(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Tutto quello che non rientra nelle altre categorie

Evviva la cucitrice Zenith

Di sicuro in casa o in ufficio avete una cucitrice a punti. Spero per voi che sia una cucitrice Zenith.

Sono insostituibili: non si rompono (quasi) mai, sono fortissime e funzionano a meraviglia. Io prima ne ho provate tante, ma da quando le uso…beh uso solo quelle!! Ne ho più di una (cinque, per la precisione) per il semplice motivo che voglio averne una a disposizione per ogni luogo in cui sono: una a casa, due in negozio e una in magazzino. Noterete che il totale fa quattro. Allora perché ne ho cinque? Semplice, tempo fa ne ho fatta cadere una in terra per l’ennesima volta e… orrore! Si è rotta. Ma non avevo detto che sono indistruttibili? Beh…quasi, in mano mia niente è indistruttibile. Fatto sta che ci sono rimasto malissimo: dopo anni e anni di onorata carriera, la mia pinzatrice verde mi aveva abbandonato? Da 4 siamo passati a 3. Allora ne ho comprata un’altra. E siamo tornati a 4.

E invece no: non mi sono arreso e ho scritto un’email alla ditta che le produce: la Balma & Capoduri di Voghera (quelli che fanno anche la mitologica colla "Coccoina"). Solo qualche ora dopo mi rispondevano: efficientissimi. E non con la solita email, ma addirittura con una formale missiva in Word dove dicevano che si sarebbero occupati della riparazione della mia cucitrice se gliel’avessi portata. Un giorno vado da loro verso mezzogiorno, vengo accolto in modo gentilissimo (lo so che sto abusando dei superlativi, ma credetemi che è così) da un signore che quasi si scusa del fatto che, vista l’ora tarda, non può ripararla al momento! Caspita, addirittura al momento vorrebbero ripararla? Fatto sta che nel primo pomeriggio è già pronta! Dico io: questi signori hanno da produrre migliaia di cucitrici e "sprecano" il loro tempo a riparare la mia. Fantastico. E tutto questo cosa mi costa? Nulla, niente, zero. E siamo arrivati a 5.

Ragazzi, questa è  customer satisfaction! E infatti io sono più che soddisfatto!! Non solo le cucitrici Zenith sono le migliori, ma anche chi le produce è gente…come dire… di una volta. Per fortuna ce ne sono ancora. Grazie.


E se trovo questa versione speciale per i 150 anni dell’unità d’Italia, arriverò a 6 !

L'anno che verrà

Un trentun dodici da maestri: ultimo dell’anno a Courmayeur al Pala 3 ad assistere a "L’anno che verrà", trasmissione di RaiUno con Carlo Conti per salutare l’anno che se ne va… e soprattutto quello che arriva. Siccome siamo maestri ci siamo fatti notare per la caratteristica peculiare del maestro, specialmente a capodanno: i cartelli !!!

Per vedere la puntata: cliccate qui

1270 gg

Esseemmeessami !!!

Ci siamo, oggi è l’ultimo giorno dell’anno e quindi siamo giunti al tradizionale appuntamento con gli sms più cool dell’anno. Ecco quelli del 2011:

Un amico mi scrive messaggi che sembrano provenire dalla CIA: Traceroute ping back test effettuato, delay cause overflow ambiguty mode, new phone buyed? Buona serata

Vecchi spezzoni di film di Bud Spencer e terence Hill: Anulo figlio de Mama mama regina de isola…   

L’amico milanese che commenta ciò che vede in strada: Cazzotti c’e la street parade a Milano e ho pensato ma chi cazzo sono tutti sti drogati. Sono proprio diventato un integrato

C’è chi ha bisogno di me x creare bigliettini: Ciao stasera sei a casa che ho bisogno della tua competenza informatica? Ho svariati file pdf powerpoint ecc da unire tt in unico PDF e nn so cm fare!

L’amico allegro: sono sotto fabio

Eureka: Fabio, ho scoperto ke campobasso è in molise!!! Mentre l’altro capoluogo dì provincia del molise qual è?

