(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Tutto quello che non rientra nelle altre categorie

Pensierino di fine anno

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa’ una cosa ogni giorno che sei spaventato: Canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l’invidia:
a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa…

Conserva tutte le vecchie lettere d’amore
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E’ il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli:
se no, quando avrai quarant’anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell’accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio… per questa volta.

Big Kahuna


Buon Natale

Paris

PARIGI E’ PER GLI INNAMORATI E’ PER QUESTO CHE CI SONO RIMASTO POCO

Quelli che…

Quelli che rallentano rallentano rallentano e poi svoltano senza la freccia.
Quelli che in autostrada soo incollati nella corsia di mezzo e non c’è verso di schiodarli da li (in teoria potrebbero togliergli anche dei punti, ma purtroppo non lo fanno mai)
Quelli che in montagna tirano nei drittoni per poi inchiodare nelle curve, basta non farti passare (maledetti milanesoni, incapaci di guidare in curva).
Quelli che vanno contromano in bicicletta e poi si lamentano se qualcuno li tira sotto.
Quelli che vanno in bicicletta in mezzo alla strada, pendolando pericolosamente, snobbando bellamente la pista ciclabile (allora cosa le facciamo a fare?)
Quelli che al semaforo si affiancano nella corsia di svolta a sinistra e poi vanno dritti.
Quelli che vanno piano e non mettono mai gli abbaglianti (così non vedi dove puoi superarli)
Quelli che hanno sempre accesi i fendinebbia posteriori, e quando glielo fai notare accendendo gli abbaglianti si incazzano ancora!
Quelli che nei parcheggi prendono a sportellate le macchine vicine fregandosene.
Quelli che al casello si fermano a un metro di distanza e devono scendere per prendere il biglietto.
Quelli che non guardano mai gli specchietti retrovisori.
Quelli che fanno viaggiare i bambini davanti (e magari senza cinture).
Quelli che non danno mai la precedenza (cazzi loro, io non rallento).
Quelli che…

Trainspotting

Mi sono giustificato con me stesso in tante maniere diverse: “non era niente di ché: solo un piccolo tradimento” o “i nostri rapporti erano cambiati”, sapete, cose così. Ma ammettiamolo: li avevo bidonati i miei cosiddetti amici. Di Begbie non me ne fregava un cazzo e Sick Boy avrebbe fatto lo stesso con me se ci avesse pensato per primo. E Spud…, beh, d’accordo, per Spud mi dispiaceva, non aveva mai fatto del male a nessuno lui. Allora perché l’ho fatto? Potrei dare un milione di risposte, tutte false. La verità è che sono cattivo; ma questo cambierà; io cambierò. È l’ultima volta che faccio cose come questa. Metto la testa apposto, vado avanti, rigo dritto, scelgo la vita. Già adesso non vedo l’ora. Diventerò esattamente come voi: il lavoro, la famiglia, il maxitelevisore del cazzo, la lavatrice, la macchina, il CD e l’apriscatole elettrico, buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di 3 pezzi, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario d’ufficio, bravo a golf, l’auto lavata, tanti maglioni, natale in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti, lontano dai guai

in attesa del giorno in cui morirai.

Tunnel

Venerdì sera sono stato, dopo anni, al locale Tunnel di via Sammartini a Milano, vicino a via Gluck. E’ praticamente ricavato da un vecchio magazzino sotto la linea ferroviaria della Stazione Centrale. Musica elettronica. Leggo sul sito che al venerdì c’è sempre elettronica, nelle sue diverse sfaccettature, mentre al sabato reggae.

La seratina è stata carina, muscia giusta, gente divertente, installazione video, insomma un bell’ambientino. Da ripetere.

Paris Hilton nello spot Tre

Avete visto lo spot della Tre con Claudione Amendola e qualla gnoccolona svampita di Paris? Non avete notato niente di strano? La prima volta che l’ho visto ho pensato: certo che potevano doppiarla, non si capisce una mazza di quello che dice. Qualche giorno dopo l’ho rivisto e… sorpresa! L’hanno doppiato (malamente) e adesso ha una voce palesemente italiana che cerca di fare l’accento americano, sembra la figlia di Stallio e Ollio! Ci manca che dica: mmm, stupìdo!

