in pensione.

The cat is on the car

 

Guida Val Trebbia

Piccola/grande soddisfazione: hanno scelto una mia foto (su Instagram) per la Guida Val Trebbia, relativamente alla Rovere di Pieve di Montarsolo. Figo ! (la Guida uscirà a fine agosto, mi dicono)

Gita al Monte Lesima

Possono esserci le Dolomiti, la Sardegna, le Antille Olandesi ecc, ma una gita così sui miei monti, non ha prezzo! Passo del Brallo – Bocco – Cima Colletta – Monte Lesima – Pró d’Cavanna – Prodongo – Corbesassi – Passo del Brallo

 

Chiesa di Maria Madre della Chiesa

 Della chiesa del Passo del Brallo ne avevo parlato già tempo fa (cliccate qui)

Adesso che stanno rifacendo il tetto metto un po’ di foto. Non sarà opera di Gaudì, però ha il suo bel perchè. Da quando sono piccolo sento dire: "L’è moderna, l’è un po’ brutta", ma anche la Torre Eiffel pareva brutta, adesso è il simbolo di Parigi.

 

 

Chi era costui?

Il lettore del blog Matteo mia ha mandato tempo fa questa foto. Ha trovato in una soffitta questo ritratto di un uomo con l’iscrizione: "morto a Pregola – Stato di Sardegna – 22 Marzo 1851", ma purtroppo nessun nome.

Dato che la sua famiglia vive da generazioni in Lunigiana e non ha legami con Pregola, ha pensato potesse essere un Malaspina di quelle zone.
 
Cliccare sulla foto per vederla a dimensione maggiore. 
Speriamo che qualcuno possa identificare questo personaggio.
 
Ricevo e giro da parte di Fiorenzo Debattisti:
"A Fabio e Matteo e agli appassionati di storia locale
Ri guardo al dipinto pubblicato in questo sito tendente a conoscere chi fosse la persona rappresentata, posso affermare che si tratta del parroco di Pregola Pietro Castellotti nato a Pontremoli da Andrea e da Marioni Anna Maria. Morto a Pregola all’età di 66 anni e tumulato nel cimitero locale."

Andare in auto e ascoltare la musica

Esclusivo

Noi si che eravamo esclusivi.

Ricordo i ragazzi al bar. Tutti conoscono tutti e sono assiepati nei tavoli. I più timidi o le ragazze con davanti una Coca Cola, i più spregiudicati con in mano una Ceres. Si ride, si scherza, si chiacchiera.

Ricordo in discoteca le varie compagnie. Ognuna aveva il suo "posto" sui vari divanetti. Anche lì ci si conosceva tutti, o quasi, ma ogni gruppo aveva la propria identità: questi qui, quelli là, ecc.

Ricordo giù al Trebbia, quando c’era caldo ci si andava tutti insieme appassionatamente. Salviettoni, bibite in fresco, palla, tuffi e scherzi alle ragazze.

Ma ricordo anche che noi magari al bar ci andavamo meno, perché forse stavamo facendo un giro in macchina, probabilmente fino alla Fragolina (che ovviamente non andava così di moda)

E poi in discoteca, neanche a dirlo, noi non avevamo nessun posto, o forse tutti i posti ci andavano bene.

Insomma, eravamo talmente esclusivi che ci autoescludevamo. O forse no, soltanto su un diverso piano di movimento nelle fantasmagoriche strade della gioventù.


Roy Lichtenstein – Girl with rubber hair – 1965

Il Negozio del Risparmio

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Quarantaquattresima puntata (le altre le trovate guardadando qui)

Dopo numerose esperienze nel commercio, sia ambulante che in sede fissa, mio padre, Siro Tordi, aprì nel 1965 il negozio che tuttora gestisce al Passo del Brallo, capoluogo del comune più a sud della Lombardia, sugli Appennini Pavesi. All’epoca la differenziazione dei prodotti era impensabile per una piccola rivendita, specialmente avendo un bacino d’utenza delimitato, in una zona dove i trasporti erano spesso difficoltosi. Il negozio offriva quindi una varietà notevole di prodotti del settore tessile – abbigliamento, ma non solo.
Per l’avvenire si sarebbe prospettato un normale ritmo commerciale, con clientela circoscritta agli abitanti della zona, senza possibilità di migliorare un sistema di vendita già consolidato e all’apparenza immutabile e senza la possibilità (o la convenienza) di attuare politiche di marketing innovative a causa della distanza dai grandi centri abitati – anche a causa di infrastrutture stradali inadeguate – e dalla ristrettezza del possibile target di acquirenti.
Al contrario, grazie ad una particolare situazione socio-economica e ad una geniale intuizione, il futuro non fu così.
In quegli anni, grazie all’onda lunga del boom economico, ci fu un fiorente sviluppo del turismo, della pratica degli sport invernali e un incremento delle spesa media per l’abbigliamento. Non erano ancora di moda le località esotiche, sia per i costi, sia per la praticità, e il Passo del Brallo costituiva una delle mete preferite per chi voleva trascorrere giornate di relax con gite o passeggiate nei boschi o cimentarsi in sport invernali nei vicini impianti sciistici. I turisti arrivavano da ogni direzione, vista la posizione favorevole, al confine di quattro regioni contigue: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria.
L’intuizione fu quella di aggirare la consueta filiera di distribuzione (agenti, grossisti, ecc.) e rivolgersi direttamente alle ditte produttrici per strappare prezzi molto più vantaggiosi, acquistando stock di rimanenze, fine serie, campionari, e così via. Nacque così “Il Negozio del Risparmio”, la prima stock house ante litteram della zona. La profittabilità dell’impresa era legata alla quantità delle vendite, ma grazie anche al passaparola, ai prezzi molto contenuti e al savoir faire riguardante le relazione con la clientela, i clienti affluivano copiosi. Un particolare settore trainante fu quello delle attrezzature da sci, mercato ancora in fase nascente ma con ottime prospettive di sviluppo, con poca e costosa concorrenza e privo di category killer . Col tempo il punto vendita si è arricchito di altri prodotti di vari settori merceologici: pelletteria, calzature, abbigliamento griffato, pellicceria, abiti da uomo, pantaloni, e via dicendo, mantenendo sempre la politica dei prezzi ridotti, modificando e rinnovando continuamente gli articoli disponibili, ma conservando lo stile popolare, anticonvenzionale e un po’ folcloristico di un tempo.

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