Mi ero dimenticato qualcosa fuori dal negozio: Il cartello di fuori serve a fare pubblicità? :-)

…finiti !!! E ora: BUON ANNOOOOOOOOOO !!!!!

Tomplayer su Carminat TomTom

Molti di voi hanno un navigatore TomTom. Io ce l’ho integrato nella mia auto: è una versione apposita creata in collaborazione con Renault e si chiama Carminat Tom Tom.

Oltre al navigatore…sarebbe bello poter utilizzare il piccolo monitor per fare altro… magari per vedere un film. Si può fare. Ovviamente è una cosa da non fare, per molti motivi. Per prima cosa non è salutare avere un film che scorre, magari mentre l’auto è in movimento. E poi il TomTom non è stato pensato per quello, quindi se lo fate magari succedono dei disastri e si danneggia il vostro navigatore. Detto questo, se volete farlo, chiaramente quindi solo a scopi didattici, per vedere cosa può fare la vostra auto, si può fare così:

  • Prendete una SD vuota, più è grande più audio/video potrete copiarci.
  • Scaricate l’ultima versione di Tomplayer (per esempio questa)
  • Copiate il contenuto della cartella DISTRIB sull’SD
  • Copiate i vostri file audio nella cartella "audio" (e chi se ne frega, per ascoltare gli mp3 avete la presa USB, spero bene!!!!)
  • Copiate i vostri file video nella cartella "video" (prima di farlo leggete tutta la guida)
  • Inserite una chiave USB nell’apposita presa (non verranno riprodotti i file della chiavetta ma è necessaria per abilitare l’uscita audio)
  • Inserite l’SD nella presa sul navigatore (consiglio di farlo a schermo completamente spento)
  • Accendete l’autoradio, attendete qualche secondo e comparirà la welcome page di Tomplayer.
  • Premete il joystick al centro, e selezionate i brani o i video che preferite.

Schermata principale

Da sinistra a destra trovate le seguenti icone:

  • Ascolta i file audio
  • Vedi i video
  • Riprendi audio o video dall’ultima riproduzione.
  • Impostazioni (skins, opzioni …)
  • Informazioni su Tomplayer
  • Esci

Selezione file audio

Selezione file video

E’ possibile la navigazione ad albero della memoria, cioè è possibile selezionare i file, entrare in una cartella o risalire l’albero cliccando su folder up. Per selezionare i file che si desidera riprodurre, è sufficiente fare clic (premendo il joystick) su di essi.
Da sinistra a destra nella parte bassa dello schermo trovate:
Il pulsante shuffle abilita/disabilita la riproduzione casuale delle playlist (solo per audio)
Il pulsante Play avvia la riproduzine
I tasti di scelta rapida per selezionano/deselezionano tutti i file nella cartella corrente (solo per audio)
Il pulsante cancel/exit

Una volta avviata la riproduzione troverete i comandi comuni a tutti player audio/video, che varieranno a seconda dell skin selezionato. Qui di seguito un esempio:

Tasti rapidi del joystick

Navigazione nei menu:
|__ –> diminuisce luminosità
__| –> aumenta luminosità
BACK –> torna alla modalità precedente
MAP –> avvia riproduzione

Joystick:
UP –> alto
DOWN –> basso
RIGHT –> dx
LEFT –> sx
ENTER –> conferma selezione
Rotella –> muove il cursore dx/sx nei menu e a alto/basso nella playlist
Per uscire dalla modalità di scorrimento nella playlist premere Back

Durante la riproduzione:
|__ –> diminuisce luminosità
__| –> aumenta luminosità
BACK –> torna alla modalità precedente
MAP –> conferma selezione
DEST –> muto
REPEAT –> diminuisce volume
LIGHT –> aumenta volume
MENU –> visualizza menu (video) o abilita la selezione pulsanti (audio)
DOWN –> prossimo brano
UP –> brano precedente
RIGHT –> avanti 10 secondi nella riproduzione
LEFT –> indietro 10 sec nella riproduzione
Rotella –> avanti/indietro 10 secondi nella riproduzione

Nel menu del video o nella modalità selezione audio:
MENU o BACK –> nasconde il menu del video o disabilità la modalità selezione audio
LEFT –> navigazione dei comandi presenti
RIGHT –> navigazione dei comandi presenti
ENTER –> aziona il comando selezionato
|__ –> diminuisce luminosità
__| –> aumenta luminosità

Per uscire dallo screen saver premere il tasto MENU

Resume

Per riprendere la riproduzione dell’ultimo file audio/video

E’ possibile anche selezionare "Autoresume" che permette all’accensione il riavvio automatico dell’ultimo file riprodotto.