Ecco la versione originale su YouTube:

Barza

Un uomo arriva di corsa a casa, spalanca la porta e tutto trafelato urla:

Caraaaaa! Prepara le valigieeee! ho appena vinto al superenalotto: 5 milioni di euro.”

Whooow!,Grande!” risponde tutta eccitata la moglie “…valigie per la montagna o per il mare?

Chi se ne frega. Basta che ti levi dai coglioni

Volo ancora

Ecco la seconda puntata (la prima la trovate QUI) di alcuni brani tratti da “Esco a fare due passi” di Fabio Volo.

Se invece parliamo delle caratteristiche che deve avere, diciamo che ce n’è una che assolutamente non deve mancare, ed è che io voglio una ragazza comoda. Per comoda intendo per esempio che se dobbiamo sederci per terra non mi dice che ha paura di sporcarsi i pantaloni, comoda vuol dire che se vado a trovarla a casa la domenica, non è di quelle che ti aprono la porta già truccate e vestite come quando sono fuori. Comoda per me vuol dire che non risponde in modo automatico alla richiesta: Belli,Perfetti,Pronti

Forse il vero motivo -l’unica mia colpa- può essere quella di fantasticare troppo quando incontro una ragazza, di farmi troppi film in testa, e di rimanere poi deluso dalla realtà. Quante persone come me sono penalizzate dalla propria fantasia: i registi dell’amore, quelli che immaginano di fare delle cose, con la ragazza o il ragazzo che hanno appena incontrato, e si vanno dei veri e propri film. Andare a vivere insieme, per poter dipingere casa (lei rigorosamente in salopette tutta sporca di vernice), o passare dei week-end in una baita di montagna davanti al fuoco, o stare in camera d’albergo con vasca idromassaggio a lume di candela e la mattina dopo abbondanti colazioni a letto, spremuta d’arancio, brioche con la marmellata e caffe.

Dio

Dunque, è difficile iniziare questo discorso… cominciamo così: a volte ci si ritrova a pensare alla religione, a Dio, al rapporto con le divinità, ecc, poi si lascia stare per non fumarsi troppo il cervello.

Tempo fa stavo meditando su questi aspetti. Cominciamo col dire che io credo in Dio. Definire ciò che per me è Dio è impossibile, non ce la farei, quindi non mi ci metto. Credo anche in Gesù Cristo, ma non sono un cristiano “ortodosso“, vale a dire che non credo assolutamente che la religione cristiana (e tantomeno la confessione cattolica) sia l’unica verità. Diciamo che è una parte della verità. Credere in Cristo non mi impedisce di credere in altre manifestazioni della divinità chiamata per semplicità Dio su questa terra.

Per pigrizia o per comodità o per rigore ci sono le religioni. In questo modo ci sono delle “regole“, delle tradizioni, delle liturgie, ecc. Per chi trova giusto ringraziare Dio ci sono queste cose. Il cristiano prega e fa la processione, il musulmano si inginocchia e fa il ramadam, ecc. Secondo me sono tutte cose validissime. Anche perchè tutte le religioni alla fine predicano il bene, la pace e il ringraziamento alla divinità. Se per caso ci sono degli eccessi di ortodossia che portano a compiere atti che nel 2006 non hanno più senso vanno superati e talvolta eliminati. Vanno eliminati tutti gli atti di violenza, come i sacrifici. Vanno superate tutte quelle credenze che razionalmente hanno poco senso.

Senza guardare in casa d’altri, e quindi non parlando di altre religioni (di cui oggettivamente sappiamo tutti abbastanza poco), parliamo di quella cattolica. Pensate che Dio, e quindi Gesù Cristo, abbia avuto una così bassa considerazione delle donne da considerarle persone di serie B e quindi non degne di officiare le liturgie in suo onore? Ma smettiamola. Sicuramente Gesù aveva delle donne che seguivano i suoi insegnamenti. Questa è solo una delle innumerevoli regolette burocratiche che vanno superate. Non si sta parlando di problemi etici qui. A mio parere ci si può ritenere devoto a Dio anche se non si seguono queste regolette.