Scelta delle opzioni

Per la configurazione di:

  • Audio skin
  • Video skin
  • Altro

Selezione skin audio

Selezionare lo skin preferito premendo sul nome del file, un’anteprima comparirà a sinistra.

Per configurare lo skin prescelto premere il tasto Play

Selezione skin video

Selezionare lo skin preferito premendo sul nome del file, un’anteprima comparirà a sinistra.

Per configurare lo skin prescelto premere il tasto Play

Menu opzioni

Permette la configurazione di:

– Default paths (NON per Carminat)

– Screen saver

– Diaporama (visualizzatore di immagini)

– FM transmitter (NON per Carminat)

– Small text: cambia la dimensione del font nella schermata di selezione dei file audio/video.

Configurazione screen saver

Abilità/disabilità lo screen saver e ne configura il ritardo di attivazione.

Configurazione diaporama

Attiva/disattiva il visualizzatore di immagini

Seleziona la cartella dove le immagini sono state salvate

Seleziona il ritardo tra le immagini riprodotte

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Etichette delle scarpe

Dopo il post sulle etichette di lavaggio e affini, oggi vi parlerò delle etichette obbligatorie che devono esserci sulle calzature destinate alla vendita al consumatore finale. 

Molto spesso ci sono solo dei simboli, senza nessuna scritta, pertanto è importante conoscere il significato di queste immagini.

Nell’etichetta ci saranno tre simboli che rappresentano le tre parti della scarpa, accomganati da simboli che indicano il materiale usato. Eccoli:

simbolo di tomaia TOMAIA: è la superficie esterna della calzatura, attaccato alla suola esterna.
simbolo rivestimento tomaia e suola interna RIVESTIMENTO TOMAIA E SUOLA INTERNA: fodera e sottopiede che costituiscono l’interno della calzatura.

simbolo suola esterna

SUOLA ESTERNA: superficie inferiore della calzatura, attaccata alla tomaia e soggetta ad usura e che costituiscono l’interno della calzatura.

I materiali usati possono essere i seguenti:

simbolo di cuoio e pelle CUOIO E PELLE
Indica la pelle od il pellame di un animale che conservi la sua struttura fibrosa originaria, debitamente conciato in modo che non marcisca.
I peli o la lana possono essere asportati oppure no.
Il cuoio è anche ottenuto da pellami o pelli tagliati in strati o in segmenti, prima o dopo la conciatura.
I fogli composti da particelle fibrose, pezzetti o polveri (derivanti da pelli o pellami disintegrati meccanicamente o ridotti mediante procedimenti chimici, prevedendo anche l’utilizzo di elementi leganti) non sono considerati cuoio.

L’eventuale strato di rivestimento del cuoio non può essere superiore a 0.15 mm.

simbolo di cuoio pieno fiore CUOIO PIENO FIORE
Indica la pelle che comporta la grana originaria della pelle, quale si presenta quando l’epidermide sia stata ritirata, e comunque senza che alcuna pellicola di superficie sia stata eliminata mediante i procedimenti di sfioritura, scarnatura o spaccatura.

simbolo di cuoio rivestito

CUOIO RIVESTITO
Si tratta di prodotto nel quale lo strato di rivestimento del cuoio (o l’accoppiatura a colla) non supera un terzo dello spessore totale del prodotto, ma è comunque superiore a 0.15 mm.
simbolo di materie tessili MATERIE TESSILI naturali e sintetiche o non tessute
Si tratta dei prodotti disciplinati dalla legge 883/1973 (che recepisce la direttiva 71/307/CEE), dal D.P.R. 515/76 regolamento di esecuzione della legge 883/73, dalla legge 669/86 (che recepisce la direttiva CEE n. 83/623) e dal D.M. 12.10.1987 (che recepisce la direttiva 87/140/CEE).
simbolo di altre materie ALTRE MATERIE diverse da quelle descritte