Eureka

Parlando con amici e parenti, mi sono reso conto che la gente non sa cosa è raffigurato sulle monete italiane.

Cominciamo dalla più facile: i due euro. Qui c’è il volto di Dante Alighieri, sommo poeta e politico fiorentino, autore della celeberrima Divina Commedia. Questo ritratto è quello fatto da Raffaello Sanzio e che si trova in Vaticano.

Sulla moneta da un euro c’è il cosiddetto “Uomo Vitruviano“, disegno di Leonardo da Vinci (mi raccomando, non fate come un certo scrittore americano, Da Vinci non è il cognome di Leonardo, è il suo paese natale). Leonardo raffigura ciò che Vitruvio (architetto ingegnere romano dell’epoca di Giulio Cesare) aveva scritto nel De architectura a riguardo delle proprorzioni del corpo umano. Il disegno è a Venezia.

I disegno dei cinquanta centesimi diventa più difficile. Va beh che io abito al nord Italia, ma praticamente tutti siamo stati a Roma, no? Anche perchè è facile arrivarci, visto che tutte le strade portano lì.
E cih, una volta nella Città Eterna, non ha salito il colle del Campidoglio (dietro l’Altare della Patria, vi ricordate?), dove c’è la piazza omonima con il municipio di Roma. Questa piazza è stata progettata da Michelangelo, e il papa Paolo III vi fece spostare da piazza San Giovanni in Laterano una statua di Marco Aurelio (imperatore romano del secondo secolo d.c.). Piazza e statua sono raffigurate sulla moneta. Chiaro adesso?? Ma si dai che ci siete stati.

Sul venti centesimi… un disastro. Penso che solo i maniaci come me lo sappiano. Dunque, partiamo dal Futurismo. Cos’è? è una corrente artistica italiana dei primi del secolo scorso, creata da Filippo Tommaso Marinetti (di origini vogheresi, ma questa è un’altra storia). Questa corrente artistica, che spaziava dalla prosa alla poesia, alla scultura, alla musica, ecc. esaltava il movimento e il progresso che avrebbe reso tutto più moderno e veloce. Umberto Boccioni, pittore e scultore, fu uno dei fondatori del movimento. L’opera raffigurata sulla moneta è “Forme uniche della continuità nello spazio“, di cui esistono parecchie copie (la principale è a Milano, io ne ho vista una a Londra alla Tate Modern) che rappresenta un uomo in movimento. E’ interessante il coraggio che ha avuto l’Italia nella scelta di questa figura, magari poco nota, ma che ricorda la più importante avanguardia artistica italiana del ‘900.

I dieci centesimi hanno un viso molto più noto. E se il viso non vi dice niente immaginatevi tutta la figura, una dea che emerge dalle acque… ma si è lei, la Venere, tratta da “La Nascita di Venere” di Botticelli, custodito a Firenze negli Uffizi.

Cinque centesimi: facilissimo: l’anfiteatro Flavio di Roma, vale a dire il Colosseo.

Due centesimi: stranamente molti non lo sanno. E’ il monumeto simbolo di Torino: la Mole Antonelliana di Alessandro Antonelli. Vi ricordate le olimpiadi dell’ultimo inverno? Il logo di Torino 2006 era proprio la Mole stilizzata.

Un centesimo: anche questo non lo sa nessuno! Ora ve lo dico: Castel del Monte. Ne sapete tanto come prima, cioè niente. E’ un grande edificio fatto costruire da Federico II di Svevia (che a dispetto del nome germanico era nato a Jesi, come il mio amico Maurizio. In effetti era nipote del Barbarossa) vicino ad Andria (uno dei capoluoghi della prossima provincia di Andria-Barletta-Trani, targa BT).

Perchè hanno scelto queste cose e non altre? Boh? C’è chi si lamenta per l’assenza di altri grandi personaggi, di altri grandi monumenti… io mi ricordo com’era andata. Una commissione di sapientoni professoroni aveva individuato un elenco di immagini possibili, la scelta finale è stata fatta con un televoto a Domenica In. Se non lo sapevate… è così! Probabilmente hanno televotato in tanti dalla Puglia, da Torino, e da Roma (beh il Colosseo l’avranno votato anche gli altri… ma Marc’Aurelio chi se lo fila?)

Assistente sociale

Spesso in negozio mi sembra di essere un assistente sociale perchè mi si presentano i più svariati personaggi, ognuno con la propria triste staoria da raccontare. Chi chiede carità, chi lavoro, chi vestiti, chi offerte, ecc. Credetemi, sono una quantità impressionante, in media 3 o 4 al giorno.

Putroppo, mi duole dirlo, si comportano come i piccioni: più li aiuti e più pretendono di essere aiutati in futuro. Quante volte mi è capitato di non comprare l’accendino al venditore ambulante e sentirmi mandato a fanculo!

Sentite questa: una sera sto per chiudere, ho già chiuso le porte e ho dato una sistemata alle vetrine. Sto facendo i conti della cassa quando un brutto ceffo bussa alla porta. Gli faccio segno di ritornare un’altra volta. Lui insiste e dice di voler parlare con mio padre, che era li con me. Allora lui esce e si mettono a parlottare. La scena non mi era nuova, succede spesso. Un po’ perchè mio papà ha la pazienza di Giobbe, cosa che sicuramente non ho ereditato, io mi infiammo come la genitrice (e amo farlo ;-), un po’ perchè da sempre retta a tutta una sorta di strani personaggi: disgraziati, disadattati, irregolari, ecc.
Dopo dieci minuti esco dal negozio, anche perchè erano le 20 e alla sera dovevo uscire. Il tizio inizia ad attaccare bottone anche con me e mi spara una torta incredibile, piagniucolando, dicendo che le ultime notti le ha passate sulla panchina, che i servizi sociali non lo aiutano più, che ha fame freddo sete sonno e voglia di cambiarsi. Io sono in luna buona, mi impietosisce, si mette quasi per terra a supplicarmi. Mi chiede 70 euro. Gli dico che una cifra così se la scorda, apro il portafoglio e, in un impeto di generosità, gli lascio un deca.
Lo so che sono tanti, lo so lo so, non so cosa mi è successo, sembrava proprio sincero, ha giurato e spergiurato che appena poteva me li avrebbe ridati. Ovviamente non gli ho creduto, ma una medievale convinzione di aver espiato in tal modo una fettina di colpe e peccati mi ha spinto a tal cosa.

Mio padre allora gli dice di presentarsi il mattino dopo, così si sarebbe fatto dare una mano a spostare dei mobili. C’era un garage da ripulire di vecchie cose e così questo personaggio è risultato utile.
Questo era venerdì. Domenica vado a Brallo e me lo ritrovo la. In pratica era stato tre giorni con i miei, aiutando mia mamma a fare dei lavori (lei ne ha sempre da fare: togliere la copertura di un gazebo, spostare divani, fare il cemento, trasportare tegole, ecc). Sembrava contento, mi diceva che finalmente aveva fatto dei pasti regolari per tre giorni, aveva dormito in un letto e mia mamma gli aveva anche lavato i vestiti. In più si era beccato un centone per il lavoro, che sommato ai miei diventava un centodieci. Mica male.