Etichette di lavaggio

Etichette queste sconosciute: tutti noi abbiamo notato, nelle etichette interne dei capi di abbigliamento che acquistiamo, degli strani simboli. Siete sicuri di conoscere il significato di ciascuno di loro? Eccoli:

Innanzi tutto ecco il significato dei principali simboli di manutenzione

Vaschetta: per il lavaggio a umido
Trangolo: per il lavaggio al cloro

Ferro da stiro: per la stiratura

Cerchio: per il lavaggio a secco

 

A questi simboli si aggiungono dei segni grafici: 


Trattamento non ammesso: la croce posta su uno dei segni grafici indica che il trattamento non deve essere eseguito.

Trattamento moderato: la barra sotto il segno grafico indica che il trattamento dovrebbe essere eseguito in modo moderato.

Trattamento molto moderato: la barra tratteggiata indica un trattamento molto moderato.

 Parliamo del lavaggio:

lavaggio a macchina:
• temperatura massima di lavaggio 60°
• azione meccanica normale
• risciacquo normale
• centrifugazione normale
lavaggio a macchina:
• temperatura massima di lavaggio 60°
• azione meccanica ridotta
• risciacquo a temperatura gradualmente ridotta (per immissione graduale di acqua fredda)
•centrifugazione ridotta

lavaggio a mano:
• non lavare a macchina
• temperatura max di lavaggio: 40°
• tempo di lavaggio breve
• comprimere e, se necessario, strofinare molto delicatamente
• risciacquare molto delicatamente
• non torcere

il prodotto tessile non sopporta il lavaggio in acqua

 

 

Ora vediamo il candeggio:

possibilità di trattare con prodotti a base di cloro
il prodotto tessile non sopporta il trattamento con cloro

 Ma i nostri capi preferiti si possono stirare? E come?

il prodotto tessile non sopporta la stiratura
temperatura massima della suola del ferro: 110°C, interporre panno umido
temperatura massima della suola del ferro: 150°C, interporre panno umido
temperatura massima della suola del ferro: 220°C, umidificare il tessuto

 

C’è anche chi ha l’asciugatrice. E’ possibile utilizzarla? Vediamo:

asciugatura a temperatura moderata
non può essere asciugato a macchina
asciugatura su superficie piana

 

E cosa dire del lavaggio a secco? Sarà possibile effettuarlo? Ecco la tabella dei simboli: 

lavabile a secco con tutti i solventi normalmente utilizzati nel lavaggio a secco
lavabile a secco con percloroetilene, monofluoro-triclorometano, idrocarburi, con i normali procedimenti (il tricloroetilene o trielina non deve essere impiegato)
lavabile a secco con i solventi indicati al punto precedente, ma con una severa limitazione di aggiunta d’acqua e alcune restrizioni per quanto riguarda l’azione meccanica o la temperatura di asciugatura, o entrambe le cose
lavabile a secco con idrocarburi e trifluoro-tricloroetano, con i normali procedimenti
lavabile a secco con solventi indicati al punto precedente, ma con una severa limitazione di aggiunta d’acqua e alcune restrizioni per quanto riguarda l’azione meccanica o la temperatura di asciugatura, o entrambe le cose
il prodotto tessile non sopporta il lavaggio a secco

 

Corsi di italiano

Lo ammetto, l’idea non è mia, me l’hanno suggerita…
Visto che prolificano ancora i vari corsi di lingue: De Agostini, Speak Easy e quant’altro, che insegnano le classiche inglese, francese, tedesco, spagnolo e le nuove russo, cinese, arabo… perchè non fare un bel corso di italiano?

Non sto scherzando: pensate una bella uscita a fascicoli che ci spiega le regole della grammatica, magari in modo divertente: i plurali, i tempi dei verbi (addirittura il congiuntivo, brrr!), la punteggiatura, la grafia delle parole più difficili, i modi di dire, ecc.

Ovviamente deve essere un corso "moderno", non pedante e noioso. In questo modo si otterrebbero due risultati importanti. Il primo è insegnare ai tanti italiani che si sono dimenticati, o che non hanno mai studiato troppo, a scrivere e parlare in italiano corretto. Gli ignorantoni come me ne trarrebbero grande beneficio. Non dovrebbe essere un corso tenuto da qualche sapiente ottuagenario (con tutto rispetto per chi ha la barba bianca, ma mi riferivo a quelli incartapecoriti, si può avere 80 anni all’anagrafe ma avere il cervello proiettato al futuro più di un trentenne limitato), ma da qualche attento osservatore del costume, che sia al contempo colto e preparato. Insomma una bella lezione divertente.

Il secondo obiettivo lo si otterrebbe insegnando per bene la lingua italiana agli stranieri, che per forza di cose non sono in grado di entrare nelle sfumature, seppur parecchi sappiano parlare la lingua di Dante molto meglio di me (ci vuole poco, direte voi). Conoscere la lingua porterebbe loro grandi benefici, non trovate?

Secondo me è una bella idea. Che caspita: vogliamo imparare il cinese se non sappiamo parlare bene neanche la nostra lingua.

Almeno l’italiano sallo ! A me mi sembra che è più meglio che c’hai delle basi, no?

Porca porchetta!!!

Ragazzi a ferragosto, il 15 per chi non lo sapesse, tutti a S. Eusebio, frazione di Fortunago (uno dei Borghi più belli d’Italia), per la tradizionale Sagra della Porchetta.

La prima vera unica inimitabile fantasmagorica festa di ferragosto!

Ecco il link

Avvocata nostra

Per una donna si dice "avvocato" o "avvocata" ? Lo so che io mi disturbo il sonno con queste questioni di lana caprina, ma è un pour parler, poi ognuno fa come meglio crede…

Ho trovato spunti interessanti nella pubblicazione "Donne, politica e istituzioni. Percorsi, esperienze e idee" a cura di Maria Antonella Cocchiara, edita da Aracne Editrice. Contiene un saggio di Lucrezia Zingale dal titolo "Donne e linguaggio: la cultura della differenza". L’autrice, citando diverse fonti, compie un viaggio attraverso gli ultimi decenni di discussioni sul genere delle parole, rilevando il fatto che molte parole in uso nelle varie lingue, e in quella italiana nella fattispecie, hanno da sempre avuto solo la forma maschile (lo definisce "linguaggio sessista"). Il perchè e il percome e il comemai bisogna cambiare le cose lo lascio a voi. L’autrice riporta le origini di questa discussione, che nascono dal movimento femminista, quando per esempio consigliò l’abolizione dei termini "Signora / Signorina", ritenuti asimmetrici rispetto al termine "Signor", utilizzato per gli uomini, perchè identificano le donne non rispetto a se stesse, ma in relazione a qualcun altro. Il pensiero femminista ha aperto una riflessione sul fatto che l’uso della lingua riflette differenze legate al sesso / genere.

In Europa gli studi sulla rappresentazione linguistica di uomini e donne e
sul carattere discriminatorio riscontrabile in certi usi della lingua cominciano
a presentare una certa vitalità intorno alla fine degli anni Novanta. Essi partono
dalla considerazione che il principio del maschile come genere dominante,
variamente parametrizzato in ciascuna lingua, è causa alternativamente
di invisibilità e di eccessiva visibilità delle donne: da un lato ne oscura la presenza,
nascondendole sotto una morfologia maschile, e dall’altro, qualora
venga usato il femminile anziché il maschile, ne enfatizza la presenza, così da
farla apparire deviante rispetto alla norma.