Ieri il piccione è tornato a cercare le granaglie in negozio: e no caro mio, la pacchia è finita, aiutati che il ciel ti aiuta, mica sono il tuo spacciatore di denaro… Lui gironzola tutto il giorno davanti e dentro il negozio, in attesa del passaggio del mio vecchio, dicendomi che hanno un appuntamento. Che palle. Io in negozio avrei anche da lavorare. Quando ci sono i clienti dovrei servirli, non è bello dover controllare anche questi loschi figuri a piede libero. Quando non ci sono clienti avrei dovuto scaricare la macchina, sistemare il magazzino, ecc ecc. La gente non si rende conto di quante cose ci sono da fare in un negozio, mica trovo la pappa pronta. Spesso ci passo le serate a mettere a posto. E quello invece che mi fa le menate, che avrebbe bisogno di soldi, ecc ecc. Ho capito ragazzo mio, ma che ci posso fare?? Dopo qualche ora non lo sopporto più e lo spedisco fuori, eccheccavolo! Non siamo al riformatorio, siamo in un negozio, diamine. Alla fine si trovano e si parlano.
Poi alle 20 non so come riesce ad avere il mio numero di cellulare e mi chiama incazzato dicendo che mio padre l’ha preso in giro, l’ha sfruttato, che lui è stato in galera e non ci mette niente a dargli una coltellata, ecc. Io lo mando a cagare in diretta internazionale.
Alle nove arriva a casa il babbo dicendo che ha trovato il tizio in via Emilia, che diceva che 100 euro erano pochi per 3 giornate di lavoro, ecc. Si era già dimenticato dell’ospitalità ricevuta, dei pranzi, dei vestiti, ecc. Risultato, gli da altri 50 euro e lui per tutta risposta lo insulta ancora, lo minaccia e poi va a pagare il conto del bar li vicino: 16 euro.

Cosa?? Ma brutto pezzo di merda, non hai neanche i soldi per cambiarti le mutande e spendi 16 euro in bere?? Ma gran figlio di una puttana.
Come i cani rabbiosi, gli porti il cibo e ti morsicano. Pensi che io sia tranquillo sapendo che i miei genitori possano frequentare questa gente? Quanto ci metterebbero a tirar fuori un coltello? Nulla.

Questo è solo uno dei tanti esempi che potrei raccontarvi, cari amici che lavorate in ufficio e votate Prodi, perchè non sapete come gira il mondo qui fuori. Voi che chiamate lager i centri di prima accoglienza e sfruttatori quelli che aiutano questi ingrati.
E poi mi parlano di razzismo: ma scusa ho già tanti rompicazzo delinquenti qui a Voghera, ma proprio dal Marocco devono venire a minacciarmi?
Poi se ci scappa il morto non lamentatevi, coglioni.

Esco a fare due passi

Ho finito da poco il suddetto libro di Fabio Volo. Molto carino come libro, scritto in un linguaggio semplicissimo parla di una persona semplicissima che scrive una lettera a sè stesso 5 anni dopo.

Cosa c’è di bello in tutta questa semplicità? Durante la lettura ho trovato tantissimi momenti di vita quotidiano, dove mi sono fermato e ho pensato: “succede anche a me!, uguale uguale!”. Ecco alcuni esempi.

Ho eliminato il più possibile le donne McDonald’s per esempio, quelle che ti fai quando l’ormone ti assale, quando sei super eccitato, quando lo sperma ti annebbia la vista; quelle che ti fai perchè hai fame, fame, fame, ma sai già che poi ti pentirai. Come quando appunto vado da McDonald’s e mentreo ordino il Big Mac non vedo l’ora di mangiarlo e poi subito dopo mi odio per esserci andato (a volte ne mangio anche due)

Quando devo scendere dalla macchina e l’autoradio sta suonando un pezzo che mi piace, non riesco a spegnerla, devo aspettare che finisca e se proprio sono in super ritardissimo, per spegnere devo sfumare abbassando piano piano il volume

Mi sa che prossimamente ne citerò altri pezzi nel mio blog.

Giuda Ballerino!

Dylan Dog compie 20 anni, auguri!!!
Io ho iniziato a leggerlo, per caso, nel 1991… e da allora non ne ho saltato uno. C’è chi dice che ormai le storie non sono più quelle di una volta. Forse è vero (ma allora nessuno dovrebbe più leggere Tex Willer!!!), forse siamo noi che siamo cambiati… e nella zona del crepuscolo le cose sembrano sempre tutte uguali a sè stesse…

Nuovo Blog

Finalmente on-line il nuovo blog.

Me ne sono andato da Leonardo perchè aveva un’interfaccia che non permetteva a molta gente (che mi ha scritto) di poter commentare gli articoli. Pertanto mi sono “costruito” il moi blog personale utilizzando WordPress.

Il veccho Blog lo potete sempre trovare >>QUI<<

Se avete critiche o consigli per questo blog, scrivetemi pure, qui le modifiche posso farle io!!!

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