Da qui nascono delle riflessioni sulla necessità di un nuovo uso della lingua. Ma come? Prima una premessa:

Il linguaggio è soggetto a modificazioni nel tempo, esso si contamina ed
arricchisce di nuove forme e di nuovi vocaboli.
Se mettiamo a confronto i testi di oggi con quelli di un secolo fa ci accorgiamo
che il linguaggio utilizzato è profondamente diverso: termini in disuso,
arcaici e termini di nuovo conio. Diversi i vocaboli, diverse le forme lessicali
e grammaticali.

e ancora:

Il linguaggio si modifica e risente della storia, della cultura, delle tradizioni
e delle abitudini. […] L’italiano, per esempio, come molte altre lingue distingue sul piano formale
tra genere femminile e genere maschile. La scelta fra l’uno e l’altro genere
grammaticale non è neutra ed ha risentito di una tradizione nella quale,
inevitabilmente, si sono stratificate le convenzioni sociali determinate, a loro
volta, dalle caratteristiche storiche e culturali delle varie epoche.
[…]

Eppure se nuove parole entrano con naturalezza nel linguaggio corrente,
tra la gioventù in particolare, per alcune di esse, per il linguaggio di genere ad
esempio, non si riesce a trovare uno spazio. L’introduzione di termini nuovi,
professionalizzanti per le donne, come dottora, avvocata, ministra, questora,
magistrata etc., viene osteggiata in ogni modo con diverse giustificazioni:
«suona male», «non è corretto», «è inutile, non serve», «vi sono altri vocaboli
sostitutivi», «esistono vocaboli neutri che si riferiscono a uomini e donne»,
«perché forzare la lingua», «che motivo c’è di cambiare se uomini e donne
sono uguali» etc.
In realtà le resistenze si registrano anche tra le stesse donne che spesso
preferiscono definirsi al maschile, forse perché si sentono più titolate e riconosciute
nel mondo degli uomini.

[…]

È necessario oggi, alla luce dei cambiamenti avvenuti nella società e al fine
di costruire la coscienza di tali innovazioni, rinnovare la lingua, introdurre
e utilizzare parole nuove di genere femminile, mutare il significante, cioè la
forma di una parola (sia essa un sostantivo o una forma verbale) usata fino ad
oggi solo al maschile, affinché essa denoti un referente femminile.
Non possono essere invocate ragioni di grammatica, sintassi, morfologia
per giustificare il conservatorismo.
Prima non esisteva la donna magistrata, ministra, avvocata (qualcuna).
Erano ruoli maschili e come tali erano definiti. Non era necessario ripensare a
queste professioni al femminile perché nessuna donna ricopriva la carica o il
ruolo.

Infine, citando SABATINI A. (1987), Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, in EAD., Il sessismo nella lingua italiana con la collaborazione di Marcella Mariani e la partecipazione alla ricerca di Edda Billi, Alda Santangelo, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma:

Nella sezione dedicata a “titoli, cariche, professioni, mestieri” la Sabatini
raccomanda di
1. Evitare di usare il maschile di nomi di mestieri, professioni, cariche, per segnalare
posizioni di prestigio quando il femminile esiste ed è regolarmente usato
solo per lavori gerarchicamente inferiori e tradizionalmente collegato al
“ruolo” femminile (amministratrice unica, segretaria generale) […]
2. Evitare di usare al maschile nomi di cariche che hanno la regolare forma femminile
(senatrice, notaia) […]
3. Evitare di usare al maschile, con articoli e concordanze
maschili, nomi epiceni (la stessa forma ha doppia valenza maschile e
femminile) o di formare un femminile con l’aggiunta del suffisso –essa, o anteponendo
o posponendo il modificatore donne (la parlamentare, la preside, la
comandante, la presidente) […]

4. Evitare di usare al maschile o di femminilizzare
con il suffisso –essa nomi di professione che hanno un regolare femminile
in –a (deputata, avvocata è un participio passato dal latino advocatus, advocata);
vedi la preghiera “Salve Regina”; Eia ergo, advocata nostra […]
(Satta, 1971) […]
5. Evitare di usare al maschile o di femminilizzare con il
suffisso –essa sostantivi riferiti a professioni e cariche il cui femminile può
esser formato senza recar disturbo alla lingua (la ministra, la sindaca) […]
6. Evitare di usare al maschile o con il modificatore “donna” i seguenti nomi
terminanti in –tore (pretora)

In realtà quello che è successo, e quello che io penso, è che la lingua si forma e si trasforma da sola. Nessuna imposizione "dall alto" hai mai fatto presa, perchè alla fine è la lingua comune, qualla usata, quella parlata, che vince. E se è uso comune dire "la preside", è altrettanto comune rivolgersi ad una legale come all’avvocato Taldeitali e non come avvocatessa nè tantomeno avvocata (quest’ultimo, lasciamolo riferito alla Madonna, che va benissimo…)

Chi compra cosa?

Mi sa che il titolista del Corriere si è sbagliato…

Circolazione dei TIR

Mi è capitato di viaggiare in autostrada alla domenica sera e notare una gran quantità di grossi camion. Nella mia beata ignoranza ho sempre creduto che per tutto il weekend fosse interdetto il traffico a questi mezzi pesanti, per diminuire il traffico. Ho scoperto invece che questo è vero solo in parte.

Innanzi tutto il divieto di circolazione è valido solo per le giornate di domenica, e non per tutto il giorno. Io pensavo fosse dalla mezzanotte del sabato alla mezzanotte di domenica. Invece scatta dalle prime ore del mattino fino alla sera.

Come esempio riporto il calendario dei divieti del 2011:

tutte le domeniche dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre, dalle ore 08,00 alle ore 22,00;

tutte le domeniche dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, dalle ore 07,00 alle ore 24,00;
– dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 1° gennaio;
– dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 6 gennaio;
– dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 22 aprile;
– dalle ore 08,00 alle ore 16,00 del 23 aprile;
– dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 25 aprile;
– dalle ore 07,00 alle ore 24,00 del 2 giugno;
– dalle ore 07,00 alle ore 24,00 del 2 luglio;
– dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 9 luglio;
– dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 16 luglio;
– dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 23 luglio;
– dalle ore 16,00 alle ore 24,00 del 29 luglio;
– dalle ore 07,00 alle ore 24,00 del 30 luglio;
– dalle ore 16,00 del 5 agosto alle ore 23,00 del 6 agosto;
– dalle ore 16,00 alle ore 24,00 del 12 agosto;
– dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 13 agosto;
– dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 15 agosto;
– dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 20 agosto;
– dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 27 agosto;
– dalle ore 14,00 alle ore 22,00 del 29 ottobre;
– dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 1° novembre;
– dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 7 dicembre;
– dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 8 dicembre;
– dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 23 dicembre;
– dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 24 dicembre;
– dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 26 dicembre.

Quindi è stato normalissimo trovare molti tir, per esempio, lunedi di pasquetta (25 aprile), dopo le 22. Anzi, visto che avevano appena ripreso a circolare, ce n’erano più del solito !!!

Non c'è niente che non va

…eh già ogni volta sembrava la fine del mondo, ma sono ancora qua. Ancora una volta e ancora per rimanerci sempre. (ci vuole abilità)
…eh, già: il freddo quando arriva poi va via. Rileggendo un appunto su un blocco note di circa un’anno fa: "freddo. anche se fa caldo". Basta trovare il tempo di inventarsi un’altra diavoleria.
…eh, già: sembrava la fine del mondo, ogni volta una cosa nuova, ma sono qua. E anche stavolta posso dire che non c’è niente che non va. Non c’è niente da cambiare: va tutto bene come va. Col cuore che batte più forte, la vita che va e non va. Al diavolo non si vende: si regala. Con l’anima che si pente (metà e metà), con l’aria, col sole, con la rabbia nel cuore, con l’odio, l’amore.

In quattro parole:
IO SONO ANCORA QUA


…(eh, già)…eh, già, sorpesi eh? stupiti? contenti? felici? arrabbiati?
chissenefrega: io sono ancora qua

…eh, già, ormai io sono vaccinato. Sai, ci vuole fantasia, a me quella non manca. E allora che si fa?… eh, già. Riprenditi la vita che vuoi tu: io resto sempre in bilico (più o meno, su per giù…più giù, più su…più giù, più su)

Grazie a Vasco per aver scritto ancora una volta quello che avrei voluto scrivere io…

Mauro

 Guardate cosa ho pescato nell’album di foto del 1994: il mio amico Mauro !

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